FPI - News

#ProvaciConMe e Giulia Maglionico per mettere KO la violenza contro le donne

Roma 25.11.12025 – I numeri parlano chiaro e non si possono ignorare: una donna su tre è vittima di violenza e, secondo la recente indagine Istat, oltre 6,4 milioni di italiane hanno subito violenze fisiche o sessuali. Bisogna agire e la Federazione Pugilistica Italiana lo fa da anni, non solo nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il 25 novembre è una data di ripartenza per progetti di sensibilizzazione, prevenzione e vicinanza come #PROVACICONME, la compagna FPI lanciata nel 2014 insieme a Salvamamme e Salvabebè Onlus, che oggi ha trovato una nuova linfa nell’arte grazie alla partnership avviata con l’artista Giulia Maglionico, con cui la Federazione ha già collaborato in occasione del Festival Nameless.

Da sempre impegnata nel contrasto della violenza di genere con opere ispirate al mondo della Pop Art, attraverso eventi, personali e collettive, l’artista Maglionico ha spostato l’unione di intenti e creatività volta a valorizzare il connubio tra Boxe, Arte e Sociale. Da qui l’idea: creare una sinergia tra le sue opere dedicate al pugilato, relative al progetto “Love Can Do It!” con l’hashtag #stopviolenceagainstwomen, con #ProvaciConMe, per un rilancio della campagna nell’ambito dei 110 anni FPI. Un’azione in team, incentrata sul tour solidale di eventi, esposizioni e video che sarà il leitmotiv dei 110 anni FPI.

La prima opera #Provaciconme è il Pitbull Pink Power FPI, esposta al Museo dello Sport di Roma, presso lo Stadio di Domiziano, nell’anteprima “Mostra 110 FPI”, presentata insieme all’artista con un pink  boxing team d’eccellenza: il Vice Presidente Vicario Mariangela Verna, il Consigliere Federale Terry Gordini, il Bronzo Olimpico a Tokyo 2020 e la Campionessa del Mondo Irma Testa. Un messaggio forte e chiaro, quello dell’artista, illustrato da Francesca Baboni, critico d’arte: Il pitbull con i guantoni da boxe vuole essere il simbolo della ostinazione positiva che solo lo sport riesce ad esprimere, quel NEVER GIVE UP salvifico. Un simbolo per incitare le ragazze ad affrontare e vincere tutte le difficoltà della vita e per gli uomini ad essere solidali e veicolare il messaggio contro la violenza sulle donne. Un richiamo all’empowerment femminile che mette al centro del lavoro artistico il mondo del pugilato, inteso nel suo significato nobile di potere infondere un senso di autodeterminazione e sicurezza per una reazione vitalistica alle avversità della vita. Un connubio tra sport e arte uniti contro la violenza sulle donne e le disuguaglianze.

Ieri sera, l’anteprima del tour in occasione del talk show organizzato in collaborazione con la FPI al Teatro Porta Portese di Roma dal Museo dello Sport, grazie all’opera instancabile del suo co-fondatore e Direttore Nicola Cilento. “Restare in piedi. Il Ring delle scelte”, il titolo dell’incontro che ha visto protagonisti grandi esempi di sport e di vita, i Campionissimi Vincent Candela, Emanuele Blandamura e Anna Lisa Brozzi.

Oggi seconda tappa, sempre romana, nell’evento “Basta subire! Impariamo a difenderci!”, organizzato e promosso da Michele Baldi, ideatore e creatore del progetto “Muro delle bambole”, presso il Teatro Tordinona. Sul palco/ring due grandi Testimoniale della FPI, Emanuele Blandamura e Alessia Mesiano che hanno appeso la bambola FPI sul muto del teatro e lanciato la campagna solidale del mese gratuito di boxe per le donne in difficoltà insieme ai tecnici sportivi Stefano Vagni (ASD Il Gladaitore Academy), Dejan Zivkovic (ASD Ritual Boxing Club) e Nicola Onorato (Palestra Polisportiva Casalbruciato 2.0).

Da gennaio, il tour riaccenderà i riflettori sul percorso multidisciplinare “Difesa, Consapevolezza e Azione”, coordinato dall’Associazione di promozione sociale Libero Sé, fondata dalla regista teatrale e arteterapeuta Francesca Moretto e dall’Avv. Simona Salvatori, criminologa, Campionessa Intercontinentale WBC e Internazionale IBF e Sostituto Procuratore FPI, dopo le esperienze più che positive dei pilot svolti a Grottaferrata e Ciampino.

“Due discipline, un’unica visione” - COMUNICATO UITS SU COLLABORAZIONE FPI E SEZIONE TNS MILANO

A SEGUITO DI QUANTO RIPORTATO DA ALCUNI ORGANI DI STAMPA, SAI PUBBLICA COMUNICATO STAMPA UFFICIALE UITS

“Due discipline, un’unica visione”

Così il Commissario Straordinario Avv. Walter De Giusti spiega il progetto di cooperazione con la Federazione Italiana Pugilistica e con la Sezione TSN di Milano attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa

L’Unione Italiana Tiro a Segno ha recentemente avviato un importante percorso di cooperazione con la Federazione Italiana Pugilistica e con la Sezione TSN di Milano attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’intento di rafforzare e rilanciare le attività di preparazione olimpica, di alto livello e ricerca del talento, individuando nuove forme di contaminazione positiva tra discipline sportive. Aspetti fondamentali come la concentrazione, il controllo del gesto tecnico, la gestione emotiva dell’atleta, il controllo e mantenimento del peso, l’approccio posturale, l’equilibro dinamico con una nuova visione del tiratore e del pugile.

La cooperazione rappresenta un passaggio significativo non solo per gli sviluppi tecnici e formativi futuri del mondo sportivo, ma anche per affrontare e risolvere in modo concreto una situazione ormai critica che negli ultimi anni avevano vista coinvolta la gestione del TSN di Milano in una diffusa illegalità nella gestione del compendio demaniale e nell’utilizzo delle risorse pubbliche. L’intervento congiunto di entrambe le Federazioni Sportive e del Commissario della Sezione di Milano è rivolto a rilanciare il poligono come nuovo centro tecnico nazionale della UITS e ristabilire un modello gestionale più trasparente e orientato alla valorizzazione degli asset sportivi.

In questo contesto, la Federazione Pugilistica Italiana ha colto un’importante opportunità di sviluppo poiché grazie all’accordo di cooperazione i pugili delle compagini Nazionali potranno disporre di uno spazio nel quale organizzare piani di allenamento che vedranno anche nel controllo emotivo, nella gestione dello stress e nella capacità di mantenere la concentrazione nei momenti decisivi della gara caratteristiche da sviluppare attraverso i tecnici delle Squadre Nazionali di Tiro e la pratica della disciplina del tiro a segno con aria compressa.

Parallelamente, gli atleti della Nazionale di Tiro a Segno potranno beneficiare dell’interazione con gli atleti e i tecnici della Federazione Pugilistica. Durante i raduni e le attività condivise, i tiratori avranno modo di osservare, approfondire e praticare aspetti legati alla preparazione fisica degli arti superiori, un elemento chiave sia per la stabilità dell’impugnatura sia per la precisione del gesto atletico, soprattutto nelle prove di carabina e pistola. Lo scambio di competenze tra le due discipline offrirà dunque un’inedita occasione di crescita, arricchendo metodologie di allenamento che, pur partendo da esigenze differenti, trovano punti di contatto sorprendenti. Tutto questo senza alterare la destinazione sportiva del poligono di tiro e dei locali sociali dove si svolgerà l’attività congiunta in linea con le finalità istituzionali e sportive dell’UITS.

Credo che la sinergia tra Tiro a Segno e Pugilato sia concreta e profonda” ha commentato il Direttore della Preparazione Olimpica e Paralimpica Pierluigi Ussorio. “Non a caso, infatti, si parla di nobile arte del pugilato, per sottolineare tutti quegli aspetti che si ritrovano anche nella nostra disciplina come la concentrazione, l’attenzione, la capacità di soffrire per alzare sempre di più la soglia della fatica, la tecnica, la strategia, la tattica, la precisione, il tempismo, la coordinazione, l’allenamento costante, l’autodisciplina, l’autocontrollo, la gestione dello stress, il rispetto per l’avversario che nel nostro caso è il bersaglio. Poter avere momenti di confronto su questi temi con atleti e tecnici di altri sport e favorire una contaminazione tra esperienze è certamente un valore aggiunto per tutti”.

“Lo sport per sua stessa natura è apertura e contaminazione: vedere all’interno di una importante sezione TSN come quella di Milano atleti di altre realtà allenarsi per partecipare ad importanti competizioni come Mondiali ed Olimpiadi non può che renderci orgogliosi e altrettanto motivati ad aprire un confronto che le barriere strutturali possono abbattere” ha detto Riccardo Armiraglio, Presidente della Commissione Federale Atleti. “Abbiamo molto da imparare da atleti di alto livello che come noi lavorano ogni giorno per raggiungere traguardi ambiziosi, ma abbiamo anche un bagaglio esperienziale altrettanto importante da trasmettere fatto di esperienze e _soft skills_ uniche nel loro genere, in quanto il nostro Sport (perché sì, il Tiro a Segno è prima di tutto sport) è capace di arricchire chi lo pratica”.

L’intento è quello di creare un ambiente dinamico, capace di stimolare la collaborazione e di generare nuove idee utili alla preparazione degli atleti in vista delle Olimpiadi di Los Angeles 2028. L’obiettivo condiviso è infatti quello di arrivare all’appuntamento olimpico con squadre più forti, più consapevoli e sostenute da un sistema sportivo capace di innovarsi.

La UITS e la FPI, in pieno accordo con il Commissario della Sezione TSN di Milano, confermano la volontà di investire sempre di più nelle attività istituzionali, di rilancio della Sezione TSN di Milano attraverso un progetto che allarga gli orizzonti sportivi per la ricerca di nuovi talenti, lo sviluppo delle carriere sportive e il perfezionamento della preparazione olimpica.

Il nuovo Polo Federale della UITS verrà dotato dei necessari bersagli elettronici dedicati alle esigenze degli atleti delle squadre nazionali, dotati di attrezzature sportive da parte della FPI per le attività dei pugili  diventando così un nuovo punto di riferimento stabile e strategico per il futuro dello sport italiano.

Questo progetto ha l’intenzione di finalizzare il programma sperimentale “Sharing the Future”, avviato tempo fa con FITARCO e FIPSAS, e ne prosegue la visione orientata alla crescita armonica degli atleti della Nazionale attraverso il knowledge sharing e la cross fertilization. L’obiettivo è creare un sistema in cui la collaborazione con altre eccellenze sportive diventi un elemento naturale del percorso, così da esporre atleti ed entourage a best practices internazionali e, quando possibile, trasferibili anche oltre il tiro a segno.

All’interno di questa prospettiva, il progetto mira a diffondere un mindset che interpreti i risultati sportivi come la conseguenza diretta di un lavoro centrato prima di tutto sulla persona, e solo in un secondo momento sull’atleta e sul suo staff tecnico. Per questo, viene posto un forte accento sul supporto agli atleti sia dentro sia fuori dal campo di gara, favorendo lo sviluppo di individui completi, equilibrati e soddisfatti della propria vita complessiva.

Parallelamente, il progetto investe sulla crescita professionale dell’intero entourage, ampliando l’attenzione oltre la dimensione tecnica e includendo competenze manageriali, valoriali, emotive e comunicative, così da creare un ambiente capace di sostenere con coerenza e continuità il percorso evolutivo degli atleti e della squadra.

Il Commissario Straordinario UITS con questo comunicato ha voluto dettagliare quanto sinora fatto e la visione del progetto.

A Roma applausi e standing ovation al World Boxing Congress 2025: Gennadij Golovkin è il nuovo Presidente della World Boxing

Roma 23/11/2025. Giornata importante per il Pugilato Olimpico che oggi ha avviato un nuovo percorso verso Los Angeles 2028. Nella Congress Hall dell’l'Hotel Sheraton Parco De Medici a Roma si è svolto il World Boxing Congress 2025 per il rinnovo delle cariche dell’ente mondiale. Di 120 Federazioni Internazionali affiliate alla World Boxing (numero raggiunto oggi, fino a ieri 60), hanno preso parte al Congresso 59 Federazioni aventi diritto al voto, di cui 42 presenti e le altre da remoto. 

Gennadij Golovkin, unico candidato, è stato eletto per acclamazione ed è diventato il nuovo Presidente della World Boxing. A seguire, sono stati eletti come Vice Presidente il canadese Ryan O’Shea (32 voti) e due nuovi componenti del Comitato Esecutivo, il tedesco Michael Muller (38 voti) e il giapponese Tatsuya Nakama (35 voti). 

Applauso corale e standing ovation per il neo Presidente Gennadij Golovkin: “Sono molto emozionato – dichiara il numero uno della WB – e contento, voglio ringraziare fortemente il Presidente Boris Van der Vorst, che rispetto enormemente, e saluto i miei amici del CIO, con cui lavoreremo ancora insieme. Do il caloroso benvenuto ai nuovi membri della World Boxing. La nostra mission è chiara: proteggere gli atleti e far crescere la fiducia nei confronti della nostra disciplina.  Sono stato campione del mondo per tanti anni e ora combatto per far tornare grande questo sport. Il mio programma, che sarà quello di tutta la squadra, ha quattro grandi pilastri: gli atleti al primo posto, integrità, sostenibilità finanziaria, innovazione e sviluppo. Sarò il leader di un team che lavorerà bene e insieme, nel segno dell’unità, obiettivo primario della World Boxing. Per gli atleti e con gli atleti costruiremo un futuro migliore”.  

Classe ’82, leggenda mondiale della boxe, ritenuto uno dei migliori pugili dei pesi Medi, Golovkin, soprannominato “GGG”, nata a Karaganda, in Kazakistan, ha coronato un altro sogno, dopo essere stato Campione del Mondo di quattro sigle (WBC, WBA, IBF e IBO), argento olimpico ad Atene 2004, dal 2024 Presidente del Comitato Olimpico Kazako e Presidente della Commissione Olimpica della World Boxing, avendo avuto un ruolo chiave per la riammissione del pugilato a Los Angeles 2028. 

Grande soddisfazione per l’Italia dei guantoni che ha ospitato un evento voluto fortemente dal Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: “Congratulazioni più sincere al Presidente Golovkin, a cui va tutto il mio appoggio e la mia gratitudine per quanto condiviso sul futuro del pugilato mondiale e italiano”. Il Presidente D’Ambrosi ha poi ricordato l’importanza della riammissione del pugilato nel circuito olimpico: “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno permesso il raggiungimento di questo importante traguardo, in primis il CIO che ha creduto nel progetto della World Boxing, tutte le Federazioni qui presenti e naturalmente l’amico Presidente Boris Van der Vorst. Oggi siamo tutti chiamati a sostenere la nuova governance. Siamo coscienti che sarà un duro lavoro, dovremo evitare gli errori del passato, dovremo elevare la qualità degli arbitri e giudici, gestire con attenzione le risorse dell’ente mondiale per un movimento forte e coeso. Per questo motivo ritengo che nel 2026 sia indispensabile che i nostri atleti gareggino unicamente per le competizioni della World Boxing e all’interno del circuito olimpico, nell’interesse dei pugili e per la credibilità del movimento. l’Italia farà ovviamente la sua parte, come già fatto aderendo alla World Boxing, ospitando eventi internazionali come il Torneo di Qualificazione Olimpica, organizzando il Congresso Elettivo e lo farà in futuro supportando la promozione del pugilato olimpico sotto l’egida del CIO, del CONI, per il quale ringrazio il Presidente Buonfiglio e il Presidente Malagò”. 

Un caloroso benvenuto anche dal Presidente del CONI Luciano Bonfiglio: “Roma, città dello sport e della cultura, è onorata di ospitare questo importante Congresso che rappresenta la pietra sulla quale costruire il futuro del pugilato internazionale, con una nuova visione. Il CONI sostiene e ringrazia la World Boxing e la Federazione Pugilistica Italiana che, avendo già dimostrato grande capacità organizzativa nel Road to Parigi 2024, è pronta ad ospitare altri tornei di qualificazione”.

Con un video emozionante, il Presidente uscente Boris Van der Vorst ha salutato il mondo della boxe, ricordando che, come il giovane Cassius Clay a Roma’60, tanti grandi campioni come Golovkin hanno iniziato la loro carriere partendo dai Giochi Olimpici. “Boxing is Back! La boxe a Losa Angeles 2028. Ho viaggiato molto e incontrato molti amici, tutti grandi appassionati di boxe, per raggiungere questo obiettivo. Sono soddisfatto e orgoglioso di questi cinque anni e ringrazio tutti coloro che mi sono stati accanto in questo lungo, faticoso e bellissimo viaggio. Per il futuro, auspico che si possano utilizzare anche nuove tecnologie per far crescere la boxe”. 

In rappresentanza del CIO è intervenuto il Presidente Giovanni Malagò, Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e membro a titolo individuale del CIO: “Ringrazio il Presidente Boris per il lavoro svolto, nonostante le difficoltà, che ha riportato il pugilato nella meravigliosa famiglia del CIO. Sono positivo perché ognuno di voi possiede grandi valori e spirito di unione e, grazie a questo, percorrerete insieme la strada verso il futuro”.

All’interno del Congresso sono state approvate alcune modifiche dello Statuto WB, tra le quali la policy relativa al riconoscimento di genere, con 41 voti a favore, che conferma quanto deciso a maggio dal board della World Boxing in merito alla previsione obbligatoria per gli atleti di sottoporsi al test di genere prima di ogni competizione internazionale WB, nonché sono stati approvati il Bilancio 2025 e il Bilancio preventivo 2026. A chiusura, il video che ha annunciato che Panama ospiterà il Congresso World Boxing 2026.  

 

Foto libere da diritti ph FPI/Mezzelani

Cena di Gala alla vigilia delle elezioni World Boxing

Si è svolta stasera, 22/11, a Roma la cena di gala alla viglia delle elezioni World Boxing, in programma domani, 23/11, nell'Urbe.

Di seguito le parole del Presidente FPI Flavio D’ambrosi

“Incontro con il Presidente del Coni, l’amico Luciano Buonfiglio, ed il futuro Presidente della World Boxing Gennadij Golovkin.

Durante il saluto con l’amico Boris van der Vorst, mi ha fatto piacere che ha sottolineato - davanti ai tanti delegati presenti alla cena di gala - come il sottoscritto abbia avuto il coraggio ad entrare fin da subito nella World Boxing, contribuendo a far rimanere il pugilato italiano nel circuito olimpico.

Ancora oggi combatto affinché il pugilato italiano sia libero di guardare con speranza nel futuro.“

INCONTRO TRA IL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI E IL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA WORLD BOXING GOLOVKIN

Nella giornata di ieri, giovedì 20 novembre, a Roma, presso gli uffici centrali della FPI, il Presidente FPI, Flavio D’Ambrosi, ha incontrato Gennadij Golovkin, Candidato alla Presidenza Della world Boxing e già straordinario Campione.

 Il meeting, svoltosi a pochi giorni dalle elezioni in programma a Roma il prossimo 23/11, è stato incentrato sul futuro della boxe mondiale.

La Nobile Arte nell’Antica Roma Dallo Stadio di Domiziano ai 110 FPI

Roma 15 /11/2025. Omero ne ha parlato nell’Iliade, San Paolo nella 1^ lettera ai Corinzi: la boxe non ha età, confini ed è per tutti e di tutti. Introdotta nei Giochi Olimpici del 688 a.C., il pyx, “pugno chiuso” greco, si trasformò nel pugilatus romano. Un racconto ultramillenario che oggi ha suscitato grande interesse nel tempio dello sport, lo Stadio di Domiziano di Roma, che, grazie al suo Direttore Matteo Tamburella e al co-fondatore e Direttore del Museo dello Sport Nicola Cilento, ha ospitato l’evento “La Nobile Arte nell’Antica Roma – Dallo Stadio di Domiziano ai 110 anni FPI”, ideato dal CONI Lazio insieme alla Federazione Pugilistica Italiana e al Museo dello Sport, nell’ambito del Road to 110  della FPI e del progetto - Lo Sport tra Storia Movimento Benessere e socialità - promosso da Roma Capitale e vincitore dell'Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. 

Promotore dell’iniziativa il Presidente del CONI Lazio Alessandro Cochi, cuore pulsante dello sport romano e laziale, e grande amico e sostenitore della boxe, dai tempi in cui portò il pugilato nelle suggestive piazze di Trastevere, Testaccio, Ponte Milvio e piazza Bologna. Dal rione dei fratelli Proietti ai ring del Palazzetto di Viale Tiziano, passando per le tante palestre che hanno formato atleti e uomini: ricordi indelebili che hanno introdotto l’incontro tra sport, storia, cultura e impegno sociale, moderato da Nicola Cilento e Michela Pellegrini , giornalista e Resp. Relazioni Esterne e Comunicazione/Marketing FPI. Il primo di una lunga serie che coinvolgerà anche il mondo della scuola. Per non dimenticare, nel viaggio delle emozioni tra cimeli, memorabilia, foto e filmati della Mostra 110 FPI allestita presso il Museo dello Sport fino al 31 gennaio, per formare, con l’intervento del giornalista, storico di Ad Maiora Vertite e Social Media Manager FPI Tommaso Cavallaro, e motivare attraverso l’esempio sano e corretto dei Campionissimi e Ambassador FPI Emanuele Blandamura (Coordinatore Team) e Anna Lisa Brozzi, neo Campionessa Italian dei Pesi Piuma. Dal kalokagathòs greco al vir fortis romano fino al pugile moderno: un impego corale a diffondere la virtù antica attraverso la metafora della boxe nei quartieri, nelle palestre e in tutte le realtà in cui la disciplina pugilistica potrà contribuire a garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.

A Roma Esami per Aspiranti tecnici del CR FPI Lombardia - PRESENTE ANCHE IL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI

Al PalaSantoro di Roma si sono svolti gli Esami per gli Aspiranti Tecnici del CR FPI LOMBARDIA

Sessioni d’esame cui ha presenziato anche il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi

“Questa mattina - Queste le Parole del Presidente D’Ambrosi - ho trasmesso senso di appartenenza e valori perfettamente compresi dai presenti. La Fpi è unica come è unico il movimento pugilistico italiano. Uniti si vince.”

MOSTRA 110 FPI - CONVENZIONE FPI MUSEO DELLO SPORT

Convenzione FPI - Museo dello Sport per Mostra 110 FPI (VALIDA FINO AL 31/1/2026)

 info

- Senza prenotazione

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18.30

(meglio telefonare prima di andare per verificare eventuali chiusure straordinarie)

Ingresso Stadio di Domiziano ed Area museo Sport

Intero € 10,00

Varie riduzioni da verificare sul sito dello Stadio di Domiziano.

- Con Riduzione FPI e Prenotazione obbligatoria

Ingresso Stadio di Domiziano ed Area museo Sport

Intero - da 12 Anni € 7,00

Junior - da 8 ad 11 anni € 6,00

Bambini - da 1 a 7 anni Gratis

Disabili con Card Disabilità Gratis

(l’accompagnatore paga il biglietto Intero con Riduzione FPI)

Gruppi e Scuole (Min 20 Pax) € 5,00

Per usufruire della scontistica e avere tutte le informazioni:

E-MAIL: pugilato@museodellosport.com -

-  Whatsapp - +39 324 084 9736

- Prenotazione e pagamento anticipato

Il PRESIDENTE D'AMBROSI A THE DALY CAGE: ‘La boxe italiana deve guardare al futuro senza restare prigioniera della sua storia’

SI RIPORTA L'INTERVISTA DEL PRESIDENTE FLAVIO D'AMBROSI RILASCIATA DAL PORTALE "THE DAILY CAGE"

Dal 4 al 14 settembre scorsi, la città di Liverpool ha ospitato i World Boxing Championships 2025, i campionati del mondo di pugilato èlite (m/f). I primi sotto l’egida della sigla World Boxing, dopo che l’IBA (International Boxing Association, guidata dal presidente russo Umar Kremlev, da sempre vicino alle posizioni politiche di Vladimir Putin) aveva perso ogni possibilità di rientrare nel contesto olimpico.

La metropoli britannica ha ospitato 550 boxeur suddivisi in 10 categorie, sia maschili che femminili, che si sono affrontati sul ring per i titoli iridati (per un totale di 800 medaglie in palio).

L’Italia ha conquistato, in questa ultima rassegna UK (alla M&S Bank Arena), una meritata medaglia di bronzo con la campana, di origini tunisine, Sirine Charaabi (G.S. Fiamme Oro), che, nei 54 kg., pur non centrando la finale contro l’americana Yoseline Perez (già medaglia d’argento alla World Boxing Cup di Astana 2025), ha tenuto un’ottima condotta per l’intera rassegna iridata.

Abbiamo chiesto un commento tecnico al presidente della Federboxe (FPI), Flavio D’Ambrosi (nella foto in primo piano al centro – con i campioni del mondo Alessandro Duran e Patrizio Oliva), al suo secondo mandato federale consecutivo. Siamo partiti dalla rassegna di Liverpool con una serie di riflessioni a 360° sul movimento tricolore della boxe.

 

D: Presidente, come commenta i risultati di Liverpool?

R: Nel complesso il team azzurro si è ben comportato durante l’intera rassegna. Fin dall’inizio sapevamo che dovevamo operare un profondo svecchiamento del parco atleti, così come dovevamo mettere in piedi un nuovo modello organizzativo a livello tecnico.

Sotto il profilo sportivo, da gennaio ad oggi, abbiamo conquistato, tra Europei e Mondiali, ben 26 podi. Sono soddisfatto, soprattutto, se analizziamo la composizione del medagliere di Liverpool. solo 9 nazioni, sulle 68 iscritte, hanno conquistato almeno una medaglia d’oro.

Il conto delle medaglie del metallo più pregiato vede il Kazakistan al primo posto con sette, davanti all’Uzbekistan con sei. Nel complesso il continente asiatico ha dominato, se includiamo anche i due ori dell’India.

Per l’Europa sono arrivati due soli successi, quelli al femminile della “regina” dei 75 kg, l’irlandese Aoife O’Rourke e della nuova iridata dei +80 kg, la polacca Agata Kaczmarska. Più in generale,, giganti come Cuba, hanno conquistato solo bronzi e nazioni storiche, come USA e Gran Bretagna, non sono riuscite a salire sul gradino più alto del podio nonostante la qualità tecnica delle loro rispettive spedizioni.

 

D: Guardando al passato è possibile fare comunque delle comparazioni. E, per certi versi, ha un senso ancora farle?

R: La boxe moderna non è più comparabile con quanto avvenuto o raggiunto dal nostro Paese negli anni passati. Ci sono due ordini di fattori che dobbiamo considerare: ovvero quelli “esterni” così come quelli “interni”.

Negli anni ’60 non c’erano tutte queste nazioni, a livelli competitivi, nel panorama della boxe. All’epoca, ad esempio, c’era l’ex URSS. Con la disgregazione della galassia sovietica ci siamo trovati a competere con tante nuove federazioni pugilistiche dell’ex Cortina di ferro e il predominio dell’Uzbekistan e del Kazakistan a Liverpool è la conferma di questa tesi.

Sempre in quegli anni non erano ancora presenti nazioni come India, Cina o Taipei. C’è poi da considerare i fattori interni. Sempre nel periodo storico che stiamo prendendo ad esempio la boxe era la disciplina regina. Oggi dobbiamo competere con kickboxing, karate, judo, arti marziali (soprattutto quelle miste, nda), muay thai o ancora con la savate. In sintesi l’universo dei combat sports è sempre più variegato e articolato.

Negli ultimi 30 anni abbiamo conquistato ori con i nostri azzurri, come, ad esempio, con Roberto Cammarelle (nel 2008 ai Giochi di Pechino nei pesi supermassimi), ma, probabilmente non c’è stata una visione per costruire un percorso diverso, guardando cioè al futuro, oltre che di continuità.


D: Veniamo ai dati del movimento tricolore.

R: Abbiamo raggiunto dei record storici per la nostra Federazione. Tre dati su tutti: oltre 75mila tesserati, 1.200 società affiliate e ben 1.300 eventi. Solo in quest’ultimo weekend ci sono state tre riunioni di livello internazionale, tra Bologna (con la vittoria di Pamela Noutcho Sawa nella boxe femminile), Osolo e Milano, dove Dario Morello si è laureato campione EBU Silver nei pesi medi e adesso punterà al titolo “Gold”. I numeri ci dicono che siamo in crescita e i media stanno tornando ad occuparsi con continuità del nostro sport. Senza dimenticare che, nella fascia giovani 10-12 anni, stiamo assistendo ad una crescita del 40% a livello di tesseramenti.

 

D: Cosa si può fare alla luce di queste riflessioni?

R: Sottolineo, nuovamente, che, fino a 30/35 anni fa, l’Italia aveva un posto al sole nella boxe mondiale. Oggi il numero dei competitor però è illimitato. Siamo in due ere, epoche diverse, non comparabili. Sicuramente, nel confronto con i competitor “interni”, ci dobbiamo posizionare come una realtà guida del settore. Dobbiamo investire sull’innovazione tecnologia e analizzare i gusti e le tendenze del nuovo pubblico, con il quale dovremo confrontarci nei prossimi anni. Dobbiamo anche essere realisti. Non possiamo pensare di poter contare, ogni anno, sulla presenza di un campione del mondo “pro”. E dobbiamo valorizzare maggiormente i risultati che stiamo riuscendo ad ottenere. I podi conquistati agli Europei e anche il bronzo mondiale di Liverpool sono obiettivi di alto livello. Ad esempio gli USA, agli ultimi Mondiali di Liverpool, hanno conquistato solo un argento nella boxe femminile. E parliamo degli Stati Uniti, con un bacino potenziale vastissimo rispetto alla stessa Italia.


D: Quali sono le novità che vedremo nella prossima stagione.

R: Siamo già entrati nelle celebrazioni dei 110 anni della Federazione e partiremo con un rebranding per presentarci sul mercato con una nuova immagine, assolutamente più moderna. Vogliamo parlare e confrontarci con un pubblico più vasto di quello attuale. Oltre a ciò stiamo lavorando per portare un titolo mondiale, proprio nell’anniversario dei primi 110 anni di vita, all’ombra del Colosseo. Non posso svelare nome e categoria di peso, ma ci stiamo lavorando perché questo sogno si possa realizzare concretamente.


D: A livello internazionale come si sta muovendo la FPI?

R: La Federboxe italiana è stata tra le prime realtà internazionali ad affiliarsi alla World Boxing. Abbiamo “traghettato” il nostro Paese, il nostro movimento, nell’unica organizzazione riconosciuta dal CIO, altrimenti, mi creda, saremmo finiti nel burrone. Ciò ha portato al pieno riconoscimento dell’Italia, a livello di politica, con effetti positivi anche nei rapporti presenti e futuri con il Comitato Internazionale Olimpico. E di questo sono assolutamente orgoglioso, perché tutti oggi riconoscono il nostro saper fare politica anche sui tavoli internazionali. Il prossimo 23 novembre, l’Italia, e la città di Roma, ospiteranno il congresso della World Boxing e ci occuperemo, come FPI, di tutti gli aspetti organizzativi. Un altro nuovo successo per il nostro Paese.

 

D: Come sta lavorando la nuova struttura tecnica federale?

R: Mi fido pienamente del DT Giovanni De Carolis e del RT Clemente Russo o, ancora, di Sumbu Kalambay, tecnico dell’U23 azzurra. Hanno grandi capacità, non solo tecniche, e sanno far crescere gli atleti e le atlete che hanno nel gruppo delle nazionali. Dopo lo svecchiamento del parco atleti era giusto muoversi in parallelo anche sul fronte tecnico.

Lavorano con criterio e mettendo in campo anche idee nuove. Sono consapevole che sarà dura nei prossimi anni, proprio per le ragioni sopra elencate, ma siamo sulla strada giusta. Ne sono sicuro. Dobbiamo sapere che è importante andare avanti e, anche culturalmente, non restare intrappolati nella nostra “storia”, per quanto gloriosa. Siamo in una epoca diversa e, infatti, in quel periodo, non esistevano pugili di livello cinesi o indiani. Più in generale, dobbiamo lavorare sul marketing e la comunicazione e far capire, una volta per tutte, che la boxe è noble art, è patrimonio di valori assoluti. Dobbiamo distinguerci e distanziarci dagli altri competitor interni, perché altrimenti la gente non capirà in che cosa siamo concretamente diversi. C’è una base comune in molti casi (si pensi alla MMA dove il combattimento parte sempre in piedi con lo striking, nda), ma abbiamo un posizionamento distintivo rispetto a tutti.

Talvolta il mio timore, guardando all’interno del nostro movimento, è che ci sia un sentimento di negatività diffusa, un legame troppo stretto con il passato. Dobbiamo fare un cambio di passo radicale e guardare assolutamente al futuro, alle prossime sfide che ci attendono da qui a Los Angeles 2028, dove vogliamo assolutamente fare bella figura, per ribadire il valore e la centralità della nostra scuola pugilistica. Oltre a ciò dobbiamo far crescere una nuova classe dirigente con un approccio sempre più manageriale in diversi ambiti.


D: Nell’ultimo biennio gli ingenti capitali sauditi hanno rivoluzionato la geopolitica e l’economia della boxe mondiale.

R: Sì, i capitali sauditi stanno rivoluzionando il mercato del business sportivo (e non solo nella boxe ad essere sinceri, nda). Questa tendenza emergente, fa parte di quelle nuove politiche che stanno influenzando il nostro mondo. Credo però, che l’Italia, nel futuro, possa diventare sede di grandi eventi di pugilato. Prima ancora delle strutture servono campioni del mondo italiani o importanti ori olimpici (si pensi, ad esempio, alla crescita e al successo di Anthony Joshua*, capace di attrarre il grande pubblico inglese dopo l’oro di Londra 2012 nei pesi supermassimi). Certamente dobbiamo essere attenti a cogliere qualsiasi nuova opportunità, non isolandoci mai in ambito internazionale. Ma quest’ultimo aspetto è parte costante del mio lavoro quotidiano in Italia e all’estero.

 

 

Lutto nel mondo della BOXE: E' VENUTO A MANCARE L'OLIMPIONICO TOKYO'64 ERMANNO FASOLI

La FPI piange la dipartita di un grande Campione, Ermanno Fasoli, olimpionico a Tokyo 1964 e più volte Campione Italiano dei Superleggeri.

Continua a boxare da lassù, Ermanno

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