Il 9 giugno al Cinema Lumière alle 21.15 l'anteprima assoluta del documentario dedicato alla figura del riminese Loris Stecca, sostenuto da Emilia Romagna Film Commission e MIC.
Da ex campione del mondo a ex galeotto. Un ritratto intimo e denso del pugile romagnolo, in un racconto che intreccia i temi del successo sportivo e mediatico con quelli della colpa e della sconfitta, dell’illusione del riscatto e della rabbia che non si spegne.
Loris Stecca è stato negli anni ‘80 il più giovane campione del mondo di boxe della storia dello sport italiano. Il pugile d’assalto capace di fare sognare televisioni e sponsor, ma anche di precipitare poi in una caduta senza fine. Oggi, a 65 anni, dopo una condanna a 8 anni per il tentato omicidio della socia, lavora come netturbino per una cooperativa sociale. Ma la sua lotta infinita prosegue, nel tentativo di riabilitare il proprio nome, con l’aiuto della figlia. Il loro progetto di aprire una palestra per corsi di autodifesa col nome di Loris sbanda. Come pure il tentativo di salvare la propria anima, guidato - o forse perseguitato - da un insolito mentore spirituale. L’avversario più duro da battere resta sempre uno: la propria rabbia senza fine...
Questo è "A luci spente", diretto da Mattia Epifani e prodotto dalla bolognese Rodaggio, un progetto sostenuto da Emilia Romagna Film Commission, MIC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Apulia Film Commission, con il patrocinio della Federazione Pugilistica Italiana, che sarà presentato al pubblico di Biografilm lunedì 9 giugno alle 21.15, al Cinema Lumière, alla presenza del regista e del protagonista.
Il film è uno dei dieci progetti sostenuti dalla Regione e presenti all’edizione 2025 di Biografilm, che già lo aveva tenuto a battesimo nel 2022 tra i progetti presentati a Bio to B, premiandolo come miglior progetto emiliano-romagnolo.
Il documentario unisce uno sguardo ravvicinato sull’uomo con le sue cadute e ossessioni, e l'eco mai finito dell’abbagliante successo con cui appena ventitreenne, nel 1984, è stato incoronato re del mondo della boxe. Diventando così personaggio mediatico, oltre che sportivo, proprio nell'era in cui le prime televisioni commerciali fagocitavano le celebrità dello sport nel proprio sistema dello spettacolo. Ma nel film trova ampio spazio soprattutto la vertigine e l’abisso dei fallimenti, una colpa troppo grande per essere espiata fino in fondo, il percorso controverso di ricostruzione dopo il carcere che ci interroga sul vuoto di strumenti che la detenzione comporta. Nel presente di Loris, si muovono intorno a lui forze che vorrebbero riscriverne il destino. Ma lui per primo sembra non sapersi liberare dal suo eterno risentimento verso tutto e tutti. Cosa succede quando è la rabbia ad imprigionarci?
Il regista
Mattia Epifani, classe 1985, è attivo come regista dal 2010. I suoi lavori sono stati presentati in festival come: Clermont-Ferrand International Short Film Festival, IDFA, Hot Docs, Slamdance Film Festival, Torino Film Festival, Göteborg International Film Festival, Cinema Vérité. Tra i suoi principali film il documentario Rockman (2011), Miglior film a Visioni Fuori Raccordo Film Festival e Miglior documentario InMed.doc al Sole Luna Doc Film Festival; il documentario Il Successore (2015), Premio Cipputi al 33° Torino Film Festival, Menzione Speciale a Ischia Film Festival e in concorso a IDFA, Hot Docs, Slamdance Film Festival. Il cortometraggio Et in terra Pacis (2018) in concorso al 36° Torino Film Festival e Premio Rai Cinema Channel al 20° Festival del Cinema Europeo di Lecce. Il cortometraggio God dress you (2021) nel Concorso Internazionale di Clermont-Ferrand International Short Film Festival e nella cinquina dei Nastri d'argento 2022.
La produzione
Dal 2014 Rodaggio si occupa di distribuzione, restauri cinematografici, archive production, heritage marketing e progetti audiovisivi. Dal 2021 è operativa anche come società di produzione. Tra i suoi progetti distributivi c’è il pluripremiato documentario “La scomparsa di mia madre” di Beniamino Barrese e il film dell’artista francese F.J. Ossang, pardo d’argento Miglior Regia a Locarno “9 doigts”. Ha tra l’altro restaurato e ridistribuito il film perduto del 1957 “I fidanzati della morte” di Romolo Marcellini.
Oltre ad aver curato la produzione di “A luci spente”, sta al momento lavorando al cortometraggio di animazione “Storta / Twisted” di Martina Sarritzu e Giorgia Malatrasi, sostenuto dalla Emilia Romagna Film Commission, selezionato per il WEMW co-production forum di Trieste, e il documentario in sviluppo “Madrina”, selezionato per il programma di sviluppo In Progress di Milano Film Network.