FPI - News

La Nobile Arte nell’Antica Roma Dallo Stadio di Domiziano ai 110 FPI

Roma 15 /11/2025. Omero ne ha parlato nell’Iliade, San Paolo nella 1^ lettera ai Corinzi: la boxe non ha età, confini ed è per tutti e di tutti. Introdotta nei Giochi Olimpici del 688 a.C., il pyx, “pugno chiuso” greco, si trasformò nel pugilatus romano. Un racconto ultramillenario che oggi ha suscitato grande interesse nel tempio dello sport, lo Stadio di Domiziano di Roma, che, grazie al suo Direttore Matteo Tamburella e al co-fondatore e Direttore del Museo dello Sport Nicola Cilento, ha ospitato l’evento “La Nobile Arte nell’Antica Roma – Dallo Stadio di Domiziano ai 110 anni FPI”, ideato dal CONI Lazio insieme alla Federazione Pugilistica Italiana e al Museo dello Sport, nell’ambito del Road to 110  della FPI e del progetto - Lo Sport tra Storia Movimento Benessere e socialità - promosso da Roma Capitale e vincitore dell'Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. 

Promotore dell’iniziativa il Presidente del CONI Lazio Alessandro Cochi, cuore pulsante dello sport romano e laziale, e grande amico e sostenitore della boxe, dai tempi in cui portò il pugilato nelle suggestive piazze di Trastevere, Testaccio, Ponte Milvio e piazza Bologna. Dal rione dei fratelli Proietti ai ring del Palazzetto di Viale Tiziano, passando per le tante palestre che hanno formato atleti e uomini: ricordi indelebili che hanno introdotto l’incontro tra sport, storia, cultura e impegno sociale, moderato da Nicola Cilento e Michela Pellegrini , giornalista e Resp. Relazioni Esterne e Comunicazione/Marketing FPI. Il primo di una lunga serie che coinvolgerà anche il mondo della scuola. Per non dimenticare, nel viaggio delle emozioni tra cimeli, memorabilia, foto e filmati della Mostra 110 FPI allestita presso il Museo dello Sport fino al 31 gennaio, per formare, con l’intervento del giornalista, storico di Ad Maiora Vertite e Social Media Manager FPI Tommaso Cavallaro, e motivare attraverso l’esempio sano e corretto dei Campionissimi e Ambassador FPI Emanuele Blandamura (Coordinatore Team) e Anna Lisa Brozzi, neo Campionessa Italian dei Pesi Piuma. Dal kalokagathòs greco al vir fortis romano fino al pugile moderno: un impego corale a diffondere la virtù antica attraverso la metafora della boxe nei quartieri, nelle palestre e in tutte le realtà in cui la disciplina pugilistica potrà contribuire a garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.

A Roma Esami per Aspiranti tecnici del CR FPI Lombardia - PRESENTE ANCHE IL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI

Al PalaSantoro di Roma si sono svolti gli Esami per gli Aspiranti Tecnici del CR FPI LOMBARDIA

Sessioni d’esame cui ha presenziato anche il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi

“Questa mattina - Queste le Parole del Presidente D’Ambrosi - ho trasmesso senso di appartenenza e valori perfettamente compresi dai presenti. La Fpi è unica come è unico il movimento pugilistico italiano. Uniti si vince.”

MOSTRA 110 FPI - CONVENZIONE FPI MUSEO DELLO SPORT

Convenzione FPI - Museo dello Sport per Mostra 110 FPI (VALIDA FINO AL 31/1/2026)

 info

- Senza prenotazione

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18.30

(meglio telefonare prima di andare per verificare eventuali chiusure straordinarie)

Ingresso Stadio di Domiziano ed Area museo Sport

Intero € 10,00

Varie riduzioni da verificare sul sito dello Stadio di Domiziano.

- Con Riduzione FPI e Prenotazione obbligatoria

Ingresso Stadio di Domiziano ed Area museo Sport

Intero - da 12 Anni € 7,00

Junior - da 8 ad 11 anni € 6,00

Bambini - da 1 a 7 anni Gratis

Disabili con Card Disabilità Gratis

(l’accompagnatore paga il biglietto Intero con Riduzione FPI)

Gruppi e Scuole (Min 20 Pax) € 5,00

Per usufruire della scontistica e avere tutte le informazioni:

E-MAIL: pugilato@museodellosport.com -

-  Whatsapp - +39 324 084 9736

- Prenotazione e pagamento anticipato

Il PRESIDENTE D'AMBROSI A THE DALY CAGE: ‘La boxe italiana deve guardare al futuro senza restare prigioniera della sua storia’

SI RIPORTA L'INTERVISTA DEL PRESIDENTE FLAVIO D'AMBROSI RILASCIATA DAL PORTALE "THE DAILY CAGE"

Dal 4 al 14 settembre scorsi, la città di Liverpool ha ospitato i World Boxing Championships 2025, i campionati del mondo di pugilato èlite (m/f). I primi sotto l’egida della sigla World Boxing, dopo che l’IBA (International Boxing Association, guidata dal presidente russo Umar Kremlev, da sempre vicino alle posizioni politiche di Vladimir Putin) aveva perso ogni possibilità di rientrare nel contesto olimpico.

La metropoli britannica ha ospitato 550 boxeur suddivisi in 10 categorie, sia maschili che femminili, che si sono affrontati sul ring per i titoli iridati (per un totale di 800 medaglie in palio).

L’Italia ha conquistato, in questa ultima rassegna UK (alla M&S Bank Arena), una meritata medaglia di bronzo con la campana, di origini tunisine, Sirine Charaabi (G.S. Fiamme Oro), che, nei 54 kg., pur non centrando la finale contro l’americana Yoseline Perez (già medaglia d’argento alla World Boxing Cup di Astana 2025), ha tenuto un’ottima condotta per l’intera rassegna iridata.

Abbiamo chiesto un commento tecnico al presidente della Federboxe (FPI), Flavio D’Ambrosi (nella foto in primo piano al centro – con i campioni del mondo Alessandro Duran e Patrizio Oliva), al suo secondo mandato federale consecutivo. Siamo partiti dalla rassegna di Liverpool con una serie di riflessioni a 360° sul movimento tricolore della boxe.

 

D: Presidente, come commenta i risultati di Liverpool?

R: Nel complesso il team azzurro si è ben comportato durante l’intera rassegna. Fin dall’inizio sapevamo che dovevamo operare un profondo svecchiamento del parco atleti, così come dovevamo mettere in piedi un nuovo modello organizzativo a livello tecnico.

Sotto il profilo sportivo, da gennaio ad oggi, abbiamo conquistato, tra Europei e Mondiali, ben 26 podi. Sono soddisfatto, soprattutto, se analizziamo la composizione del medagliere di Liverpool. solo 9 nazioni, sulle 68 iscritte, hanno conquistato almeno una medaglia d’oro.

Il conto delle medaglie del metallo più pregiato vede il Kazakistan al primo posto con sette, davanti all’Uzbekistan con sei. Nel complesso il continente asiatico ha dominato, se includiamo anche i due ori dell’India.

Per l’Europa sono arrivati due soli successi, quelli al femminile della “regina” dei 75 kg, l’irlandese Aoife O’Rourke e della nuova iridata dei +80 kg, la polacca Agata Kaczmarska. Più in generale,, giganti come Cuba, hanno conquistato solo bronzi e nazioni storiche, come USA e Gran Bretagna, non sono riuscite a salire sul gradino più alto del podio nonostante la qualità tecnica delle loro rispettive spedizioni.

 

D: Guardando al passato è possibile fare comunque delle comparazioni. E, per certi versi, ha un senso ancora farle?

R: La boxe moderna non è più comparabile con quanto avvenuto o raggiunto dal nostro Paese negli anni passati. Ci sono due ordini di fattori che dobbiamo considerare: ovvero quelli “esterni” così come quelli “interni”.

Negli anni ’60 non c’erano tutte queste nazioni, a livelli competitivi, nel panorama della boxe. All’epoca, ad esempio, c’era l’ex URSS. Con la disgregazione della galassia sovietica ci siamo trovati a competere con tante nuove federazioni pugilistiche dell’ex Cortina di ferro e il predominio dell’Uzbekistan e del Kazakistan a Liverpool è la conferma di questa tesi.

Sempre in quegli anni non erano ancora presenti nazioni come India, Cina o Taipei. C’è poi da considerare i fattori interni. Sempre nel periodo storico che stiamo prendendo ad esempio la boxe era la disciplina regina. Oggi dobbiamo competere con kickboxing, karate, judo, arti marziali (soprattutto quelle miste, nda), muay thai o ancora con la savate. In sintesi l’universo dei combat sports è sempre più variegato e articolato.

Negli ultimi 30 anni abbiamo conquistato ori con i nostri azzurri, come, ad esempio, con Roberto Cammarelle (nel 2008 ai Giochi di Pechino nei pesi supermassimi), ma, probabilmente non c’è stata una visione per costruire un percorso diverso, guardando cioè al futuro, oltre che di continuità.


D: Veniamo ai dati del movimento tricolore.

R: Abbiamo raggiunto dei record storici per la nostra Federazione. Tre dati su tutti: oltre 75mila tesserati, 1.200 società affiliate e ben 1.300 eventi. Solo in quest’ultimo weekend ci sono state tre riunioni di livello internazionale, tra Bologna (con la vittoria di Pamela Noutcho Sawa nella boxe femminile), Osolo e Milano, dove Dario Morello si è laureato campione EBU Silver nei pesi medi e adesso punterà al titolo “Gold”. I numeri ci dicono che siamo in crescita e i media stanno tornando ad occuparsi con continuità del nostro sport. Senza dimenticare che, nella fascia giovani 10-12 anni, stiamo assistendo ad una crescita del 40% a livello di tesseramenti.

 

D: Cosa si può fare alla luce di queste riflessioni?

R: Sottolineo, nuovamente, che, fino a 30/35 anni fa, l’Italia aveva un posto al sole nella boxe mondiale. Oggi il numero dei competitor però è illimitato. Siamo in due ere, epoche diverse, non comparabili. Sicuramente, nel confronto con i competitor “interni”, ci dobbiamo posizionare come una realtà guida del settore. Dobbiamo investire sull’innovazione tecnologia e analizzare i gusti e le tendenze del nuovo pubblico, con il quale dovremo confrontarci nei prossimi anni. Dobbiamo anche essere realisti. Non possiamo pensare di poter contare, ogni anno, sulla presenza di un campione del mondo “pro”. E dobbiamo valorizzare maggiormente i risultati che stiamo riuscendo ad ottenere. I podi conquistati agli Europei e anche il bronzo mondiale di Liverpool sono obiettivi di alto livello. Ad esempio gli USA, agli ultimi Mondiali di Liverpool, hanno conquistato solo un argento nella boxe femminile. E parliamo degli Stati Uniti, con un bacino potenziale vastissimo rispetto alla stessa Italia.


D: Quali sono le novità che vedremo nella prossima stagione.

R: Siamo già entrati nelle celebrazioni dei 110 anni della Federazione e partiremo con un rebranding per presentarci sul mercato con una nuova immagine, assolutamente più moderna. Vogliamo parlare e confrontarci con un pubblico più vasto di quello attuale. Oltre a ciò stiamo lavorando per portare un titolo mondiale, proprio nell’anniversario dei primi 110 anni di vita, all’ombra del Colosseo. Non posso svelare nome e categoria di peso, ma ci stiamo lavorando perché questo sogno si possa realizzare concretamente.


D: A livello internazionale come si sta muovendo la FPI?

R: La Federboxe italiana è stata tra le prime realtà internazionali ad affiliarsi alla World Boxing. Abbiamo “traghettato” il nostro Paese, il nostro movimento, nell’unica organizzazione riconosciuta dal CIO, altrimenti, mi creda, saremmo finiti nel burrone. Ciò ha portato al pieno riconoscimento dell’Italia, a livello di politica, con effetti positivi anche nei rapporti presenti e futuri con il Comitato Internazionale Olimpico. E di questo sono assolutamente orgoglioso, perché tutti oggi riconoscono il nostro saper fare politica anche sui tavoli internazionali. Il prossimo 23 novembre, l’Italia, e la città di Roma, ospiteranno il congresso della World Boxing e ci occuperemo, come FPI, di tutti gli aspetti organizzativi. Un altro nuovo successo per il nostro Paese.

 

D: Come sta lavorando la nuova struttura tecnica federale?

R: Mi fido pienamente del DT Giovanni De Carolis e del RT Clemente Russo o, ancora, di Sumbu Kalambay, tecnico dell’U23 azzurra. Hanno grandi capacità, non solo tecniche, e sanno far crescere gli atleti e le atlete che hanno nel gruppo delle nazionali. Dopo lo svecchiamento del parco atleti era giusto muoversi in parallelo anche sul fronte tecnico.

Lavorano con criterio e mettendo in campo anche idee nuove. Sono consapevole che sarà dura nei prossimi anni, proprio per le ragioni sopra elencate, ma siamo sulla strada giusta. Ne sono sicuro. Dobbiamo sapere che è importante andare avanti e, anche culturalmente, non restare intrappolati nella nostra “storia”, per quanto gloriosa. Siamo in una epoca diversa e, infatti, in quel periodo, non esistevano pugili di livello cinesi o indiani. Più in generale, dobbiamo lavorare sul marketing e la comunicazione e far capire, una volta per tutte, che la boxe è noble art, è patrimonio di valori assoluti. Dobbiamo distinguerci e distanziarci dagli altri competitor interni, perché altrimenti la gente non capirà in che cosa siamo concretamente diversi. C’è una base comune in molti casi (si pensi alla MMA dove il combattimento parte sempre in piedi con lo striking, nda), ma abbiamo un posizionamento distintivo rispetto a tutti.

Talvolta il mio timore, guardando all’interno del nostro movimento, è che ci sia un sentimento di negatività diffusa, un legame troppo stretto con il passato. Dobbiamo fare un cambio di passo radicale e guardare assolutamente al futuro, alle prossime sfide che ci attendono da qui a Los Angeles 2028, dove vogliamo assolutamente fare bella figura, per ribadire il valore e la centralità della nostra scuola pugilistica. Oltre a ciò dobbiamo far crescere una nuova classe dirigente con un approccio sempre più manageriale in diversi ambiti.


D: Nell’ultimo biennio gli ingenti capitali sauditi hanno rivoluzionato la geopolitica e l’economia della boxe mondiale.

R: Sì, i capitali sauditi stanno rivoluzionando il mercato del business sportivo (e non solo nella boxe ad essere sinceri, nda). Questa tendenza emergente, fa parte di quelle nuove politiche che stanno influenzando il nostro mondo. Credo però, che l’Italia, nel futuro, possa diventare sede di grandi eventi di pugilato. Prima ancora delle strutture servono campioni del mondo italiani o importanti ori olimpici (si pensi, ad esempio, alla crescita e al successo di Anthony Joshua*, capace di attrarre il grande pubblico inglese dopo l’oro di Londra 2012 nei pesi supermassimi). Certamente dobbiamo essere attenti a cogliere qualsiasi nuova opportunità, non isolandoci mai in ambito internazionale. Ma quest’ultimo aspetto è parte costante del mio lavoro quotidiano in Italia e all’estero.

 

 

Lutto nel mondo della BOXE: E' VENUTO A MANCARE L'OLIMPIONICO TOKYO'64 ERMANNO FASOLI

La FPI piange la dipartita di un grande Campione, Ermanno Fasoli, olimpionico a Tokyo 1964 e più volte Campione Italiano dei Superleggeri.

Continua a boxare da lassù, Ermanno

Cimeli ed emozioni con Campioni e Istituzioni al Museo dello Sport per la Mostra 110 FPI

Dai guantoni di Carnera e Ali alle medaglie olimpiche di Cammarelle, dal guantone e dalla medaglia d’oro di Roma ’60 di Benvenuti alle cinture europee di Blandamura, Moroni, fino all’opera #ProvaciConMe Pitbull Pink Power contro la violenza sulle donne dell’artista Maglionico. 

Roma 28.10.2025 – Dal ring memorabile al colpo solidale: 110 anni di Forza Passione Identità. Più che un claim un viaggio nella memoria e nell’identità sportiva e sociale nazionale, per rendere omaggio a chi, ieri come oggi, continua a dare lustro al Pugilato Italiano. In occasione dei prossimi 110 anni della Federazione Pugilistica Italiana, che cadranno il 2 marzo 2026, il Museo dello Sport di Roma, grazie al prezioso impegno del suo co-fondatore Nicola Cilento coadiuvato dall’ingegno di Roberto Feri, apre le porte alla FPI con l’anteprima della “Mostra 110 FPI” che sarà aperta al pubblico da oggi fino al 31 gennaio 2026 e che è inserita nel progetto - Lo Sport tra Storia Movimento Benessere e socialità - promosso da Roma Capitale e vincitore dell'Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. 

Oggi, nel prestigioso spazio espositivo situato presso lo Stadio di Domiziano, nei sotterranei di Piazza Navona, che ha dato i natali a molte discipline sportive, tra cui il pugilato, si è svolta l’inaugurazione con il taglio del nastro insieme al padrone di casa Matteo Tamburella, a cui hanno partecipato il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi, il Capo del Dipartimento per lo Sport Flavio Siniscalchi, l’Assessore ai Grandi Eventi, Turismo e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato e il Presidente della V Commissione Consiliare permanente "Cultura, spettacolo, sport e turismo" della Regione Lazio Mario Luciano Crea, il Vice Presidente CONI Lazio Paolo Anedda, che ha portato il saluto del Presidente Alessandro Cochi, e il Direttore di RaiSport Paolo Petrecca.  Con loro il Presidente del CR Lazio Adrii Zannoni e il gotha FPI rappresentato dal Vice Presidente Vicario Mariangela Verna, dai Consiglieri Federali Andrea Locatelli e Terry Gordini, quest’ultima componente del Team Ambassador FPI, rappresentato dai veri protagonisti dell’evento, i Campionissimi: Roberto Cammarelle, Giovanni De Carolis (DT Nazionali Azzurre), Irma Testa, Emanuele Blandamura (Coor. Team) e Alessandro Duran. 

In un gemellaggio tra il Museo Nazionale di Pugilato FPI di Assisi e il Museo dello Sport di Roma, la mostra racconta, con cimeli, memorabilia, foto e video dell’Archivio FPI, le imprese e gli atterramenti (valore della sconfitta) dei valorosi Campioni, esempi e fonte d’ispirazione per i media, il cinema e la tv, con una rassegna delle attività sociali e culturali che la FPI ha avviato negli ultimi anni (nelle scuole con il progetto Boxando s’Impara) e sull’arte, impiegata nel sociale con l’opera #Provaciconme Pitbull Pink Power FPI dell’artista Giulia Maglionico, che ha scelto il pitbull come simbolo di forza, del Never Give Up salvifico. Un messaggio forte e chiaro illustrato da Francesca Baboni, critica d’arte: empowerment femminile che mette al centro del lavoro artistico il pugilato, nel connubio tra Boxe e Arte contro la violenza sulle donne, leitmotiv dei 110 anni FPI. Una dedica importante anche a Blandamura e Benvenuti da parte dell’artista Fabiana Giusti, che ha realizzato due opere esposte al Museo. Passato, presente e futuro si fondono nella metafora della boxe. 

Un primo traguardo importante verso le celebrazioni 110 FPI: “Questa bellissima iniziativa – ha commentato il Presidente Flavio D’Ambrosi -, per la quale devo ringraziare sentitamente Nicola Cilento (co-founder del Museo dello Sport) e Matteo Tamburella (Responsabile Area Archeologica Stadio di Domiziano), e tutto lo staff della Federazione, sarà solamente la prima di molte iniziative che il prossimo anno la Federazione organizzerà. In un luogo così suggestivo, pieno di storia, mi piace ricordare come lo sport abbia sempre avuto un ruolo importante nella nostra società, sin dai tempi dei primi Giochi Olimpici dell’Antica Grecia. Lo sport deve continuare ad essere un collante sociale importante, e sta non solo alle Federazioni, ma a tutte le Istituzioni far sì che continui ad esserlo.”

Un plauso da parte del Capo del Dipartimento per lo Sport Flavio Siniscalchi: “Innanzitutto faccio i complimenti alla Federazione per esser riuscita ad organizzare un evento all’interno di un luogo così suggestivo, pregnante di storia e cultura. Questi due elementi sono molto importanti e assieme allo Sport devono creare un linguaggio comune che possa essere compreso dalle nuove generazioni e dalle persone comuni. Siamo molto soddisfatti del lavoro che sta facendo il Presidente D’Ambrosi e tutta la Federazione nel valorizzare lo sport di base, e nel suo caso il pugilato, portando l’attività sportiva nelle scuole”. 

Sono molto felice di essere qui – ha dichiarato l’Assessore Alessandro Onorato - per festeggiare il prossimo compleanno di una Federazione così importante. Il mondo dello sport di deve preparare ad affrontare una corsa contro il tempo, contro un nemico molto pericoloso: il drop-out sportivo. Le nuove generazioni (Gen-z) non vivono più lo sport in una maniera sana, e per questo le istituzioni, indifferentemente dal colore politico, hanno l’obbligo di investire nello sport, nelle infrastrutture, nelle scuole, affinché si avvicinino i più giovani all’attività fisica, che come ha già detto il Presidente D’Ambrosi, che ringrazio, è un collante sociale fondamentale.”

L’ultimo rappresentante delle istituzioni a intervenire è stato il Presidente Mario Luciano Crea: “La Regione Lazio fa i migliori auguri alla Federazione Pugilistica Italiana per i suoi 110 anni, augurandone altrettanti per il futuro. La Regione raccoglie e appoggia la giusta battaglia che l’Assessore Onorato ha in precedenza lanciato. Lo sport è un elemento fondamentale per la nostra società e bisogna fare il possibile affinché sia disponibile a tutti, non solamente alle classi sociali più abbienti.”

Prezioso anche il saluto e l’impegno del Direttore di Rai Sport Paolo Petrecca: “Uno dei motivi per cui ho accettato questo mio ruolo, è quello di raccontare lo sport, e quindi trasmettere un messaggio, attraverso i grandi campioni. Vedere scorrere le immagini di grandi campioni come Nino Benvenuti, Patrizio Oliva, Roberto Cammarelle, Irma Testa mi ha fatto ricordare delle emozioni che si prova da piccoli nel vedere i propri miti alla televisione, sognando un giorno di raggiungere i loro livelli. In quanto Direttore Rai Sport sto provando a dare il giusto spazio a una nobile disciplina come il pugilato, così che possa avere la visibilità che merita.”

"UN PUGNO AL FUTURO, LO SPORT PER TUTTI"

Un anno di boxe totalmente gratuito per ragazze e ragazzi dai 10 ai 13 anni provenienti dalle case popolari ACER di Bologna. È "UN PUGNO AL FUTURO, LO SPORT PER TUTT*", l'ambizioso progetto che la società di distribuzione RHAPSODIA FILM ha messo in campo insieme a FASE 3BOLOGNINA BOXEACER e FIGURINE FOREVER, per promuovere l'accessibilità allo sport all'interno delle case di edilizia popolare dell'area metropolitana di Bologna.

Una raccolta fondi, legata alla vendita delle figurine solidali del film Romina, che permetterà a tanti ragazzi di poter accedere a uno sport completo e formativo come il pugilato e a un'occasione di socialità con i loro coetanei in un ambiente sicuro e professionale come quello della palestra popolare BOLOGNINA BOXE sita in via Alfieri Maserati 5.

Dopo il grande successo ottenuto in numerosi festival italiani e internazionali, il documentario Romina, prodotto da Fase 3, ritorna nelle sale dell'Emilia-Romagna con una lunga programmazione e un ambizioso progetto di impact production.

Il film ha ricevuto tre premi al Biografilm Festival 2024 (Menzione Speciale BPER | Biografilm Italia 2024, DocPoint Helsinki Prize | Biografilm Italia 2024 e Audience Award | Biografilm Italia 2024). Il documentario ha inoltre ricevuto il Premio alla Miglior Regia al Glocal Doc Festival 2024, il Premio del Pubblico e il Premio Miglior Documentario a Documentaria 2024 - Sezione Visioni Doc Italia, il Premio Miglior Documentario al Mente Locale Festival - Visioni sul Territorio 2024, Sezione Concorso Internazionale e il Premio Miglior Montaggio al Rome International Documentary Festival 2024. Il film è stato inoltre selezionato al Moscow International Documentary Film Festival DOKer e al Festival Doc Point di Helsinki.

Il documentario racconta la storia di Romina Cabezas, una giovane donna di seconda generazione cresciuta nella Bolognina, un quartiere di Bologna noto per la sua diversità culturale e sociale. Segue il suo sogno di diventare una pugile professionista grazie all'incontro con la palestra popolare "A.S.D. Bolognina Boxe". Tuttavia, la sua vita prende una piega inaspettata quando la madre viene arrestata, mettendo in luce le ingiustizie del sistema carcerario italiano. La storia di Romina è un ritratto realistico della vita urbana contemporanea, fatta di fragilità sociale, insicurezza e sfide quotidiane.

Nel documentario compare anche Pamela Malvina, atleta della Bolognina Boxe che il 7 novembre 2025 combatterà al PalaDozza di Bologna per il titolo mondiale IBO dei pesi leggeri, incarnando perfettamente i valori di riscatto sociale e determinazione al centro del film.

Il progetto nasce grazie alle sensibilità personali dei registi, Valerio Lo Muzio e Micheal Petrolini della distribuzione e della produzione, da sempre vicini a queste tematiche raccontate anche nel film documentario Romina, ma soprattutto dalla consapevolezza di come le barriere economiche non consentano a tutti di poter accedere liberamente allo sport. L'attività sportiva per i propri figli è una delle prime cose a cui le famiglie con difficoltà economiche rinunciano, soprattutto in questo momento storico.

Seguendo da vicino l'attività sociale svolta in questi anni dalla palestra popolare A.S.D. Bolognina Boxe, riteniamo infatti che lo sport svolga un ruolo fondamentale nello sviluppo fisico, emotivo e sociale dei più giovani e debba essere un diritto di tutti e tutte.

A supportare la raccolta fondi sarà Figurine Forever, associazione bolognese che dal 2019 utilizza l'immortale fascino delle figurine per creare e sostenere iniziative di solidarietà, cultura e progetti di sviluppo.

Con oltre 396 differenti figurine solidali realizzate e oltre 106.000 euro raccolti, Figurine Forever ha dimostrato come, accanto alla necessità economica, sia altrettanto importante il messaggio sociale, la sensibilizzazione e la memoria storica. Le figurine solidali sono oggetti da collezione volutamente stampate in copie numerate, con possibilità di future edizioni proseguendo la numerazione della prima stampa, così che possano essere sempre disponibili, considerando la finalità ma avendo sempre un occhio di riguardo per gli appassionati e i collezionisti.

Per il progetto "UN PUGNO AL FUTURO, LO SPORT PER TUTT*" sarà realizzata una figurina celebrative dedicata a Romina, che sarà messa in vendita a partire dal 7 novembre 2025 in occasione dell'incontro mondiale di Pamela Malvina al PalaDozza di Bologna.

Le figurine saranno disponibili poi presso lo store della Bolognina Boxe in via Alfieri Maserati 5 e durante gli eventi di Figurine Forever e di proiezione del film Romina nelle sale dell’Emilia-Romagna.

L'intero ricavato sarà devoluto totalmente al progetto "UN PUGNO AL FUTURO, LO SPORT PER TUTT"**.

Per informazioni sull'acquisto delle figurine:
Figurine Forever
Via del Triumvirato 34/C – 40132 Bologna
Tel. +39 370 3696669
info@figurineforever.com
www.figurineforever.com

Riparte “Scuola Attiva”: attività motoria, sport e corretti stili di vita tra i banchi. Novità anche per l’infanzia. Al via l’adesione di scuole e tutor

Anche per l’anno scolastico 2025-2025 la FEDERAZIONE PUGILISTICA ITALIANA ha scelto di aderire a “Scuola Attiva”, il progetto promosso da Sport e Salute e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministro per lo Sport e i Giovani e il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che punta a potenziare l’attività motoria, fisica e sportiva nelle scuole, promuovendo stili di vita sani e valorizzando lo sport come strumento educativo e inclusivo.

“Scuola Attiva”, dopo aver coinvolto lo scorso anno oltre 2.200.000 studenti, 112.000 classi e 12.300 scuole in tutta Italia, amplia il proprio percorso che, da quest’anno, parte dalla scuola dell’infanzia e si sviluppa nella primaria, consolidandosi negli istituti di scuola secondaria di primo grado, anche grazie al coinvolgimento diretto degli Organismi Sportivi, tra cui la FPI.

Figure centrali dei progetti “Scuola Attiva Kids” e “Scuola Attiva Junior” sono i Tutor Sportivi Scolastici e i tecnici federali. Sia i primi, laureati o laureandi in Scienze Motorie, sia i secondi, affiancano infatti gli insegnanti nella programmazione e realizzazione delle attività tra i banchi.

Oltre alle proposte motorie e sportive, sono previste anche numerose attività trasversali: le Pause Attive, le Giornate del Benessere, gli open day sportivi, le feste finali, e i percorsi formativi e kit didattici per insegnanti, tutor e tecnici.
In più, grazie a risorse aggiuntive stanziate dalle Regioni, “Scuola Attiva” avrà delle integrazioni territoriali in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.

Inoltre, tra le novità dell’anno, vi è la possibilità per le scuole di attivare sinergie con i “Nuovi Giochi della Gioventù”, introdotti dalla legge n. 41 del 25 marzo 2025. I progetti “Scuola Attiva Kids” e “Scuola Attiva Junior” potranno così diventare strumenti a supporto dei docenti nella preparazione delle fasi scolastiche dei Giochi.

Per aderire attraverso la piattaforma www.sportesalute.eu/progettoscuolattiva le scuole hanno tempo sino alle ore 12.00 del 12 novembre, mentre i laureati o laureandi in Scienze Motorie potranno candidarsi come Tutor sino alle ore 12.00 del 10 novembre.

A PADOVA LA NUOVA TAPPA DI OBIETTIVO3

Lunedì 6 ottobre us a Padova, presso il Centro Sportivo Plebiscito, Obiettivo3 ha dato vita a una bellissima giornata per la promozione dello sport Paralimpico e dei suoi atleti. L’evento, organizzato grazie alla collaborazione con l’ASD Phoenix Boxe, è stato impreziosito dalla presenza dell’atleta di Paraboxe Gianluca Perale, del Tecnico Nicola Masiero e Del Campionissimo e Consigliere Federale, Luca Rigoldi.

Organizzazione:  Comitato Paralimpico del Veneto, Comune di Padova, Federazione Pugilistica Italiana, Fispes, SSD e ASD venete.

GIACOMO BUGARO E' IL NUOVO PRESIDENTE DEL CR FPI MARCHE

Giacomo Bugaro è il nuovo Presidente del CR FPI Marche.

Comitato regionale che avrà il seguente consiglio:

Componenti ASD: Lorenzo Alessandrini e Adelchi Tonucci

Componente Tecnici: Andrea Gabanelli

Componente Atleti: Carlotta Paoletti

“Complimenti - queste le parole del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi - all’amico Giacomo Bugaro eletto Presidente del CR Marche e complimenti ai componenti Alessandrini e Tonucci per ASD,

Paoletti atleti

Gabbanelli Tecnici

Il nuovo Comitato regionale completamente allineato all’attuale governance federale.”

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