Lente di ingrandimento

IL PUNTO DEL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI: Ottima prestazione di Vianello. L’Italia c’è.

L’avversario era di quelli ostici. Dodici incontri, dodici vittorie di cui dieci per ko. Tuttavia, la voglia di Guido è stata più forte di tutto, tanto da farlo dominare nel corso dell’intero match.
Con carattere e grinta, Vianello ha chiuso il match al quinto round, dimostrando che può ancora dire la sua nel difficile circuito mondiale dei giganti del ring. 
Guidato dal suo maestro - l’amico Simone D’alessandri - Vianello riprende la sua strada verso il mondiale.
Nota positiva per il pugilato italiano Pro che può contare - come dimostrano anche i prossimi eventi internazionali in cui saranno impegnati Pamela Noutcho e Michael Magnesi - su una discreta crescita.
Anche i ranking internazionali ci dicono che i pugili italiani scalano le classifiche, nonostante la spietata concorrenza degli altri Paesi, sostenuta da ingenti investimenti imprenditoriali assenti, ormai da decenni, in Italia.
Tale crescita è certamente frutto dell’impegno delle nostre società, dei nostri tecnici e della Federazione che, dal precedente quadriennio, sostiene concretamente il movimento Pro cercando di indirizzarlo verso eventi e match di qualità.
Certo, siamo tutti coscienti che la strada verso la piena competitività del pugilato italiano Pro, è ancora lunga ed irta di difficoltà. Ma in virtù di una corretta pianificazione strategia la Federazione sta conseguendo, a piccoli passi, gli obiettivi prefissati che orientano il movimento Pro verso un futuro che dà speranza.


Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D’Ambrosi

Resoconto CF - Roma, 11/10/2025

La compattezza granitica della squadra di governo federale.

 

Nella giornata odierna si è svolto il Consiglio federale che ha testimoniato, ancora una volta, quanto sia unita la squadra di governo federale. Unità non disgiunta da dibattiti costruttivi - che ogni singolo consigliere alimenta con intelligenza e spirito critico - finalizzati sempre a realizzare una sintesi delle diverse posizioni, nel perseguimento dell'interesse generale. 

Insomma, gli anni bui sono oramai conclusi!

Tra i provvedimenti approvati dal Consiglio federale, preme segnalare:

1) la proposta di rinnovo del protocollo con il Comitato italiano paralimpico, al fine di consolidare ed implementare la pratica pugilistica ed i Campionati italiani gym boxe delle persone con disabilità;

2) avvio il 14 ottobre p.v. delle attività presso il nuovo Centro federale di Milano, con lo stage della Squadra Azzurra under 23. Come più volte evidenziato, tale Centro ospiterà Nazionali Azzurre nonché @stage interregionali appositamente calendarizzati una volta al mese - aperti a pugili di tutte le Regioni - e dedicati alla ricerca del talento. Il nuovo Centro federale non avrà costi per la Federazione e le società potranno far valutare i propri pugili, nel corso degli stage interregionali, dai responsabili delle Squadre Azzurre;

3) valutazione dell'avvio, dal 2026, del "Torneo nazionale Benvenuti" a cui dovrebbero partecipare i pugili Pro terza serie che potranno incrementare il bagaglio di esperienze, sempre nell'ottica di ricerca di nuovi talenti. Il Torneo dovrebbe essere composto da più eventi pugilistici e si prevede che si possano programmare circa 200 match nel 2026, coinvolgendo circa 140 pugili appartenenti a 100 società affiliati. La Federazione dovrebbe investire sul Torneo oltre 150.000,00 euro. Nel prossimo Consiglio si valuteranno gli aspetti regolamentari ed organizzativi per arrivare all'eventuale presentazione del Torneo, nel mese di dicembre p.v.;

4) approvazione del regolamento concernente le semifinali dei Titoli italiani Pro.

Nel frattempo, il 17 ottobre partiranno i Campionati italiani under 17 a Chianciano dove lo scrivente incontrerà i tecnici presenti anche per un confronto su iniziative ed eventuali criticità da affrontare.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D’Ambrosi

Il Punto del Presidente Flavio D’Ambrosi: Concorrenza e globalizzazione del pugilato ma l’Italia è competitiva.

Concorrenza e globalizzazione del pugilato ma l’Italia è competitiva.

Al fine di non incorrere in superficiali e grossolane valutazioni sull’andamento delle Nazionali Azzurre, è utile fornire qualche dato sulla partecipazione agli eventi internazionali di pugilato, anche al fine di comprendere la misura della concorrenza e della significativa globalizzazione a cui è soggetta, oggi, la nobile arte.

A titolo esemplificativo, giova evidenziare che ai Campionati europei under 19 hanno partecipato ben 293 pugili – uomini e donne – in rappresentanza di 33 Paesi. Ai recenti Campionati mondiali assoluti di Liverpool, hanno partecipato circa 550 pugili, uomini e donne, in rappresentanza di 68 Paesi. Ai Campionati europei under 15 parteciperanno ben 375 pugili, uomini e donne, in rappresentanza di 35 Paesi!

Questi dati dimostrano come l’attività pugilistica di alto livello si stia globalizzando ed implementando anche in Paesi dove prima non era presente o praticata a livello modesto. Anche fuori dal nostro Continente, si assiste, ormai da anni, al progressivo incremento della pratica pugilistica tanto da diventare, in colossi come la Cina e l’India, centrali nella programmazione olimpica.

Peraltro, se si analizza in maniera approfondita il medagliere dei Campionati mondiali assoluti di Liverpool, si rileva che su 68 Paesi partecipanti, solo 9 hanno conquistato la medaglia d’oro e tra questi solo due Paesi europei (Polonia ed Irlanda). Paesi come la Cina e Cuba hanno conquistato, come l’Italia, solo medaglie di bronzo!

A ciò, si aggiunga la forte concorrenza, nazionale ed internazionale, operata dagli altri sport da combattimento che sottraggono talenti alla nostra disciplina, conquistando spazi sempre più ampi.

Nonostante tutto, dal mese di gennaio u.s. ad oggi, le Nazionali Azzurre di pugilato hanno ottenuto ben 21 podi tra Campionati europei, Coppa del mondo e Campionato mondiale (elite, categoria, maschili e femminili) e dobbiamo ancora assistere, fino al 31 dicembre, ai Campionati europei under 15, 17 ad alla finale della Coppa del mondo.

Soltanto ai Campionati europei under 19, l’Italia ha conquistato ben 6 podi tra cui 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi. I nostri atleti/e sono stati straordinari come lo sono stati i nostri Responsabili delle Nazionali under 19, i Maestri Franco Federici e Giulio Coletta, ed i loro collaboratori.

Come spesso ho affermato, i risultati ottenuti con i giovani atleti sono la cartina di tornasole di come si sta programmando il futuro del pugilato italiano. Se crescono i giovani vuol dire che la gestione strategica delle Nazionali Azzurre, da parte della Federazione, è improntata a proiettare nel futuro il pugilato nazionale.

L’Italia c’è ed è ancora fortemente competitiva grazie ad una programmazione strategica – che pianifica e rende operativi obiettivi di breve, medio e lungo termine - ed in virtù delle nostre associazioni che, quotidianamente, forgiano le giovani promesse del futuro.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi

IL PUNTO DEL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI: L’INDUSTRIA PUGILATO. IL CIRCUITO VIRTUOSO CHE PRODUCE RISORSE

L’INDUSTRIA PUGILATO. IL CIRCUITO VIRTUOSO CHE PRODUCE RISORSE

Se volessimo misurare la “produttività”del pugilato italiano in termini aziendalistici, dovremmo determinare quanta “attività pugilistica viene praticata nel corso di un’unità temporale” che per comodità convenzionale può essere fissata in un anno solare.

Tale misurazione si basa su tre indici fondamentali: affiliazioni, tesseramenti ed eventi pugilistici. Quest’ultimi forniscono un ulteriore indice “il numero di match” e quindi la partecipazione degli atleti all’attività pugilistica di alto livello.

Al riguardo, al 30 settembre u.s., si sono registrati 1.132 società affiliate, oltre 72.000 tesserati complessivi, circa 1.000 eventi pugilistici e 10.192 match combattuti. Tali numeri ci dicono che al 31 dicembre supereremo di gran lunga i dati del 2024 che già avevano segnato un record storico per la Fpi. 

Preme evidenziare, infatti, che mai negli ultimi 35 anni, la Federazione pugilistica italiana ha raggiunto livelli così alti in termini di società affiliate e tesserati. Parimenti, la stessa attività pugilistica (eventi e match), registra un trend di aumento straordinario che il nostro movimento non ha mai conosciuto.

Il progressivo aumento della produttività pugilato – legata certamente ad efficienti politiche promozionali della Federazione – si sta riversando positivamente sull’equilibrio economico e finanziario della FPI. Insomma, l’industria pugilato produce come non mai grazie ai nostri straordinari artigiani - i tecnici e le società - che quotidianamente forgiano atleti.

Peraltro, la promozione del pugilato come strumento di recupero ed inclusione sociale, sta aumentando la credibilità e l’affidabilità della Federazione - a tutto vantaggio delle palestre che vedono aumentare i loro bacini d’utenza – e gli sponsor che indirizzano le loro risorse verso il movimento pugilistico.  

Ad eccezione del periodo del Covid, gli ultimi due bilanci consuntivi (2023 e 2024) si dirigono verso un avanzo che accompagnato da giuste politiche di razionalizzazione di spesa ed autofinanziamento – che saranno introdotte nel bilancio preventivo 2026 - porteranno, nei prossimi anni, ad una minore dipendenza dai contributi pubblici.

Se il trend sarà confermato e le politiche di bilancio ed autofinanziamento si consolideranno, tutto ciò sarà prodromico, già dal 2027, ad una cospicua ridistribuzione di risorse tra le società affiliate ed a sostegno dell’attività pugilistica olimpica e Pro.  Così, tutto il movimento pugilistico potrà contare su più risorse da erogare a pugili tecnici e società, realizzando un circuito virtuoso.

Vorrei chiudere con una precisazione: aumentare la quantità del prodotto pugilato non vuol dire incrementare, di pari passo, la qualità dello stesso prodotto ovvero i risultati e le medaglie che dipendono da chi intercetta ed allena i giovani pugili, dai processi selettivi a cui partecipano gli atleti e dalla impeccabilità delle valutazioni degli ufficiali di gara.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi

Resoconto Consiglio Federale FPI Roma 27/9/2025

Le novità del Consiglio federale

 

Nel mese di novembre p.v., avremo diverse sorprese - positive per l’intero movimento pugilistico italiano - che sveleremo a breve.

Peraltro, all’inizio del quadriennio, il Consiglio federale ha fissato due priorità:

1) la realizzazione di più Centri federali, finalizzata alla movimentazione delle Squadre Azzurre su tutto il territorio nazionale;

2) il conseguente utilizzo di tali Centri federali per implementare la ricerca del talento.

I due obiettivi dovevano essere raggiunti soprattutto nel nord Italia dove non è mai esistito un Centro federale.

La promessa è stata mantenuta. Dal 15 ottobre p.v., la Fpi avrà un nuovo Centro federale permanente a Milano. Quel giorno la predetta struttura ospiterà il primo collegiale della Squadra Azzurra elite, in preparazione della Coppa del modo di novembre.

Peraltro, il nuovo Centro federale - coordinato dai tecnici Eligio Calandrino e  Francis Rizzo supportati dall'ottimo Luca Leva - sarà utilizzato per calendarizzare stage interregionali, dedicati alla ricerca del talento, che ospiteranno i giovani pugili provenienti dalle varie Regioni. Agli stage saranno presenti i responsabili delle varie Squadre Azzurre che potranno monitorare i giovani talenti.

Così, la Federazione contribuirà a sviluppare processi di valutazione e selezione dei pugili da indirizzare alle Squadre Azzurre.

Il progetto nasce dal Consiglio federale a cui è esclusivamente attribuibile.

Parimenti, verrà lanciato, nel 2026, il torneo Pro “Nino Benvenuti” utile ad incrementare i match tra i pugili italiani e quindi a sostenere la ricerca del talento anche in seno al movimento pugilistico Pro.

Nel frattempo, la competente Commissione bilancio sta predisponendo il bilancio preventivo 2026, con cui saranno definiti, per il prossimo anno, anche i sostegni economici a favore di società ed atleti.

Tra i sostegni potrebbero esserci delle borse di studio - pari complessivamente ad euro 130.000,00, - riservati ai pugili Campioni italiani dilettanti e Pro.

Proprio il prossimo anno partiranno le celebrazioni dei 110 anni della nostra Federazione, che si caratterizzeranno per un nuovo Brand e con tanti eventi che rilanceranno l’immagine del pugilato italiano.

In ultimo, il Consiglio federale ha deliberato, in data odierna, la modifica del Regolamento del settore Tecnici sportivi con particolare riferimento alle norme che disciplinano i corsi di formazione e l’albo dei formatori.

Il Presidente FPI

Dott. Flavio D'Ambrosi

Comunicato del Pres. FPI Flavio D’Ambrosi La tutela dell'integrità psicofisica dell'atleta

La tutela dell'integrità psicofisica dell'atleta.

 

Come è noto, l'adeguato stile nutrizionale garantisce i componenti necessari per sostenere gli allenamenti di alto livello ed il benessere dell'atleta.

Comportamenti errati possono compromettere, invece, la performance agonistica e, soprattutto, lo stato di salute dell'atleta.

Le opportune indicazioni dei nostri medici, dicono come sconsiderate diete ed imprudenti cali peso, magari accompagnati da una stolta disidratazione, possano incidere seriamente sulle condizioni psicofiche dell'atleta.

Da tempo questa Federazione è molto attenta ed impartisce - anche nei vari corsi di formazione ed aggiornamento riservati ai tecnici - contenuti, istruzioni e linee guida per evitare infauste conseguenze dettate da illogiche metodologie di allenamento e malsani stili nutrizionali.

Da anni, questa Federazione è in prima linea - sulla tematica in argomento - con i nostri settori sanitario e della formazione.

Tuttavia, la responsabilità di tutela dell'integrità fisica dell'atleta rimane a carico del tecnico e della società per la quale è tesserato. 

Difatti, soltanto il controllo diretto e quotidiano dell'atleta - che può essere fatto dal tecnico ed appunto dalla sua società - può garantire una piena e preventiva tutela del pugile, attraverso la vigilanza sul suo stato di salute e l’intervento tempestivo in presenza di comportamenti nutrizionali non adeguati.

Peraltro, come già fatto negli ultimi anni, la Fpi continuerà incessantemente a formare ed informare nonché a stimolare i tesserati ad eventuali segnalazioni - ai competenti organi di giustizia - di comportamenti che contrastano con lo stato di salute dell'atleta.

Nel prossimo Consiglio federale, valuteremo anche un intervento de iure condendo diretto ad introdurre norme ancora più incisive e chiare a tutela dell'integrità del pugile. Inoltre, il Consiglio federale sosterrà tutte le azioni del rappresentante tecnici nazionale, del settore Pro e della Commissione atleti, dirette a rafforzare tale tutela.

Lo sport insegna a vivere, ascoltiamolo e non tradiamo i suoi principi.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D'Ambrosi

Incontro tra il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi e il CR FPI Marche

Dì seguito il resoconto del Presidente FPI, Flavio D'Ambrosi, riguardo all'incontro odierno con le società, i dirigenti e tecnici del CR FPI Marche 

 

Senso di responsabilità istituzionale.

Nella mattinata odierna, lo scrivente ha incontrato i rappresentanti del Comitato regionale Marche e delle locali società affiliate.
L'incontro è stato organizzato dal Presidente uscente del Cr. Marche, Luciano Romanella, che ha annunciato il ritiro della sua candidatura alle prossime elezioni del Comitato regionale, fissate per il mese di ottobre p.v.
Mi preme evidenziare che l'amico Romanella ha mostrato, negli anni di gestione del Cr Marche, passione e rilevante capacità che sono stati alla base della straordinaria crescita del movimento pugilistico marchigiano.
Oggi, salutando le società anche con un momento di commozione, il Presidente Romanella ha lasciato il testimone al nuovo candidato alla Presidenza del Cr Marche Giacomo Bugaro.
Così facendo, Romanella e tutte le società delle Marche hanno testimoniato un alto senso di responsabilità istituzionale che permetterà all'intero movimento pugilistico marchigiano di rimanere coeso ed unito.
Dunque, candidatura unica per la Presidenza delle Marche affidata, come sopra detto, a Giacomo Bugaro che in un incontro con il sottoscritto ha dichiarato una piena sintonia con la politica federale e l'attuale governance della Federazione.
Bugaro ha mostrato un alto apprezzamento per quanto finora fatto dalla Fpi, mettendosi pienamente a disposizione della Federazione, subito dopo le elezioni del Comitato, e delle società marchigiane.
Ancora una volta, il movimento pugilistico delle Marche ha dimostrato un attaccamento alla Federazione ed una piena vicinanza alle politiche federali avviate in questi primi mesi del nuovo quadriennio.
In ultimo, voglio ringraziare il tecnico Andrea Gabbanelli, anche componente della Ctn, che insieme ad altri tesserati della Regione Marche ed al Vice presidente vicario Mariangela Verna hanno contribuito alla formazione delle convergenze in seno al Comitato regionale.


Il Presidente FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi

Comunicato del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: La Nazionale Azzurra patrimonio comune del nostro movimento.

La Nazionale Azzurra patrimonio comune del nostro movimento.

 

Non sempre sono in linea con il suo pensiero ma spesso leggo gli articoli di Dario Torromeo; uno tra i pochi giornalisti - come diceva anche mio padre - che conoscono il pugilato e lo amano in maniera viscerale.

Nel suo ultimo articolo, Torromeo mette in evidenza che sono "... passati otto mesi dalle prime convocazioni (4 gennaio u.s.) del nuovo direttore tecnico Giovanni De Carolis. Poco per vedere risultati eclatanti, abbastanza per capire se sia stato fatto un passo avanti".

Su questo mi trovo in perfetta concordanza con il giornalista. Posso aggiungere, avendo seguito con attenzione il lavoro della Squadra Azzurra, che il Direttore tecnico Giovanni De Carolis, insieme al suo staff, ha portato serietà, rigore ed un nuovo metodo di lavoro molto apprezzato dagli atleti.

De Carolis sta gestendo, con decisione, il ricambio generazionale - che avevo già preannunciato prima della mia rielezione - con l'innesto graduale di nuovi giovani.

Siamo di fronte, quindi, ad un percorso che è solo all'inizio e che si presenta complesso proprio a causa del citato ricambio, delle nuove metodologie di lavoro e del modificato assetto organizzativo dello staff tecnico.

Di fronte a tale situazione, è d'obbligo dare a De Carolis i giusti tempi al fine di valutare compiutamente il suo lavoro senza aspettarci, fin da subito, straordinari successi ma verificando se sono stati fatti passi avanti, come dice Torromeo, soprattutto nelle prestazioni tecnico, tattiche e fisiche (aggiungo io).

Peraltro, vorrei permettermi di integrare l'excursus storico -  fatto dal giornalista, nel predetto articolo - avendo vissuto da dirigente federale, tutti i successi e le vicissitudini delle Nazionali Azzurre dall'inizio del nuovo secolo fino ad oggi.

A tal proposito, devo dire che i "tormenti" della Squadra Azzurra iniziano, purtroppo, nel quadriennio 2013-2016 che ha il suo culmine nella fallimentare Olimpiade di Rio 2016.

Le sconfitte e gli insuccessi di quegli anni sono imputabili, a mio modesto parere, ai tanti successi ottenuti nei due quadrienni precedenti che hanno coperto velate criticità.

Ciò può sembrare un paradosso ma non lo è se si pensa che quei tanti successi, mondiali ed olimpici, sono stati ottenuti solo grazie a 4 atleti e ad una gestione virtuosa - ma monolitica e non ripetibile, affidata ad un grande maestro come Franco Falcinelli - che ha impedito, però, il necessario ricambio di atleti e forse ha causato problemi anche al mondo professionistico.

Per appurare tale tesi, è sufficiente pensare ai successi degli anni 80, quando si vinceva con diversi pugili che poi traghettavano tutti, o quasi tutti, nel professionismo.

La crisi della Nazionale Azzurra è continuata anche dopo il 2016. Difatti, dopo l'infausta Olimpiade di Rio,

sono susseguite, nel quadriennio 2017-2021, criticità organizzative e discutibili metodi di lavoro. Chi è addetto ai lavori, non può dimenticare le grottesche vicende degli allenatori cubani e lo spirito "anarchico" che regnava nell'ambiente Azzurro.

Il covid ha reso ancor più difficile la preparazione alle olimpiadi di Tokyo 2021 che comunque hanno registrato, già sotto la mia gestione, una storica medaglia di bronzo per il pugilato italiano femminile.

Proprio dal 2021, anno della mia elezione a Presidente federale, sono arrivati, dopo tanti anni dall'ultimo Oro di Clemente Russo:

1) tre podi ai Campionati mondiali maschili (due argenti ed un bronzo);

2) due podi ai Campionati mondiali femminili (oro ed argento);

3) ben sette medaglie in un'unica edizione dei Campionati europei (non succedeva dal 1926) e diversi titoli continentali;

4) oltre 100 podi nelle Nazionali di categoria;

5) ben 8 pass olimpici, con un torneo di qualificazione olimpica portato dal sottoscritto in Italia, nel 2024, dopo oltre 10 anni.

Certo tutto questo non è niente, e sottolineo niente, rispetto ai gloriosi successi registrati dal pugilato italiano dal dopo guerra agli ultimi decenni del ventesimo secolo.

Di sicuro, quei podi non sono sufficienti a cancellare quella maledetta debacle olimpica di Parigi 2024, che ancora oggi porto, come un'onta, sulla mia pelle; quando alcuni intorno a me, tramavano per impedire l'accesso alla nuova World Boxing, senza pensare che la permanenza nella vecchia Iba avrebbe decretato la fine della Fpi e quella del pugilato italiano. Come la recente storia insegna.

Tuttavia, sono certo, altresi, che quei podi registrano un'inversione di tendenza rispetto ad un trend negativo che si è innescato nei quadrienni precedenti.

Allo stesso modo, la nomina di un Campione mondiale Pro, Giovanni De Carolis, affiancato da altri grandi campioni, rappresenta la discontinuità con i quadrienni sopra richiamati. Discontinuità anche nell'infausta politica sportiva federale, che negli ultimi decenni ha contrapposto il pugilato dilettantistico a quello professionistico che io considero, invece, due facce della stessa medaglia.

Non so se le mie scelte saranno giuste. Lo spero  cosí come spero che tutti supportino la Nazionale Azzurra poiché essa è un patrimonio del movimento pugilistico italiano.

Di certo, non vivo l'illusione di riportare il pugilato italiano ai successi gloriosi registrati dal secondo dopo guerra fino agli ultimi decenni del XX secolo. Quella era un'altra epoca, con una diversa generazione di giovani, e lo stesso pugilato era diverso, anche con meno competitors quali i moderni sport da ring.

Nonostante tutto, non mi stancherò mai di pensare, contro l'imperante disfattismo,che il pugilato italiano ha un futuro e chi ama la  nobile arte - come i tanti tecnici e pugili - ha il dovere di crederci.

Il Presidente FPI

Dott. Flavio D'Ambrosi

COMUNICATO DEL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI

La parabola del figlio prodigo.

A certe latitudini si soffre ma non per il caldo, solo per modesta "incapacità".
Allora, per lenire la sofferenza si attua l'intolleranza e la violazione delle norme federali, non riconoscendo ed anzi oltraggiando la stessa Istituzione Fpi.
In tal senso, il comportamento più frequente è "l'elusione" delle norme federali che si aggirano, come si fa intorno ad una boa, in maniera arrogante, mancando di rispetto ai tanti tesserati che invece onorano quelle norme.
Accade così, per esempio, che un pugile Pro non autorizzato ad effettuare un match, dal competente settore federale, si tesseri - su indicazione del suo magnificente "mentore" - ad una Federazione straniera, palesando la volontà di non far più ritorno nella famiglia Fpi.
Fin qui tutto legittimo, a parte la furbata di aggirare l'ostacolo normativo quando tutti i restanti tesserati, come sopra detto, sono invece rispettosi delle regole.
Peraltro, noi siamo assolutamente felici se un pugile italiano si afferma a livello internazionale, anche non essendo tesserato Fpi, come avvenuto nel passato ed anche recentemente.
Sennonché, ad un certo punto il fantasmagorico “mentore” si accorge che forse è meglio rientrare nella Fpi poiché all'estero non si trova più il paradiso promesso od il piatto di minestra erogato e spesso non incassato dall’incolpevole pugile!
A questo punto, alla furbata si aggiunge l'incoerenza ed il non saper mantenere la promessa di non rientrare più nella tanto vituperata Fpi! Insomma, il figlio prodigo vorrebbe rientrare e bussa alla casa del Padre.
La Federazione è una grande famiglia ed è disposta a perdonare ed a spalancare le porte al figlio pentito ma a due condizioni: il rispetto rigoroso delle regole e l'adeguata sanzione, inflitta dai competenti Organi di giustizia, nel caso in cui le stesse siano state violate. Ciò nel rispetto di tutti coloro che quelle norme le osservano per il bene del movimento pugilistico italiano.
Nel frattempo, vorrei suggerire a qualche distratto dirigente federale periferico, di curare l'osservanza delle norme federali da parte dei tesserati di sua pertinenza. Tale condotta, oltre ad essere un dovere morale e giuridico, dovrebbe far parte del DNA di chi le Istituzioni le vuole rappresentare.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D'Ambrosi

IL PUNTO DEL PRESIDENTE FPI FLAVIO D'AMBROSI: La Federazione pugilistica italiana è premiata per i suoi progetti nel sociale.

La Federazione pugilistica italiana è premiata per i suoi progetti nel sociale.

Ancora una volta la Società Sport e Salute riconosce un importante contributo alla Fpi.

Questa volta è stato premiato il progetto, rivolto ad esaltare la funzione pedagogica del pugilato, “Boxando s’impara” con un contributo di euro 280.000,00.

Sono 43 i progetti degli Organismi Sportivi che hanno ricevuto il finanziamento da Sport e Salute, sugli 83 presentati.

Con i suoi progetti, la Fpi dimostra di

promuovere corretti stili di vita nonché di veicolare valori e principi propri dello sport.

Grazie ai progetti della Fpi, molti tecnici e società hanno potuto partecipare alla promozione della pratica pugilistica come strumento di inclusione ed integrazione sociale, all’interno di istituti scolastici, su tutto il territorio nazionale.

Fatti e non parole.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D’Ambrosi

 

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