Le Linee di Programma che seguono indicano le direttrici fondamentali per le scelte che siamo chiamati ad operare nei vari settori. Sono una cornice di riferimento e un vincolo.
Metodologicamente procederemo con programmi settoriali specifici affidati alla responsabilità dei Settori e delle Commissioni, con un monitoraggio almeno semestrale del lavoro svolto e con aggiornamenti annuali del complesso degli obiettivi da perseguire.
All'interno delle direttrici indicate i Settori, le Commissioni e gli Uffici federali devono procedere con speditezza e senza intralci formali. Le proposte, pur legittime, che si discostano o che vanno oltre le direttrici indicate devono preventivamente essere discusse dal Consiglio federale.
Il metodo di lavoro sarà improntato alla collegialità delle decisioni e insieme all'assunzione di specifiche responsabilità personali in ordine ai settori e ai compiti a ciascuno assegnati. Ciascun responsabile di Settore e di Commissione sarà coadiuvato da un gruppo ristretto di tesserati con peculiari esperienze nei rispettivi campi di attività. Ciascuna Commissione potrà avanzare proposte al Consiglio Federale ed agirà in piena autonomia operativa.
Il quadro direzionale è completato dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti dei CC.RR. da convocare con cadenza trimestrale per la compartecipazione alla definizione delle principali decisioni. Ci impegneremo ad esercitare il massimo sforzo per valorizzare i momenti di condivisione e di cogestione delle scelte e dei progetti con tutti i soggetti interlocutori (Lega Professionisti, Gruppi Sportivi Militari, Associazioni Dilettantistiche e Professionistiche, Enti Istituzionali e soggetti imprenditoriali, ecc.) ma senza confusione di ruoli, nel rispetto rigoroso della rispettiva autonomia.
Lo sforzo di razionalizzare e qualificare gli uffici centrali è stato avviato positivamente in questi ultimi anni con una crescita obiettiva di efficienza e trasparenza.
Resta centrale l'esigenza di un monitoraggio costante sulla funzionalità degli uffici e di una verifica periodica, di concerto con il Segretario Generale, per rafforzare i punti di debolezza e per consolidare i punti di forza, rivedendo, laddove necessario, l'organigramma e i rapporti di relazione interna ed esterna.
Valutiamo di avere a disposizione un nucleo validissimo di collaboratori ma siamo convinti che ci sono margini significativi per ottimizzare l'efficienza dei nostri uffici, soprattutto per le funzioni a servizio del territorio, delle società affiliate e di ogni tesserato.
Verificheremo di concerto con i nuovi Presidenti le misure correttive da apportare per ottimizzare il ruolo dei CC.RR. e facilitare i loro compiti istituzionali. Affronteremo senza pregiudizi il tema dell'autonomia gestionale e quello della ripartizione delle risorse.
Non vogliamo un ruolo meramente burocratico e di controllo dei nostri Comitati Regionali. Riteniamo che debbano disporre di risorse congrue per i compiti d'istituto e che possano autonomamente incrementarle tramite sponsorizzazioni istituzionali e imprenditoriali.
La priorità è quella di incoraggiare e sostenere un loro ruolo di proposta e di iniziativa su tutti i fronti delle attività federali. L'obiettivo fondamentale è quello di esaltare le loro potenzialità di servizio verso le società e di promozione del pugilato in primo luogo tramite una qualificazione dei loro rapporti con gli enti locali, i media, la scuola, l'imprenditoria privata.
La qualità dei componenti del nuovo SAG offre le massime garanzie di trasparenza e professionalità.
I temi da affrontare per una crescita della categoria sono molteplici e complessi: l'ampliamento dei quadri, le politiche formative, l'aggiornamento regolamentare, la quantificazione dei rimborsi, ecc.
La priorità su cui chiediamo il massimo sforzo è l'attivazione delle misure più idonee a garantire verdetti equi.
Il pugilato esige verità e non sono tollerabili i troppo frequenti errori di giudizio, talvolta determinati da ingiustificabili sudditanze psicologiche o da banali distrazioni.
Non riteniamo che debba esserci un controllo sovraordinato da parte degli organi federali. Riteniamo al contrario che proprio esaltando l'autonomia della categoria possano essere individuati gli strumenti di controllo più idonei a garantire indipendenza e correttezza di giudizi.
In questa direzione auspichiamo la costituzione, all'interno del SAG, di un Osservatorio Arbitrale che anche con il ricorso al metodo della Match Analysis garantisca un attento monitoraggio della correttezza dei risultati sportivi e l'adozione di coerenti misure di penalizzazione nei confronti dei giudici che commettono errori. Chiediamo formalmente al nuovo SAG di commisurare in primo luogo proprio sul parametro della correttezza dei giudizi le progressioni di carriera.
Il sostegno alle società sportive dilettantistiche è la priorità assoluta.
Contrasteremo con determinazione ogni spinta al condizionamento delle politiche federali a vantaggio di altre e diverse priorità.
Dobbiamo dirlo però con chiarezza: non sono più possibili, nell'attuale contesto economico, risposte assistenzialistiche.
Non escludiamo l'eventualità di interventi di sostegno finanziario in casi di peculiari difficoltà e confermiamo la definizione annuale di una classifica di merito con premi e incentivi, commisurati alle disponibilità di bilancio, per chi ottiene i migliori risultati qualitativi.
La strada maestra è però quella di offrire servizi e opportunità di crescita:
- sostegno nella ricerca di rapporti costruttivi con gli enti locali e con l'imprenditoria per ottenere contributi e sponsorizzazioni;
- promozione di corsi formativi e stage didattici per la qualificazione dei dirigenti e dei tecnici societari;
- istituzione di uno sportello nazionale di assistenza e consulenza sulle delicate e complesse questioni di natura fiscale.
- promozione di riunioni e tornei di club in forma consortile a livello regionale e interregionale;
- definizione di un calendario nazionale ricco di opportunità per far svolgere agli atleti societari un'attività qualitativamente significativa a costi molto contenuti.
Conferma della previsione di affiancare ai Campionati Nazionali per le varie qualifiche un complesso consistente di ulteriori opportunità, in particolare per le qualifiche Schoolboys, Junior e Youth, anche con alcune innovazioni:
- tornei esordienti per Schoolboys, Junior e Youth, maschili e femminili;
- Torneo “Azzurrini” e Torneo “Italia” ad invito per Schoolboys, Junior e Youth, maschili e femminili;
- allestimento di almeno due stages di una settimana con gli allenatori della nazionale per i migliori giovani e giovanissimi;
- torneo del Guanto d'Oro per i migliori atleti under 23, aperto anche agli stranieri;
- torneo del Guanto Rosa per le migliori atlete, aperto anche alle straniere;
- torneo nazionale maschile e femminile per gli studenti universitari nell'ambito dei Campionati Italiani del CUSI.
Conferma del Centro Tecnico Federale di Assisi come asse centrale delle attività di valenza internazionale e luogo privilegiato, in continuità con il recente passato, per un qualificante scambio di esperienze e di confronto con le migliori squadre di tutto il mondo.
Previsione di utilizzo anche di altre strutture sul territorio per raduni e stages delle squadre azzurre, laddove si riscontrino favorevoli condizioni logistiche ed economiche.
Riordino dei quadri di direzione tecnica e monitoraggio costante del loro operato tramite l'istituzione di una Commissione Ristretta di Vigilanza e Controllo, in primo luogo sui criteri di selezione degli atleti da visionare e per la programmazione di stages e dual match sul territorio.
Abolizione dei compensi fissi agli atleti con previsione di una diaria congrua e premi combattimento commisurati ai risultati ottenuti e all'importanza delle competizioni cui si partecipa.
Massimo impegno per instaurare un rapporto collaborativo e costante tra Staff Tecnico delle Squadre Nazionali e tecnici societari.
Partecipazione a rotazione dei tecnici delle società di origine agli allenamenti collegiali.
Disponibilità a far partecipare agli allenamenti delle Squadre Nazionali, su richiesta delle loro società e con oneri a loro carico, di atleti considerati meritevoli dai loro tecnici.
Disponibilità a promuovere, di concerto con i Comitati Regionali, stage a livello territoriale per visionare gli atleti regionali di potenziale interesse nazionale anche con la partecipazione di tecnici delle Squadre Nazionali.
Programmazione annuale delle attività e delle competizioni cui si intende partecipare.
I Gruppi Sportivi Militari sono risorse preziose con cui vogliamo mantenere e incrementare la qualità dei rapporti collaborativi. Sono importanti come fondamento di sicurezza occupazionale per gli atleti, e per il lavoro di formazione tecnica che assicurano al loro interno.
Nel quadriennio lavoreremo perché anche altri Gruppi Sportivi aprano una sezione dedicata al pugilato e si possano così allargare le opportunità di accesso a nuovi giovani atleti.
Proporremo a tutti i Gruppi Sportivi Militari di concordare un protocollo d'intesa, in particolare per definire congiuntamente i criteri di valutazione dei titoli di accesso, offrendo la massima disponibilità collaborativa nel monitorare e suggerire gli atleti di maggiore interesse.
Ripristino dell'attribuzione di quota parte del punteggio di merito connesso ai risultati conseguiti dai rispettivi atleti a favore delle società di provenienza a titolo di riconoscimento per la loro attività di formazione.
Le linee portanti di un programma di rilancio saranno:
- riordino dei quadri tecnici federali, con l'individuazione di un pool specifico per il pugilato femminile;
- ampliamento della rosa delle convocazioni per i raduni nazionali;
- stages regionali brevi promossi di concerto con i Comitati Regionali con la presenza dei tecnici della nazionale;
- incremento delle competizioni previste nel calendario nazionale;
- incremento della partecipazione delle atlete di elite a gare e stage internazionali;
- sostegno specifico all'attività di club con previsione di contributi forfettari per spese di viaggio relative ad atlete provenienti da regioni diverse;
- campagna promozionale nazionale specifica con utilizzo di testimonials di prestigio e ricorso ai media giornalistici e televisivi.
Provvederemo con sollecitudine ad introdurre le modifiche necessarie ai nostri Regolamenti per adeguarli alle nuove disposizioni tecniche dell'AIBA.
Le novità più rilevanti, come noto, sono fondamentalmente tre: reintroduzione dei giudizi a cartellino con valutazione ripresa per ripresa; elevazione a quarant'anni del limite per il tesseramento degli atleti; abolizione del caschetto protettivo per la categoria Senior Elite.
In merito a quest'ultima previsione si registrano diffuse perplessità e procederemo con grande cautela. Ci adegueremo con immediatezza, ovviamente, alla nuova disciplina per quanto riguarda l'attività internazionale. Per quanto concerne le competizioni nazionali, invece, non ci saranno adeguamenti regolamentari automatici ed i dilettanti, in Italia, continueranno ad utilizzare il caschetto protettivo.Valuteremo più avanti l'opportunità di un eventuale adeguamento, limitatamente comunque ai Senior Elite di prima serie.
L'obiettivo che ci poniamo è una decisa accelerazione del lavoro avviato in questi anni:
- definizione di un “progetto scuola” per ripristinare, di concerto con le indicazioni del Coni e con le prescrizioni degli Uffici Scolastici Provinciali, una serie diffusa di Centri scolastici come elementi integrativi dei programmi di educazione fisica, anche incentivando il ricorso a tecnici laureati in scienze motorie per questa fascia d'età..
- organizzazione in tempi solleciti di un Seminario di studio e di confronto con i tecnici e gli esperti FPI e CONI per ridefinire linee condivise e univoche per le attività, le prove ed i parametri di valutazione del pugilato scolastico e dei Criterium giovanili.
- creazione di una rete funzionale tra i vari responsabili regionali ed il Settore Centrale per un interscambio costante di esperienze e di proposte;
- conferma dell'obiettivo di dieci criterium giovanili annuali per ciascun Comitato e di un Criterium Nazionale autunnale;
- previsione di uno stage nazionale ludico sportivo come Festa dei giovanissimi in una località di prestigio subito dopo la chiusura delle scuole;
- sollecitazione a tutte le società sportive perché istituiscano una sezione giovanile con Istruttori formati ad hoc e perché offrano uno spazio di esibizione nelle riunioni di club, risposta semplice ed efficace per dare soddisfazione ai bambini e insieme strumento di promozione per ampliare la domanda delle famiglie.
- previsione di uno spazio promozionale del Settore nel sito federale.
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Settore Giovanile
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Coordinatore Domenico VIRTON
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Componente Paolo Alberto BONIFACIO
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Componente Carmela CHIACCHIO
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Componente Stefania IUPPA
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Componente Gianluca MULAS
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Componente Loredana NAPPO
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Componente Cataldo QUERO
Su tutto il territorio è emersa in questi ultimi anni una domanda sostenuta di pratiche amatoriali pugilistiche. Dopo anni di declino la nostra disciplina sta recuperando il suo fascino attrattivo.
Dare risposta a questa nuova domanda è importante per avvicinare una nuova utenza ed in primo luogo è una straordinaria opportunità per le nostre palestre di realizzare entrate finanziarie anche significative tramite un'accorta differenziazione delle attività didattiche.
Non dobbiamo perdere questa opportunità e sopratutto non dobbiamo lasciare campo libero alla concorrenza delle tante palestre di fitness che dispongono oggi dell'attrezzistica del pugilato. Occorre qui uno scatto di imprenditorialità mettendo sul mercato la professionalità incomparabilmente più alta dei nostri tecnici e tutto il fascino del nostro ambiente.
Per parte nostra ci impegniamo ad unificare le varie forme amatoriali sotto l'egida e il controllo della Federazione privilegiando le attività amatoriali all'interno delle palestre agonistiche, contrastando le spinte alla separazione e alla specializzazione esclusivamente amatoriale anche mediante contribuzioni aggiuntive di affiliazione per le società che non svolgono anche attività agonistica
Limitatamente alle attività amatoriali propedeutiche all'attività agonistica, in primo luogo per le attività ludiche infantili, verificheremo la possibilità di intese e convenzioni con gli enti di promozione sportiva.
Gli straordinari successi ottenuti in questi anni a livello dilettantistico non si riscontrano purtroppo nel pugilato professionistico. Abbiamo campioni di statura internazionale e molti giovani di grandi potenzialità ma la situazione organizzativa è di sostanziale stagnazione e la condizione dei pugili di estrema precarietà.
Sappiamo che senza il “traino” dei grandi campioni del professionismo tutto il movimento pugilistico è gravemente penalizzato, e sappiamo che è ben difficile ipotizzare politiche federali idonee di per se ad aggredire con successo la crisi. In Italia come in tutto il mondo le fortune del pugilato professionistico sono legate fondamentalmente al dinamismo imprenditoriale degli organizzatori.
Come Federazione eserciteremo il massimo sforzo per un rilancio del Settore, consapevoli peraltro di non poter assumere ruoli imprenditoriali diretti.
Le linee che vogliamo seguire:
- vigilanza e tutela a salvaguardia della salute, delle condizioni contrattuali e dell'equità economica delle borse dei pugili;
- sostegno alla crescita di autonomia della Lega Professionisti e massima collaborazione per l'individuazione di risposte innovative per la promozione e la gestione del professionismo italiano;
- misure di agevolazione a favore delle società dilettantistiche che aiutano con un'autonoma attività organizzativa la carriera dei loro atleti neoprofessionisti;
- verifica giuridica delle modalità per superare la rigidità normativa e fiscale della legge '91;
- impegno per favorire le migliori condizioni esterne per lo sviluppo del pugilato professionistico tramite la promozione dei suoi valori culturali, sociali e sportivi;
- massimo impegno per recuperare spazi di visibilità nei media giornalistici e televisivi, condizione primaria ed essenziale per conquistare sponsorizzazioni e popolarità.
Nel quadriennio dovremo misurarci con la principale novità introdotta e programmata dall'AIBA con il suo ingresso nel professionismo.
Valutiamo positivamente l'obiettivo, pur difficilissimo, di superare la frantumazione delle sigle mondiali, causa non ultima della caduta di credibilità del nostro sport a livello mondiale.
Seguiremo con la massima attenzione gli sviluppi dell'esperienza ed esprimiamo soddisfazione per la selezione di alcuni nostri atleti di punta come protagonisti della fase d'avvio a livello mondiale.
Non nascondiamo le nostre perplessità a fronte di un progetto caratterizzato da una forte centralizzazione ed auspichiamo che si affermi in progress una maggiore flessibilità, in particolare a livello continentale e nazionale.
Verificheremo con prudenza ma senza pregiudiziali l'opportunità di avviare l'esperienza APB a livello nazionale tramite la ricerca di affidabili interlocutori imprenditoriali, e valutando preliminarmente come evitare l'effetto paradossale di introdurre una duplicazione di titoli con l'affiancamento dei campioni APB a quelli attualmente in carica.
Verificheremo, anche congiuntamente alle altre Federazioni Europee, le implicazioni giuridiche di un' architettura progettuale che vorremmo caratterizzare come un'opportunità innovativa e non come un'imposizione dall'alto. Siamo comunque fiduciosi che nei quattro anni di coesistenza con il vecchio assetto possano maturare le condizioni per una migliore messa a punto del progetto.
Le linee di politica federale che ci proponiamo:
- favorire l'interscambio di esperienze mediante la definizione di un programma annuale di stages congiunti a livello regionale anche con la partecipazione dei tecnici della nazionale;
- incrementare le opportunità di frequentare il Centro Tecnico Federale a supporto dei propri atleti convocati e soprattutto in occasione degli allenamenti congiunti della nazionale italiana con le varie “scuole” straniere;
- moderare la fase “estensiva” di formazione di nuovi tecnici;
- incrementare la fase “intensiva” di qualificazione specialistica e monotematica con corsi di aggiornamento ad hoc;
- istituzione di un' Accademia del Pugilato, riservata al perfezionamento di un gruppo ristretto di tecnici, da configurare come corso specialistico in rapporto con la Scuola dello Sport del CONI per l'approfondimento delle conoscenze teorico pratiche e sperimentali della complessa prestazione che il pugilato richiede;
- introduzione, in modo sistematico per le Squadre Azzurre e con l'obiettivo di sperimentarla anche a livello regionale, della Match Analysis come strumento di verifica e approfondimento dei comportamenti tecnico tattici e strategici dei nostri pugili e dei loro avversari.
Le linee da perseguire prioritariamente:
- organizzazione di corsi di formazione regionale per medici di bordo ring per colmare alcune carenze territoriali;
- verificare le condizioni per un contenimento dei costi a carico delle società anche riducendo al minimo le distanze di provenienza dei medici designati;
- intervento finalizzato a individuare le difficoltà esistenti sul territorio nell'effettuazione contemporanea degli accertamenti necessari al rilascio dell'idoneità agonistica a costi contenuti intervenendo presso la FMSI per i centri specialistici e presso gli assessorati regionali per il ricorso a strutture pubbliche o convenzionate, magari in giorni prefissati del mese;
- verifica della possibilità di istituire un verdetto ad hoc per eliminare l'automatismo del fermo di trenta giorni quando l'incontro non presenti rischi ipotetici per la salute del pugile;
- approfondimento delle normative statali e regionali sulla tutela sanitaria al fine di verificare una ragionevole semplificazione dei controlli richiesti alle donne e più in generale per evitare la ripetizione della visita completa di idoneità dopo un verdetto prima del limite, definendo invece in termini appropriati e specifici i controlli da effettuare;
- individuazione di un pool di medici distribuito sul territorio che sia a disposizione delle associazioni per consulenze, anche telefoniche, in tema di assistenza dietologica, riabilitazione, prevenzione e per ogni problematica sanitaria;
- pubblicazione di un vademecum di facile consultazione sul tema della prevenzione e corretta conduzione degli aspetti sanitari legati alla pratica sportiva del pugilato.
Il funzionamento rigoroso, severo e tempestivo degli organi di giustizia è una componente essenziale per il funzionamento corretto del nostro sport.
Il rispetto delle regole è il fondamento di ogni consesso sociale. Vogliamo fortemente che lo stesso rispetto delle regole che si pratica sul ring si affermi pienamente anche fuori del ring, evitando proteste scomposte, irregolarità regolamentari, richieste di deroghe ed eccezioni.
Verificheremo il Regolamento di Giustizia per individuare i margini di miglioramento per velocizzare i procedimenti, caratterizzati troppo spesso da un'eccessiva lunghezza dei tempi, nella salvaguardia naturalmente del necessario garantismo.
Confidiamo pienamente sulla professionalità e sul rigore morale di tutti i candidati a ricoprire gli incarichi e vogliamo caratterizzare l'insieme degli Organi di Giustizia in termini di assoluta terzietà rispetto agli altri organi federali, escludendo ogni e qualsiasi interferenza con il loro operato.
Tutti i provvedimenti, naturalmente, saranno comunicati con immediatezza agli interessati e pubblicizzati sul sito federale.
Necessità di iniziative integrate in primo luogo per affermare l'immagine del pugilato come sport puro, nobile e leale, contrastando i pregiudizi e le storture strumentali che ancora ne limitano l'espansione. Valorizzazione dei nostri campioni di vertice. Promozione dei nostri valori culturali e sociali. Promozione del nostro brand.
La strumentazione da attivare si articola in molteplici iniziative:
- pressione congiunta ed iniziative specifiche di sensibilizzazione per incrementarne la visibilità nei media giornalistici e televisivi;
- implementazione degli strumenti di comunicazione e promozione, in particolare con il ricorso ai nuovi strumenti multimediali e alla comunicazione informatica (sito federale e social network);
- stipula di un programma di partnership con il canale Youtube, per incrementare le visualizzazioni e l'appeal delle manifestazioni pugilistiche, abbattendo i costi di produzione e fornendo un servizio rapido, di facile accesso e con grande distribuzione su tutto il territorio, non solo nazionale;
- creazione di un merchandising ufficiale, per incrementare l'appeal del brand FPI e generare potenziali ricavi e indotti da reinvestire nelle attività di comunicazione e promozione. La vendita potrebbe avvenire sia via Internet attraverso il sito istituzionale sia attraverso punti vendita fissi, come ad esempio il neo costituendo Museo Nazionale del Pugilato; stipula di un accordo di collaborazione con una agenzia di stampa dedicata, con creazione di una rubrica settimanale e con il compito di pubblicizzare al meglio gli eventi sportivi dell'annata agonistica, dando voce a tutte le componenti del nostro mondo.
Verifica di fattibilità di una convenzione con un quotidiano sportivo nazionale per uninserimentodi Boxe Ring come supplemento mensile allegato, in formato più snello e centrato sulla spettacolarità delle foto e la tempestività dell'informazione.
In attesa di detta opportunità continuità della pubblicazione con specifica attenzione alla regolarità delle uscite e alla massima tempestività possibile delle notizie. Potenziamento di una sezione on-line della rivista diretta principalmente alla promozione delle manifestazioni sul territorio e all'informazione dei relativi risultati tecnici. Pubblicazione annuale di un supplemento speciale con una ricognizione schematica di tutti i risultati tecnici dell'anno.
Avvio, sin dal primo anno, di almeno tre progetti speciali, da realizzare in partnership anche con altre associazioni ed idonei nel loro insieme a valorizzare l'immagine del pugilato anche oltre lo specifico prettamente tecnico:
Progetto stranieri immigrati
Presa d'atto della consistente presenza di stranieri nelle nostre palestre; indagine sulla consistenza quantitativa e qualitativa; valorizzazione del ruolo di inclusione sociale delle nostre attività didattiche; servizi di ausilio per richiesta di cittadinanza e permessi di soggiorno; previsione di tornei “inclusivi”, supportati da enti locali ed enti di promozione, tra rappresentative “nazionali” di atleti immigrati e rappresentative di club; generalizzazione del carattere aperto dei nostri tornei nazionali.
Progetto cultura
Verifica di una possibile convenzione con una casa editrice nazionale per progettare una collana di libri illustrativi sui valori del pugilato: Boxe e cinema; Boxe e arti figurative; Boxe e letteratura; Boxe e costume; I grandi miti della Boxe; Boxe e pubblicità ecc.;
Progettazione di una mostra di artisti contemporanei sul tema del pugilato, d'intesa con gli assessorati alla cultura dei Comuni;
Progetto Paralimpiadi
Progettazione di uno o più modelli di gare pugilistiche da proporre agli organi competenti del CIO, anche tramite il CONI e l'AIBA, come gare da inserire nel Programma Paralimpico. Non crediamo, infatti, che il nostro sport debba essere discriminato in una manifestazione importante e di alto valore simbolico come le Paralimpiadi. Il pugilato si presta come tutti gli altri sport ad essere praticato con successo e spettacolarità anche da portatori di diverse abilità.