LA QUALITA’ PUGILISTICA E LA CULTURA DELLE REGOLE
Nonostante la grave pandemia, continua incessante il lavoro della Federazione e delle società affiliate. In questi ultimi due mesi si è registrato un rigoglioso aumento dell’attività pugilistica attraverso l’attività ordinaria, interregionale e nazionale.
La Federazione ha raggiunto il record storico di 953 società affiliate, a testimonianza degli umori positivi e delle aspettative che tutto il movimento pugilistico nutre nella Federazione e nel suo lavoro quotidiano.
Da questo mese ha preso il via una sequenza di eventi nazionali che porteranno sul ring centinaia di pugili. Solo il Torneo Mura, da poco concluso, ha visto gareggiare oltre 220 giovani pugili tra quali sono spiccati diversi talenti che potranno essere i campioni del domani.
La prossima settimana avrà come protagonista il Torneo femminile WBL a cui seguiranno il Campionato Italiano femminile S/J/Y, il Torneo di qualificazione olimpica di Parigi, il Campionato Europeo Under 22 ed il Campionato italiano Under 22. Il movimento Pro non sarà da meno e offrirà altri eventi di rilievo internazionale nel mese di maggio p.v. a cui si aggiungeranno i consueti Titoli italiani.
Gli sforzi ed i cospicui investimenti federali cominciano a produrre i loro effetti e le società, con i loro tecnici ed atleti, partecipano con vivo entusiasmo ed energia al ricco menù pugilistico che ci ha regalato, di recente, anche 3 medaglie di bronzo ai Campionati Mondiali Youth in Polonia.
Anche a livello mediatico, la politica federale comincia a dare i suoi frutti. La Rai ha deciso di tornare ad investire sulla nostra disciplina e dopo il Campionato mondiale IBO, trasmesso su Rai2 nella giornata del 23 aprile u.s, saranno offerti nel mese di maggio p.v., su Rai sport, altri eventi pugilistici Pro.
Tuttavia, l’ampia analisi positiva non può farci perdere di vista le problematiche e le criticità che il movimento pugilistico si trascina ormai da anni e che ad inizio di questo quadriennio si sono ripetute con mesta frequenza. Credetemi non è solo una questione di ricercare i mezzi e le iniziative più appropriate ovvero gli investimenti più oculati per garantire il definitivo rilancio del pugilato.
Il problema è molto più radicato e profondo e riguarda da un lato l’assenza di qualità agonistica e tecnica che si denota in alcuni match e dall’altro la totale noncuranza della cultura del rispetto delle regole che si traduce nella volontà, di certi personaggi, di essere al di sopra di tutto e tutti nella ricerca del proprio tornaconto personale.
Per quanto concerne il primo aspetto, ritengo che sia necessario – per fa guadagnare nuovamente le luci della ribalta alla nostra nobile arte - fare un passo indietro, mettendo sul ring incontri validi, agonisticamente equilibrati e con pugili che dimostrino le giuste capacità tecnico tattiche. Il nostro movimento non può più essere rappresentato da match che mostrano di essere non consoni alla nobile tradizione di questa nostra disciplina sportiva.
Per tale motivo sarà indispensabile - oltre che un serio investimento nella ricerca del talento attraverso iniziative e strumenti per crescere i giovani pugili - una profonda ed incisiva riforma delle formule che riguardano i Campionati italiani Pro ed AOB. Riforma che dovrà essere accompagnata da un significativo incremento dei processi di selezione per la scelta dei pugili che dovranno far parte delle Squadre Azzurre, nonché da seri processi formativi dei giovani tecnici.
Sarà indispensabile, altresì, far emergere con chiarezza e premiare l’enorme lavoro a carico delle ASD nell’organizzazione di eventi Pro. Dovranno passare alcuni anni ma se non crescerà la qualità dei match, la nostra disciplina avrà un futuro incerto e probabilmente non potrà essere più competitiva a livello internazionale.
Il secondo aspetto – relativo alla trasgressione delle regole – e quello che più mi colpisce. Per una disciplina sportiva, il pugilato, che richiede ed insegna il rispetto dei regolamenti è assai paradossale che alcuni personaggi vivano con sofferenza l’osservanza delle norme – siano esse di carattere sportivo che dell’ordinamento generale - e si sentano lesi ogniqualvolta non gli sia garantita, per il perseguimento dei loro interessi, l’esenzione o la deroga alla sacrosanta e legittima regola.
Tali personaggi, pochissimi a dir la verità, mancano di qualsiasi cultura del rispetto delle regole e purtroppo si accompagnano, in alcuni casi, a chi utilizza la mannaia per nuocere alla dignità di dirigenti federali, tesserati, tecnici ed atleti e di tutto il movimento pugilistico italiano.
In questo quadriennio, la Federazione sarà inflessibile nella volontà di ripristinare una normale cultura della legalità, ricorrendo se necessario a tutti i mezzi della giustizia sportiva ed ordinaria qualora si insista in tali assurdi comportamenti.
In ultimo, mi preme riportarvi le risultanze sintetiche del Consiglio federale che ha avuto luogo nella giornata odierna:
- lancio dal mese di giugno p.v., di una massiccia campagna promozionale dell’attività pugilistica – attraverso l’utilizzo di testimonial ovvero di grandi pugili del passato – che incrementi il bacino d’utenza delle palestre gestite dalle nostre società affiliate. Con tale campagna promozionale, si ribadirà, altresì, che l’attività pugilistica, sia essa amatoriale o agonistica, è assolutamente ed esclusivamente legata – come testimonia lo Statuto federale approvato dal CONI – alla FPI;
- proposta di modifica del regolamento Pro nella parte concernente il nulla osta allo svolgimento dei Campionati italiani. La riforma dovrà garantire qualità e soprattutto equilibrio nelle sfide per difendere o aggiudicarsi il Campionato Italiano Pro. Le tante risorse che la Federazione sta investendo, richiedono spettacoli pugilistica adeguati;
- nomina dei componenti degli organi di giustizia e della procura federale per il quadriennio 2021/2024;
- nomina degli organi del Settore Sanitario per il quadriennio 2021/2024.
Il Presidente della FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi