La boxe in lutto per Renato Galli
I pezzi del mosaico che hanno composto la storia della nostra boxe pian piano si staccano con il passare del tempo, una legge di natura a cui non si può sfuggire, una legge uguale per tutti. A Novate Milanese si è spento Renato Galli, 79 anni, una vera e propria gloria degli anni ’60 ed inizio ’70. Un volto da bambino biricchino fu il pretesto per chiamarlo Marcellino ( nome del protagonista del film “Marcellino pane e vino”). Ma sul ring Renato non faceva fede al suo nomignolo, anzi era una furia e temuto al massimo dai suoi avversari, che magari avrebbero fatto carte false per non incontrarlo. Il suo maggior titolo fu la conquista dello scettro nazionale nel 1968 dove si permise il lusso di battere ai punti un campione del calibro di Giovanni Girgenti, che più tardi tentò la carta europea senza fortuna. Galli arrivò al titolo nazionale dopo una serie incredibile di incontri (19, -23, =12), 54 match sono tanti per avere questa soddisfazione che per lui era immensa, ma soprattutto meritata, perchè sul ring dava tutto. Il titolo lo perse alla prima difesa contro il triestino Nevio Carbi, un pugile che un po’ gli somigliava nel modo di interpretare il match. La sua aggressività asfissiante suscitava entusiasmo in buona parte del mondo da lui “visitato” per combattere. Non a caso l’entusiasmo raggiungeva il diapason sui ring australiani, abituati a combattere in maniera selvaggia. Fu un globetrotter del ring (Francia, Australia, Tunisia, Germania, Spagna, Costa d’Avorio, Marocco) incontrando con alterna fortuna fior fiore di campioni come Giovanni Girgenti, Josè Legra, che fu campione del mondo, Manuel Calvo, Lino Mastellaro, Domenico Chiloiro, Felice Becco, Felix Brami, Antonio Paiva, Willy Quatuor, che fu campione europeo, Mario Sitri e tanti altri considerando che lui combattè dal 1960 al 1972 con un record di + 24, - 33, =11.
Domani sabato 6 maggio alle ore 15 ci sarà la cerimonia funebre in piazza della Chiesa a Novate Milanese.
