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COMUNICATO PRESIDENTE FPI - I Giochi Olimpici, l'AIBA e i Professionisti

COMUNICATO PRESIDENTE FPI - I Giochi Olimpici, l'AIBA e i Professionisti

I Giochi Olimpici, l'AIBA e i Professionisti

La decisione del Congresso straordinario dell'AIBA di consentire ai pugili Pro la possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici ha suscitato reazioni controverse. La novità è così rilevante che è del tutto normale che siano stati avanzati dubbi e perplessità sugli scenari futuri. Alcune reazioni scomposte e catastrofiste mi sono sembrate invece molto frettolose e viziate da un astio pregiudiziale nei confronti dell'AIBA.
Vediamo con serenità la portata e le implicazioni della decisione assunta.
I dati di fatto

a) La scelta di caratterizzare sempre più le Olimpiadi come la massima espressione qualitativa dello sport mondiale, con la partecipazione quindi degli atleti più forti in assoluto in tutte le discipline, non è tanto dell'AIBA quanto del CIO. Ed è ormai una tendenza inarrestabile.

b) L'AIBA aveva ipotizzato in un primo tempo di dare una risposta a questa tendenza in termini egemonici, istituendo una propria sigla pro (APB), unica legittimata a consentire la partecipazione olimpica con esclusione degli aderenti alle altre sigle professionistiche. Come appendice di questa decisione era stato imposto a tutte le Federazioni nazionali di cessare dal 1 gennaio 2017 ogni e qualsiasi rapporto con le varie sigle mondiali e con tutti i pugili professionisti “tradizionali”.

c) La decisione della Assemblea Straordinaria, svoltasi a Losanna il 1° giugno orsono, corregge radicalmente questa prima risposta ed apre alla partecipazione di “tutti” i pugili maschi, attribuendo alle Federazioni Nazionali la potestà di scegliere autonomamente chi far partecipare ai tornei di qualificazione, scegliendo i migliori a prescindere se siano AOB (Dilettanti) o Pro e a quale sigla mondiale si richiamino.
Questa scelta, sul fronte interno delle Federazioni Nazionali, ha effetti dirompenti. Non solo la Federazione è rilegittimata al governo del pugilato professionistico, ma essendo i pugili Pro potenzialmente candidabili alla partecipazione olimpica entrano a pieno titolo e per la prima volta nell'ambito istituzionale primario della Federazione e del CONI. Potranno quindi rientrare negli obiettivi della Preparazione Olimpica e Alto Livello del CONI e della FPI. Anche un pugile pro, per esempio, potrà essere incluso nel Club Olimpico con i relativi benefici finanziari.

I problemi

a) E' indubbio che il pugilato olimpico sui tre round e il pugilato professionistico sui 10/12 hanno caratteristiche molto diverse. Qualcuno ritiene che l'esperienza dei campioni del professionismo sia così superiore a quella dei pugili AOB da costituire addirittura un pericolo per questi ultimi. Altri ritengono che sui tre round siano privilegiati proprio i pugili olimpici, in grado di imporre ritmi molto più intensi e che in verità non sono affatto dei “dilettanti” ma veri e propri “professionisti” dei tre round.   La verità può dirla solo il ring. Personalmente sono convinto che sui tre round il confronto sia proponibile e aperto anche con i grandi campioni del professionismo.

b) comprendo le perplessità di chi ha criticato la tempistica della scelta. La novità è così rilevante che avrebbe forse meritato di essere avviata con i Giochi Olimpici di Tokio. Peraltro la presenza dei Pro a Rio sarà un'anticipazione quasi simbolica dovendosi questi qualificare in un unico torneo con soli 26 pass olimpici (su un totale di 250) in concorrenza con i pugili che hanno partecipato alle WSB e all'APB. Trattasi in sostanza di una anticipazione sperimentale, aperta a una più puntuale messa a punto e anche a futuri sviluppi.


La risposta FPI


a) Per le Olimpiadi di Rio la squadra italiana parteciperà con i cinque atleti già qualificati e cercheremo di conquistare ulteriori pass nel torneo di qualificazione che si terrà a Baku dal 16 al 26 giugno p.v.. Non cambiamo di una virgola le nostre scelte e le nostre priorità. Limitatamente alle categorie dove non saremo riusciti a qualificare gli atleti della Squadra Nazionale olimpica abbiamo espresso la nostra disponibilità ad offrire l'opportunità di partecipare al torneo di qualificazione, che si svolgerà a Vargas in Venezuela dal 3 al 10 luglio, ai pugili Pro italiani. E' un'opportunità in più che ci viene offerta e ci sembra giusto coglierla. Di concerto con i nostri tecnici e con la Lega Pro Boxe stiamo valutando, senza forzature e senza corteggiamenti, gli atleti italiani candidabili e disponibili. Verificheremo insieme se ci saranno le condizioni per una partecipazione qualificata.

b) Al di là della partecipazione alle Olimpiadi, tuttavia, la novità più rilevante della decisione AIBA, sul fronte interno delle nostra Federazione, è il fatto che pone fine ad un quadriennio di tormentata prospettiva di separazione tra pugilato olimpico e pugilato professionistico e ci consente di riaprire in condizioni del tutto nuove  il confronto con la Lega Pro Boxe e le sue varie componenti interne per verificare insieme le condizioni e le misure più opportune per un deciso rilancio del pugilato professionistico in Italia.

IL PRESIDENTE FPI ALBERTO BRASCA

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