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Il Punto del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: La creazione di valore nell’ecosistema delle Squadre Azzurre.

Il Punto del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: La creazione di valore nell’ecosistema delle Squadre Azzurre.

La creazione di valore nell’ecosistema delle Squadre Azzurre.

Nonostante il radicale cambiamento dello staff tecnico ed un profondo rinnovamento del parco atleti delle Nazionali, la “Coppa del mondo” élite, ospitata in Brasile, sta confermando la crescita dei pugili Azzurri.
Crescita testimoniata non solo dalle 7 medaglie conquistate ma soprattutto dalle prestazioni fornite sul ring dove gli atleti, uomini e donne, hanno espresso determinazione, intensità, ritmo e capacità tecnico tattica.
Il lavoro e la maestria del nuovo Direttore Tecnico, Giovanni De Carolis, e di tutto il suo staff, offrono sicuramente un’ampia garanzia alla competitività, anche futura, della nostra Nazionale élite.
Si comprende facilmente che i positivi risultati della Nazionale producano “valore” per tutto il movimento pugilistico italiano, sia in termini di immagine che di nuove risorse da investire nello stesso movimento. Immagine e risorse che possono essere messe a fattor comune con l’altra faccia della nobile arte: il circuito Pro.
Per tale motivo, ho sempre pensato che come in un grande “ecosistema “, tutti gli attori (Federazione, società, tecnici, dirigenti, arbitri, medici, ecc.) debbano necessariamente cooperare ed interagire affinché tutto il sistema si evolva e con esso i singoli soggetti che ne fanno parte.
In tale ottica, il pugilato può guardare positivamente al futuro, soltanto se la filiera che caratterizza ed accompagna la crescita del pugile - società, tecnico dí società, tecnico delle Squadre Azzurre, arbitri, medici, società promoter e Federazione - collaborino convintamente senza inutili e dannose contrapposizioni spesso dettate da rancori e frustrazioni personali.
Peraltro, ciò non contraddice l’altro elemento caratterizzante l’attività pugilistica e più in generale il mondo dello sport: la “competitività”. Cooperazione, interazione e competitività posso, infatti, coesistere alternandosi e presentandosi secondo le circostanze contingenti.
I due pugili, che salgono sul ring, sono la più verace testimonianza di questo assioma. Essi sono avversari durante l’incontro ma possono cooperare ed interagire, anche con allenamenti congiunti, al di fuori della competizione. Lo stesso principio può valere per tutti gli altri attori di questo nostro meraviglioso mondo della nobile arte.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D’Ambrosi

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