Un memorial FPI per l'indimenticabile Sandro Mazzinghi
L'eroe non muore mai.
L'eroe non muore mai. Esso si trasforma in leggenda, navigando tra i cuori, i ricordi e le fantasie di chi lo ha amato. Come il sole che sorge e tramonta, esso rimarrà sempre fino alle fine dei tempi.
Il Vicepresidente Vicario e Responsabile del Settore Comunicazione e Marketing FPI Flavio D'Ambrosi ricorda cosi' il mitico Campione di Pugilato scomparso ieri, anticipando la dedica speciale della Federazione Pugilistica Italiana.
“Sandro Mazzinghi – commenta il Vicepres. D’Ambrosi - è stato e sarà sempre un eroe per il popolo del pugilato, per l'Italia, per i tanti che hanno avuto il privilegio di assistere alle sue vibranti sfide e per i tanti che, come me, godono delle narrative relative alle sue epiche vittorie. Memorabili i suoi incontri ed indimenticabili le sue battaglie contro il rivale di sempre, quel grandissimo Nino Benvenuti che, negli ultimi anni, era diventato un suo fraterno amico. Oltre 50 anni fa, era il 1965, Mazzinghi e Benvenuti appassionarono e divisero l'Italia ma, soprattutto, contribuirono - come i valorosi guerrieri delle antiche olimpiadi elleniche - a sublimare la nobile arte del pugilato. Il coraggioso, il combattente leale ma ribelle, Mazzinghi, contro lo stile e la tecnica elevata a bellezza apollinare, Benvenuti. Mio padre e tanti della sua generazione mi descrivono Mazzinghi come un pugile inimitabile in quanto a forza pura, un uomo senza paura che fino all'ultimo rendeva incerto il pronostico del match, realizzando lo spettacolo più bello: il pugilato. Più volte campione mondiale ed europeo, Mazzinghi riposa tra i grandi dell'olimpo pugilistico ed è così che lo ricorderemo per sempre: una leggenda dai colori accesi che infiamma i cuori e da un senso al lavoro quotidiano della Federazione, delle tante società e dei tecnici che operano per forgiare nuovi campioni. Ce ne fossero, oggi, di Sandro Mazzinghi: indomabile e senza paura. Come Federazione, abbiamo l'obbligo di non far mai spegnere il suo ricordo, tramandandolo alle nuove generazioni, e regalare all'Italia altri momenti incancellabili come quelle magiche notti del 1965.
Personalmente, spero che l'eco intramontabile delle sue gesta animi i giovani pugili e li sproni ad una vita sportiva coraggiosa, senza timori e senza mai indietreggiare. Per questo e per contribuire a diffondere i valori ed i sentimenti nobili di un grande Fighter, la FPI ha intenzione di dedicare all’indimenticabile Campione un memorial nell'ambito di un evento di rilevanza nazionale”.