Dopo la deludente esperienza della “Scuola nazionale di pugilato”, la Federazione volta pagina e studia nuove strategie per implementare la qualità dei processi formativi.
La formazione è un elemento indispensabile al futuro del pugilato italiano e deve garantire la crescita delle competenze di dirigenti, arbitri, tecnici, medici, ecc.
In tale ottica, per quanto concerne la categoria dei tecnici, si sta valutando di centralizzare tutti gli esami - anche quelli relativi ai corsi di aspiranti e primo livello - al fine di rendere omogeneo il metro di valutazione oggi lasciato alla discrezionalità di differenti commissioni d'esame regionali. Ovviamente la gestione dei corsi d'aspirante e di tecnico di primo livello, rimarrebbero appannaggio dei Comitati regionali che ne continuerebbero ad incassare i relativi introiti ed a riversarli a sostegno delle società.
Peraltro, si sta studiando l'ipotesi di somministrare dei test d'ingresso - nei corsi di aspirante tecnico - e di incrementare le prove d'esame, affiancando alla prova scritta una sessione d'esame orale. Ciò per tutelare la qualità dell'intera categoria dei tecnici che da sempre è fondamentale nella promozione e nella crescita del pugilato nazionale.
L'intenzione è quella di evitare che, nel futuro, il pugilato sia insegnato nelle palestre senza le necessarie competenze ed esperienze in assenza delle quali si minerebbe la qualità del movimento pugilistico italiano e la sua identità.
Per far ciò siamo convinti che occorre ridare dignità ai processi formativi attraverso seri contenuti didattici e rigorose prove d'esame.
Anche nel settore della formazione, siamo pronti ad una nuova rivoluzione che liberi il pugilato italiano dalle ragnatele del passato.
A proposito di ragnatele e vecchi merletti, ormai chi auspicava un futuro in Federazioni internazionali diverse dalla World Boxing, appartiene ai reperti archeologici del passato. Anche tra gli arbitri nessuno ha più remore nel voler seguire la Fpi. Tra questi l'arbitro giudice Luca Vadilonga che ha deciso di abbandonare definitivamente l'IBA e di svolgere la sua attività con la Federazione pugilistica italiana.
Il Presidente FPI
Dott. Flavio D'Ambrosi