25 Maggio 2012

Terry Gordini argento mondiale: "Orgogliosa di aver portato l'Italia sul podio"

 


AIBA_WOMEN_WORLD_CHINA_2012_11L’AIBA WOMEN’S WORLD CHAMPIONSHIP 2012 ha portato in dote al’Italia una medaglia, che le mancava dall’edizione di Podolsk in Russia del 2005. Allora a mettersela al collo fu Simona Galassi, che conquistò l’oro. Stavolta a farlo è stata una sua conterranea, nonché amica e collega d’allenamenti: Terry Gordini.


(La Grinta della Gordini in un incontro degli ultimi Mondiali)


 


Quella dell’atleta emiliana, sul ring dell’Olympic Stadium di Qinhuangdho, è stata una cavalcata fantastica, che le ha consentito di riportare a Ravenna, la sua città, un argento. Certo, come lei stessa confessa nell’intervista rilasciataci, c’è del rammarico perché l’oro era a un passo, ma questo non deve affatto sminuire l’impresa della Gordini. Dalle sue parole traspare la gioia per il traguardo raggiunto, il rammarico per ciò che sarebbe potuto essere, l’orgoglio di aver portato in alto il nome dell’Italia, la gratitudine per chi l’ha aiutata e la speranza che il futuro possa metterla di fronte altre sfide affascinanti come quella cinese.


Prima e scontata domanda: come ci si sente dopo essersi messa al collo un argento Mondiale?


E’ una grande gioia sono felicissima ovviamente da un lato, ma potrei dire solo al 50%, perché , arrivata lì, sarebbe bastato poco di più per raggiungere proprio la vetta del mondo, e coronare il mio sogno di atleta al 100% “senza se e senza ma….”. Mi sarei così ripagata completamente tutti i sacrifici fatti e avrei dato una grande soddisfazione anche a tutti coloro che mi sono stati accanto in questo mio percorso.


Io sono fatta così da un lato non mi accontento, do il massimo per ottenere il massimo. Quando non ci riesco penso subito a come lavorare per rimettere a punto di nuovo tutto, fare il tagliando per migliorare, perfezionare, colmare lacune di qualsiasi ordine e misura.






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(Il momento del giusto premio per la straordinaria impresa di Terry Gordini: la premiazione)




Dal 2005, l’anno dell’oro della Galassi a Podolsk, l’Italia non conquistava una medaglia iridata nella boxe femminile. Lo sapevi  e che effetto ti fa l’essere entrata nella storia della boxe tricolore?


La prima soddisfazione è aver rappresentato il proprio paese nel modo migliore che ho potuto ed essere riuscita a portare il tricolore sul podio. Sapevo della Galassi perché, oltre a essere una sua fan, ci alleniamo anche insieme e quindi conosco bene la sua storia di atleta. Inoltre, ho sempre seguito la boxe in generale e la boxe femminile anche prima di iniziare a praticarla. Si può dire che sono praticamente nata dentro il ring. Ovviamente essere entrata nella storia del pugilato femminile mi regala un’emozione immensa, bellissima, fortissima, indescrivibile ed impagabile. Soprattutto se penso a quando proprio da bordo ring o dalla tv seguivo le imprese di pugili fantastici come la Galassi, Cammarelle, Valentino, Russo, Picardi, e tanti altri che mi facevano emozionare e sognare un giorno di essere al loro posto. Di certo non mi sento al loro livello, ma il mio primo passettino sono riuscita a farlo. Sapere che il mio nome, in qualche modo, rimarrà nella storia della boxe italiana mi riempie d’orgoglio.


Noi abbiamo provato a raccontare al meglio il tuo Mondiale. Ora vorremmo sentire la tua, cominciando dal primo match con la Puurnunen. 14-10 per te: forse avresti meritato un margine più ampio, non credi?


Penso di sì. In realtà non abbiamo capito bene il modo di dirigere gli incontri dei referee in questo torneo. Sicuramente, ci è subito balzato agli occhi come fosse decisiva la prima ripresa per capire come sarà l’arbitraggio e il metro di assegnazione punti dei giudici. La cosa più importante, comunque, è vincere e passare il turno per me a qualsiasi costo. Il primo match, da un lato, è il più complicato perché devi rompere il ghiaccio con l’ambiente e quindi psicologicamente ed emotivamente può essere pesante come una finale. Se vinci quello e combatti bene, le cose cominciano a filare nel modo giusto anche per il resto del torneo.


In questa occasione il prof. Scioti da buon motivatore ci ha fatto scrivere (sottintende lei, la Calabrese e la Marenda, ndr) in un bigliettino 3 sostantivi che, chiudendo gli occhi, ci venivano in mente, pensando al nostro incontro. Devo dire che per me si è  rivelata una cosa utilissima, perché mi ha aiutata a focalizzare la mia attenzione su me stessa, sull’avversaria e su quello che avrei dovuto fare nel match.




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(Terry Gordini, con la medaglia al collo, insieme al Responsabile Tecnico della Nazionale Femminile, Cesare Frontaloni)




Superato l’ostacolo scandinavo, ti sei trovata davanti un bronzo mondiale: la Nemedi Varga. Anche questo un match senza storia, come dimostra il nervosismo della tua avversaria, squalificata alla quarta ripresa. Che incontro è stato?


Essendo bronzo di categoria un po’ la temevo. Per fortuna, avevo già combattuto, a livello di club e sotto la guida di papà (il tecnico Meo Gordini, ndr) con diverse ungheresi, cosa che mi ha consentito di apprendere il loro stile. Anche se non l’avessero squalificata, avrei vinto lo stesso, visto che ero in netto vantaggio. È valsa la pena, quindi, prendersi un po’ di testate nello stomaco.


Da un bronzo a un altro: la filippina Aparri. Forse il match più complicato ma che ti ha regalato la certezza del bronzo.


Sì, difficile perché la filippina era abbastanza imprevedibile ed anche lei aveva questi colpi circolari a mezza altezza. Rivedendo, il giorno dopo, il video, la parità non ci è sembrata del tutto onesta. Quindi, la preferenza a mio favore è stata giusta, non solo perché avevo tirato più colpi, ma anche per il modo in cui ho “dominato” l’intero incontro.


Passare questo turno ovviamente è stato come togliermi un macigno dallo stomaco. Il pensiero di essere sul podio ti rende più leggero e per me è stata una gioia grandissima. Alla fine dell’incontro con la Aparri, infatti, ho assalito all’angolo il Maestro Frontaloni e Scioti ed ho iniziato a baciarli ed abbracciarli.


 


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(Tutto il team azzurro in giro per Qinhuangdho)




L’americana Cruz è stata il tuo ultimo ostacolo prima della finalissima. Esame d’inglese superato alla grande. Quali sono state le tue sensazioni al momento della vittoria?


Sensazioni indescrivibili, senza dubbio. Ho chiamato mio padre e mio marito al telefono e tutti piangevano per l’immensa gioia. Ero come inebetita, chiedevo a chi era vicino di darmi uno schiaffo per essere certa che non stessi dormendo e che fosse tutto un sogno. Ero anche carica e, a quel punto, non vedevo l’ora che fosse il pomeriggio successivo. Ero in ballo e, quindi, volevo finire di ballare.


Nella finalissima contro la russa Kuleshova c’è stata una sostanziale parità, ma alla fine ha vinto lei. C’è del rammarico per non aver conquistato l’oro oppure ti ritiene soddisfatta del risultato ottenuto?


Posso dire che ho combattuto alla pari con lei. Di certo, non ci sono stati 6 punti di differenza tra noi. Nel finale ho cercato di recuperare, ma difficilmente i giudici ribaltato il risultato delle prime tre alla quarta. Credo, comunque, che alla russa non siano state fatte pesare delle chiare scorrettezze nei miei confronti. Un richiamo ufficiale, nelle prime tre riprese, l’avrebbe messa in difficoltà. Ad essere sincera, ammetto che dei 5 incontri, l’ultimo è stato quello, purtroppo dove ho boxato in maniera meno brillante. Per quanto, infatti,  mi sentissi bene fisicamente, sentivo di avere le gambe un po’ più stanche e pesanti, cosa che mi ha impedito di sfruttare le mie doti. Era la prima volta che sostenevo 5 incontri in 6 giorni, per di più io ero l’unica a non aver quasi fatto attività e tornei prima di quello mondiale. Avevo partecipato solo a quello di Sombor in Serbia e al massimo si era trattato di 3 incontri per arrivare in finale. Un pizzico di rammarico non può non esserci, spero solo di avere l’occasione di riprovarci e di rifarmi.




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(Il Team Azzurro poco prima delle Cerimonia inaugurale)




A livello sportivo, dopo un risultato del genere, quali sono le mete e gli obiettivi di Terry Gordini?


Vorrei avere già un programma ed un impegno per domani. Spero di tornare sul ring al più presto , anche in prospettiva dei campionati d’Italia a settembre. Credo che quest’estate lavorerò molto a livello di club e, spero, anche con la Nazionale. Nel futuro spero di poter rappresentare il mio paese al meglio in quante più manifestazioni possibili: Un altro Mondiale non sarebbe male. Match dopo match la gioia di salire sul ring e di boxare  aumenta sempre di più. La mia speranza è che il meglio debba ancora venire. Pur avendo solo 14 match sul mio libretto AIBA, sono vicecampionessa mondiale. Mi vien da pensare che se avessi iniziato prima, avrei al collo qualche alloro in più. Visto il risultato, è un peccato non poter andare a Londra, sarebbe per me un sogno rappresentare l’Italia alle Olimpiadi: le prime con la Boxe al femminile. Sarebbe anche il giusto premio per la nostra federazione, che tanto si è battuta per l’ammissione del pugilato femminile ai Giochi Olimpici. Che bello se l’AIBA desse le famose wild Card alle atlete di un categoria vicina a quelle olimpiche. Sognare non costa nulla.


 Lo sport nella tua famiglia è pane quotidiano. Tuo padre, infatti, è un grande Maestro di Pugilato e tuo Nonno (o bisnonno se non erro) è stato un ottimo ciclista, che sfiorò l’impresa in un Tour del 1927. Cosa significano e hanno significato per te due esempi di questo genere?


Essere cresciuta in una famiglia così  mi ha  dato certamente tantissimo a livello di culto per lo sport. Posso definirmi quasi un’adepta della religione sportiva. Mio padre, ovviamente, mi ha fornito le fondamenta, le basi solide dell’atleta che sono. Credo che il mio modo di boxare rispecchi completamente la sua scuola, ma mi ha insegnato anche quasi tutto il resto. E’ stato lui a narrarmi le gesta di mio nonno da ciclista, che non ho mai conosciuto perché morto prima che nascessi. Papà mi ha indicato il percorso da seguire come persona, in primis, e, secondo poi, come boxer. Grazie a lui, so cosa vuol dire: costanza, metodo nell’allenamento, serietà, dedizione, volontà, grinta, a continua voglia di migliorarsi ed evolversi, lo spirito di sacrificio, la sopportazione della fatica, l’entusiasmo, la concentrazione, la preparazione atletica.


Comunque si può dire che le mie “favole della buonanotte” da bimba sono state le imprese dei più grandi atleti nella storia dello sport. La stessa cosa vale per mio Fratello, pugile anche lui e più bravo della sottoscritta. Se non si fosse infortunato, avrebbe fatto parlare di lui.




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(Terry Gordini in azione sul ring dell’Olympic Stadium di Qinhuangdho)




Chi ti senti di ringraziare per questo tuo successo?


Meo Gordini, mio papà, in primis. Il motivo è in tutto quello che ho detto prima. Dopo di lui,  il maestro Frontaloni per le ore spese con me in allenamento, per i mille consigli che mi ha dato e per la fiducia accordatami. Non da meno mio marito Cristian perché è una persona meravigliosa e perché mi è sempre stato vicino, soprattutto nei momenti di difficoltà, nei quali è stato pronto a tirarmi su di morale e ridarmi energia. Ci sono, inoltre,  mia madre, mio fratello Luca, tutta la mia famiglia, gli amici, e lo staff della mia palestra, che mi sono stati sempre affianco e mi hanno sostenuto con tutte le forze.  Non posso esimermi dal ringraziare la FPI, nella persona del Presidente Franco Falcinelli, per avermi dato i mezzi per allenarmi, gli atleti della Nazionale Elite Maschile e quelli youth, i tecnici del CTF, i fisioterapisti – Morbidini e Giulietti . Grazie anche a Simona Galassi, allenarmi con lei ha significato crescere moltissimo come pugile.


Un grazie particolare  va  al team che mi ha accompagnato in questi giorni in Cina: il Maestro Frontaloni, il prof. Scioti, il fisioterapista Stefano Tortorella, il Dott. Macchiarola e le mie due compagne d’avventura Valeria Calabrese e Romina Marenda, con cui ho diviso tanti ritiri e che, durante il Mondiale, sono state le mie prime tifose.


 


(Intervista a cura dell'Ufficio Comunicazione e Marketing FPI)


 


VIDEO PROMO AIBA Women’s World Boxing Championships 2012


http://www.youtube.com/watch?v=xuRDXb_GLAQ








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25 Maggio 2012

Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Sydney 2000, l'Italia torna a medaglia con Vidòz

Olimpiadi2L’ultimo anno del II millennio fu anche quello che ospitò la XXVII Edizioni dei Giochi Olimpici, che si svolsero a Sydney in Australia. I 366 – l’annata fu bisestile – iniziarono di sabato con la grande paura del millenium bug, che, a detta dei catastrofisti, avrebbe dovuto mandare in tilt tutti i sistemi computerizzati del mondo. Si era entrati ormai, rispetto al 1988 ultima puntata della nostra storia, nell’era di internet, dei pc sempre più sofisticati, della playstation e dei telefonini. Il Mondo, insomma, stava imparando a convivere con una rete invisibile che tutto mette in connessione e controlla. Il 2000 fu anche l’anno della celebrazione dei grandi festeggiamenti giubilari della Chiesa Cattolica.


Gennaio aprì il suo uscio con il fallimento del summit per un trattato duraturo di pace tra Israele e la Siria (3-10), mentre in Europa la Grecia – forse in maniera improvvida viste le difficoltà odierne – rendeva operativi i Trattati di Schengen. Altro meeting, ma di diversa natura, si tenne a Kuala Lumpur tra i leader (inclusi due che avrebbero preso parte al dirottamento del volo dell’American Airlines dell’11 settembre 2001)  dell’ormai “prossima a essere tristemente famosa” Al-Qaeda (5-8). Il primo mese dell’anno si chiuse con due disasrti aerei: il 30 un aereo della Kenya Airways si schiantò sulle coste della Costa D’Avorio, provocando 169 vittime; il 31 un velivolo dell’Alaska Airways precipitò causando 88 morti.


Il 1 febbraio in Francia ci fu l’approvazione della Legge Aubry, che portò da 39 a 35 le ore settimanali di lavoro obbligatorie per aziende con oltre 20 dipendenti. Dalle nostre parti, invece, fu approvata in Senato (18) la legge sulla par condicio. Croazia e Finlandia, infine, videro l’elezioni dei loro nuovi Capi di Stato: nel paese balcanico (7) Step Mesic divenne Presidente, mentre in quello scandinavo fu la signora Tarja Halonen – prima donna nella storia del paese finnico – ad assurgere alla carica di Primo Cittadino della Nazione.


Marzo vide come protagonista Sua Santità Giovanni Paolo II, che il 12 chiese perdono per gli errori passati della Chiesa Cattolica e il 21 fu il primo pontefice ad andare in Terra Santa. Tra il 4 e l’8, invece, il Giappone andò sotto le luci dei riflettori: il 4 per l’uscita sui mercati mondiali della PlayStation 2, che sarebbe divenuta in pochissimo tempo la console più venduta al Mondo, l’8 per la collisione di due metro a Tokyo, che provocò la morte di 5 persone. Tornando in Occidente, il 13 marzo la Spagna scelse Aznar, leader del Partito Popolare, come nuovo Premier. Mentre il 3° mese dell’anno andava verso la sua conclusione, fu la Russia a scegliersi il nuovo Presidente: il 26 Vladimir Putin si vide consegnare le chiavi del Cremlino.


Il main-event (3) di Aprile fu l’accusa alla Microsoft di aver violato la legge Americana AntiTrust, vista la sua posizione dominante nel mondo dei computer e del web.


Calcolatori elettronici e rete virtuale che furono attori principali anche nell’apertura del mese di Maggio. Dalle Filippine (4), infatti, partì il virus “I Love You” che avrebbe infettato i PC di mezzo mondo. Il 13, parlando di fatti di casa nostra, ebbe inizio il processo per corruzione ai danni di Cesare Previti, Renato Squillante, Felice Rovelli, Vittorio Metta e Filippo Verde. Nella seconda metà del mese l’attenzione dei media si spostò verso il Mediterraneo orientale: il 16 la Turchia vide A.N. Sezer eletto Presidente della Repubblica, mentre il 25 le forze armate israeliane abbandonarono, dopo 22 anni, il sud del Libano.


Giugno 2000 passò alla storia per due motivi: il primo fu la rilevazione del Terzo Segreto di Fatima (26), il secondo fu il primo storico incontro tra i Presidenti delle due Coree (13), in occasione del Summit dei due Presidenti.


Luglio partì con la sconfitta dell’Italia nella finale degli Europei contro la Francia per 2-1, lo stesso giorno (2) in cui Vincente Fox, leader del PAN, veniva eletto Presidente del Messico, ponendo così fine all’egemonia del PRI che durava da 71 anni. Nella parte centrale e finale del mese (dall’11 al 24) si incontrarono a Camp David Yasser Arafat, Leader dell’OLP, e Ehud Barak, Premier Israeliano, nonostante gli sforzi della Casa Bianca, e del Presidente Clinton in particolare, non si raggiunse lo storico accordo di pace. Il giorno dopo la conclusione del summit israelo-palestinese, la Francia fu scioccata dal disastro aereo che ebbe luogo all’aeroporto C.De Gaulle di Parigi. Un Concord dell’Air-France si schiantò al suolo, causando la morte di 113 persone. Il 28 la Banca d’Italia stampò l’ultima banconota da 5000, l’euro era ormai in vista.


Altra tragedia, stavolta in Russia, accadde il 12 agosto, quando il sottomarino Kursk si inabissò nel Mar di Barents. Tutti gli uomini dell’equipaggio morirono, nonostante i tentativi di salvataggio. Roma, dal 15 al 20 agosto, divenne il Centro del Mondo giovanile. In quei 5 giorni si celebrò la Giornata Mondiale della Gioventù – ancor più importante del solito vista la concomitanza con l’anno giubilare – che, nella giornata conclusiva, portò più di 2 milioni di persone ad assistere alla veglia del Pontefice, Giovanni Paolo II, sulla spianata di Tor Vergata. Negli States, durante la Convention democratica a Austin (Texas), Al Gore – allora Vice Presidente nell’amministrazione Clinton – riceveva l’investitura a correre come candidato democratico per le elezioni Presidenziali di novembre.


 


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Settembre (mese dell’apertura dei Giochi Olimpici australiani) fu caratterizzato dalla recrudescenza del conflitto tra israeliani e palestinesi. Il 28, il politico israeliano Ariel Sharon entrò con mille uomini armati nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme, provocando la reazione palestinese: questo evento segnò l’inizio della Seconda Intifada. Nono mese dell’anno che, ironia della sorte, era cominciato sotto i migliori auspici per una futura pace mondiale. Il 6 si aprì il più grande vertice mai organizzato tra leader mondiali per parlare di missioni di pace, lotta alle malattie e alla fame nel mondo. A New York, presso il Palazzo dell’ONU, si radunarono ben 150 tra Premier e Capi di Stato.










Ottobre iniziò con la terribile alluvione che colpì il Nord-Ovest d’Italia, causando danni enormi e la morte di moltissime persone. Il 6 la Serbia vide Slobodan Milosevic rassegnare le dimissioni da Presidente, dopo le innumerevoli dimostrazioni di piazza contro di lui. Il 12 ottobre attentatori suicidi di Al-Qaeda si fecero saltare in aria, dopo essersi avvicinati con un motoscafo al Cacciatorpediniere Cole della USS Navy, ormeggiato sulle coste yemenite. 17 membri dell’equipaggio persero la vita. Il 23, nel tentativo di normalizzare la situazione mondiale, il Segretario di Stato Americano, Madeleine Albright, s’incontrò con il leader nord-coreano Kim Jong II. Tornando tra le Alpi e la Sicilia, il 5 ottobre l’Arma dei carabinieri fu elevata a Quarta Forza Armata dello Stato Italiano.


Pace Mondiale messa sempre in serio pericolo dal rifiuto dell’Iraq, allora ancora sotto il giogo di Saddam Hussein, di aprire le porte a nuove ispezioni ONU ai suoi arsenali di armi sia convenzionali che chimiche (1). Il 7 andarono in scena le elezioni americane più discusse nella bicentenaria Storia degli USA. A vincerle, di strettissima misura e dopo vari ricorsi presentati per i voti in Florida da Al Gore, fu il Repubblicano George Bush Junior, figlio di Bush senior che tale carica l’aveva ricoperta dal 1988 al 1992. Sempre il 7 Hillary Clinton, allora ancora First Lady, venne eletta alla carica si senatrice. Primo caso nella storia americana. Da una Clinton all’altro. Bill fu il primo americano, in qualità di Presidente in carica, a visitare i Vietnam (16).


Dicembre vide (15) la chiusura definitiva della Centrale di Chernobyl, che nel 1986 esplose provocando uno dei più grandi disastri nucleari della storia umana. Due giorni prima, la Corte Suprema degli USA bloccò il riconteggio dei voti presidenziali in atto in Florida, dichiarando legittima la vittoria di Bush contro Al Gore.  L’ultimo barlume del II Millennio DC si spense nel sangue. Tra il 24 e il 31 tra attentati di matrice islamica nel sud-est asiatico provocarono migliaia di morti.


In quell’anno Il Gladiatore di Ridley Scott, con protagonista Russel Crowe, sbancò il Box-office di mezzo mondo, mentre American Beauty di Sam Wendes vinceva il Premio Oscar come miglior Film. Mentre a  livello musicale si ballava sulle note di Bon Jovi, con It’s My Life, e di Madonna con American Pie.


Come detto, il 2000 rivide tornare in Oceania, dopo l’edizione del 1956 a Melbourne, la fiaccola olimpica, che stavolta si fermò a Sydney. I Giochi della XXVII Olimpiade si tennero, dal 15 settembre al 1 ottobre, in quella che è forse la più cool delle città australiane.


 


olimpiadi_Sydney_1988_mascotte


Sydney venne scelta come città organizzatrice dei Giochi della XXVII Olimpiade, battendo la concorrenza di Pechino, Berlino, Istanbul e Manchester, il 24 settembre 1993 durante la 101° assemblea del CIO tenutasi a MonteCarlo.


Secondo il New York Times, studenti universitari di Pechino, delusi dalla scelta del CIO a sfavore della Capitale cinese, tentarono di protestare davanti all’ambasciata australiana, ma furono bloccati dalla polizia. Furono anche diffuse notizie riguardo un possibile boicottaggio degli allora prossimi Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta del 1996. I servizi di intelligence americana dichiararono inoltre, prima dell'assegnazione, che in caso di sconfitta il governo cinese avrebbe ripreso i test nucleari in violazione della moratoria internazionale.


A questa edizione dei Giochi olimpici parteciparono 199 paesi, due in più rispetto all'edizione precedente. In aggiunta presero parte alle gare anche quattro atleti di Timor Est a titolo individuale (due nell'atletica, uno nel pugilato ed uno nel sollevamento pesi). Eritrea, Micronesia e Palau erano alla loro prima partecipazione.


L'unica delegazione, presente nel 1996 ma assente ai Giochi di Sydney, fu quella afgana, esclusa a causa delle leggi discriminatorie verso le donne in ambito sportivo.


A farla da padrone ne medagliere fu la squadra statunitense, che conquistò 91 medaglie (36 ori-24 argenti-31 bronzi). Alle sue spalle si piazzarono al Russia con 89 allori (32 ori-28 argenti e 29 bronzi) e la Cina, che si accaparrò 59 medaglie (28 ori-16 argenti-15 bronzi). L’Italia finì la sua corsa olimpica al 7° posto, grazie a 34 medaglie: 13 ori, 8 argenti e 13 bronzi.


Una medaglia di bronzo arrivò grazie al pugilato, che tornò sul podio dopo averlo mancato sia alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 e quelle di Atlanta del 1996. A Conquistarla fu Paolo Vidòz nei Supermassimi.


 


Vidoz


Rispetto a quella del 1996, la “formazione” azzurra rispecchiava più gli intendimenti del DT, Patrizio Oliva. La medaglia d’oro a mosca’80 portò in Australia un team di 6 atleti (uno in più di Atlanta’96) che era un mix tra giovani boxer e altri più maturi. Come Vidòz, ad esempio. Il trentenne friulano, che era l’unico pugile rimasto dalla spedizione americana, si presentò a Sydney in un ottimo stato di forma psico-fisica.


 


 


(Paolo Vidoz - Bronzo alla XVII Edizione dei Giochi Olimpici)


Tra il 1997 e il 2000 aveva vinto due bronzi Mondiali (1997-1999) e un argento all’europeo (2000). Molte delle speranze della boxe tricolore, quindi, di tornare a medaglia erano riposte in lui, che non deluse le attese.


Superato il primo turno per sorteggio, si trovò di fronte lo statunitense Calvin Block, che Vidoz mise fuori gioco grazie a un montante al fegato. Dopo di lui, il pugile di Gorizia affrontò il nigeriano Samuel Pete, che sconfisse per 14-3. Con questa vittoria, Vidòz si era già garantito la medaglia di bronzo. Di tale metallo alla fine rimase il suo alloro, poiché in semifinale cedette al britannico Audley Harrison – che poi avrebbe conquistato l’oro - per 32-16.


Fu l’unica medaglia, purtroppo. Il Mediomassimo Giacobbe Fragomeni perse al primo turno con il fortissimo cubano Israel Alvarez. Sven Paris, allora 19enne, nei Superleggeri, dopo aver battuto nei 16° il Thailandese Hrienthounthong e negli 8° il tedesco Huste, perse nei quarti contro l’algerino Allalou. Nei pesi Welter, Leonard Bundu sconfisse al primo turno l’australiano Daniel Geale, ma poi venne battuto dal kazako Munaytbasov. Il romano Ottavio Barone perse al primo turno contro il greco Antonios Giannoulas, mentre il superwelter Ciro Di Corcia, pur disputando un grande match, perse, sempre al primo turno, contro il romeno Marian Simon.

24 Maggio 2012

IBT Nazionale Youth-Junior: 11 convocati per il Training Camp a Stintino (2)

Foto_Junior_Youth_Stage_maggio_201211 - 5 Junior e 6 Youth - i pugili convocati dal Responsabile Tecnico della Nazionale Schoolboys-Junior-Youth, Maurizo Stecca, per il Training Camp che si svolgerà a Stintino (Sardegna) dal 5 al 17 giugno 2012.


Il RT, Maurizio Stecca, sarà coadiuvato dal collaboratore Tecnico, Carmelo Mammana, e dal fisioterapista, Marcello Giulietti.


 


Questo l'elenco degli atleti:


 


JUNIOR: 96/97 52 Colella Vincenzo; 54 Genesio Salvatore; 60 Maietta Francesco; 63 Tiralongo Giovanni; 66 Sarchioto Giovanni;


 


YOUTH: 94/95 49 Conselmo Gianluca; 52 Di Gioia Giulio; 56 Gasparri Stefano; 75 Ranno Giuseppe; 75 Cavallaro Salvatore; 91+ Vianello Guido,

24 Maggio 2012

IBT Nazionale Youth-Junior: 11 convocati per il Training Camp a Stintino

Foto_Junior_Youth_Stage_maggio_201211 - 5 Junior e 6 Youth - i pugili convocati dal Responsabile Tecnico della Nazionale Schoolboys-Junior-Youth, Maurizo Stecca, per il Training Camp che si svolgerà a Stintino (Sardegna) dal 5 al 17 giugno 2012.


Il RT, Maurizio Stecca, sarà coadiuvato dal collaboratore Tecnico, Carmelo Mammana, e dal fisioterapista, Marcello Giulietti.


 


Questo l'elenco degli atleti:


 


JUNIOR: 96/97 52 Colella Vincenzo; 54 Genesio Salvatore; 60 Maietta Francesco; 63 Tiralongo Giovanni; 66 Sarchioto Giovanni;


 


YOUTH: 94/95 49 Conselmo Gianluca; 52 Di Gioia Giulio; 56 Gasparri Stefano; 75 Ranno Giuseppe; 75 Cavallaro Salvatore; 91+ Vianello Guido,

23 Maggio 2012

AIBA Olympic R&Js Workshop 2012: CTF Assisi centro della Boxe Mondiale dal 26 maggio 1 giugno

Falcinelli_e_Wu_SmallLa Federazione Pugilistica Italiana è stata designata dall’AIBA a organizzare il Workshop Pre-Olimpico per gli arbitri e giudici scelti a dirigere gli incontri ai XXX Giochi Olimpici, che avranno luogo a Londra dal 27 luglio al 12 agosto.


 


 


 


(Il Presidente FPI, Franco Falcinelli, e il Presidente AIBA Dr Ching-Kuo Wu)


Questo prestigioso e importante meeting avrà la sua location nel Centro Tecnico Federale di Assisi e si svolgerà dal 26 maggio al 1 giugno.


37 arbitri-giudici, provenienti da tutti e 5 i continenti, seguiranno gli approfondimenti, le trattazioni e le indicazioni in merito alle fondamentali materie di tecnica, pratica, sanità, leadership ed etica necessari ad orientare uniformemente gli standard elevati dei Giochi Olimpici. Un meeting che, quindi si propone di motivare tutti gli arbitri e giudici per farli arrivare nella miglior condizione psico-fisica al grande appuntamento di Londra 2012.


Sarà presente per collaborare e lavorare con loro Mr. Terry Smith, il Presidente della Commissione Arbitri - Giudici A.I.B.A., che sarà coadiuvato dai relatori: il Logoc Boxing Competition Manager, Mathew Archibald che si farà una presentazione dei prossimi Giochi Londinesi, John Antoniakis, che terrà una lezione sulla leadership, Dr Charles Butler, che relazionerà i presenti su tematiche di medicina sportiva, Graham Jones, che si parlerà sugli aspetti motivazionali. Coordinerà i lavori il Direttore Generale dell'AIBA Mr. Ho Kim.


Lo stesso Presidente FPI, Franco Falcinelli, che durante i Giochi Olimpici svolgerà la funzione di Delegato Tecnico per l’AIBA, svolgerà la funzione di relatore su varie tematiche: Aspetti tecnici e regolamentari, allenamento e pratica per Arbitri e Giudici. Il Presidente FPI Franco Falcinelli, infatti, presiede anche la Commissione Tecnica e regolamentare dell’AIBA


Lo svolgimento in Italia di questo workshop rappresenta un unicum nella storia dell’AIBA, che solitamente lo fa svolgere nel paese ospitante i Giochi Olimpici. L’ultimo infatti è andato in scena a Pechino nel 2008. L’AIBA ha deciso di premiare l’Italia, con l’onore/onere di organizzare e ospitare questo meeting, grazie all’impegno profuso dal Presidente Franco Falcinelli.


La città di Assisi, come sottolineato dal suo Sindaco Claudio Ricci, è orgogliosa che la FPI l’abbia scelta come sede di questo happening internazionale, che riveste una grandissima importanza in vista delle Olimpiadi. Questa iniziativa ha ricevuto il patrocinio della Regione Umbria.


L’Italia del Pugilato, quindi, inizia da protagonista questo countdown finale verso i XXX Giochi Olimpici di Londra 2012.

22 Maggio 2012

Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Seul 1988, L'indimenticato Parisi è oro

Olimpiadi2Nel 1988, anno in cui si svolsero a Seul i Giochi della XXIV Olimpiade, si respirava già l’aria del cambiamento epocale. Senza che nessuno osasse dirlo, era chiaro che il sistema bipolare USA-URSS, che aveva governato il mondo e sovrainteso alla politica internazionale dal 1945 in poi, stava per crollare, a causa dell’uscita di scena di una delle due parti in causa: L’Unione Sovietica. L’evento, forse, più importante del 1988 fu la scarcerazione, dopo 24 anni di Nelson Mandela.


Quei 365 giorni cominciarono di venerdì e in Italia fu la cronaca nera a dominare la scena nel primo mese dell’anno. Tra il 12 e il 14 Palermo fu insanguinata da due attentati mafiosi: nel primo morì Giuseppe Insalaco, ex sindaco della capitale della Trinacria, nel secondo a morire fu Natale Mondo, ex guardia del corpo del Vice-Capo della Squadra Mobile Antonio Cassarà. Quattro giorni dopo, a Pavia, veniva rapito dall’anonima sequestri Cesare Casella, che sarebbe tornato libero due anni dopo (30 gennaio 1990). A livello internazionale, invece, quel gennaio vide la firma di un accordo per il libero commercio – stile Unione Europea – tra Canada e USA.


Il mese di febbraio, in cui si svolsero le Olimpiadi invernali di Calgary in cui nacque il mito di Alberto Tomba, non fu meno cupo dei trenta giorni precedenti. Alle nostre latitudini, infatti, tra l’esplosione dello scandalo delle “Carceri d’Oro” (26 febbraio – Tangenti date ai politici per la costruzione di nuovi istituti di detenzione), estradizione di Licio Gelli dalla Svizzera (16) e un cupo fatto di sangue che sconvolse Roma  (18 – Piero Negri “Er Canaro” torturò e uccise un suo conoscente, il cui corpo venne rinvenuto due giorni dopo) non fu un periodo molto tranquillo. Come del resto, non lo fu a livello planetario. Dalle parti di Panama si assistette al Colpo di Stato di Manuel Noriega (26), che depose il Presidente Delvalle.


 


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Marzo si aprì con l’elezione di Pininfarina (10 marzo) a Presidente di Confindustria e le dimissioni da Capo del Governo da parte del democristiano Giorgio Goria (11). 5 giorni dopo (16), armi chimiche irachene, lanciate e usate sulla città di Halabja, sterminarono più di 6000 curdi, una delle azioni più riprovevoli del regime di Saddam Hussein. Il 18 marzo in Slovenia, che ancora faceva parte della Federazione Jugoslava, venne costituito il Partito dei Contadini, antesignano del Partito Popolare Sloveno. Chiaro segno che il mondo stava cambiando, tanto quanto la protesta delle Candele in Cecoslovacchia. Il 25 marzo, nella città di Presburgo, migliaia di persone manifestarono a favore della libertà religiosa nel paese mittleuropeo. Dall’altra parte del mondo, il giorno dopo (26), Daniel Ortega, Presidente del Nicaragua, proclamò il cessate il fuoco per porre un freno alla guerra civile. Questo terzo mese dell’anno fu anche caratterizzato da un doppio colpo transoceanico alla Mafia. Il 23 a Roma venne costituita una nuova Commissione Parlamentare Antimafia, mentre il 30 vennero spiccati più di 300 mandati di cattura tra Napoli, Palermo e New York in un’operazione – denominata Pizza Connection – portata avanti dalla Polizia Italiana e dal FBI.


La libertà di culto, per la quale a Marzo si era protestato in Cecoslovacchia, venne concessa (20 aprile) in quella che dal 1917 era la Patria dell’Ateismo di Stato: L’Unione Sovietica. In Italia, che dopo le dimissioni Goria aveva un nuovo Capo de Governo nella persona di Ciriaco De Mita (13) e del suo gabinetto passato alla storia con il nome di Pentapartito, due attentati, di diversa matrice, colpirono l’opinione pubblica. Il primo (13) causò la morte a Napoli di 5 militari USA, uccisi da un’autobomba piazzata da Junzo Okudaira, noto Killer internazionale. Il secondo fu per mano delle Brigate Rosse, che assassinarono a Forlì il senatore DC Roberto Ruffilli (16). Nella stessa giornata, a Tunisi, venne ucciso il vicecomandante OLP Abu Jihad.


Maggio fu tempo di elezioni amministrative in Italia (29). A vincere fu la DC, che si vide riconfermare come primo partito con il 35,6%. Mentre la balena Bianca – uno dei tanti soprannomi della Democrazia Cristiana – vinceva la tornata elettorale, a Mosca si incontravano Reagan e Gorbaciov per firmare l’accordo sulla messa al bando delle armi a corto medio raggio presenti sul territorio europeo. Da due presidenti in carica a uno appena rieletto. L’8 maggio in Francia Mitterand fu riconfermato all’Eliseo per il secondo mandato consecutivo. 9 giorni dopo (17) l’Alto Adige venne scosso dall’esplosione di due ordigni, piazzati dagli irredentisti Sudtirolesi dopo l’approvazione del nuovo “Pacchetto Alto Adige”.


Il sesto mese del 1988 fu gravido d’importanti eventi di politica nazionale e internazionale. Si cominciò il 4 con l’approvazione della Legge Mamì sull’emittenza radiotelevisiva, che obbligò Silvio Berlusconi a cedere al fratello Paolo il controllo della testata “Il Giornale”. Il 13 storico incontro al Cremlino tra Gorbaciov e il Segretario di Stato Vaticano Casaroli. Mentre il 14 De Mita e Andreotti vennero ricevuti alla Casa Bianca, lo stesso giorno in cui Achille Occhetto diveniva il nuovo segretario del PCI.


Il mese di luglio fu contrassegnato dalla sentenza, dopo otto anni di udienze, per la strage di Bologna dell’agosto’80. L’11 luglio furono condannati all’ergastolo Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Massimiliano Fachini e Francesco Picciafuoco. Condannati a 10 anni per calunnia Licio Gelli e Francesco Pazienza. Nessuna luce, però, sui mandanti dell’attentato. il 28 luglio, invece, vennero arrestati per l’omicidio Calabresi, dopo le rivelazioni di Leonardo Marino, il leader di Lotta Continua Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani. Luglio si chiuse con l’esplosione di nuovi ordigni a Bolzano per mano dei terroristi di “Tirolo Unito”.


Stessa mano, quello di Tirolo Unito, dietro la bomba che il 16 agosto, sempre a Bolzano, fece esplodere una conduttura dell’ENEL. Il giorno dopo, mentre in Italia scattava l’allarme per la presenza di mucillagine sulle Coste Adriatiche, venne sventato un nuovo attentato degli irredentisti altoatesini. A Brunico, infatti, vennero rinvenuti e disinnescati 31 candelotti di dinamite piazzati sotto un traliccio di una Funivia. Da una tragedia sfiorata a un avvenuta: il 28 agosto a Ramstein, durante un’esibizione, tra aerei delle Frecce Tricolore si scontrarono in aria, uno di questi si abbatté sulla folla provocando oltre 60 morti.


Settembre si aprì (1) con le indagini sulla strage di Ustica che andavano a confermare l’ipotesi dell’abbattimento dell’aereo per mezzo di un missile. Si chiuse con due attentati per mano della Mafia. Nel primo (25) a morire fu Antonino Saetta, Presidente della Corte d’Appello di Palermo, che sulla statale Agrigento-Caltanissetta venne ucciso insieme al figlio Stefano. Nel secondo, il giorno dopo, fu assassinato il sociologo e giornalista, nonché leader di Lotta Continua, Mauro Rostagno.


Ottobre vide la politica internazionale tornare sotto le luci della ribalta. Il primo, infatti, Gorbaciov assunse la carica di Capo del Soviet Supremo.


Da Mosca a Washington. Il 9 novembre George Bush senior, fino ad allora VicePresidente nei due mandati Reagan, vinse le elezioni presidenziali, divenendo il 41° Presidente USA.


Il sipario sul 1988 calò con due tragedia: una causata dalla natura, l’altra da un vile attentato. Il 7 dicembre un terremoto in Armenia provocò 30000 morti e 400000 senzatetto, mentre il 21 un ordigno a bordo mandava in mille pezzi un Boeing della Pan-Am, che stava sorvolando i cieli sopra Lockerbie in Scozia. Bilancio finale: 270 morti tra i passeggeri e 11 nel villaggio. USA e Gran Bretagna accusarono del fatto il regime libico di Gheddafi. Due giorni dopo, Roma ricevette il leader dell’OLP Yasser Arafat, che fece visita anche a Giovanni Paolo II. Il 28, dopo otto anni di sanguinosa guerra, Iran e Iraq firmarono l’armistizio.


Mentre l’Italia cantava sulle note di Massimo Ranieri, vincitore del Festival di Sanremo con “Perdere l’Amore”, e “L’Ultimo Imperatore” di Bertolucci faceva incetta di Oscar, andavano in scena i XXIV Giochi Olimpici dell’era moderna.


 


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Questa edizione si svolse a Seul (Corea del Sud) dal 17 settembre al 2 ottobre 1988. Vi parteciparono 159 paesi, con la sola esclusione di Cuba, Etiopia e Corea del Nord, per un totale di quasi 8.500 atleti. Per la prima volta parteciparono ai Giochi anche degli atleti professionisti, grazie al ritorno nel programma di gare del Tennis.


Passò, purtroppo, alla storia quest’Olimpiade sia per il clamoroso caso di doping di Ben Johnson - il 24 settembre il canadese vinse il titolo nei 100 m precedendo Carl Lewis, con il tempo di 9 secondi e 79 centesimi (nuovo record del mondo). Tre giorni dopo, il Cio lo squalificò per doping – che per gli scandali arbitrali a favore degli atleti sudcoreani. Il più famoso fu il caso che coinvolse il nostro pugile Vincenzo Nardiello (Medio-Leggeri) di cui parleremo in seguito.


Grandi exploit in vasca, con le sei medaglie d'oro della tedesca dell'Est Kristin Otto e le cinque dello statunitense Matt Biondi. Altri protagonisti furono il tuffatore Greg Louganis, la velocista Florence Griffith Joyner e l'eptatleta Jackie Joyner Kersee.


L'Unione Sovietica si classificò prima nel medagliere con 132 medaglie (55 ori), precedendo la Germania Est con 102 (37 ori) e gli Stati Uniti con 94 (36 ori). L’Italia si piazzò al 10 posto con 6 ori, 4 argenti e 4 bronzi.


Il Pugilato tricolore, ancora sotto la guida tecnica del Maestro Franco Falcinelli, si presentò, come 4 anni prima a Los Angeles,  con sette pugili: Vincenzo Nardiello (Medio-Leggeri), Giorgio Campanella (Leggeri), Giovanni Parisi (Piuma), Andrea Mannai (Mosca), Andrea Magi (Medio Massimi), Luigi Gaudiano (Massimi) e Michele Mastrodonato (Medi).


Detto che sarebbe stato difficilissimo ripetere le imprese da ring di 4 anni prima, firmate da Stecca, Damiani, Musone, Todisco e Bruno, nessuno nella truppa italiana si aspettava di dover anche far fronte ad arbitraggi scandalosi. Il più eclatante fu quello ai danni del romano Vincenzo Nardiello che nei quarti, dopo aver vinto facilmente tutti gli incontri preliminari, dominò l’incontro contro l’inerme sudcoreano Park Si Hun, che però fu dichiarato vincitore dai giudici. È ancora presente nei nostri occhi la disperazione e la rabbia di Nardiello dopo quello scippo e l’allora Capo Delegazione, Mario Pescante, che provava inutilmente e calmarlo e che vibratamente protestava contro i giudici. Furti da parte del coreano che, oltretutto, sarebbero proseguiti fino alla finale, nella quale, pur nettamente battuto dall’americano Roy Jones (premiato successivamente con la coppa Val Barker come miglior boxer del Torneo) fu dichiarato vincitore.


Nei pesi leggeri, invece, ottime le prestazioni di Giorgio Campanella, che però dovette cedere ai quarti al futuro oro Andreas Zuelow (DDR).


 


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Oro che per l’Italia arrivò grazie al mai dimenticato Giovanni Parisi, che prima dell’Olimpiade faticò non poco per tenere il peso: 57 Kg. Le sue eccezionali doti tecniche e la velocità gi consentirono di far fuori uno a uno i suoi avversari. A cominciare dal cinese Lu Chic Hsiung e per proseguire con il sovietico Mikhail Kazaryan e l’israeliano Jacov Shmul. In finale, il capolavoro, contro il rumeno Daniel Dumitrescu, che andò giù alla prima ripresa. Quella del grande Parisi fu l’unica medaglia del pugilato italiano alle Olimpiadi di Seul, ma fu un oro indimenticabile, come la gioia del pugile calabrese, scomparso in un incidente stradale 3 anni fa.


Per quanto riguarda gli altri quattro pugili italiani in gara, le loro prestazioni furono ottime ma mancò quel fattore in più, che gli avrebbe consentito di andare a medaglia.


 


 


 


(Parisi salta di gioia sul ring dopo aver mandato Ko Dumitrescu nella finale dei Pesi Piuma)


 


Andrea Mannai (Mosca) si arrese al secondo turno contro lo statunitense Arthur Johnson, poi vittima degli scandalosi arbitraggi a favore dei coreani. Nei Medi, Mastrodonato si fermò nei quarti contro il tedesco orientale Henry Maske. Quarti che rappresentarono lo stop anche per il medio massimo Andrea Magi, che fu sconfitto dal sovietico Nurmagomed Shanavazov. Al secondo turno, contro il fenomenale statunitense Ray Mercer, si fermò la corsa del Massimo Luigi Gaudiano.


Con la medaglia d’oro di Parisi, Coach Falcinelli, in carica dal 1980, portò a 7 le medaglie del suo mandato.

21 Maggio 2012

Campionati Nazionali Universitari Messina 2012: Il Cus Roma trionfa nel Pugilato

 


Squadracusroma1Per tre giorni, dal 18 al 20 maggio, la Boxe Italiana Dilettantistica ha avuto la sua capitale nella Città di Messina. Nella palestra dell’UniMeSport, infatti, sono andate in scena i quarti, le semifinali e le finali dei Campionati Nazionali Universitari 2012 di Messina.


 


 


(Foto Credit CNU Messina 2012: Il Cus Roma in posa con il Trofeo conquistato nel Pugilato)


Il 20 grande chiusura con le finalissime, che hanno visto salire sul ring sia le donne, nelle categorie 51kg, 54, 57, 60, 64, 69, che gli uomini, per le serie 56kg, 64, 69, 75, 81, 91. A farla da padrone ,nella classifica generale, è stato il CUS Roma, che ha visto quattro suoi pugili – Marzia Verrecchia (57 Kg), Luca Melis (64 Kg), Alessandro Marziali (69 Kg)  e Simone Fiori (81 Kg) – aggiudicarsi il prestigioso titolo di Campione Universitario 2012.



FEMMINILE


Le prime a salire sul ring per le finalissime sono state  Cristina Meazzi (Cus Torino) e PaolaCristina Piccirillo (Cus L'Aquila). L'atleta abruzzese ha cercato di coprirsi e ripartire, ma il primo titolo Universitario 2012 è andato alla Meazzi.


Molto combattuto il match (60 kg) tra Valentina Parmiggiani (Cus Torino) e Linda Righini (Cus Trieste), vinto da quest'ultima con annesso titolo 2012. Spettacolare l’incontro (64 Kg) tra la testa di serie Laura Passatore (Cus Torino) e la polacca, con passaporto italiano Dorota Kusiak (Cus Ferrara). A spuntarla, alla fine di un vivace e incerto match, è stata la pugile del CUS ferrarese. Nei 54kg, Eva Magno (Cus Bari) ha bissato il successo di Torino 2011, battendo nuovamente Martina Pietrolungo (Cus Roma Sapienza).


Secondo titolo consecutivo anche per Marzia Verrecchia (Cus Roma Sapienza), che, nei 57kg, ha avuto la meglio su Giulia Carenini (Cus Milano).


A chiudere il programma del femminile è stata l’entusiasmante sfida – 69 kg - tra Federica Monacelli (Cus Varese Laghi) e la figlia d’arte Francesca Amato (Cus Napoli). L’atleta varesina è partita molto forte, accumulando un buon vantaggio nelle prime riprese. Margine a suo favore che è stata brava a mantenere fino alla fine, aggiudicandosi il titolo 2012.


 


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(Foto Credit CNU Messina 2012: Uno scatto da un match del femminile)




MASCHILE


Grande match nei 56 kg maschile. A sfidarsi  le due teste di serie: Riccardo D’Andrea (Cus Cosenza) e Mattia Musacchi (Cus Ferrara). Il boxeur cosentino, già vincitore Cnu nel 2009 e nel 2010, ha vinto grazie a una boxe fatta di difesa e contrattacco, avendo così la meglio sull’avversario emiliano (campione di categoria nel 2011.


 Nei 64kg a trionfare è stato Luca Melis (Cus Roma), pugile già nel giro della nazionale italiana, su Stefano Lucca (CUS Milano). Il match, molto frammentato fin dal primo gong, è stato fermato alla seconda ripresa per limite di penalità dell’atleta meneghino.


Terza finale consecutiva, dopo quelle del 2011 (vinta da Marziali) e quella 2010 (andata a Zito), quella andata in scena nei 69kg tra le due teste di serie Alessandro Marziali (Cus Roma) e Giulio Zito (Cus Milano). A spuntarla, alla fine di un match molto incerto, è stato il pugile del CUS romano, che nell’ultimo round ha tirato “fuori dal cilindro” una serie di colpi che gli ha permesso di aggiudicarsi l’intera posta.


Il barese Saverio Gena (Cus Bari), battendo Mario Argento (Cus Messina), ha conquistato il titolo nei 75 kg. Dopo un primo round equilibrato, il pugliese ha attuato il sorpasso nel secondo, mantenendo il controllo del’’incontro nell’ultimo e annullando gli attacchi del messinese.


Molto bella la contesa negli 81kg tra il nazionale Simone Fiori (Cus Roma-testa di serie) e il giovane Matteo Squeo (Cus Bari). L’azzurro è riuscito, anche dall’alto di una maggiore esperienza, a controllare le incursioni veloci del brindisino, facendo suo il titolo Universitario di categoria. Infine, nei 91kg, il lucchese Francesco Pennesi (Cus Pisa) ha fatto suo dei massimi a danno dell’ex Campione in carica Mattia Fonte Basso (Cus Padova).


 


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(Foto Credit CNU Messina 2012: Anche il Maschile ha fatto la sua parte)


 


Presenti, come rappresentati della FPI, il vicePreseidente FPI e Coordinatore Settore Tecnico Nazionale, Alberto Brasca, e il Consigliere Federale, Mariano Mazzone. Grande soddisfazione è stata espressa dai dirigenti federalei per l'organizzazione del Torneo.


 


Brasca


 


 


 


 


 


 


 


 


 


(Foto Credit CNU Messina 2012: Alberto Brasca (dx) presente al Torneo messinese)


 


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19 Maggio 2012

AIBA Women's World Boxing Championships: Argento Mondiale per Terry Gordini, l'oro va alla Kuleshova

Go_TerryTermina con un argento la straordinaria cavalcata di Terry Gordini (54 kg) all'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP CHINA 2012.


 


 


 


 


 


(Foto Giulietti: Grazie di tutto.... Terry Gordini!!!)


 


L'azzurra perde in finale (16-10) con la russa Alexandra Kuleshova, al termine di un buon match, in cui la Gordini ha ribattuto colpo su colpo alla russa, ma nel quale non è riuscita ad avere lo stesso spunto vincente degli incontri precedenti.


Nel primo round la Kuleshova si porta subito davanti, concludendolo sul 3-1. Riscossa della Gordini nel secondo, che però riesce a chiuderlo solo con un parziale di 3-3. La sua avversaria aumenta il gap con l'azzurra nelle ultime due riprese (4-2; 6-4) , vincendo alla fine per 16-10


Questa sconfitta, però, non sminuisce lo straordinario risultato ottenuto, grazie alla Gordini, dall'Italia, che non andava a medaglia nei Mondiale femminili dal 2005, quando Simona Galassi conquistò l'oro.


La Gordini, oltretutto, per qrrivare alle finale ha sconfitto avversarie di tutto rispetto: la Puurunen (Finlandia) nei sedicesimi, la Nemedi Varga (Ungheria) negli ottavi, la filippina Aparri nei quarti e l'americana Cruz in semifinale.


Complimenti per il risultato che vanno estesi a tutto lo staff azzurro, presente in Cina: a cominciare dal Responsabile Tecnico delle nazionali Femminili Cesare Frontaloni, che ha sapientemente guidato tutte e tre le ragazze in questi mesi di allenamento per il Mondiale. Per proseguire con le altre due atlete azzurre - Valeria Calabrese e Romina Marenda - e per chidere con il Team azzurro il team Leader, Prof. Massimo Scioti Consigliere Federale e Responsabile Settore dei Tecnici Sportivi, Giuseppe Macchiarola, Medico, e Stefano Tortorella, Fiosioterapista.




 




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(La Ring-Room, all'interno del complesso dell'Olympic Stadium, dove si sta svolgendo l'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP 2012)




VIDEO PROMO AIBA Women’s World Boxing Championships 2012


http://www.youtube.com/watch?v=xuRDXb_GLAQ








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18 Maggio 2012

AIBA Women's World Boxing Championships: Gordini vs Kuleshova per l'oro, il profilo della russa

AIBA_2012_WomensChampionships_LogoTra Terry Gordini (54 Kg) e l'oro all'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP CHINA 2012 è rimasto un solo ostacolo da superare, che ha le fattezze della russa Alexandra Kuleshova.


la neo 22enne moscovita (Club Chelyabinsk) , è infatti nata il 6 aprile del 1990 , per arrivare alla sfida con la nostra Gordini ha battuto in sequenza la giapponese Fujino, nei sedicesimi per rsc, la tedesca Walendzik, negli ottavi per 18-9, la vietnamita Luu, nei quarti per 26-8, e la cinese Liu per 19-10 in semifinale.


Pur essendo molto giovane, può già vantare un'esperienza e un curriculum, oltre che un palmarès, pugilistico di tutto rispetto, nel quale brilla il bronzo all'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP 2008 di Ningbo (China), al quale partecipa nella categoria 48 kg.


 


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A livello nazionale, però, hanno già imparato a conoscerla l'anno prima, grazie al terzo posto ai campionati Nazionali Russi nella categoria 52 kg.


Nel 2008, l'anno del bronzo mondiale, conquista, l'argento nei Campionati Nazionali Russi e l'oro all'European Youth Women’s Championships (Yambol, BUL).










(Foto Giulietti: l'azzurra Terry Gordini a un passo dalla Gloria Mondiale)


Il primo oro Nazionale arriva nel 2009, quando sbaraglia la concorrenza nella categoria 54 kg, la stessa di questo Mondiale cinese. Nell stesso anno è selezionata per far parte della squadra russa agli European Women’s Championships (Nikolayev, UKR), nel quale (51 kg) delude le aspettative, piazzandosi solo al 7 posto.




Kuleshova


2010 che la vede riconfermarsi, nella categoria olimpica 51 kg, Campionessa di Russia. All'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP 2012 BARBADOS, però, fallisce totalmente, uscendo subito ai 32° di finale.


Si riscatta, immediatamente, ai Campionati Nazionali russi del 2011, nei quali, pur non riconfermandosi campionessa, ottiene un ottimo 3° posto. Sempre nel 2011 vince la Coppa Nazionale Russa nella categoria 51 kg.










(Alexandra Kuleshova)


Categoria che, essendo una delle tre con vista su Londra, è chiamata a difendere, in apertura 2012, alle selezioni nazionali Russe per il Mondiale in corso di svolgimento. Purtroppo per lei, arriva solo terza, cosa che comporta la decisione di presentarsi aQinhuangdao (Cina) per la categoria 54 kg.




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(La Ring-Room, all'interno del complesso dell'Olympic Stadium, dove si sta svolgendo l'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP 2012)




La stessa dell'azzurra Terry Gordini, con la quale domani (2pm local Time) sul ring, allestito all'interno dell'Olympic Stadium di Qinhuangdao (Cina), si giocherà l'Oro Mondiale.




VIDEO PROMO AIBA Women’s World Boxing Championships 2012


http://www.youtube.com/watch?v=xuRDXb_GLAQ








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18 Maggio 2012

AIBA Women's World Boxing Championships:La Gordini in finale, domani sfida con la russa Kuleshova

Go_TerryInarrestabile il percorso di Terry Gordini (54 kg)all'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP CHINA 2012. L'azzurra batte in semifinale l'americana Christina Cruz, che nei quarti aveva  sconfitto (20-19) la Tahilandese Sopida Satumrum, e vola nella finali


 


 


 


(Foto M. Giulietti: La Gordini durante gli allenamenti al CTF di Assisi)


 


di domani, dove affronterà la vincente  la Russa Kuleshova, che in semifinale ha sconfitto la cinese Ken Jian Liu (19-10)



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Quello tra la nostra Terry Gordini, che con l'accesso in finale si è già garantita minimo l'argento,  e la Cruz è stato un incontro, nel quale l'atleta emiliana ha vinto meritatamente per 11-7 ai punti.


















(La boxer USA Christina Cruz, sconfitta dalla Gordini in semifinale - credit FOTO: Feng Li/Getty Images AsiaPac)


)


Dopo un primo round equilibrato, conclusosi sull'1-1, nel secondo la Gordini mette la quarta e si porta in vantaggio di 3 punti (ripresa finita sul 5-2 per la nostra). Nel terzo di nuovo parità (2-2), mentre nel quarto l'azzurra controlla e agisce di rimessa, concludendolo sul 3-2. Risultato finale, come scritto: 11-7 per la Gordini.




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(La Ring-Room, all'interno del complesso dell'Olympic Stadium, dove si sta svolgendo l'AIBA WOMEN'S WORLD CHAMPIONSHIP 2012)




Sabato 19 (2pm local Time) sul ring, allestito all'interno dell'Olympic Stadium di Qinhuangdao (Cina), Terry Gordini si giocherà, dunque, l'oro con  Alexandra Kuleshova (Russia).


VIDEO PROMO AIBA Women’s World Boxing Championships 2012


 


http://www.youtube.com/watch?v=xuRDXb_GLAQ






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