Online Boxering N° 4 - 2019
E' Online il numero 4-2019 di BoxeRing, la rivista ufficiale della Federaione Pugilistica Italiana
CLICCA IL LINK DI SEGUITO PER LEGGERLO:
http://boxering.fpi.it/index.php/2019/09/23/n-4-2019/
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In merito alla notizia di cronaca, INERENTE il Sig. Moutaharrik definito "Pugile dell'ISIS" , apparsa su alcuni organi di stampa nella giornata odierna, diffusa sui social da alcune testate e divulgata da alcuni tg Nazionali. la Federazione Pugilistica Italiana comunica che questa persona non è né è mai stata tesserata alla FPI con qualsivoglia qualifica: Atleta, Amatore, Dirigente, Arbitro/Giudice, Tecnico. Il Sig. Moutaharrik, quindi, non può in nessun modo essere definito Pugile. Pugile infatti è solo un atleta che abbia praticato o pratichi agonisticamente il pugilato come tesserato della FPI, che è l'unico ente deputato dal CONI alla gestione e organizzazione della Nobile Arte in Italia. Si ricorda, inoltre, che la qualifica di KickBoxer non ha mai avuto né ha nessun legame con il Pugilato e con l’essere un Boxer.
Si ribadisce, inoltre, che la FPI rimane a disposizione dei giornalisti per qualsivoglia informazione inerente suoi tesserati, in modo da evitare che vengano veicolate notizie lesive per il movimento pugilistico italiano e internazionale.
La FPI comunica che, in base alle disposizioni CONI, gli uffici federali di Roma - Viale Tiziano 70 resteranno chiusi dal 10 al 18 agosto pv in occasione della settimana di ferragosto. La riapertura degli stessi avverrà lunedì 19 pv alle ore 9.
Si coglie l'occasione per augurare a tutti buone vacanze e buon Ferragosto.
La FPI – Federazione Pugilistica Italiana annuncia di aver consolidato per le prossime stagioni agonistiche (fino al 31/12/2020) il rapporto di collaborazione con l’azienda Bac Technology Medical Devices (sito web: https://www.bactechnology.it/).
L’azienda toscana (sita in Figline Valdarno – FI) che opera con successo sul suolo nazionale ma anche in Europa e negli Stati Uniti, è specializzata nella prototipazione, ingegnerizzazione e produzione in-house di dispositivi medicali ad elevato standard qualitativo, destinati ad una clientela di professionisti nel campo della medicina fisica e riabilitativa. I dispositivi medicali BAC Technology sono il risultato di un attento lavoro di ricerca, progettazione, sviluppo e realizzazione, studiato in ogni singolo passaggio.
La FPI – Federazione Pugilistica Italiana si avvarrà pertanto dei dispositivi elettromedicali BAC Technology atti al recupero da infortuni e alla conservazione della piena efficienza fisica dei nostri atleti: BAC Technology Supplier FPI, un prezioso e indispensabile supporto al nostro staff sanitario!
La Walk Of Fame dello Sport Italiano ha una nuova mattonella: quella dell'oro nei Pesi Massimi Pechino 2008 Roberto Cammarelle. Stamane, in quel del Foro Italico dove è sita questa via dei Grandi dello Sport Tricolore, c'è stata la posa della Mattonella "Cammarelle" alla presenza del Campionissimo di Cinisello Balsamo, del Presidente CONI Giovanni Malagò, e del Presidente FPI Vittorio Lai.
Walk of fame di cui per la Boxe fanno già parte: Patrizio Oliva, Primo Carnera,Nino Benvenuti, Bruno Arcari, Sandro Mazzinghi e Duilio Loi
Ci sono notizie che ti aspetti, ma quando arrivano diventano difficili da smaltire come se fossero improvvise. La boxe è in lutto perché perde l’autore di libri che hanno fatto la sua storia legata al contesto sociale di luoghi, regioni e campioni. Difficile riassumere in poche parole Belfiore e la boxe. L’ ho conosciuto più di 30 anni fa, lui era un collaboratore assiduo di Boxe Ring. Non saltava una riunione che avvenisse nella sua Frosinone, oppure a Roma e nel Lazio. Ferrato come pochi divenne il braccio destro di Roberto Fazi, direttore per antonomasia della rivista Federale. Fazi, una grande penna, perché allora internet era appena nato, che aveva viaggiato anche come inviato per la Gazzetta in tutto il mondo, aveva una cieca fiducia in Vincenzo. Fiducia ripagata negli ultimi anni di vita del grande giornalista, che ebbe in lui, si può dire l’esecutore dei suoi ultimi grandi libri. Belfiore non scriveva soltanto, ma era anche parte attiva dell’A.P. Frosinone, gloriosa società. Oltre a essere un valido giornalista è stato scrittore di vari libri su Roma, il Lazio, la Ciociaria, Terracina, ma l’ultimo presentato recentemente aveva un valore particolare. Era rivolto quasi come libro di storia alle scuole e lo faceva capire il titolo: “La boxe nella storia e sui banchi di scuola”. Un libro completo dove lo scritto, sempre in forma leggera e garbata, parlava della boxe a 360° con bellissime illustrazioni e fotografie. Si rivolgeva a tutti perché per lui la boxe è cultura oltre ad essere sinonimo della vita che affrontiamo tutti i giorni. Collezionista eccezionale, aveva di tutto e di più. Quando ci arrivava una richiesta del passato, l’ultima speranza era sempre lui e non ci deludeva mai. Molti registi hanno studiato attraverso le sue collezioni e cimeli l’ambientamento di epoche passate, ormai sconosciute, come le famose riproduzioni fotografiche dei Fratelli Alinari.
Vincenzo è morto all’età di 71 anni per un male che sulla carta era incurabile, ma conoscendo la sua grinta e la sua pervicacia eravamo convinti che l’avrebbe “sfangata”. Sottoposto a cure durissime sembrava essere riuscito a debellare il male. Abbiamo pranzato insieme poco tempo fa, era da poco uscito il suo ultimo libro, quello di cui abbiamo parlato in precedenza. Lo aveva portato in Federazione e forse inconsapevolmente ci aveva lasciato il suo testamento.
I funerali di Vincenzo Belfiore si svolgeranno domani alla Chiesa di Santa Maria a Frosinone alle ore 11
La boxe di nuovo protagonista lungo il biondo fiume. Complice la manifestazione “Lungo il Tevere Roma”, che per il terzo anno consecutivo offre al pubblico capitolino campioni italiani della noble art ma anche artisti affascinati dall’antica disciplina. Con la collaborazione della Federazione Pugilistica Italiana e del Comitato Regionale Lazio FPI, sul palco centrale della manifestazione ricevono una bella targa ricordo, sulle inconfondibili note di Rocky, due campioni del ring del calibro di Mirko Geografo e Francesco Faraoni. Il primo è pugile professionista PRO categoria Pesi Medi, 27 anni, romano della Magliana e con 16 match disputati di cui 14 vittorie. A giugno ha conquistato il titolo internazionale WBA dei Pesi Medi, a Roma, battendo il messicano Abraham Juarez, detto “Pitbull”. E poi l’altro guantone d’oro Francesco Faraoni: pugile dilettante AOB categoria Pesi 75 Kg, 25 anni, fa parte della Nazionale Italiana Elite Maschile e del Gruppo Sportivo dei Carabinieri. La scorsa settimana, in occasione del Festival di Rocky Marciano a Ripa Teatina, ha conquistato il trofeo di Miglior Pugile nel match internazionale Italia vs Francia. Il ritmo è serrato quando i campioni rispondono alle domande sui segreti per essere in forma, le sensazioni, le difficoltà, i sacrifici di uno sport tra i più antichi e amati. La Noble Art a tutto tondo, insomma, illustrata anche sul grande schermo con i passaggi più significativi delle loro vittorie.
Applaudono, lungo la folta platea, le attrici Martina Menichini, Claudia Conte, reduce dal set, la stilista Francesca Anastasi e la cantante Valentina Galdì. Arriva il patron della kermesse Gianni Marsili. Ecco anche la giovane boxeur Samira Vagnarelli, campionessa italiana junior 2019, con il vicepresidente del Comitato regionale Lazio, il maestro Valentino Tazza
Ritmo e sound con l’esibizione della Boxe in Action, a cura dei tecnici federali Antonella Rossi e Thierry Ayala: armoniosa congiunzione tra l'arte tecnico-tattica del pugilato e la musica creativa. Qui si volteggia e ci esprime al meglio.
E sulla ribalta è il turno dell’artista Paolo Bielli, romano appassionato di boxe: nel 2012 si trasforma in un pugile e allestisce la mostra di pittura "Ring" al Palazzetto ArtGallery della Capitale e partecipa alla 54^ Biennale di Venezia. Ieri sera, performance live con lancio in aria di sagome di pugile come metafora della lotta quotidiana. Medaglia 100 anni FPI all’artista per aver contribuito, con la sua "BoxArt", a valorizzare e diffondere il significato più profondo dei valori della nobile arte, con dedica speciale al Museo Nazionale del Pugilato di Assisi dove sono esposte due delle sue opere donate alla Federazione. E il finale è ancora tutto sulle note del grande Rocky, per sognare altri allori.
Con delibera nr. 247 dell’11 giugno 2019 la Giunta Nazionale del CONI ha approvato ai fini sportivi lo Statuto della Federazione Pugilistica Italiana che ha recepito il vigente contesto normativo di riferimento e i nuovi Principi Fondamentali degli Statuti delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Associate di cui alla deliberazione del Consiglio Nazionale CONI n. 1613/2018. Il testo dello Statuto portato ad approvazione è stato deliberato dal Commissario ad Acta della FPI Prof. Avv. Massimo Coccia (Studio Coccia De Angelis Vecchio & Associati), nominato dal CONI per apportare le modifiche necessarie e adeguare le norme ivi contenute.
STATUTO FPI APPROVATO GIUNTA CONI CON Delibera n. 247 dell' 11 giugno 2019
La FPI ha dato il patrocinio al Joy Summer Camp. Il CAMP POLISPORTIVO RESIDENZIALE A VOCAZIONE SOCIALE
Il Camp è in programma al Terminillo (RIETI) Dal 16 Giugno al 13 Luglio 2019. E’ un progetto di SPORT SENZA FRONTIERE ONLUS che nasce nel 2017 con un preciso intento: dare sostegno alle famiglie del centro italia colpite dal sisma, offrendogli qualcosa di concreto: una vacanza per i loro figli
Cari amici del pugilato italiano,
desidero informarvi sulla vicenda AIBA per evitare che vengano diffuse notizie inaffidabili e lontane dalla realtà dei fatti.
Se mi mettessi nei panni di coloro che, senza fare nulla, criticano sempre l’operato di chi fa, oggi potrei orgogliosamente dire: ve lo avevo detto!
Nella lettera che il 20 settembre 2018 inviata a tutti i Membri del Comitato Esecutivo dell’AIBA li informai sui contenuti degli avvertimenti che la Commissione Etica del CIO aveva inviato al Presidente ad interim Gafur Rahimov e dichiarai la mia disponibilità a sostenere la candidatura di Serik Konokhbayev.
Secondo la Commissione Etica del CIO e per conferma del Presidente Thomas Bach sarebbe stato opportuno che il Presidente Gafur Rahimov, a causa della sua personale situazione, non proponesse la sua candidatura alla guida dell’AIBA.
Il mio gesto di responsabile rispetto nei confronti delle 203 Federazioni Nazionali affiliate all'AIBA, che rappresentano un popolo di milioni di atleti, tecnici, arbitri- giudici, dirigenti di Clubs e di fans che ancora amano e seguono il nostro sport in tutto il mondo, fu interpretato come un tradimento dalla leadership dell’AIBA.
Fui sospeso come Vice Presidente dell'AIBA, accusato di aver infranto le regole etiche e sottoposto al giudizio della Commissione Disciplinare. Lo stesso Presidente Bach nella conferenza di apertura dei “Giochi Olimpici Giovanili” di Buenos Aires sottolineò la incomprensibile inopportunità di quel provvedimento.
Ma le umiliazioni subite non mi hanno amareggiato tanto quanto la decisione presa dal CIO il 22 maggio 2019! Nonostante la assoluta certezza che il pugilato continuerà ad essere presente nella prossima edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo, questa rimarrà una delle più brutte pagine che riguardano la nostra gloriosa.
Chi esulta e "sciacalleggia" per questa drammatica decisione non ama veramente il nostro sport.
La storia dell’AIBA è costellata di vicende che dal punto di vista etico avrebbero meritato nel passato severi provvedimenti. In parte sono stati adottati proprio su suggerimento del CIO. A partire dalla tutela della salute dei pugili con l’adozione obbligatoria del casco nel 1984 e con le”scoring machines” dopo gli scandalosi verdetti di Seoul nel 1988. Ma nonostante alcune vistose carenze e negligenze su alcuni aspetti organizzativi e gestionali, l'AIBA degli ultimi 15 anni ha espresso grandi innovazioni ed ottenuto anche lusinghieri risultati. Basti pensare all'ingresso delle donne nel pugilato internazionale e la loro inclusione nel programma olimpico.
La pratica femminile del pugilato ha definitivamente modificato la percezione e la considerazione del nostro sport, considerato ingiustamente violento, pericoloso e quindi ghettizzato ed aperto a pochi “privilegiati” rendendolo invece uno sport per tutti.
La promozione delle competizioni nazionali ed internazionali a partire dagli “Schoolboys e Schoolgirls” fino all'Elite maschile e femminile consentono una attività agonistica che raccoglie ampie adesioni in tutto il mondo con la disputa di Campionati Mondiali, Continentali ed innumerevoli Tornei che registrano la partecipazione di sempre più Squadre nazionali.
La formazione dei quadri tecnici, arbitri/giudici, dirigenti internazionali, medici e fisioterapisti ha subito un incremento di grande rilievo.
E' stata creata una World Boxing Academy in Kazakhastan e sono in programma le Continental Academy – quella europea dovrebbe sorgere in Assisi- che garantiranno un ulteriore e capillare sviluppo del ruolo formativo, educativo ed organizzativo dell’AIBA e delle Confederazioni Continentali.
A tal proposito è stato predisposto “A New Foundation Plan” volto a gettare le fondamenta di un progetto di riforma della governance, dell’organizzazione degli eventi sportivi, delle regole tecniche, dello sviluppo del marketing e della comunicazione nel mondo della boxe.
Tutte le iniziative che costituiranno i pilastri della nuova AIBA avverranno sotto lo stretto controllo di un management qualificato e non sarà più il frutto di improvvisazioni senza analisi e certificazioni, come spesso è accaduto nel recente passato.
Un esempio clamoroso fu il tentativo di coinvolgere il pugilato professionistico nel movimento olimpico. Il progetto era eccellente, ma non ha avuto successo per due ragioni fondamentali: la mancanza dei fondi necessari per sostenere quella enorme operazione finanziaria e l’ostilità delle Sigle mondiali del professionismo che si videro improvvisamente piombare addosso una iniziativa senza averla esaminata e tantomeno condivisa.
Fu percepita come una concorrenza sleale dal mondo professionistico e non fu apprezzata neanche da quelle Federazioni Nazionali che per tradizione culturale non hanno mai accolto il professionismo nel loro ordinamento sportivo.
Ricordo che con Osvaldo Bisbal e Umberto Furgoni tentammo di impedire la realizzazione dell’APB, perché lo consideravamo un progetto affrettato e senza prospettive. Avevamo suggerito di coinvolgere almeno due Sigle professionistiche - la WBA ed il WBC- per avviare un'operazione culturale e statutaria e raggiungere un comune obiettivo: creare in tutti i Paesi del mondo un sola Federazione di Pugilato, come avviene in Italia, Francia, Russia, Spagna, Argentina ecc.
Purtroppo passò la linea del lancio immediato dell'iniziativa in vista dei Giochi di Rio 2016 dove si registrò un prevedibile insuccesso oltre che l’incremento dell’indebitamento dell’AIBA iniziato con le WSB e con gli accordi economici fuori controllo con azionisti che non hanno mantenuto gli impegni sottoscritti dall’allora Presidente CK WU.
A proposito dell’ex Presidente dell’AIBA, il solito giornalista che non nutre molta simpatia nei miei confronti, mi accusa di averlo proposto come Presidente Onorario al Congresso Straordinario di Dubai. Non è così. La proposta alla Presidenza Onoraria fu dettata da una esigenza politica legata alle sue dimissioni. Nell’accordo che firmammo di fronte al Presidente del CIO Thomas Bach ed al Presidente dell’ASOIF Francesco Ricci Bitti, CK WU volle inserire una clausola che prevedeva questo riconoscimento. Accettai la proposta, perchè ero certo che il Congresso l’avrebbe fermamente respinta. Infatti, non prese un voto!
Oggi non possiamo più piangere sul latte versato. L’AIBA seppur sospesa del suo riconoscimento olimpico continuerà il suo operato per tutte le attività extra-olimpiche. L’AIBA con le sue Federazioni Nazionali, continuerà ad organizzare eventi mondiali, continentali, Tornei internazionali in attesa della riconquista dello “status olimpico”.
Nel frattempo assisteremo con profonda preoccupazione all’organizzazione delle Qualificazioni Olimpiche e del Torneo Olimpico affidata al Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica.
Nutro una grande stima ed ammirazione per il Presidente giapponese Morinari Watanabe, ed anche se il Presidente Thomas Bach sostiene che organizzare un Torneo di Pugilato non è “una scienza missilistica” chi non conosce profondamente il mondo del pugilato troverà enormi difficoltà lungo il percorso.
Gli faccio quindi il mio più sincero in bocca al lupo per poter assistere ad una Olimpiade che possa ripetere il successo che il pugilato ebbe ai Giochi del 1964.
E questo auspicio è rivolto anche ai nostri azzurri che, a “Tokyo 64” guidati da Rea e Poggi, conquistarono 2 ori – Fernando Atzori e Cosimo Pinto – e 3 bronzi-Silvano Bertini, Franco Valle, Bepi Ros-.
Franco Falcinelli
Presidente EUBC