19 Giugno 2025

SECONDA GIORNATA DEL Joy Summer Camp 2025

Il Joy Summer Camp 2025, Evento organizzato da Sport Senza Frontiere per il progetto Erasmus Boxing For Change di FPI, Scholas Federboxe Rumena, in collaborazione con Eurocube e la Federboxe Spagnola, è in corso di svolgimento in quel del PalaPellicone di Ostia (RM).

Oggi, 19/6, si è svolta la seconda giornata nella quale i moltissimi ragazzi e ragazze partecipanti si sono potuti allenare con gli Ambassador e Campioni FPI Giovanni De Carolis, Emanuele Blandamura, Alessia Mesiano e Pamela Noutcho Sawa.

19 Giugno 2025

Domani 20 Giugno a Roma un evento per ricordare Nino Benvenuti

Ad un mese dalla scomparsa del leggendario Nino Benvenuti, la Federazione Pugilistica Italiana insieme alla figlia Nathalie Bertorello e alla portavoce Anita Madaluni hanno organizzato l’evento ricordo “Progettiamo l’Amore”, cui seguirà il trigesimo, venerdì 20 giugno p.v. presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, a partire dalle h. 18. Un’idea condivisa e promossa grazie al prezioso supporto del Rettore S.E. Antonio Staglianò che condurrà e celebrerà l’evento.

In ricordo di Nino, Campione di Sport e di Vita!

 

18 Giugno 2025

“Nino Benvenuti. Una leggenda italiana” - In onda venerdì 20 giugno in prima serata su Rai2

Venerdì 20 giugno in prima serata su Rai Due va in onda “Nino Benvenuti, una leggenda italiana”, documentario che vuole onorare la memoria e il lascito di uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, scomparso all’età di 87 anni.

Prodotto da Moviheart di Massimiliano La Pegna in collaborazione con Rai Documentari, scritto da Tommaso Cennamo e Nathalie Bertorello (Benvenuti) e diretto da Tommaso Cennamo, l’opera ripercorre con interviste e immagini di repertorio vita e carriera, successi a livello amatoriale prima e professionistico poi; passaggi che, in successione, hanno reso Nino una vera e propria icona soprattutto negli anni ’60 e ’70.

E’ la storia di un ragazzo che ogni giorno pedalava per chilometri da Isola, piccola cittadina istriana (al tempo italiana) di pescatori, per raggiungere la mitica Accademia Pugilistica Triestina e apprendere i segreti della boxe: incrollabile tenacia e doti innate lo porteranno alla mitica conquista del titolo mondiale dei Pesi Medi. Il suo stile elegante ma vigoroso si impone come il tratto che più lo distingue. 

Conquista l’Oro alle Olimpiadi di Roma 1960, nella categoria pesi welter: da quel trionfo inizia la leggenda. Passato al professionismo, Nino scala rapidamente le classifiche: è campione del mondo nei pesi superwelter nel 1965. Ma è nel 1967 che scrive una pagina epica dello sport: vince il titolo mondiale dei pesi medi battendo l’americano Emile Griffith al Madison Square Garden di New York. Un’impresa titanica. Rivalità e combattimenti diventano leggendari. E, oltre ai colpi sul ring, resta nella storia – successivamente – quella profonda amicizia che porterà, nel 2010, Griffith in Italia, (aiutato nel momento del bisogno e della malattia) e, l’anno successivo, negli USA sul palco del Radio City Music Hall.

Il Cinquantenario da quella memorabile notte fu celebrato, nel Salone d’Onore del CONI, il 26 aprile 2017 (in concomitanza con il suo compleanno).

Benvenuti chiude la carriera nel 1971 dopo la doppia sconfitta con Carlos Monzón, uno dei più grandi pesi medi della storia. Quei match segnano la fine della carriera da campione di pugilato, ma non del mito. Dopo il ritiro è stato attore, conduttore TV, dirigente sportivo e testimonial di eventi istituzionali e sociali.

Insignito, dalla FPI, del titolo di Ambasciatore Italiano della Boxe nel mondo lo è sempre stato, in realtà, dello sport tout court. 

Il documentario RAI, realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, patrocinato dal CONI e supportato e patrocinato dalla Federazione Pugilistica Italiana, celebra uno degli idoli (non solo atleti) di un’intera generazione, con rari filmati di repertorio, la testimonianza di Anita Madaluni (storica autrice e assistente di Benvenuti) e la partecipazione di figure di spicco del mondo sportivo, istituzionale, giornalistico e culturale, fra cui il Presidente CONI Giovanni Malagò, il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi, il Presidente WBC Mauricio Sulaimán, il bronzo olimpico di Tokyo 2020 Irma Testa e gli attori Franco Nero e Vinicio Marchioni

“In fondo mio padre, con quell'aria scanzonata e la fanciullezza che per tutta la vita ha portato nei tratti esteriori (del viso, del corpo, del suo incedere) ma anche più intimi, forse... mascherava una certa, pudìca saggezza del cuore. Riguardarlo oggi (ospite giovanissimo, già all'apice della carriera) in un vecchio programma RAI condotto da Mike Bongiorno, mentre devolve la vincita del quiz televisivo alla FPI, immaginando la figura dei pugili nella loro terza età, commuove e regala una sua profonda visione sulle esigenze degli atleti in tutte le fasi della loro vita.” – Nathalie Bertorello.

16 Giugno 2025

“110 e logo” IL CONCORSO PER LA CREAZIONE DEL NUOVO LOGO FPI - INFO E DETTAGLI PER PARTECIPAZIONE

In occasione dei festeggiamenti dei 110 anni la Federazione Pugilistica Italiana bandisce il contest “110 e logo”.

INFO E DETTAGLI PER PARTECIPAZIONE (SCHEDA PARTECIPAZIONE ALLEGATA AL FILE INFO)

Con l’ideazione del vostro logo diverrete protagonisti di una pagina importante della storia della FPI. 

La partecipazione è a titolo gratuito, basta seguire il Regolamento, dare libero sfogo alla creatività e compilare la scheda di partecipazione da inviare, congiuntamente all’opera “logo FPI” (nei tre formati pdf, jpg ed .eps, a colori e negativo), entro e non oltre il 30/06/2025, tramite PEC al seguente indirizzo: segreteria@pec.fpi.it .

La Giuria (Consiglio Federale) selezionerà il vincitore/vincitrice che contribuirà al rilancio della nuova immagine FPI e che verrà premiato/a in occasione dell’evento di celebrazione dei 110 anni FPI con consegna, da parte del Team Ambassador FPI, di un laptop Apple tipo portatile e di una tavoletta grafica professionale Wacom.

Pronti alla sfida? Fuori i secondi…

#110elogo

 

09 Giugno 2025

A LUCI SPENTE di Mattia Epifani debutta al Biografilm Festival

Il 9 giugno al Cinema Lumière alle 21.15 l'anteprima assoluta del documentario dedicato alla figura del riminese Loris Stecca, sostenuto da Emilia Romagna Film Commission e MIC.

 

Da ex campione del mondo a ex galeotto. Un ritratto intimo e denso del pugile romagnolo, in un racconto che intreccia i temi del successo sportivo e mediatico con quelli della colpa e della sconfitta, dell’illusione del riscatto e della rabbia che non si spegne.

Loris Stecca è stato negli anni 80 il più giovane campione del mondo di boxe della storia dello sport italiano. Il pugile dassalto capace di fare sognare televisioni e sponsor, ma anche di precipitare poi in una caduta senza fine. Oggi, a 65 anni, dopo una condanna a 8 anni per il tentato omicidio della socia, lavora come netturbino per una cooperativa sociale. Ma la sua lotta infinita prosegue, nel tentativo di riabilitare il proprio nome, con laiuto della figlia. Il loro progetto di aprire una palestra per corsi di autodifesa col nome di Loris sbanda. Come pure il tentativo di salvare la propria anima, guidato - o forse perseguitato - da un insolito mentore spirituale. Lavversario più duro da battere resta sempre uno: la propria rabbia senza fine...

Questo è "A luci spente", diretto da Mattia Epifani e prodotto dalla bolognese Rodaggio, un progetto sostenuto da Emilia Romagna Film Commission, MIC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e Apulia Film Commission, con il patrocinio della Federazione Pugilistica Italiana, che sarà presentato al pubblico di Biografilm lunedì 9 giugno alle 21.15, al Cinema Lumière, alla presenza del regista e del protagonista.

 Il film è uno dei dieci progetti sostenuti dalla Regione e presenti all’edizione 2025 di Biografilm, che già lo aveva tenuto a battesimo nel 2022 tra i progetti presentati a Bio to B, premiandolo come miglior progetto emiliano-romagnolo.

Il documentario unisce uno sguardo ravvicinato sull’uomo con le sue cadute e ossessioni, e l'eco mai finito dell’abbagliante successo con cui appena ventitreenne, nel 1984, è stato incoronato re del mondo della boxe. Diventando così personaggio mediatico, oltre che sportivo, proprio nell'era in cui le prime televisioni commerciali fagocitavano le celebrità dello sport nel proprio sistema dello spettacolo. Ma nel film trova ampio spazio soprattutto la vertigine e l’abisso dei fallimenti, una colpa troppo grande per essere espiata fino in fondo, il percorso controverso di ricostruzione dopo il carcere che ci interroga sul vuoto di strumenti che la detenzione comporta. Nel presente di Loris, si muovono intorno a lui forze che vorrebbero riscriverne il destino. Ma lui per primo sembra non sapersi liberare dal suo eterno risentimento verso tutto e tutti. Cosa succede quando è la rabbia ad imprigionarci?

 

 

Il regista

Mattia Epifani, classe 1985, è attivo come regista dal 2010. I suoi lavori sono stati presentati in festival come: Clermont-Ferrand International Short Film Festival, IDFA, Hot Docs, Slamdance Film Festival, Torino Film Festival, Göteborg International Film Festival, Cinema Vérité. Tra i suoi principali film il documentario Rockman (2011), Miglior film a Visioni Fuori Raccordo Film Festival e Miglior documentario InMed.doc al Sole Luna Doc Film Festival; il documentario Il Successore (2015), Premio Cipputi al 33° Torino Film Festival, Menzione Speciale a Ischia Film Festival e in concorso a IDFA, Hot Docs, Slamdance Film Festival. Il cortometraggio Et in terra Pacis (2018) in concorso al 36° Torino Film Festival e Premio Rai Cinema Channel al 20° Festival del Cinema Europeo di Lecce. Il cortometraggio God dress you (2021) nel Concorso Internazionale di Clermont-Ferrand International Short Film Festival e nella cinquina dei Nastri d'argento 2022.

La produzione

Dal 2014 Rodaggio si occupa di distribuzione, restauri cinematografici, archive production, heritage marketing e progetti audiovisivi. Dal 2021 è operativa anche come società di produzione. Tra i suoi progetti distributivi c’è il pluripremiato documentario “La scomparsa di mia madre” di Beniamino Barrese e il film dell’artista francese F.J. Ossang, pardo d’argento Miglior Regia a Locarno “9 doigts”. Ha tra l’altro restaurato e ridistribuito il film perduto del 1957 “I fidanzati della morte” di Romolo Marcellini.

Oltre ad aver curato la produzione di “A luci spente”, sta al momento lavorando al cortometraggio di animazione “Storta / Twisted” di Martina Sarritzu e Giorgia Malatrasi, sostenuto dalla Emilia Romagna Film Commission, selezionato per il WEMW co-production forum di Trieste, e il documentario in sviluppo “Madrina”, selezionato per il programma di sviluppo In Progress di Milano Film Network.

05 Giugno 2025

BOXING FOR CHANGE - INCONTRO STUDENTI CAMPIONE FPI: VISITA DELLA CAMPIONESSA ALESSIA MESIANO AGLI STUDENTI DI FALCONARA MARITTIMA

Alessia Mesiano si è incontrata oggi, 5/6, con gli studenti IIS Cambi Serrani (Falconara Marittima) (ASD Pugilistica Pug. Dorica 2006 - Coach Stefano Caporelli).

ENG - Alessia Mesiano had a meeting with the Students of Sport Scientific Institute IIS Cambi Serrani (Falconara Marittima)

Time for Change with Boxing

23 Maggio 2025

BOXING FOR CHANGE - INCONTRO STUDENTI CAMPIONE FPI: VISITA DEL CAMPIONISSIMO MICHAEL MAGNESI CON GLI STUDENTI LICEO SCIENTIFICO SANT'ANGELO PESCARA

Michael Loneworlf Magnesi si è incontrato oggi, 23/5, con gli studenti Liceo Sportivo Scientifico Città Sant’Angelo (Pescara) (ASD Pugilistica Di Giacomo - Coach Lorenzo di Giacomo e Loredana Nappo).

Michael Lonewolf Magnesi had a meeting with the Students of Sport Scientific Institute of Città Sant’Angelo (Pescara)

22 Maggio 2025

Ciao Nino! L’ultimo saluto alla leggenda e mito della Boxe e dello Sport

Oggi l’ultimo saluto al leggendario Nino Benvenuti che è venuto a mancare lo scorso 20 maggio a Roma all’età di 87 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del Pugilato Italiano e Mondiale e dello Sport. Dopo l’omaggio al Salone d’Onore del CONI, dove ieri è stata allestita la camera ardente, oggi, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma si sono svolte le esequie officiate da Mons. Antonio Staglianò. Le istituzioni e gli amici di sempre hanno partecipato al cordoglio della famiglia, confortato da una chiesa ghermita e sentitamente provata. Un ultimo gancio micidiale che ha messo tutti KO ma da cui ci si deve rialzare per onorare la sua memoria, attraverso un progetto di amore e rispetto, come lui stesso ci ha insegnato e come sottolineato nell’omelia dal Rettore della Basilica. 

L’indimenticabile Oro Olimpico di Roma ’60, che ha conquistato la prestigiosa coppa Val Barker soffiandola all’allora mediomassimo Cassius Clay e che, per un decennio, si è imposto nel mondo PRO, dalla mitica trilogia con Griffith all’eterno confronto con Mazzinghi, indossando la cintura mondiale nei pesi superwelter e nei pesi medi,  oggi continua ad ispirare le nuove promesse della boxe. Talento, classe, eleganza ma anche un’umanità che, fuori dal ring, ha messo in connessione intere generazioni, conquistando la loro fiducia e il loro affetto. Come quello dimostrato dalle autorità presenti, tra cui il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Sottosegretario On. Sandra Savino, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il membro del CIO Franco Carraro, il Presidente della FPI Flavio D’Ambrosi, il Vice Presidente del CONI Claudia Giordani, l’On. Gianfranco Fini, il Presidente del CONI Lazio Alessandro Cochi, l’Assessore della Regione Lazio Fabrizio Ghera, l’Assessore della Regione Friuli Venezia-Giulia Fabio Scocimarro, il Presidente ANAOAI Pierpaolo Giuliani, il Consigliere Federale Andrea Abodi, il Segretario Generale FPI Walter De Giusti, alla guida di una rappresentativa federale. A voler omaggiare Nino anche la Campionissima e membro onorario CIO Manuela Di Centa, Vera Gemma, figlia dell’amico fraterno Giuliano, la promoter Rosanna Conti Cavini, l’olimpionico Romolo Casamonica e molti altri. 

Il primo a ricordare il monumento della boxe è stato il Presidente Giovanni Malagò, che oggi, in occasione della Giunta CONI, ha fatto tenere un minuto di silenzio per Benvenuti: “Una persona di cuore, di una gentilezza incredibile, disponibile, sempre educato e mai sopra le righe. Un mito e una leggenda del Pugilato e dello Sport che ha tenuto incollati 18.000 italiani alla radio in occasione del titolo mondiale contro Griffith. Nino non è solo nello sport, è nell’immaginario collettivo di un intero Paese e ogni sua rivincita è stato un motivo d’orgoglio nazionale”.

In rappresentanza della FPI e di tutti gli atleti e tecnici, d’intesa con il Presidente D’Ambrosi, è intervenuto il Campione del Mondo e DT delle Nazionali Azzurre Giovanni De Carolis: “Sono emozionato e onorato perché Nino ha accompagnato tutti noi atleti e i maestri durante la loro carriera. Da atleta ho seguito i suoi valori e insegnamenti e ora, da tecnico, li sto trasmettendo alle nuove promesse del pugilato olimpico. Tutti noi dobbiamo molto a Nino e il modo più semplice per restituire quanto di più prezioso ci ha lasciato è quello di continuare a divulgare il suo messaggio: nelle scuole, negli istituti penitenziari, negli oratori e in tutte le realtà in cui la fragilità che contraddistingue i ragazzi possa trasformarsi in forza e coraggio. Grazie Nino!”.

Una di quelle figure popolari, universalmente riconosciute – ha sottolineato con grande emozione Anita Madaluni, assistente personale e press officer di Benvenuti – e tutt'ora riconoscibili che, fra un match e l’altro, ha lasciato un solco profondo nella Storia, e non soltanto quella della Boxe.  Un volto tracciato da decenni di esperienza nei campi più disparati, solo a prima vista distanti; tratti somatici rimasti inalterati, ancora vividi nel cuore degli italiani così come di tutte le genti. Allo sport del Pugilato - violento per sua natura - ha saputo infondere il vero carattere della Noble Art imprimendo valori che hanno travalicato, con passione e impegno, il semplice agonismo tecnico, espandendo la propria energia attraverso imprescindibili peculiarità umane e spirituali: onestà, determinazione, rispetto per l'avversario (spesso, poi, stimato amico)”.

A portare il feretro del campione originario dell’Isola d’Istria, dopo il picchetto d’onore dei Vigili del Fuoco, sono stati i Campionissimi della Boxe Emanuele Blandamura, Giovanni De Carolis, Emiliano Marsili e del Canottaggio Bruno Mascarenhas e il nipote di Nino. Il saluto nel segno della speranza: CONI e FPI, di concerto con la famiglia e con le istituzioni presenti, continueranno ad onorare il ricordo e l’eredità di Benvenuti, come dichiarato dal Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: “Un modello comportamentale per i giovani che va onorato e lo faremo con eventi ad hoc. La sua immagine e il suo stile ci guideranno per mettere a terra progetti sportivi e sociali di grande valore”. Una condivisione di intenti e obiettivi per accogliere il futuro a mani aperte, come Nino stesso ci ha insegnato. 

20 Maggio 2025

Ciao, NINO

La boxe italiana perde il suo monumento...

Ciao, Immenso Nino

 

“I grandi uomini fanno grande lo sport

Nino ci ha lasciato, ha lasciato il suo ring, la sua nobile arte e quanti lo hanno amato.

Tuttavia, il suo ricordo rimarrà indelebile, la sua figura è già mito e leggenda.

L’Italia pugilistica e tutto il mondo sportivo lo ricorderanno per sempre.

Stile, eleganza e raffinatezza dentro e fuori dalle 4 corde, spesso mio padre mi ha raccontato le tue straordinarie vittorie e quel tuo essere uomo da popolo della boxe.

Da campione olimpico a campione mondiale, hai regalato agli italiani quel senso di appartenenza ed orgoglio che solo i grandi personaggi possono dare.

Caro Nino sei stato quel raggio di sole che ha illuminato il pugilato italiano anche all’imbrunire dei tempi moderni.

Sei nella storia e nei cuori di tutti coloro, tanti, che ti hanno amato.

Condoglianze ai familiari e ai suoi cari.”

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D’Ambrosi

 

Di seguito l'arrticolo in ricordo di Nino scritto da Alfredo Bruno

 

"Purtroppo è arrivata una brutta notizia, che un po’ tutti nell’ambiente sospettavamo, ma che in qualche modo cercavamo di schivare: Nino Benvenuti non c’è più, oggi ci ha lasciato. Parlare di lui ci sembra di parlare dell’ovvio dove gli aggettivi s’inseguono e si accavallano. E’ stato il più grande e trovare qualcuno che non lo conosca nel mondo della boxe è impossibile. Quel nome (Giovanni) abbreviato in Nino è diventato un marchio che ci ha fatto sognare per un lungo periodo dagli anni ’60 in poi, riuscendo a farlo anche dopo quei drammatici match contro Carlos Monzon a Roma e a Montecarlo. Alle volte il dolore delle sconfitte fa navigare in quello che è stato un lungo cammino iniziato nella seconda metà degli anni ’50, raccogliendo l’eredità di Tiberio Mitri, altro grande, nato nella sua regione. Fece subito scalpore vedere quel fisico asciutto con la faccia di studentello mettere sotto tra i dilettanti vecchi marpioni dell’Est, che avevano record impressionanti con i loro 200 o 300 matches. Lui con la sua boxe essenziale fatta di colpi dritti, precisi, che precedevano quasi sempre pure le intenzioni dei suoi avversari, li batteva tra lo stupore generale. Circa 200 i matches disputati da dilettante conquistando il primo tricolore agli Assoluti di Parma nel 1956 come peso Welter. Non concedeva molto allo spettacolo ma il suo allungo di sinistro sembrava una barriera insormontabile per chiunque. Con il passare degli anni il suo fisico si irrobustiva e i suoi trionfi si moltiplicavano fino alla vittoria dei Campionati Europei a Praga da peso superwelter bissata nel 1959 a Lucerna. Le Olimpiadi romane erano alle porte e l’Italia calò l’asso per conquistare l’oro. A Roma come peso welter infilò i suoi avversari con sicurezza non facendo mai dubitare che quell’oro sarebbe stato suo. Lasciò il dilettantismo con una sola sconfitta immeritata e persino cancellata dal suo record. Passò professionista subito dopo le Olimpiadi. La sua fu una cavalcata senza soste con un’imbattibilità fino al 1966 quando fu sconfitto ingiustamente a Seoul c quel Kim Soo Ki, tra l’altro da lui sconfitto alle Olimpiadi romane, in un match valevole per il mondiale. Prima di quel match era detentore del titolo mondiale dei superwelter conquistato e difeso in due incontri con Sandro Mazzinghi, che hanno fatto la storia della nostra boxe e che ancora oggi sono ricordati come reliquie. Il 17 aprile 1967 l’Italia ascoltava a notte fonda la radiocronaca di Paolo Valenti che seguiva la sfida tra Nino ed Emile Griffith, grande campione dei medi, che si disputava a New York. Benvenuti sconfisse in maniera netta il grande avversario. La sfida tra i due ebbe altri due capitoli con una vittoria per Emile e una incredibile vittoria per Nino nella terza sfida. Benvenuti conservò il mondiale per tre anni e mezzo mettendo in riga i suoi avversari, compreso il match incredibile contro il cubano Luis Manuel Rodriguez messo ko all’11° round con un capolavoro di arte pugilistica. Il 7 novembre del 1970 calò a Roma uno sconosciuto Carlos Monzon che davanti ad un pubblico ammutolito lo mise ko al 12°. Era la fine di Benvenuti, annunciata da qualche match, ma nascosta dalla sua classe, dalla sua scelta di tempo e dalla sua intelligenza. Impossibile negare che sia stato il migliore, il più famoso, il fiore all’occhiello della nostra boxe. Si è ritirato nel 1971 con un record di 83 vittorie e 7 sconfitte. E’ rimasto nell’ambiente della boxe come commentatore, come uomo immagine. Sempre disponibile e gentile con tutti."

18 Maggio 2025

“RING”: formazione e futuro del Team Ambassador FPI

Assisi 18/05/2025. La Federazione Pugilistica Italiana, nell’ambito della sua mission, per valorizzare e supportare il potenziale massimo dei suoi Campioni, lancia il progetto Team Ambassador FPI, incentrato sul programma di formazione “RING – Reputation, Identity, Network, Group”, rivolto ad enti, associazioni, istituti e aziende con il duplice obiettivo di professionalizzare gli Ambassador, favorendo la Dual Career, e offrire percorsi valoriali e motivazionali a realtà e target differenti. 

Il progetto è focalizzato su attività mirate come lo speech istituzionale, la comunicazione digitale, il coaching e il team building e la comunicazione sociale, con interventi strutturati sulla Responsabilità Sociale d’Impresa collegata ai progetti speciali promossi dalla Federazione, per creare un ambiente positivo, inclusivo e coeso, implementare la produttività, promuovere il fair play, ritrovare la giusta motivazione (dalla sconfitta al risultato), rafforzare il Mindset, l’autostima e la propria identità, canalizzando lo stress verso la ricerca di nuove e più stimolanti energie. Il programma formativo prevede cinque corsi, da svolgere in presenza e da remoto, per professionalizzare gli Ambassador su due asset fondamentali: comunicazione istituzionale-sociale e comunicazione aziendale. Ad Assisi, presso il Centro Nazionale di Pugilato diretto da Augusto Onori e Roberto Cammarelle, si è svolto il 1° Corso di Formazione Team Ambassador FPI con la partecipazione di dieci Campioni che hanno raggiunto vette europee, mondiali e olimpiche nel mondo PRO e del Pugilato Olimpico: Emanuele Blandamura (Coordinatore del Team Ambassador), Roberto Cammarelle, Vincenzo Mangiacapre, Roberta Bonatti e Terry Gordini, Consiglieri Federali, Simona Galassi, Simone Dessi, Martina Bernile, Anna Lisa Brozzi e Luca Chiancone. Un gruppo di eccellenze che sarà implementato con altre grandi figure del Pugilato Italiano. 

A curare la due giorni di formazione con moduli mirati sul team building, il coaching, il personal branding, lo speech e sulla gestione e le normative dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo, sono stati i docenti Luca Rigoldi, Campione, Consigliere Federale, imprenditore (Beox) e formatore, Nicole Perla Crivelletto, mental coach e imprenditrice esperta in comunicazione e PNL, Francesco Franzoso, analista aziendale specializzato in marketing e comunicazione, e Giorgia Venerandi, avvocato, Consigliere dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile e componente dell’Ufficio Safeguarding FPI.

Una sfida al futuro a cui tiene molto la dirigenza federale, rappresentata dal Vice Presidente Rosario Africano, che ha agurato ai corsisti un percorso di grandi soddisfazioni, e dal Segretario Generale Walter De Giusti che ha sottolineato la grande opportunità che questo progetto può offrire per implementare le competenze e migliorare i rapporti con gli stakeholder.   

Grande la soddisfazione del numero uno del Pugilato Italiano: “Continua incessante il lavoro della Federazione nell’alveo di una formazione permanente che riguarda tutti i suoi tesserati – commenta il Presidente Flavio D’Ambrosi –, grazie all’impegno volto a far crescere la qualità, le conoscenze, le abilità del Pugilato Italiano. Questa iniziativa, nello specifico, è tracciata nel solco di una crescita continua di quelli che sono gli strumenti cognitivi dei nostri tesserati. Come sempre, porteremo avanti e con vigore la formazione sempre unita e mai disgiunta dai valori e dai principi della nobile arte che devono ispirare tutti i nostri tesserati e che sono l’architrave dell’agire della nostra Federazione. Ringrazio per il grande lavoro e sostegno gli Ambassador e i Docenti e ribadisco che continueremo, anche in proiezione futura, a portare benefici ai nostri tesserati e a chi, a sua volta, come formatore, trasmetterà e veicolerà al mondo esterno i nostri valori”. 

Un percorso, dunque, che vuole fare la differenza, come condiviso da Luca Rigoldi: “fornendo gli strumenti pratici, le competenze comunicative e i modelli replicabili, così che ogni Ambassador possa proporre un’attività unica e personalizzata, capace di valorizzare la propria storia personale e rispondere alle esigenze reali delle istituzioni quanto delle aziende”. 

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