Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Sydney 2000, l'Italia torna a medaglia con Vidòz

Olimpiadi2L’ultimo anno del II millennio fu anche quello che ospitò la XXVII Edizioni dei Giochi Olimpici, che si svolsero a Sydney in Australia. I 366 – l’annata fu bisestile – iniziarono di sabato con la grande paura del millenium bug, che, a detta dei catastrofisti, avrebbe dovuto mandare in tilt tutti i sistemi computerizzati del mondo. Si era entrati ormai, rispetto al 1988 ultima puntata della nostra storia, nell’era di internet, dei pc sempre più sofisticati, della playstation e dei telefonini. Il Mondo, insomma, stava imparando a convivere con una rete invisibile che tutto mette in connessione e controlla. Il 2000 fu anche l’anno della celebrazione dei grandi festeggiamenti giubilari della Chiesa Cattolica.


Gennaio aprì il suo uscio con il fallimento del summit per un trattato duraturo di pace tra Israele e la Siria (3-10), mentre in Europa la Grecia – forse in maniera improvvida viste le difficoltà odierne – rendeva operativi i Trattati di Schengen. Altro meeting, ma di diversa natura, si tenne a Kuala Lumpur tra i leader (inclusi due che avrebbero preso parte al dirottamento del volo dell’American Airlines dell’11 settembre 2001)  dell’ormai “prossima a essere tristemente famosa” Al-Qaeda (5-8). Il primo mese dell’anno si chiuse con due disasrti aerei: il 30 un aereo della Kenya Airways si schiantò sulle coste della Costa D’Avorio, provocando 169 vittime; il 31 un velivolo dell’Alaska Airways precipitò causando 88 morti.


Il 1 febbraio in Francia ci fu l’approvazione della Legge Aubry, che portò da 39 a 35 le ore settimanali di lavoro obbligatorie per aziende con oltre 20 dipendenti. Dalle nostre parti, invece, fu approvata in Senato (18) la legge sulla par condicio. Croazia e Finlandia, infine, videro l’elezioni dei loro nuovi Capi di Stato: nel paese balcanico (7) Step Mesic divenne Presidente, mentre in quello scandinavo fu la signora Tarja Halonen – prima donna nella storia del paese finnico – ad assurgere alla carica di Primo Cittadino della Nazione.


Marzo vide come protagonista Sua Santità Giovanni Paolo II, che il 12 chiese perdono per gli errori passati della Chiesa Cattolica e il 21 fu il primo pontefice ad andare in Terra Santa. Tra il 4 e l’8, invece, il Giappone andò sotto le luci dei riflettori: il 4 per l’uscita sui mercati mondiali della PlayStation 2, che sarebbe divenuta in pochissimo tempo la console più venduta al Mondo, l’8 per la collisione di due metro a Tokyo, che provocò la morte di 5 persone. Tornando in Occidente, il 13 marzo la Spagna scelse Aznar, leader del Partito Popolare, come nuovo Premier. Mentre il 3° mese dell’anno andava verso la sua conclusione, fu la Russia a scegliersi il nuovo Presidente: il 26 Vladimir Putin si vide consegnare le chiavi del Cremlino.


Il main-event (3) di Aprile fu l’accusa alla Microsoft di aver violato la legge Americana AntiTrust, vista la sua posizione dominante nel mondo dei computer e del web.


Calcolatori elettronici e rete virtuale che furono attori principali anche nell’apertura del mese di Maggio. Dalle Filippine (4), infatti, partì il virus “I Love You” che avrebbe infettato i PC di mezzo mondo. Il 13, parlando di fatti di casa nostra, ebbe inizio il processo per corruzione ai danni di Cesare Previti, Renato Squillante, Felice Rovelli, Vittorio Metta e Filippo Verde. Nella seconda metà del mese l’attenzione dei media si spostò verso il Mediterraneo orientale: il 16 la Turchia vide A.N. Sezer eletto Presidente della Repubblica, mentre il 25 le forze armate israeliane abbandonarono, dopo 22 anni, il sud del Libano.


Giugno 2000 passò alla storia per due motivi: il primo fu la rilevazione del Terzo Segreto di Fatima (26), il secondo fu il primo storico incontro tra i Presidenti delle due Coree (13), in occasione del Summit dei due Presidenti.


Luglio partì con la sconfitta dell’Italia nella finale degli Europei contro la Francia per 2-1, lo stesso giorno (2) in cui Vincente Fox, leader del PAN, veniva eletto Presidente del Messico, ponendo così fine all’egemonia del PRI che durava da 71 anni. Nella parte centrale e finale del mese (dall’11 al 24) si incontrarono a Camp David Yasser Arafat, Leader dell’OLP, e Ehud Barak, Premier Israeliano, nonostante gli sforzi della Casa Bianca, e del Presidente Clinton in particolare, non si raggiunse lo storico accordo di pace. Il giorno dopo la conclusione del summit israelo-palestinese, la Francia fu scioccata dal disastro aereo che ebbe luogo all’aeroporto C.De Gaulle di Parigi. Un Concord dell’Air-France si schiantò al suolo, causando la morte di 113 persone. Il 28 la Banca d’Italia stampò l’ultima banconota da 5000, l’euro era ormai in vista.


Altra tragedia, stavolta in Russia, accadde il 12 agosto, quando il sottomarino Kursk si inabissò nel Mar di Barents. Tutti gli uomini dell’equipaggio morirono, nonostante i tentativi di salvataggio. Roma, dal 15 al 20 agosto, divenne il Centro del Mondo giovanile. In quei 5 giorni si celebrò la Giornata Mondiale della Gioventù – ancor più importante del solito vista la concomitanza con l’anno giubilare – che, nella giornata conclusiva, portò più di 2 milioni di persone ad assistere alla veglia del Pontefice, Giovanni Paolo II, sulla spianata di Tor Vergata. Negli States, durante la Convention democratica a Austin (Texas), Al Gore – allora Vice Presidente nell’amministrazione Clinton – riceveva l’investitura a correre come candidato democratico per le elezioni Presidenziali di novembre.


 


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Settembre (mese dell’apertura dei Giochi Olimpici australiani) fu caratterizzato dalla recrudescenza del conflitto tra israeliani e palestinesi. Il 28, il politico israeliano Ariel Sharon entrò con mille uomini armati nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme, provocando la reazione palestinese: questo evento segnò l’inizio della Seconda Intifada. Nono mese dell’anno che, ironia della sorte, era cominciato sotto i migliori auspici per una futura pace mondiale. Il 6 si aprì il più grande vertice mai organizzato tra leader mondiali per parlare di missioni di pace, lotta alle malattie e alla fame nel mondo. A New York, presso il Palazzo dell’ONU, si radunarono ben 150 tra Premier e Capi di Stato.










Ottobre iniziò con la terribile alluvione che colpì il Nord-Ovest d’Italia, causando danni enormi e la morte di moltissime persone. Il 6 la Serbia vide Slobodan Milosevic rassegnare le dimissioni da Presidente, dopo le innumerevoli dimostrazioni di piazza contro di lui. Il 12 ottobre attentatori suicidi di Al-Qaeda si fecero saltare in aria, dopo essersi avvicinati con un motoscafo al Cacciatorpediniere Cole della USS Navy, ormeggiato sulle coste yemenite. 17 membri dell’equipaggio persero la vita. Il 23, nel tentativo di normalizzare la situazione mondiale, il Segretario di Stato Americano, Madeleine Albright, s’incontrò con il leader nord-coreano Kim Jong II. Tornando tra le Alpi e la Sicilia, il 5 ottobre l’Arma dei carabinieri fu elevata a Quarta Forza Armata dello Stato Italiano.


Pace Mondiale messa sempre in serio pericolo dal rifiuto dell’Iraq, allora ancora sotto il giogo di Saddam Hussein, di aprire le porte a nuove ispezioni ONU ai suoi arsenali di armi sia convenzionali che chimiche (1). Il 7 andarono in scena le elezioni americane più discusse nella bicentenaria Storia degli USA. A vincerle, di strettissima misura e dopo vari ricorsi presentati per i voti in Florida da Al Gore, fu il Repubblicano George Bush Junior, figlio di Bush senior che tale carica l’aveva ricoperta dal 1988 al 1992. Sempre il 7 Hillary Clinton, allora ancora First Lady, venne eletta alla carica si senatrice. Primo caso nella storia americana. Da una Clinton all’altro. Bill fu il primo americano, in qualità di Presidente in carica, a visitare i Vietnam (16).


Dicembre vide (15) la chiusura definitiva della Centrale di Chernobyl, che nel 1986 esplose provocando uno dei più grandi disastri nucleari della storia umana. Due giorni prima, la Corte Suprema degli USA bloccò il riconteggio dei voti presidenziali in atto in Florida, dichiarando legittima la vittoria di Bush contro Al Gore.  L’ultimo barlume del II Millennio DC si spense nel sangue. Tra il 24 e il 31 tra attentati di matrice islamica nel sud-est asiatico provocarono migliaia di morti.


In quell’anno Il Gladiatore di Ridley Scott, con protagonista Russel Crowe, sbancò il Box-office di mezzo mondo, mentre American Beauty di Sam Wendes vinceva il Premio Oscar come miglior Film. Mentre a  livello musicale si ballava sulle note di Bon Jovi, con It’s My Life, e di Madonna con American Pie.


Come detto, il 2000 rivide tornare in Oceania, dopo l’edizione del 1956 a Melbourne, la fiaccola olimpica, che stavolta si fermò a Sydney. I Giochi della XXVII Olimpiade si tennero, dal 15 settembre al 1 ottobre, in quella che è forse la più cool delle città australiane.


 


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Sydney venne scelta come città organizzatrice dei Giochi della XXVII Olimpiade, battendo la concorrenza di Pechino, Berlino, Istanbul e Manchester, il 24 settembre 1993 durante la 101° assemblea del CIO tenutasi a MonteCarlo.


Secondo il New York Times, studenti universitari di Pechino, delusi dalla scelta del CIO a sfavore della Capitale cinese, tentarono di protestare davanti all’ambasciata australiana, ma furono bloccati dalla polizia. Furono anche diffuse notizie riguardo un possibile boicottaggio degli allora prossimi Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta del 1996. I servizi di intelligence americana dichiararono inoltre, prima dell'assegnazione, che in caso di sconfitta il governo cinese avrebbe ripreso i test nucleari in violazione della moratoria internazionale.


A questa edizione dei Giochi olimpici parteciparono 199 paesi, due in più rispetto all'edizione precedente. In aggiunta presero parte alle gare anche quattro atleti di Timor Est a titolo individuale (due nell'atletica, uno nel pugilato ed uno nel sollevamento pesi). Eritrea, Micronesia e Palau erano alla loro prima partecipazione.


L'unica delegazione, presente nel 1996 ma assente ai Giochi di Sydney, fu quella afgana, esclusa a causa delle leggi discriminatorie verso le donne in ambito sportivo.


A farla da padrone ne medagliere fu la squadra statunitense, che conquistò 91 medaglie (36 ori-24 argenti-31 bronzi). Alle sue spalle si piazzarono al Russia con 89 allori (32 ori-28 argenti e 29 bronzi) e la Cina, che si accaparrò 59 medaglie (28 ori-16 argenti-15 bronzi). L’Italia finì la sua corsa olimpica al 7° posto, grazie a 34 medaglie: 13 ori, 8 argenti e 13 bronzi.


Una medaglia di bronzo arrivò grazie al pugilato, che tornò sul podio dopo averlo mancato sia alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 e quelle di Atlanta del 1996. A Conquistarla fu Paolo Vidòz nei Supermassimi.


 


Vidoz


Rispetto a quella del 1996, la “formazione” azzurra rispecchiava più gli intendimenti del DT, Patrizio Oliva. La medaglia d’oro a mosca’80 portò in Australia un team di 6 atleti (uno in più di Atlanta’96) che era un mix tra giovani boxer e altri più maturi. Come Vidòz, ad esempio. Il trentenne friulano, che era l’unico pugile rimasto dalla spedizione americana, si presentò a Sydney in un ottimo stato di forma psico-fisica.


 


 


(Paolo Vidoz - Bronzo alla XVII Edizione dei Giochi Olimpici)


Tra il 1997 e il 2000 aveva vinto due bronzi Mondiali (1997-1999) e un argento all’europeo (2000). Molte delle speranze della boxe tricolore, quindi, di tornare a medaglia erano riposte in lui, che non deluse le attese.


Superato il primo turno per sorteggio, si trovò di fronte lo statunitense Calvin Block, che Vidoz mise fuori gioco grazie a un montante al fegato. Dopo di lui, il pugile di Gorizia affrontò il nigeriano Samuel Pete, che sconfisse per 14-3. Con questa vittoria, Vidòz si era già garantito la medaglia di bronzo. Di tale metallo alla fine rimase il suo alloro, poiché in semifinale cedette al britannico Audley Harrison – che poi avrebbe conquistato l’oro - per 32-16.


Fu l’unica medaglia, purtroppo. Il Mediomassimo Giacobbe Fragomeni perse al primo turno con il fortissimo cubano Israel Alvarez. Sven Paris, allora 19enne, nei Superleggeri, dopo aver battuto nei 16° il Thailandese Hrienthounthong e negli 8° il tedesco Huste, perse nei quarti contro l’algerino Allalou. Nei pesi Welter, Leonard Bundu sconfisse al primo turno l’australiano Daniel Geale, ma poi venne battuto dal kazako Munaytbasov. Il romano Ottavio Barone perse al primo turno contro il greco Antonios Giannoulas, mentre il superwelter Ciro Di Corcia, pur disputando un grande match, perse, sempre al primo turno, contro il romeno Marian Simon.

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