Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Seul 1988, L'indimenticato Parisi è oro

Olimpiadi2Nel 1988, anno in cui si svolsero a Seul i Giochi della XXIV Olimpiade, si respirava già l’aria del cambiamento epocale. Senza che nessuno osasse dirlo, era chiaro che il sistema bipolare USA-URSS, che aveva governato il mondo e sovrainteso alla politica internazionale dal 1945 in poi, stava per crollare, a causa dell’uscita di scena di una delle due parti in causa: L’Unione Sovietica. L’evento, forse, più importante del 1988 fu la scarcerazione, dopo 24 anni di Nelson Mandela.


Quei 365 giorni cominciarono di venerdì e in Italia fu la cronaca nera a dominare la scena nel primo mese dell’anno. Tra il 12 e il 14 Palermo fu insanguinata da due attentati mafiosi: nel primo morì Giuseppe Insalaco, ex sindaco della capitale della Trinacria, nel secondo a morire fu Natale Mondo, ex guardia del corpo del Vice-Capo della Squadra Mobile Antonio Cassarà. Quattro giorni dopo, a Pavia, veniva rapito dall’anonima sequestri Cesare Casella, che sarebbe tornato libero due anni dopo (30 gennaio 1990). A livello internazionale, invece, quel gennaio vide la firma di un accordo per il libero commercio – stile Unione Europea – tra Canada e USA.


Il mese di febbraio, in cui si svolsero le Olimpiadi invernali di Calgary in cui nacque il mito di Alberto Tomba, non fu meno cupo dei trenta giorni precedenti. Alle nostre latitudini, infatti, tra l’esplosione dello scandalo delle “Carceri d’Oro” (26 febbraio – Tangenti date ai politici per la costruzione di nuovi istituti di detenzione), estradizione di Licio Gelli dalla Svizzera (16) e un cupo fatto di sangue che sconvolse Roma  (18 – Piero Negri “Er Canaro” torturò e uccise un suo conoscente, il cui corpo venne rinvenuto due giorni dopo) non fu un periodo molto tranquillo. Come del resto, non lo fu a livello planetario. Dalle parti di Panama si assistette al Colpo di Stato di Manuel Noriega (26), che depose il Presidente Delvalle.


 


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Marzo si aprì con l’elezione di Pininfarina (10 marzo) a Presidente di Confindustria e le dimissioni da Capo del Governo da parte del democristiano Giorgio Goria (11). 5 giorni dopo (16), armi chimiche irachene, lanciate e usate sulla città di Halabja, sterminarono più di 6000 curdi, una delle azioni più riprovevoli del regime di Saddam Hussein. Il 18 marzo in Slovenia, che ancora faceva parte della Federazione Jugoslava, venne costituito il Partito dei Contadini, antesignano del Partito Popolare Sloveno. Chiaro segno che il mondo stava cambiando, tanto quanto la protesta delle Candele in Cecoslovacchia. Il 25 marzo, nella città di Presburgo, migliaia di persone manifestarono a favore della libertà religiosa nel paese mittleuropeo. Dall’altra parte del mondo, il giorno dopo (26), Daniel Ortega, Presidente del Nicaragua, proclamò il cessate il fuoco per porre un freno alla guerra civile. Questo terzo mese dell’anno fu anche caratterizzato da un doppio colpo transoceanico alla Mafia. Il 23 a Roma venne costituita una nuova Commissione Parlamentare Antimafia, mentre il 30 vennero spiccati più di 300 mandati di cattura tra Napoli, Palermo e New York in un’operazione – denominata Pizza Connection – portata avanti dalla Polizia Italiana e dal FBI.


La libertà di culto, per la quale a Marzo si era protestato in Cecoslovacchia, venne concessa (20 aprile) in quella che dal 1917 era la Patria dell’Ateismo di Stato: L’Unione Sovietica. In Italia, che dopo le dimissioni Goria aveva un nuovo Capo de Governo nella persona di Ciriaco De Mita (13) e del suo gabinetto passato alla storia con il nome di Pentapartito, due attentati, di diversa matrice, colpirono l’opinione pubblica. Il primo (13) causò la morte a Napoli di 5 militari USA, uccisi da un’autobomba piazzata da Junzo Okudaira, noto Killer internazionale. Il secondo fu per mano delle Brigate Rosse, che assassinarono a Forlì il senatore DC Roberto Ruffilli (16). Nella stessa giornata, a Tunisi, venne ucciso il vicecomandante OLP Abu Jihad.


Maggio fu tempo di elezioni amministrative in Italia (29). A vincere fu la DC, che si vide riconfermare come primo partito con il 35,6%. Mentre la balena Bianca – uno dei tanti soprannomi della Democrazia Cristiana – vinceva la tornata elettorale, a Mosca si incontravano Reagan e Gorbaciov per firmare l’accordo sulla messa al bando delle armi a corto medio raggio presenti sul territorio europeo. Da due presidenti in carica a uno appena rieletto. L’8 maggio in Francia Mitterand fu riconfermato all’Eliseo per il secondo mandato consecutivo. 9 giorni dopo (17) l’Alto Adige venne scosso dall’esplosione di due ordigni, piazzati dagli irredentisti Sudtirolesi dopo l’approvazione del nuovo “Pacchetto Alto Adige”.


Il sesto mese del 1988 fu gravido d’importanti eventi di politica nazionale e internazionale. Si cominciò il 4 con l’approvazione della Legge Mamì sull’emittenza radiotelevisiva, che obbligò Silvio Berlusconi a cedere al fratello Paolo il controllo della testata “Il Giornale”. Il 13 storico incontro al Cremlino tra Gorbaciov e il Segretario di Stato Vaticano Casaroli. Mentre il 14 De Mita e Andreotti vennero ricevuti alla Casa Bianca, lo stesso giorno in cui Achille Occhetto diveniva il nuovo segretario del PCI.


Il mese di luglio fu contrassegnato dalla sentenza, dopo otto anni di udienze, per la strage di Bologna dell’agosto’80. L’11 luglio furono condannati all’ergastolo Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Massimiliano Fachini e Francesco Picciafuoco. Condannati a 10 anni per calunnia Licio Gelli e Francesco Pazienza. Nessuna luce, però, sui mandanti dell’attentato. il 28 luglio, invece, vennero arrestati per l’omicidio Calabresi, dopo le rivelazioni di Leonardo Marino, il leader di Lotta Continua Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani. Luglio si chiuse con l’esplosione di nuovi ordigni a Bolzano per mano dei terroristi di “Tirolo Unito”.


Stessa mano, quello di Tirolo Unito, dietro la bomba che il 16 agosto, sempre a Bolzano, fece esplodere una conduttura dell’ENEL. Il giorno dopo, mentre in Italia scattava l’allarme per la presenza di mucillagine sulle Coste Adriatiche, venne sventato un nuovo attentato degli irredentisti altoatesini. A Brunico, infatti, vennero rinvenuti e disinnescati 31 candelotti di dinamite piazzati sotto un traliccio di una Funivia. Da una tragedia sfiorata a un avvenuta: il 28 agosto a Ramstein, durante un’esibizione, tra aerei delle Frecce Tricolore si scontrarono in aria, uno di questi si abbatté sulla folla provocando oltre 60 morti.


Settembre si aprì (1) con le indagini sulla strage di Ustica che andavano a confermare l’ipotesi dell’abbattimento dell’aereo per mezzo di un missile. Si chiuse con due attentati per mano della Mafia. Nel primo (25) a morire fu Antonino Saetta, Presidente della Corte d’Appello di Palermo, che sulla statale Agrigento-Caltanissetta venne ucciso insieme al figlio Stefano. Nel secondo, il giorno dopo, fu assassinato il sociologo e giornalista, nonché leader di Lotta Continua, Mauro Rostagno.


Ottobre vide la politica internazionale tornare sotto le luci della ribalta. Il primo, infatti, Gorbaciov assunse la carica di Capo del Soviet Supremo.


Da Mosca a Washington. Il 9 novembre George Bush senior, fino ad allora VicePresidente nei due mandati Reagan, vinse le elezioni presidenziali, divenendo il 41° Presidente USA.


Il sipario sul 1988 calò con due tragedia: una causata dalla natura, l’altra da un vile attentato. Il 7 dicembre un terremoto in Armenia provocò 30000 morti e 400000 senzatetto, mentre il 21 un ordigno a bordo mandava in mille pezzi un Boeing della Pan-Am, che stava sorvolando i cieli sopra Lockerbie in Scozia. Bilancio finale: 270 morti tra i passeggeri e 11 nel villaggio. USA e Gran Bretagna accusarono del fatto il regime libico di Gheddafi. Due giorni dopo, Roma ricevette il leader dell’OLP Yasser Arafat, che fece visita anche a Giovanni Paolo II. Il 28, dopo otto anni di sanguinosa guerra, Iran e Iraq firmarono l’armistizio.


Mentre l’Italia cantava sulle note di Massimo Ranieri, vincitore del Festival di Sanremo con “Perdere l’Amore”, e “L’Ultimo Imperatore” di Bertolucci faceva incetta di Oscar, andavano in scena i XXIV Giochi Olimpici dell’era moderna.


 


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Questa edizione si svolse a Seul (Corea del Sud) dal 17 settembre al 2 ottobre 1988. Vi parteciparono 159 paesi, con la sola esclusione di Cuba, Etiopia e Corea del Nord, per un totale di quasi 8.500 atleti. Per la prima volta parteciparono ai Giochi anche degli atleti professionisti, grazie al ritorno nel programma di gare del Tennis.


Passò, purtroppo, alla storia quest’Olimpiade sia per il clamoroso caso di doping di Ben Johnson - il 24 settembre il canadese vinse il titolo nei 100 m precedendo Carl Lewis, con il tempo di 9 secondi e 79 centesimi (nuovo record del mondo). Tre giorni dopo, il Cio lo squalificò per doping – che per gli scandali arbitrali a favore degli atleti sudcoreani. Il più famoso fu il caso che coinvolse il nostro pugile Vincenzo Nardiello (Medio-Leggeri) di cui parleremo in seguito.


Grandi exploit in vasca, con le sei medaglie d'oro della tedesca dell'Est Kristin Otto e le cinque dello statunitense Matt Biondi. Altri protagonisti furono il tuffatore Greg Louganis, la velocista Florence Griffith Joyner e l'eptatleta Jackie Joyner Kersee.


L'Unione Sovietica si classificò prima nel medagliere con 132 medaglie (55 ori), precedendo la Germania Est con 102 (37 ori) e gli Stati Uniti con 94 (36 ori). L’Italia si piazzò al 10 posto con 6 ori, 4 argenti e 4 bronzi.


Il Pugilato tricolore, ancora sotto la guida tecnica del Maestro Franco Falcinelli, si presentò, come 4 anni prima a Los Angeles,  con sette pugili: Vincenzo Nardiello (Medio-Leggeri), Giorgio Campanella (Leggeri), Giovanni Parisi (Piuma), Andrea Mannai (Mosca), Andrea Magi (Medio Massimi), Luigi Gaudiano (Massimi) e Michele Mastrodonato (Medi).


Detto che sarebbe stato difficilissimo ripetere le imprese da ring di 4 anni prima, firmate da Stecca, Damiani, Musone, Todisco e Bruno, nessuno nella truppa italiana si aspettava di dover anche far fronte ad arbitraggi scandalosi. Il più eclatante fu quello ai danni del romano Vincenzo Nardiello che nei quarti, dopo aver vinto facilmente tutti gli incontri preliminari, dominò l’incontro contro l’inerme sudcoreano Park Si Hun, che però fu dichiarato vincitore dai giudici. È ancora presente nei nostri occhi la disperazione e la rabbia di Nardiello dopo quello scippo e l’allora Capo Delegazione, Mario Pescante, che provava inutilmente e calmarlo e che vibratamente protestava contro i giudici. Furti da parte del coreano che, oltretutto, sarebbero proseguiti fino alla finale, nella quale, pur nettamente battuto dall’americano Roy Jones (premiato successivamente con la coppa Val Barker come miglior boxer del Torneo) fu dichiarato vincitore.


Nei pesi leggeri, invece, ottime le prestazioni di Giorgio Campanella, che però dovette cedere ai quarti al futuro oro Andreas Zuelow (DDR).


 


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Oro che per l’Italia arrivò grazie al mai dimenticato Giovanni Parisi, che prima dell’Olimpiade faticò non poco per tenere il peso: 57 Kg. Le sue eccezionali doti tecniche e la velocità gi consentirono di far fuori uno a uno i suoi avversari. A cominciare dal cinese Lu Chic Hsiung e per proseguire con il sovietico Mikhail Kazaryan e l’israeliano Jacov Shmul. In finale, il capolavoro, contro il rumeno Daniel Dumitrescu, che andò giù alla prima ripresa. Quella del grande Parisi fu l’unica medaglia del pugilato italiano alle Olimpiadi di Seul, ma fu un oro indimenticabile, come la gioia del pugile calabrese, scomparso in un incidente stradale 3 anni fa.


Per quanto riguarda gli altri quattro pugili italiani in gara, le loro prestazioni furono ottime ma mancò quel fattore in più, che gli avrebbe consentito di andare a medaglia.


 


 


 


(Parisi salta di gioia sul ring dopo aver mandato Ko Dumitrescu nella finale dei Pesi Piuma)


 


Andrea Mannai (Mosca) si arrese al secondo turno contro lo statunitense Arthur Johnson, poi vittima degli scandalosi arbitraggi a favore dei coreani. Nei Medi, Mastrodonato si fermò nei quarti contro il tedesco orientale Henry Maske. Quarti che rappresentarono lo stop anche per il medio massimo Andrea Magi, che fu sconfitto dal sovietico Nurmagomed Shanavazov. Al secondo turno, contro il fenomenale statunitense Ray Mercer, si fermò la corsa del Massimo Luigi Gaudiano.


Con la medaglia d’oro di Parisi, Coach Falcinelli, in carica dal 1980, portò a 7 le medaglie del suo mandato.

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