Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Roma 1960, Italia del Pugilato padrona assoluta

Olimpiadi2I Giochi della XVII Olimpiade si celebrarono a Roma nel 1960, anno di profondi cambiamenti e di apertura, almeno per quel che riguarda la metà occidentale dell’emisfero, di un decennio segnato dal boom economico e dalla definitiva uscita dal tunnel della seconda guerra mondiale. Due lustri che diedero la falsa sensazione, soprattutto in Italia, che non ci sarebbe stato nessun freno alla crescita e che si stava per raggiungere una pax sociale. L’inizio dei’70 avrebbe fatto capire che le cose stavano diversamente.


 


Roma_1960


L’anno in questione si aprì con l’indipendenza del Camerun dalla madrepatria francese (1° gennaio). Francia che fu molto più impegnata dalla questione algerina, che si sarebbe protratta fino al 1962 (3 luglio Algeria indipendente) e che vide molte altre sue colonie dichiararsi indipendenti: Senegal (4 aprile),  Benin (1 agosto), Burkina Faso (5 agosto), Costa d’Avorio (7 agosto),  Repubblica del Congo (15 agosto), Gabon  (17 agosto) e la Mauritania (17 novembre). Altro paese africano che in ottobre (1°) si dichiarò indipendente, fu la Nigeria, che cessò di essere un protettorato britannico. Il Congo, invece, aveva cessato di far parte del regno del Belgio il 30 di giugno.


 


 


 


I due eventi, però, forse più importanti di quei 365 giorni furono i cambiamenti ai vertici del potere sia statunitense che sovietico. Iniziò l’URSS, che vide Leonid Breznev (1 maggio) essere nominato Capo dello Stato. Stessa nomina che ottenne, dopo però una corsa elettorale, il democratico John F. Kennedy, che l’8 novembre divenne Presidente degli Stati Uniti battendo il repubblicano Nixon.




Benvenuti


Notizia di colore fu la fine del corso legale in Gran Bretagna del farthing (31  dicembre), moneta in circolazione dal XIII secolo.


 


 


 


 


 


(Nino Benvenuti Oro nei Welter, qui ritratto con l'allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi)


Per quel che riguarda la nostra Italia, detto della morte di Coppi, l’anno cominciò con la Lira che venne insignita dell’Oscar come miglior moneta del Pianeta. 3 mesi dopo, però, ci fu una crisi di governo (23 marzo) con le dimissioni dell’allora Presidente del Consiglio, Antonio Segni, al quale successe Fernando Tambroni, che ottenne la fiducia (8 aprile) grazie ai voti della DC ma, soprattutto, del MSI, cosa che fece divampare polemiche molto accese in tutta Italia, vista la discendenza diretta dal Fascismo del partito di Almirante. Il 30 giugno la tensione scoppiò a Genova, città dove si stava tenendo il congresso missino, che fu messa a ferro e a fuoco da manifestazioni anti fasciste. Risultato finale: 83 feriti. 4 giorni prima il governo del democristiano Tambroni, che era già stato sfiduciato dal proprio partito l’11 aprile ma era andato avanti su pressione del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, rassegnò le sue definitive dimissioni.


Questo fu un anno molto importante per l’Italia anche a livello televisivo, radiofonico e cinematografico. Premesso che l’evento catalizzante furono le Olimpiadi romane in agosto, va ricordato che l’10 gennaio per la prima volta sul primo canale radio Rai venne trasmesso “Tutto il calcio Minuto per minuto”. Nel mese di marzo, invece, ci fu l’uscita del capolavoro di Fellini “La dolce vita” – Palma d’Oro alla 13° edizione del Festival di Cannes – mentre in novembre la Rai (11 ottobre) mandò in onda la prima “Tribuna Politica”, trasmissione che avrebbe caratterizzato il periodo pre-elettorale degli italiani negli anni a venire.


 


De_Piccoli


In questo inizio di boom economico, che avrebbe accompagnato, l’Italia per quasi un decennio, si celebrarono a Roma, dal 25 agosto all’11 settembre, i Giochi della XVII Olimpiade.


In verità l’Urbe si era già aggiudicata i Giochi per l’edizione del 1908, ma, causa l’eruzione del Vesuvio del 1906, cedette l’onere e onore a Londra. La scelta di Roma come città ospitante venne presa dal Comitato Olimpico Internazionale a Parigi il 15 giugno 1955. Le altre città candidate erano: Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo. Roma la spuntò su Losanna nell'ultimo ballottaggio.


 


 


 


 


 


 


(Francesco De Piccoli Oro nei Massimi)


Per i Giochi della XVII Olimpiade, furono utilizzati e costruiti molti impianti sportivi. Alcune strutture vennero realizzate in modo temporaneo per ospitare alcune delle gare in programma (come ad esempio la ginnastica alle Terme di Caracalla).


La Fiamma Olimpica giunse a Roma dopo aver attraversato l’Egeo, richiamando così ala memoria i Campioni delle Olimpiadi dell’antichità. Alla vigilia della inaugurazione gli atleti si riunirono in piazza S.Pietro per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII. Il giuramento fu pronunciato da Adolfo Consolini, che in quell'occasione stabilì il record assoluto di partecipazioni olimpiche (quattro).




Musso_5


Gli iscritti furono oltre cinquemila (5393) e le Nazioni partecipanti ottantaquattro. Prima nel medagliere si classificò l’Unione Sovietica (43 ori – 29 argenti – 31 bronzi) davanti agli USA (34 Ori – 21 Argenti – 16 Bronzi) e all’Italia che conquistò 13 ori, 10 argenti e 13 bronzi, rinverdendo così i fasti dei Giochi Olimpici di Los Angelese 1932 nei quali aveva conquistato lo stesso numero di medaglie (36: 12 ori, 12 argenti e 12 bronzi).


 


 


(Francesco Musso oro nei SuperPiuma)


Per la prima volta, inoltre, ai Giochi Olimpici di Roma, la televisione coprì l'intero programma di gare; la RAI produsse ben 106 ore di trasmissione, riprodotte anche in tutta Europa, una quantità smisurata considerata l'esistenza di un unico canale.


Grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo anche per il film ufficiale sull'evento La Grande Olimpiade, prodotto dall'Istituto Luce e diretto dal regista documentarista Romolo Marcellini, che ottenne una nomination all'Oscar nel 1962 e il premio d'oro al Festival di Mosca.


 


nazionale_Gruppo_1960


Dei 36 ori tricolori, di cui sopra, ben 7 (3 ori, 3 argenti e 1 Bronzo) vennero dal Pugilato, che stabilì il record – tuttora imbattuto - di medaglie azzurre nella boxe in un’Olimpiade. L’Italia chiuse prima nel medagliere di specialità davanti agli Stati Uniti (3 ori e 1 Bronzo) e alla Polonia (1 oro, 1 argento e 1 bronzo.). Uno delle medaglie più pregiate, per quel che riguarda la compagine a Stelle e Strisce, se la mise al collo un certo Cassius Clay nei massimi leggeri.


 


 


(Il Team Azzurro per Roma 1960)


 


Il futuro Muhammad Alì – considerato il più grande pugile di tutti i tempi – non conquistò la Coppa Val Barker – assegnata ogni edizione dei Giochi Olimpici al miglior pugile per stile e qualità tecniche – che andò a finire nelle mani del nostro Nino Benvenuti, oro nei Pesi Welter.


Partiremo, quindi, proprio dal pugile di Isola d’Istria, che da professionista sarebbe stato campione del Mondo tra il 1967 e il 1970 e i cui match con Griffith e Monzon sarebbero stati tra gli eventi più seguiti dagli sportivi italiani (oltre che insigniti del premio Fight of the year). Benvenuti batté nella finale del Palazzetto dello Sport il sovietico Yuri Radonyak. Terzi si classificarono il polacco Leszek Drogosz e il britannico James Lloyd.


Altro oro arrivò grazie a Francesco Musso, che lo vinse nella categoria dei SuperPiuma. Il pugile piemontese, benché nato in Francia nel 1937 a Port-Saint-Louis-du-Rhône, ebbe la meglio in finale sul polacco Jerzy Adamski (4-1), mentre in semifinale aveva battuto il finlandese Jorma Limmonen (5-0), che si classificò terzo accanto al sudafricano William Meyers.


Il tris degli ori lo calò il Massimo Francesco De Piccoli, che dopo le Olimpiadi sarebbe subito passato al professionismo per ritirarsi – a soli 28 anni – nel 1966. Il Boxer veneto sconfisse in finale il sudafricano Daniel Bekker, mentre al terzo posto si classificarono ex-aequo il tedesco (la Germania partecipava con una squadra unificata Ovest Est) Gunter Siegmund e il cecoslovacco Josef Nemec.


Dagli ori passiamo agli argenti, che furono sempre 3. Primo Zamparini ne conquistò uno nella categoria dei Gallo, nella quale perse la finalissima contro il sovietico Oleg Grigoryev. Alle spalle del pugile marchigiano si piazzò la coppia di semifinalisti formata da Brunon Bending (Polonia) e Oliver Taylor (Australia).




Finalisti018


Sandro Lopopolo ottenne il secondo argento tricolore nella categoria dei Leggeri. Alle spalle del  futuro campione del mondo Pro dei Leggeri ( titolo conquistato nel 1965 ) si piazzarono il britannico Richard McTaggart e l’argentino Abel Ricardo Laudonio.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


(Poster celebrativa della Squadra Azzurra per Roma 1960)


Il milanese Carmelo Bossi guadagnò per l’Italia il terzo argento, che si mise al collo dopo aver perso la finalissima contro lo Statunitense Wilbert James McLure. Terzi si classificarono William Fisher (Gran Bretagna) e Boris Lagutin (URSS).


L’unico Bronzo, di questa straordinaria edizione Olimpica per il pugilato tricolore, arrivò per mano del MedioMassimi Giulio Saraudi. Il pugile di Civitavecchia si classificò terzo, a pari merito con l’australiano Anthony Madigan, alle spalle di Cassius Clay (oro) e del polacco Zbigniew Pietrzykowski


Medagliere Giochi della XVII Olimpiade - Pugilato:



  1. ITALIA 3 ori - 3 argenti - 1 bronzo

  2. USA 3 ori - 1 bronzo

  3. POLONIA 1 oro - 3 argenti - 3 bronzi

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