Il 1980, in cui a Mosca si svolsero i Giochi della XXII Olimpiade, fu un anno particolarmente importante sotto molti punti di vista e fu caratterizzato da eventi che avrebbero avuto forti ripercussioni a livello sia nazionale che internazionale. Quei 365 giorni aprirono il decennio, che avrebbe portato al collasso del sistema bipolare, che aveva regolato il modus vivendi mondiale fin dal termine della II Guerra Mondiale, causa caduta dell’Unione Sovietica e della maggior parte dei regimi comunisti del Pianeta.
Tutto ciò, nel 1980, pareva ancora fantascienza, tanto che in luglio L’URSS avrebbe potuto autocelebrare la bontà del suo sistema grazie ai Giochi Olimpici di Mosca. Olimpiadi che avrebbero patito l’onta del boicottaggio, poiché gli USA e molti paesi del blocco Occidentale li avrebbero disertati per protesta contro l’invasione sovietica dell’Afganistan dell’anno prima.
L’anno si aprì (22 gennaio) proprio con l’annuncio da parte di Jimmy Carter, Presidente USA in carica, che gli atleti statunitensi non avrebbero preso parte ai Giochi Olimpici moscoviti. Da parte sovietica la risposta fu l’esilio di Andreij Sacharov, uno degli inventori della Bomba all’idrogeno, a Nizinij Novgrod per la sua opposizione all’invasione dell’Afganistan e per le sue critiche ai metodi oppressivi del regime sovietico.
In Aprile (25) con il fallimento del blitz per liberare gli ostaggi americani in mano al nuovo regime komeinista a Teheran, Jimmy Carter si giocò la possibilità di essere rieletto. A novembre (4) Ronald Regan lo batté alle elezioni e divenne Presidente degli USA. Iran che quell’anno vide aprirsi l’annosa guerra con l’Iraq (21 settembre), che sarebbe durata otto anni, provocando un milione e mezzo di morti.
Tornando a trattare argomenti inerenti la parte Est del globo, il 4 maggio moriva il maresciallo Tito, che aveva retto le sorti della Jugoslavia - sganciandola dalla dipendenza totale da Mosca. La sua morte accelerò il processo di disgregazione della Repubblica federativa Jugoslava. Il 10 dello stesso mese cominciava in Giappone la commercializzazione del videogioco Pac Man, che avrebbe segnato il vero e proprio inizio dell’epoca dell’intrattenimento virtuale. Il 18 gli Stati Uniti venivano colpiti dalla catastrofica eruzione del Mount St. Helens (Stato di Washington) che provocò la morte di 57 persone e danni per 3 miliardi di dollari.
Come la morte di Tito avrebbe avuto come conseguenza la fine della Jugoslavia, così la nascita del movimento Solidarnosc, guidato da Lech Walesa, (14 agosto) avrebbe causato la fine – dieci anni dopo – del regime comunista in Polonia e sarebbe stato fondamentale nella caduta del blocco comunista in Europa. Il 30 a Pechino, con decisione dell’Assemblea del Popolo, venne sancita la fine dell’era maoista del comunismo cinese.
Un mese dopo (12 settembre) in Turchia ci fu un colpo di stato militare ad opera del generale Kenan Evren. L’anno, a livello internazionale, si chiuse con l’omicidio di John Lennon per mano di Mark Chapman. L’ex leader Beatles venne freddato a New York con un colpo di pistola davanti a casa sua.
Andando a trattare le italiche questioni, il 1980 fu un anno fatto di atti terroristici, sequestri, stragi, toto nero ed elezioni. Quei 365 giorni sbocciarono con l’istituzione (1 gennaio) del Sistema Sanitario Nazionale, ma già il 6 si capì che aria pesante tirasse. A Palermo, infatti, venne ucciso Piersanti Mattarella, Presidente Dc della Regione Sicilia, che stava provando a formare un governo di unità con il PCI.
Non passò neanche un mese (2 febbraio), che, mentre alla Camera veniva approvata la nuova legge sul pentitismo, terroristi di Prima Linea assassinavano Paolo Paoletti, un dirigente dell’ICMESA. 10 giorni dopo, all’interno dell’Università la Sapienza, Vittorio Bachelet, VicePresidente del CSM, veniva ucciso dai terroristi delle BR. Brigate Rosse che il 18 febbraio ricevettero un duro colpo con l’arresto di Rocco Micaletto e Patrizio Peci. Il tremendo febbraio italiano si chiuse con l’omicidio, di stampo neo-fascista, dello studente militante di autonomia operaia, Valerio Verbano.
Marzo 1980 passò alla storia della nostra cronaca per l’esplosione del CalcioScommesse (22 Marzo), che avrebbe provocato un terremoto nello sport e nel calcio italiano. Sei giorni dopo i Carabinieri fecero irruzione a Genova in un covo delle BR. Nello scontro morirono quattro militanti delle Brigate Rosse.
Aprile vide la nascita del secondo Governo Cossiga (4) e, sul suo finire, assistette(28)alla clamorosa evasione da San Vittore di 14 detenuti guidati da Renato Vallanzasca e dall’ex brigatista Corrado Alunni. Il 29 Roberto Sandalo, tra i fondatori di Prima Linea, venne arrestato.
Il 14 maggio il terrorista Marco Donat Cattin, figlio del vicesegretario DC, scappò all’estero grazie a una fuga di notizie riguardanti il suo arresto. Questo fatto provocò le dimissioni del padre, Carlo Donat Cattin (31 maggio), accusato da Roberto Sandalo di aver favorito la fuga all’estero del figlio. Il 28 il giornalista del CorSera Walter Tobagi veniva freddato dai terroristi della Brigata 28 Marzo.
Giugno vide l’alba con le elezioni amministrative, nella quali si impose la DC, ma fu un mese segnato da nuovi attentati terroristici (23 Commissario Mario Amato ucciso dai NAR di Ciavardini e Cavallini) e, soprattutto, dalla strage di USTICA, nella quale perirono 81 persone, ovvero i membri dell’’equipaggio e i passeggeri del DC9 abbattuto sui cieli di Ustica da non si sa cosa… anche se il 18 luglio vennero ritrovati nella Sila i resti di un Mig libico, cosa che venne ricollegata alla strage del mese prima.
L’Italia non si era ancora ripresa da Ustica che il 2 agosto vide nuovamente scorrere del sangue innocente. Alle 10.25 una bomba scoppiò alla Stazione di Bologna, provocando la morte di 85 persone e ferendone 203.
Settembre (12) vide scorrere altro sangue con l’uccisione a Roma di Francesco Giuseppucci, uno dei fondatori della banda della Magliana. Il nono mese dell’anno si caratterizzò anche per l’esplosione di tensioni sindacali (29) per la decisione della FIAT di mettere in CIG 23000 persone e politiche (27) con le dimissione del governo Cossiga. Il 30 settembre si chiuse con la nascita di Canale 5.
Le tensioni sociali deflagrarono del tutto in Ottobre. Il 14 quarantamila persone marciarono contro le proteste dei sindacati, dovute alle scelte del Lingotto, per un ritorno alla normalità lavorativa a Torino. Il 23 novembre L’Italia fu nuovamente colpita da una tragedia, stavolta dovuta a un evento naturale: il Terremoto dell’Irpinia, che causò la morte di 3000 persone e il ferimento di altre 9000.
Quel terribile anno, per quanto riguarda l’Italia, terminò con le sentenze per il Calcio Scommesse (22 dicembre).
Quell’anno Richard Gere divenne un sex symbol mondiale grazie ad American Gigolò, Kramer Contro Kramer vinceva l’oscar come miglior film e in Italia la strana coppia Cecchetto-Benigni presentava un Sanremo vinto da Toto Cutugno.
Dal 19 luglio al 3 agosto, in un clima infuocato da tensioni internazionali, si svolsero a Mosca i Giochi della XXII Olimpiade. Questa edizione passò alla storia come “l'Olimpiade del boicottaggio” americano per l'invasione sovietica dell'Afghanistan. L'esempio statunitense fu seguito da altri Paesi (in tutto 65 tra cui: il Canada, la Germania Ovest, la Norvegia, il Kenya, il Giappone e la Cina e il blocco delle nazioni arabe). Furono, quindi, solo 70 le nazioni rappresentate (per 6000 atleti). L'Italia scelse di portare i suoi atleti, ma sfilò con la bandiera del suo comitato olimpico nazionale, come altri 15 paesi. Essendo, però, l’Italia uno dei paesi aderenti alla Nato, il CONI decise di non schierare atleti provenienti da corpi militari.
L’Unione Sovietica, senza l’eterno nemico a Stelle e Strisce, si piazzò prima nel medagliere (195 medaglie – 80 ori; 69 argenti; 46 bronzi), alle sue spalle la Germania Est (126 medaglie – 47 ori; 37 argenti; 42 bronzi) e la Bulgaria (41 medaglie – 8 ori; 16 argenti; 17 bronzi). L’Italia, dopo il periodo oscuro passato tra Berlino 1972 e Montreal 1976, ritornò competitiva, conquistando un onorevole 5 posto (15 medaglie – 8 ori; 3 argenti; 4 bronzi). 2 medaglie d’oro vennero conquistate da Sara Simeoni nel salto in alto e da Piero Mennea nei 200 metri.
(Patrizio Oliva Oro Mosca'80 nei Superleggeri)
Fra le discipline più in evidenza ci fu, sicuramente il pugilato, che vide un pugile, Teofilo Stevenson, conquistare per la prima volta l’oro in tre Olimpiadi consecutive e l’Italia tornare, dopo 12 anni, a mettersi una medaglia al collo grazie a Patrizio Oliva nei Superleggeri. Da Mexico City’68, edizione nella quale Giorgio Bambini si mise al collo il bronzo, l’Italia del pugilato non vedeva un suo pugilatore andare a medaglia. Sia a Monaco’72, Olimpiade passata alla storia per l’assalto terroristico di Al Fatah nel villaggio olimpico che provocò la morte di due atleti palestinesi, che a Montreal’76, Giochi nei quali l’Italia toccò il suo minimo storico in fatto di medaglie, i nostri boxer non erano riusciti a garantirsi un posto sul podio.
La truppa azzurra, guidata dal neo e giovassimo coach Franco Falcinelli (in carica da soli otto mesi e attuale Presidente FPI), era composta da quattro atleti: Patrizio Oliva (Superleggeri), Carlo Russolillo (Leggeri), Benedetto Gravina (Superwelter) e Francesco Damiani (Massimi).
Russolillo uscì subito di scena poiché nel primo turno si trovò di fronte Angel Herrera, il cubano futuro campione olimpico. Stessa sorte per Gravina che fu sconfitto dal ceco Jan Franek. Damiani, che si sarebbe rifatto a Los Angeles’84, uscì ai quarti dopo uno spettacolare ed equilibrato combattimento contro il russo Zaev.
Oliva arrivò all’oro, sconfiggendo nell’ordine il beniniano Agnan, il siriano Halabi, lo jugoslavo Rusevski, il britannico Willis e, in finale, il russo Konakbaev.
L’Italia, nel medagliere di specialità, si piazzò al quinto posto, grazie all’oro di Oliva. Medagliere pugilistico che fu dominato da Cuba, che conquistò 10 medaglie (6 ori; 2 argenti; 2 bronzi). Dietro l’Isola centramericana si classificarono l’URSS (1 oro; 6 argenti; 1 bronzo) e la Germania Est (1 Oro; 5 Bronzi)