Iniziamo con quest’articolo il nostro viaggio attraverso le edizioni dei Giochi Olimpici, nelle quali i pugili tricolori sono andati a medaglia. Sarà un itinerario particolare perché sarà un mix tra la Storia del Pugilato Italiano alle Olimpiadi e la Storia vera e propria. Oltre a narrare le gesta dei "nostri" nei vari agoni a cinque cerchi dell’era moderna, apriremo una piccola finestra su ciò che è accaduto in Italia e nel Mondo nelle annate olimpiche. In questo primo articolo parleremo della prima Olimpiadi in cui un nostro pugile ha vinto una medaglia: Anversa 1920.
La storia del pugilato alle Olimpiadi moderne, visto che in quelle antiche è stato presente fin dalla XII edizione dei Giochi Olimpici Antichi nel 688 ac (Primo medagliato fu un certo Onomasto di Smirne), inizia negli Stati Uniti d’America, precisamente a Saint Louis, nel 1904. Quella prima volta fu dominata dai padroni, che vinsero tutte le medaglie in tutte le categorie presenti nel programma olimpico. I pugili statunitensi si misero al collo 7 ori, 7 argenti e 5 bronzi, non lasciando neanche le briciole agli atleti degli altri paesi partecipanti.
Nel 1908 le Olimpiadi tornarono nel Vecchio Continente. Stavolta, dopo le prime due edizioni “europee” tenutesi ad Atene e Parigi, fu la volta di Londra nel ruolo di città ospitante. Per quel che riguarda la Noble Art, a farla da padrone fu la Gran Bretagna, che, eccezion fatta per l’argento di Reginald Baker atleta australasiano (in quel periodo Nuova Zelanda e Australia – ancor non indipendenti – avevano un squadra comune: L’Austrlasia, ndr), sbaragliò la concorrenza. I Boxers di Sua Maestà andarono a occupare tutti i tre gradini del podio in tutte le categorie, chiudendo i Giochi con questo bottino: 5 ori, 4 argenti e 5 bronzi.
Dopo non essere stato presente nell’edizione del 1912 a Stoccolma e l’annullamento di quella berlinese del 1916, causa 1° Guerra Mondiale, la Boxe ritornò sul ring per i 7° Giochi Olimpici, che ebbero luogo ad Anversa nel 1920. Gli echi della Grande Guerra erano ancora presenti nei cuori e nelle orecchie della gente, anche se andavano lentamente stemperandosi. Il 1920, infatti, fu l’anno della chiusura dei lavori della Conferenza di pace di Versailles con la firma in calce sui trattati da parte dei vincitori e dei vinti. A Ginevra si aprirono i lavori della Società delle Nazioni, prima ente intergovernativo che, nelle idee del suo ispiratore Woodrow Wilson, avrebbe dovuto impedire – senza poi riuscirci – altri devastanti conflitti come quello del 1914-18. Proprio Wilson finì il suo mandato come Presidente degli Stati Uniti, al suo posto si insediò il repubblicano W. G. Harding. Per quel che riguarda, invece, l’Italia, il 1920 fu l’apice del Biennio Rosso, ovvero quei due anni – comuni a tutta l’Europa e che in Italia segnarono la fine del sistema liberale – in cui ci furono scioperi e agitazioni da parte delle classe operari che rivendicavano aumenti salariali e giornata lavorativa di 8 ore, ispirandosi in parte al modello della Rivoluzione d’Ottobre.
In tutto questo marasma di avvenimenti politici e non solo, si tennero in Belgio, dopo lo stop bellico, le Olimpiadi. Anche tra le Fiandre e il Mar del Nord furono i guantoni di matrice anglosassone a dominare la scena. Furono 116 pugili partecipanti, provenienti da 11 nazioni, e le categorie di peso, a differenza delle precedenti edizioni, salirono a 8.
Per la prima volta andarono a medaglia anche dei pugili dall’idioma non propriamente anglofono, tra cui il nostro Edoardo Garzena (Torino 1900 – Torino 1982), che così regalò la prima storica medaglia al pugilato italiano. Garzena andò i Belgio assieme ad altri 4 pugili, che però finirono la loro avventura olimpica al 1° turno, mentre lui arrivò al bronzo nei Pesi Piuma, alle spalle dei francesi Paul Fritsch (oro) e Jean Cachet (argento).
Dopo quella medaglia, Garzena passò al professionismo, arrivando a sfiorare il titolo europeo. Finita la carriera si dedicò, anima e corpo, all’insegnamento dell’arte pugilistica, fondando negli anni venti l’Accademia Pugilistica Gallaraterse e nel 1946 l’Accademia Pugilistica Torinese, ora conosciuta come Boxing Club Torino.
Di seguito il medagliere della Boxe ai VII Giochi Olimpici – Anversa 1920
1 Stati Uniti d'America 3 0 1
2 Regno Unito 2 1 3
3 Canada 1 2 2
4 Francia 1 1 1
5 Sudafrica 1 0 0
6 Danimarca 0 3 0
7 Norvegia 0 1 0
8 Regno d'Italia 0 0 1
Totale 24 medaglie (8 8 8)