Roma 14 agosto - Alle 23.15, con circa 15 minuti d’anticipo, il volo AZ 209 ha completato la sua manovra di atterraggio sulle piste dell’Aeroporto di Fiumicino, riportando a casa la Squadra Azzurra di Pugilato dalla Londra a Cinque Cerchi.
Visi tirati e stanchi quelli dei nostri atleti, tecnici e dirigenti alla fine di questi venti giorni Olimpici, ma dai quali, comunque, trapelava una certa soddisfazione per i grandi risultati conseguiti. Anche se, ovviamente, in oro è ancora presente il rammarico per quel quasi Oro di Roberto Cammarelle.
A guidare la delegazione - che ha trovato ad attenderla le telecamere di Sky per le interviste di rito rilasciate al giornalista Paolo Assogna - c’era il Team Leader e Segretario Generale FPI, Alberto Tappa, con lui lo staff Tecnico, formato dal DT Francesco Damiani, dal RT Raffaele Bergamasco e dal fisioterapista Fabio Morbidini. I protagonisti principali, però, non potevano che essere i nostri 7 alfieri, che così bene hanno difeso il Tricolore della Boxe sul Ring dell’Excel. A partire dai tre medagliati: Roberto Cammarelle (GS Fiamme Oro - argento +91kg), Clemente Russo (Gs Fiamme Azzurre - 91 kg) e Vincenzo Mangiacapre (GS Fiamme Azzurre - 64 Kg). Come loro, sono stati festeggiati dai parenti, familiari e tifosi presenti, anche Manuel F. Cappai (GS Fiamme Oro 49 Kg), Vincenzo Picardi (GS Fiamme Oro 52 Kg), Vittorio J. Parrinello (CS Esercito- 56 Kg) e Domenico Valentino (GS Fiamme Oro 60 Kg).
Presente in aerostazione, per dare il bentornato alla truppa azzurra, il consigliere federale e Coordinatore Nazionale Settore Arbitri/Giudici (nonché Medaglia di bronzo a Los Angeles 1984 nei massimi), Angelo Musone. Non è voluto mancare, infine, il Maestro Domenico Brillantino, che nella sua Excelsior Boxe di Marcianise ha visto muovere i primi passi sul ring a Russo, Valentino e Mangiacapre.
Si conclude così questa avventura Olimpica in terra di Britannia, che ha confermato il pugilato italiano come uno degli sport più vincenti del nostro panorama sportivo. L’attenzione di tutti, però, è già rivolta verso una città dall’altra parte dell’atlantico: Rio De janeiro.