Le Cinture di Roma sono nate da un’ idea di Davide Buccioni, in una sorta di remake di quelle degli anni ’50 e ’60, estenuanti tornei che vedevano in azione circa 150 pugili confrontarsi nell’arco di una settimana piena. Un successo di pubblico, ma non sempre facile da organizzare. L’idea dell’organizzatore era di abbinarle ad una delle sue riunioni importanti sulla piazza romana. Se prima era difficile organizzarle con più di un centinaio di atleti, oggi stranamente lo è ancora di più con un numero di partecipanti ridotti, si può dire, all’osso di Elite. Buccioni getta la spugna che invece raccoglie Simone Autorino con la sua Società Roma Est. Il successo e l’interesse sono stati immediati e lo diventerà ancora di più con le finali ormai prossime, probabilmente destinato a diventare un piatto forte romano, come lo è stato per certi versi il Guanto d’Oro, nato e ampliato da un’iniziativa di una società di Colleferro.
Prima della riunione che ha visto i professionisti, si è svolta nello stesso impianto del Tendastrisce la semifinale delle Cinture di Roma con pugili Elite, gli atleti più validi che hanno dato la loro piena disponibilità. In pratica nella stessa giornata si sono svolte due riunioni al prezzo di una, anche se può sembrare uno spot.
Primi a salire sul ring i 60kg con Luca Angeletti e Andrea Orsini. Il primo è un vero rullo compressore che lascia poco respiro agli avversari. Orsini nella seconda ripresa pensava di aver trovato la soluzione con un buon montante destro, ma era un fuoco di paglia che lo costringeva ad accettare duri scambi con verdetto per l’allievo di Mattioli e Ascani. Nell’altra semifinale Fernandez prende le redini del match, anche se i colpi precisi di Parrini lo frenano. Il solito dilemma di chi fa il match e di chi porta i colpi puliti, di chi cerca lo scambio e di chi lo evita. Ai giudici l’arduo dilemma che stavolta favorisce Parrini, quindi la finale si gioca in casa Team Boxe Roma XI. Nei 64kg Zingaro in ottima forma aveva la meglio su Frati, pugile dalle mani pesanti, veterano di tante battaglie. Match interessante e tirato dove la velocità e continuità dell’allievo di D’Alessandri aveva buon gioco. Si passa quindi ai 69kg con Mirko Natalizi che inquadra bene con il suo jab un Ventura, pericoloso nelle sue reazioni, ma esposto ai colpi dritti. Ventura che accusa un dolore alla spalla rischia parecchio, accusando in un paio d’occasioni, rimediando una chiara sconfitta. Edoardo Nodaro, 81kg, con la sua boxe d’attacco asfissiante ha trovato in Matteo Guainella un alter ego con maggiore potenza e precisione, qualità necessarie per ottenere il verdetto. Tra i 91kg c’era una rivincita molto attesa. Morri ha ribadito la sua superiorità su Cesolini con il verdetto a favore, diversa la sostanza perchè stavolta a rischiare è stato proprio l’allievo di Agnuzzi pescato da un velenoso gancio destro. I due richiami subiti da Cesolini si sono rivelati determinanti. Nell’altra semifinale i Guainella di San Basilio hanno fatto l’en plein. Gabriele si è dimostrato troppo forte e potente di fronte ad un Abbassi, che oltre alla sua ben nota abilità ha dovuto far sfoggio di doti da incassatore non indifferenti. Chiude la serata un match fuori Torneo. Tranquillo più continuo superava di misura Sammarco al termine di un match piacevole.
(al. br.)
Dilettanti Elite, trofeo cinture di Roma :
60 Kg
Luca Angeletti (Roma XI) b Andrea Orsini (Fight Co) VP
Manuel Perrini (Roma XI) b Carlos Fernandez (Boxing Arcesi) VP
64 Kg
Ennio Zingaro (Phoenix Gym) b Alberto Frati (Boxing Arcesi) VP
69 Kg
Mirko Natalizi (Boxe Academy) b Armando Ventura (Roma XI) VP
81 Kg
Matteo Guainella (San Basilio Boxe) b Edoardo Nodaro (Boxing Arcesi) VP
91 Kg
Flavio Morri (ProFighting) b Luigi Cesolini (Pugilistica Italiana) VP
Gabriele Guainella (San Basilio Boxe) b Feker Abbassi (Audax Cisterna) VP
Senior: 75 Kg Roberto Tranquillo (Fight Co) b Manuel Sammarco (Setteville Nord) VP
Commissario di Riunione: Raffaele Aveni
Arbitri/Giudici: Marco Pacor, Raffaele Derasmo, Roberto Di Mario, Marco Marzuoli.
