Al Panathlon si parla di boxe con Belfiore, Rosi e Spada

ROMA, 8. 2. 2011 – ( Alfredo Bruno) -La boxe entra per la prima volta nella sede romana del Panathlon International Club su invito del Presidente del Coni Lazio, Alessandro Palazzotti, che è anche il vicepresidente del prestigioso Club. Una lacuna che è stata agevolmente bypassata prendendo spunto in primo luogo dai cento anni ufficiali della boxe nella nostra regione, parliamo delle prime organizzazioni e delle prime manifestazioni. La serata ha avuto un relatore d’eccezione in Vincenzo Belfiore, famoso storico della noble art, ma considerato soprattutto il maggiore collezionista di tutto ciò che a che fare con tale disciplina. Oltre a numerosi soci del Panathlon erano presenti Marcello Stella, Consigliere FPI, Michela Pellegrini, Addetto Stampa della Federazione, e Roberto Aschi, Consigliere del Comitato Laziale. Logicamente il protagonista principale della serata in tutti i risvolti è il pugile. A rappresentare la categoria sono stati chiamati un Gianfranco Rosi, che sembra aver fermato le lancette del tempo, e Domenico Spada in procinto di battersi per il titolo europeo dei medi e in lizza più in là ad ottenere la terza chance per un mondiale.


Palazzotti fa le presentazioni illustrando la novità della serata rappresentata proprio da Vincenzo Belfiore che sta preparando un libro di grande importanza dove i 100 anni del pugilato laziale avranno ampio spazio sia con lo scritto che con le immagini. L’oratore, da una vita dentro tale disciplina, incanta i presenti con alcune chicche storiche e aneddoti seguiti con la massima attenzione. Una sorta di anteprima di un ampio volume, che ha già tante richieste ancora prima di essere pubblicato.Gli stereotipi negativi della boxe vengono cancellati come lo scritto in gesso su una lavagna. Tocca quindi a Gianfranco Rosi, che tra l’altro è diventato Tecnico Federale, descrivere come da giovane, aspirante calciatore, sia entrato per curiosità, accompagnato da un amico, in palestra e in pratica non esserne uscito più. Da un grande campione di un passato non lontano si passa con disinvoltura al presente e al futuro. Conduttore di questo filone è Domenico Spada, 30 anni, che illustra le difficoltà e i sacrifici che incontra un pugile quotato come lui deciso ad emergere nel mondo del professionismo. La serata ha il suo proseguimento con la cena dove si alternano autografi, scambi di gagliardetti con foto di rito. Il finale è d’autore, degno di essere immortalato nel libro di Vincenzo Belfiore: Gianfranco Rosi augura a Domenico Spada di diventare campione del mondo, magari realizzando il sogno di “Vulcano” e diventare dopo Carnera, Benvenuti e Rosi il quarto italiano a conquistare il prestigioso titolo in America...Il futuro è tutto da scoprire.


 

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