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IL PUNTO DEL PRESIDENTE FLAVIO D'AMBROSI: Congresso EBU. Speriamo nella svolta.

IL PUNTO DEL PRESIDENTE FLAVIO D'AMBROSI: Congresso EBU. Speriamo nella svolta.

Congresso EBU. Speriamo nella svolta.

Si è da poco concluso il congresso dell'Ebu che ha eletto il nuovo board.

Dopo anni di difficoltà, caratterizzati anche dal rinvio "sine die" di sfide al Campionato europeo (il nostro pugile Ceglia ne sa qualcosa), spero che qualcosa cambi nelle politiche di promozione e sviluppo del pugilato europeo.

Non v'è dubbio che il movimento pugilistico europeo professionistico richiederebbe un vero e proprio "polo di coordinamento" tra le varie Federazioni nazionali.

A mio parere, l'Ebu dovrebbe svolgere tale funzione con più vivacità e non limitarsi ad una semplice attività "notarile" nella gestione dei Titoli continentali.

Diversamente si rischia - anche nella totale assenza di idee e progetti - che vincere un titolo EBU sia considerato, sempre di più, non strettamente necessario come trampolino di lancio per un titolo mondiale delle sigle più importanti ed anzi che il titolo continentale sia sostituito dai vari titoli internazionali delle stesse sigle.

Comunque, il pugilato italiano va avanti per la sua strada. Con il ritrovato entusiasmo, con la stampa che torna prepotentemente ad interessarsi dei nostri nuovi campioni e con le emittenti televisive che tornano ad offrire i loro spazi.

La spasmodica ricerca del talento - operata anche attraverso una nuova formula dei Campionati italiani Aob - il completo riassetto organizzativo delle Rappresentative Azzurre, la riforma del settore Pro, cominciano a dare i primi abbondanti frutti sia in termini di risultati sportivi che di straordinario incremento di affiliazioni, tesseramenti e riunioni pugilistiche.

Sia nel circuito Aob che Pro, l'Italia sta tornando nuovamente competitiva a livello internazionale e la nidiata di giovani talenti, alcuni dei quali già affermati, garantiscono un promettente futuro alla nobile arte italiana e alle palestre che sono tornate a riempirsi.

Nel frattempo qualche foglia "secca" cade dal rigoglioso albero del movimento pugilistico italiano e della Fpi. La caduta è sciorinata da motivi palesemente non credibili quando, invece, essa è solo giustificata da frustrazioni che hanno reso arida e disidratata la povera foglia!

Ce ne faremo una ragione anche perché non mi sembra che tali aride foglie abbiano mai contribuito alla crescita dell'albero pugilato...neanche di quello amatoriale!

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D'Ambrosi

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