LAZIO
Il mio primo e finora unico incontro con Alessandro Bisozzi si è svolto nella maniera più fortuita e impensabile, anche se per forza di cose le nostre strade avevano una direttiva obbligata, la boxe. Il 6 luglio allo Stadio Comunale Fattori, riunione con il mondiale ad interim di Silvio Branco, all’entrata c’è un banco con la presentazione e la vendita di un libro, una copertina semplice ma efficace con una bella foto di Vittorio Tamagnini. Un appassionato, o addetto ai lavori, come il sottoscritto non si può tirare indietro nell’acquistare un libro che parla di uno dei più grandi campioni che l’Italia abbia avuto, un pugile che segna insieme a Carlo Saraudi l’inizio di una storia che ha avuto ed ha ancora Civitavecchia grande protagonista. Devo essere sincero non avevo in quel periodo tempo per leggere e quindi l’ho messo nella mia biblioteca “pugilistica” in attesa. A risvegliarmi è stato qualche giorno fa Vincenzo Belfiore il quale mi decantò il libro di Bisozzi.