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Lutto nel Pugilato Italiano. E' scomparso l'arbitro-giudice internazionale Raffaele Argiolas.

Larbitro_Raffaele_Argiolas_1280x768Giovedì 26 luglio u.s. è venuto a mancare l'arbitro-giudice internazionale Raffaele Argiolas di Monserrato (Cagliari) a seguito di una lunga malattia. Lo ricordo come un grande arbitro e appassionato di pugilato. Un sardo che non ha mai tradito il suo impegno per lo sviluppo dello sport nella sua isola e oltre, svolgendo il suo lavoro con serietà ed etica professionale. Alla famiglia esprimo le più sentite condoglianze anche a nome di tutto il movimento pugilistico italiano. 


                             Franco Falcinelli


 


Il ricordo dell'amico e giornalista Giuseppe Giallara.


CAGLIARI.Quando arriva il momento di salutare un amico che ci lascia per sempre, stenti a trovare le parole. Prima devi riuscire a far lenire il nodo che hai in gola e ad attenuare gli effetti della brutta notizia, per quanto fosse temuta e paventata da tempo. La notizia è arrivata nel primo pomeriggio di ieri 26 luglio, e per la boxe ha significato un nuovo lutto. L'arbitro internazionale Raffaele Argiolas, nato a Monserrato (Cagliari) 67 anni fa, non è più. Ammalato da qualche tempo, ha lasciato questa vita terrena con dignità e riservatezza, quando il pugilato aveva ancora bisogno di lui sul ring e a bordoring. Quando la sua famiglia e i suoi amici avevano ancora bisogno di lui, della sua disponibilità e della sua affabilità. Ho conosciuto Raffaele Argiolas nei primi anni Settanta, quando la passione per la boxe stava per indurlo a diventare un addetto ai lavori e a salire sul ring non come pugile ma come direttore e giudice di contese pugilistiche. A partire dal 1979, applicandosi con impegno e serietà, Argiolas era riuscito a diventare un arbitro-giudice internazionale di valore, prima dedicandosi ai match dilettantistici e poi, dal 1999, officiando in combattimenti professionistici di pregio, non sempre facili da dirigere, per un totale di 32 in veste di arbitro e di 43 come giudice a decorrere dal 1996. Per citare solo alcuni di questi combattimenti, si possono ricordare il mondiale dei supermedi Ibf tra Sven Ottke e Thomas Tate del 1999 in Germania e quello del 2002 sempre in Germania tra lo stesso Ottke e Joe Gatti. E ancora, il mondiale Youth dei welter Ibf tra Stefan Stefanovic e Michael Schubov in Serbia. In veste di giudice ha officiato nel mondiale dei medi Ibf tra Arthur Abraham e Mahir Oral nel 2007 in Germania, nel mondiale Youth dei mediomassimi tra Francesco Versaci e Fatjom Murati a Cagliari nel 2010 e in altri ancora che hanno visto impegnati sul ring validi  protagonisti della boxe internazionale come Vassiliy Jirov, Leavander Johnson, Henry Mask e Marco Huck. Argiolas si muoveva sul ring con semplicità, badando a non essere mai troppo appariscente, sempre concentrato e meticoloso. Non amava il protagonismo, puntava all'essenziale, al rispetto delle norme che tutelano l'incolumità dei pugili sul ring pur senza rinunciare allo spettacolo, ed era padrone dei propri gesti e delle proprie emozioni.  


Era soddisfatto di quanto era riuscito a fare, ma ne parlava senza enfasi, con modestia, con la mente già proiettata verso altri match futuri in giro per il mondo. Sino a quando un subdolo male non lo ha costretto anzitempo all'abbandono; non però alla resa, perché lui non ha mai smesso di lottare sino alla fine di una battaglia troppo dura, impietosa, dalla quale è impresa ardua uscirne vincitori.         Nulla in questa vita è eterno, ma se si lascia un buon ricordo di sé è come se una parte di noi continuasse a vivere. E l'arbitro-giudice Raffaele Argiolas, monserratino come il mitico peso welter degli anni Sessanta Fortunato Manca, ha sicuramente lasciato un buon ricordo in coloro che lo hanno conosciuto e hanno apprezzato il suo esempio di uomo e di sportivo. Ci sembra di sentire ancora la sua esortazione diretta ai due pugili al centro del ring, prima di dare il via al combattimento: “Ragazzi, mi raccomando, fate un match corretto e leale”. Sicuro, corretto e leale. Come lo è stato lui, un signore sul ring e nella vita.


                                                                    Giuseppe Giallara  

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