Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Londra 1948, 5 medaglie per gli Azzurri

Olimpiadi2Tre anni prima i cannoni della Seconda Guerra Mondiale avevano smesso di tuonare, ma il Mondo dal caldo battagliare era piombato in un freddo e glaciale pugnare. Il 1948, anno in cui a Londra si riprese a gareggiare sotto la Bandiera dei Cinque Cerchi dopo lo stop bellico, sancì il definitivo tramontare delle speranze di una civile convivenza tra i due blocchi, dominati dagli USA, da una parte, e dall’URSS, dall’altra. Quei 365 giorni, densi di avvenimenti di carattere internazionale e non, passarono alla storia soprattutto per il famoso blocco di Berlino (24 giugno), imposto dai sovietici per “dissapori” con le potenze occidentali (USA, Francia e Gran Bretagna) sul futuro della Germania, che durò fino all’11 maggio del 1949 quando l’URSS non fece più niente per bloccare i rifornimenti alla città tedesca, ormai di fatto divisa, come la Madrepatria, in due aree d’influenza.


 


1948_Olimpiadi


Il Blocco, però, non fu il solo fatto storico che rese alquanto alta la tensione Ovest-Est. L’avvio del Piano Marshall (3 Aprile), ovvero l’immissione da parte statunitense di miliardi e miliardi di denaro nelle esangui casse degli Stati Europei devastati dalla Guerra per risollevarli e impedire che parte di loro finissero sotto l’ombrello di Mosca, non contribuì molto a rasserenare gli animi. Servì, e molto, a far ripartire il motore Europa, che 6 anni di Guerra avevano privato di tutta la benzina. Europa, la parte occidentale s’intende, iniziò a mettere i primi mattoni su quella casa, che poi si sarebbe chiamato NATO. Di cui fecero parte anche gli USA, che l’8 novembre confermarono Harry Truman alla Casa Bianca.


 


 


 


 


 


 


 


 


Il 1948 fu contrassegnato anche dalla fine del colonialismo imperiale della Gran Bretagna, che riportò a casa l’ultimo contingente presente sul suolo indiano (28 febbraio). India che aveva perso, un mese prima (30 Gennaio), l’uomo che l’aveva portata all’Indipendenza, Ghandi, assassinato da un estremista indù. A Maggio (14) Israele proclamò la sua esistenza e già il giorno dopo fu costretto a proteggerla dall’attacco combinato di Egitto, Transgiordania, Siria, Iraq e Arabia Saudita. L’ONU – organizzazione nata sulle ceneri della fallimentare Società delle Nazioni – adottò (9 dicembre), con la risoluzione 260 A (III), la "Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio". E il giorno dopo, a Parigi, venne firmata la Dichiarazione universale dei diritti umani.




Formenti


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


(Ernesto Formenti l'unico oro della spedizione londinese)


 


Per quanto riguarda l’Italia, il 1948 fu un anno tra i più importanti della sua Storia. Entrò in vigore (1 gennaio) la Costituzione Repubblicana; l’Assemblea Costituente dichiarò chiusi i propri lavori (31 gennaio); La DC vinse (18 Aprile) con il 49% dei voti le prime elezioni Repubblicane; Luigi Enaudi (11 giugno) divenne il Primo Presidente della Repubblica eletto – De Nicola fu nominato Capo Provvisorio dello Stato dopo il referendum Monarchia-Repubblica del 2 giugno 1946; il 28 giugno l’Italia aderì al piano Marshall e il 14 luglio si sfiorò la Guerra Civile a causa dell’attentato al Segretario PCI Togliatti.


 


Zuddas


 


 


 


 


 


 


 


(Gianni Zuddas in un match durante il Torneo Olimpico 1948)


 


In questo clima da “guerra fredda si svolsero a Londra, dal  29 luglio al 14 agosto, i Giochi della XIV Olimpiade, che erano ormai orfani da più di 11 anni del loro Padre, il Barone De Cubertin, morto nel 1937. La Capitale inglese ottenne l’organizzazione dei giochi nell’agosto del 1945, a pochi giorni dalla fine delle ostilità belliche e dallo scoppio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. La bandiera a Cinque Cerchi ricominciò a sventolare dopo l’annullamento della XII edizione, che avrebbe dovuto avere luogo a Tokio nel 1940, e la XII del 1944 che non fu mai assegnata causa II Guerra Mondiale. I Giochi Olimpici di Londra del 1948 furono, per la prima volta nella storia delle olimpiadi, trasmessi in tutta l’Inghilterra dalla televisione e videro la partecipazione di ben 4300 atleti (468 donne), in rappresentanza di 59 nazioni. Come era accaduto dopo la Prima Guerra Mondiale, i paesi aggressori (Germania e Giappone) non furono invitati, e fu molto discussa anche la partecipazione dell’Italia, che alla fine fu però ammessa per via dell'armistizio di Cassibile. Furono assenti anche l’Unione Sovietica, la Romania, la Bulgaria e il neonato stato di Israele.




Dottavio


 


 


 


 


 


 


 


(Il romano Alessandro D'Ottavio, bronzo tra i Welter)


 


Eroi di questa edizione furono: Fanny Blankers-Koen (Olanda, atletica leggera): soprannominata la "mammina volante", vinse 4 ori nei 100 m piani, 80 m ostacoli, 200 m piani e staffetta 4 x 100 m. Il suo soprannome lo deve quando, agli Europei di Oslo nel 1946, tra una gara e l’altra aveva allattato la figlia neonata; Bob Mathias (USA, atletica leggera): a 17 anni vince l'oro nel decathlon, che ha cominciato a praticare appena 4 mesi prima. È il più giovane campione olimpico nella storia dell'atletica maschile; Emil Zapotek ufficiale dell’esercito cecoslovacco, conquistò la medaglia d’argento nei 5000 m piani e trionfò nei 10000, costringendo al ritiro il primatista mondiale della specialità, il finlandese Viljo Heino.


 


Fontana


 


 


 


 


 


 


 


(Ivano Fontana, il secondo bronzo italiano a Londra)


 


Per quanto riguarda il medagliere, a farla da padrone furono gli atleti statunitensi che conquistarono ben 84 medaglie. Alle loro spalle si piazzò la Svezia con 44 medaglie e la Francia che ne vinse 29. L’Italia, a dispetto di tutte le difficoltà in cui versava, ottenne un onorevole 5 posto, grazie a 27 medaglie: 8 ori, 11 argenti e 8 bronzo.




Spartaco_Baldinelli


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


(Spartaco Baldinelli, argento nella categoria Pesi Mosca)


Quasi un quinto dell’intero bottino azzurro fu merito dei pugilatori, che portarono a casa 5 medaglie: 1 oro, 2 argenti e 2 bronzi. Nel medagliere di specialità, i nostri boxer si piazzarono al quarto posto dietro al Sudafrica, Argentina e Ungheria.


L’unico oro arrivò grazie al Peso Piuma Ernesto Formenti, che, nonostante un infortunio alla mano sinistra, sconfisse uno dietro l’altro tutti i suoi avversari: Farkas (Ungheria), Martin (Canada), Savoie (Irlanda), Antkiewicz (Polonia) e in finale Shepherd (Sudafrica).


Le categorie più “leggere” furono quelle che regalarono allo sport italiano le medaglie più pregiate. I due argenti, infatti, se li misero al collo il Peso Mosca Sapartcao Baldinelli e il Peso Gallo Gianbattista Zuddas. Baldinelli, laziale di Velletri, perse la finale di categoria contro l’argentino Pascual Nicolas Perez, che si laureò campione Olimpico. Il Terzo posto, tra i Mosca, fu appannaggio del sudcoreano Han Soo-An.


L’ungherese Tibor Csik negò l’oro al Sardo Zuddas tra i Gallo, che comunque tornò in Patria con un ottimo secondo posto. Dietro di lui si piazzò il portoricano Juan venegas.


Alessandro D’Ottavio fu di bronzo nella categoria dei Welter. Davanti al romano, classe 1927, si classificarono il cecoslovacco Julius Torma e lo statunitense Horace Herring.


L’ultima medaglia olimpica azzurra nella Noble Art arrivò grazie al Peso Medio Ivano Fontana. L’atleta aquilano si issò sul terzo gradino del podio dietro all’inglese John Wright e all’ungherese Laszlo Papp.


Medagliere Pugilato:


1 Sudafrica 2 1 1  


2 Argentina 2 0 1


3 Ungheria 2 0 0


4 Italia 1 2 2


5 Cecoslovacchia 1 0 0  


6 Regno Unito 0 2 0 1


7 Belgio 0 1 0 ;  Svezia 0 1 0 ;  Stati Uniti d'America 0 1 0


 10 Danimarca 0 0 1 ;  Corea del Sud 0 0 1 ;  Polonia 0 0 1 1;  Porto Rico 0 1 0 1


Legenda: Oro-Argento-Bronzo

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