Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Berlino 1936. Sergo è d'oro, Matta d'argento

Olimpiadi2I Giochi della XI Olimpiade ebbero luogo a Berlino dal 1 al 16 agosto del 1936. Quello fu un anno in cui iniziarono ad assumere proporzioni catastrofiche le tensioni a livello internazionale, che nel giro di tre anni sarebbero sfociate nella II Guerra Mondiale.


 


 


 


 


 


 


Berlino era, ormai, divenuta la Capitale del rinnovato Reich Tedesco, dominato dalla Svastica, che sarebbe dovuto durare 1000 anni. La Germania aveva buttato, quasi del tutto, giù la maschera, facendo vedere che avrebbe dato seguito ai suoi propositi bellicoso-espansionistici.


 


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Espansione era un termine familiare anche in Italia, visto che nel maggio di quell’anno le truppe italiche erano entrate in Addis Abeba, con annessa proclamazione dell’Impero in quel del 9 maggio.


Chi un impero ce l’aveva da tempo, era l’Inghilterra, che al principiare del 1936 vide morire il suo Re e Imperatore, Giorgio V, a cui sarebbe succeduto – solo per pochi mesi causa Wally SimpsonEdoardo VIII, e un suo scrittore sul famoso andate: Joseph Rudyard Kipling.


 


 


 


 


 


Tornando a parlare di tensioni e venti di guerra, c’è da ricordare che il 1936 vide l’alba della cruentissima Guerra Civile Spagnola – immortalata dal celebre dipinto di Picasso su Guernica – che avrebbe portato Franco, nel giro di tre anni, a diventare il Caudillo di tutta la nazione spagnola fino alla sua morte.


La decisione di assegnare i Giochi olimpici a Berlino venne presa il 13 maggio 1931, ma quando Adolf Hitler venne nominato da Hindenburg Cancelliere, il 30 gennaio 1933,  molte furono le richieste di trovare una nuova sede per le Olimpiadi del 1936. Il Comitato Olimpico Internazionale, però, fu irremovibile.


Il governo tedesco non badò a spese: lo stadio olimpico in Berlino venne realizzato in materiali pregiati e con una struttura dalle forme classiche di memoria greco-romana, mentre la piscina fu ampliata e gli atleti poterono godere di uno sfarzoso villaggio olimpico. L’agone olimpico venne anche magnificato dall’estro della regista Leni Riefenstahl, che immortalò le gesta degli atleti in gara nel celebre Film “Olympia”, che forse ancor’oggi rimane il più celebre film mai girato sulle Olimpiadi.


 


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Questa edizione fu anche la prima ad essere ripresa dall'occhio delle telecamere della televisione: il regime tedesco mise in onda il primo programma televisivo regolare al mondo per permettere ai possessori dell'apparecchio di seguire la visione in diretta dell'evento, mentre la Deutsche Reichspost, vista la scarsità di apparecchi televisivi privati, organizzò vari punti d'ascolto (le cosiddette "sale pubbliche televisive") in diverse zone di Berlino affinché anche la gente comune potesse ammirare le imprese degli atleti.


Durante le Olimpiadi del 1936 venne introdotta un'aggiunta di primario valore per tutte le edizioni future, il percorso della fiamma olimpica; l'ultimo tedoforo portò la fiaccola olimpica sin entro lo stadio accendendo il braciere posto tra le gradinate.


 


 


 


 


 


 


(Gavino Matta durante un match delle Olimpiadi 1936)


 


 


Ci furono, inoltre, vari tentativi di boicottare le Olimpiadi della “Croce Uncinata”, tra cui quello del governo spagnolo, che boicottò i Giochi e organizzò una contro-olimpiade popolare come un evento parallelo a Barcellona. Circa 6.000 atleti provenienti da 22 paesi iscritti per i giochi. Tuttavia, la cosiddetta "Olimpiade del Popolo" fu interrotta a causa dello scoppio della guerra civile spagnola appena un giorno prima dell'inizio dell'evento. Come la Spagna, anche l'Unione Sovietica rifiutò di partecipare alle Olimpiadi estive del 1936, anche se non organizzò nessuna contro-olimpiade.


Stella indiscussa della quindici giorni berlinese fu l’americano Jesse Owens. Il velocista di colore che, a dispetto delle velleitarie idee di supremazia ariana, dominò incontrastato il proscenio conquistando 4 ori. L’Italia, alla fine, si piazzò 4° nel medagliere (8 ori, 9 argenti e 5 bronzi) alle spalle della Germania, degli States e dell’Ungheria.


 


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Per quel che riguarda il Pugilato, i nostri atleti ottennero il medesimo risultati, finendo in quarta posizione, con la Germania prima davanti alla Francia e all’Argentina. 1 oro e 1 argento fu il bottino finale dei pugili italiani, conquistato grazie alle performance dei “più leggeri”. Le due medaglie, infatti, giunsero grazie al Peso Mosca Gavino Matta e al Peso Gallo Ulderico Sergo.


 


 


 


 


 


(Sergo alla fine della finale vinta contro l'americano Wilson)


Il sardo Matta venne sconfitto nella finale di categoria dal tedesco Willy Kaiser, con lo statunitense Louis Laurie che si sistemò sul terzo gradino del podio. D’oro, invece, fu la medaglia del fiumano Ulderico Sergo che ebbe la meglio nella finale sull’americano Jack Wilson. Terzo finì il messicano Fidel Ortiz.


Medagliere Pugilato:


1 Germania 2 2 1


2 Francia 2 0 0


3 Argentina 1 1 2


4  Regno d'Italia 1 1 0  


5 Ungheria 1 0 0;  Finlandia 1 0 0 1


7 Stati Uniti d'America 0 1 1;  Norvegia 0 1 1  


9 Estonia 0 1 0; Sudafrica 0 1 0


 11 Danimarca 0 0 1; Svezia 0 0 1; Messico 0 0 1

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