Il DT Francesco Damiani commenta l’entrata in scena degli Azzurri a Londra 2012

Box16CammarellePerea014Dall’angolo tricolore arrivano i primi commenti del Direttore Tecnico delle Nazionali di Pugilato Francesco Damiani impegnato a Londra in qualità di Head Coach della Squadra Azzurra Olimpica. Medaglia d’argento a Los Angeles ’84 nella categoria dei Pesi Massimi e campione del mondo WBO nell’89,


 


 


 


 


(Foto Simone Ferraro fotografo-Photo Manager GMT: Match Cammarelle vs Castillo)


 


 


 


Damiani dal 2007 è il punto di riferimento dei pugili azzurri. Con loro ha condiviso emozioni, sconfitte e soprattutto vittorie. I tre podi conquistati a Pechino 2008  (l’oro di Cammarelle, l’argento di Russo ed il bronzo di Picardi) sono l’apice di un lungo ed impegnativo cammino che non ha smesso di far brillare i guantoni tricolore anche nell’ultimo quadriennio. Ora la meta è il podio londinese ma la vittoria va costruita “match dopo match”. Nessun pronostico ma tanta fiducia nelle capacità di atleti esperti e preparati al meglio. Per Damiani ora conta solo la concentrazione e la voglia di arrivare.


 


 


 


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A dare il buon esempio è l’oro di Pechino 2008 nei +91 Kg. Roberto Cammarelle, che ora nei quarti, in programma lunedì 6 alle 23.45, sfiderà il marocchino Mohammed Arjaoui:  “Il primo test negli Ottavi con l’ecuadoregno Ytalo Pera Castillo – commenta il DT dell’IBT - è andato bene. Cammarelle ha battuto un atleta giovane e molto meno esperto di lui ma comunque coraggioso. Qualche scambio di troppo nella terza ripresa che comunque gli è servito ad entrare nel vivo di questa Olimpiade. Lunedì prossimo nei Quarti incontrerà un atleta più bravo, il marocchino Mohammed Arjaoui (che quest’anno ha partecipato alle WSB 2012 con Istanbul, ndr), che però non rappresenta un ostacolo per Roberto. In Semifinale sicuramente arriverà il quotato azero Magomedrasul Medzhidov con il quale Cammarelle potrebbe giocarsi la Finale. Anche in questo caso, però, si tratterebbe di un match alla sua portata. Il fisico conta ma la vittoria per Roberto è sempre di testa”


 


Altro big azzurro che ha passato il turno, pur non combattendo a causa del Walk Over dell’angolano Silva Tumba, è Clemente Russo. Tatanka nei quarti, che andranno in scena domenica 5 agosto alle 23.45, affronterà il cubano Larduet per l’accesso alle semifinali. Damiani non nasconde le insidie di quest’incontro, essendo però convinto delle enormi qualità di Russo: “Sia Larduet, nei quarti, che l’azero Mammadov, potenziale avversario in semifinale, sono avversari tosti, ma Clemente ha dalla sua maggiore esperienza, determinazione e qualità. La cosa importante è che sia convinto dei suoi mezzi.”


 


 


 


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(Foto: Simone Ferraro fotografo-Photo Manager GMT: Parrinello vs Campbell)



         


 


 


 


L’ascesa al podio nei 56 Kg. sarebbe potuta andare bene anche per l’azzurro Vittorio J. Parrinello, che ha perso (11-9 ai punti, ndr), pur non meritandolo affatto, contro il vicecampione del Mondo, nonché idolo di casa, Luke Campbell:Al suo primo incontro con il namibiano Matheus – sottolinea Damiani - Parrinello ha testato le sue condizioni dimostrando di essere in forma e di boxare in scioltezza. E’ stata una bella sfida e Parrinello ha dato il massimo ripetendo quello che ha fatto fino ad ora. Quest’anno ha incontrato, facendosi valere, i migliori campioni, primo fra tutti il cubano Lazaro Alvarez Estrada, medaglia d’oro mondiale. Stasera ha disputato con grande impegno il match più difficile contro l’atleta di casa Luke Campbell, quello che gli avrebbe aperto le porte del podio. Un Match nel quale Vittorio ha boxato veramente bene e in cui ha dimostrato tutto il suo valore. E’ andata male, purtroppo. Il Ragazzo è, ovviamente, deluso ”.


 


 


 


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Nei prossimi tre giorni faranno il loro esordio Olimpico gli ultimi tre azzurri: Domenico Valentino (60 kg), Vincenzo Picardi (64 kg) e Vincenzo Mangiacapre (64 kg). Mr. Tattoo sarà il primo ad assaggiare per la prima volta il ring dell’Excel Arena quest’oggi (2 agosto, ndr) alle 21.30, quando incrocerà i guantoni con il britannico Josh Taylor per gli ottavi della sua categoria. Un match complicato, ma alla portata dell’azzurro: E’ sempre difficile affrontare un pugile di casa quando si tratta di Olimpiadi, oltretutto l’inglese è un buon pugile. Valentino è, però, concentrato e convinto dei suoi mezzi, avendo dalla sua, inoltre, un qualcosa in più sotto a livello tecnico


 


Domani (Venerd’ 3 agosto ore 15.15)sarà la volta di Vincenzo Picardi fare la sua prima apparizione all’Excel. Di fronte avrà il mongolo Tugstsogt Nyambayar, che ha vinto, dando prova di essere in formissima, nei sedicesimi contro l’azero Mamishzada. I due si sono già affrontati, con vittoria da parte dell’asiatico nel Mondiale di Milano del 2009. Ricordo che, come conferma Damiani, non peserà affatto sulle spalle del Bronzo di Pechino 2008: “Vincenzo sa bene che il suo avversario è di livello, ma si sente pronto sia a livello fisico che psichico. Ha voglia di iniziare a combattere a questa Olimpiade e di dimostrare il suo valore, che, come dimostra il suo palmarès, è di grande alto livello”


 


Mangiacapre, invece, alzerà il suo sipario olimpico sabato 5 alle 16.15, quando affronterà l’ungherese Gyula Kate per i sedicesimi dei 64 kg. Un incontro che è già andato in scena agli ultimi Europei di Ankara, con vittoria che arrise a Murzy. Boxer ostico l’ungherese, ma l’azzurro è in grande forma: “I due si conoscono e sarà un match  - asserisce Damiani – molto duro. Vincenzo, però, è in ottima forma sotto tutti i punti di vista e ha tutto per superare questo ostacolo.”


 


 


 


 


Chiusura sull’emozione del giovane Manuel Cappai (46-49 Kg), che, pur perdendo, non ha tradito le aspettative e ha confermato di essere un pugile di enorme prospettiva Alla sua prima Olimpiade ed a soli diciannove anni – commenta l’Head Coach azzurro -  Cappai è salito sul ring con grande convinzione ma di fronte ha trovato un atleta più esperto di lui, il filippino Mark Barriga. Purtroppo non basta essere determinati sul quadrato olimpico ma devo dire che ci ha sorpresi. Magari tutti gli atleti si presentassero così al loro primo match a cinque cerchi!”.


 


 


 


 


 

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