Emanuele Blandamura e l'on. Valentina Vezzali ospiti a Fano

bla 1 come oggetto avanzato 1Fano, 17/02/2017 - Una “standing ovation” ha accolto l’intervento di Emanuele Blandamura alla Sala San Michele dove l’Ente Carnevalesca Fano ha organizzato un convegno dal titolo “valori e prospettive dello sport” cui hanno partecipato oltre al nostro rappresentante l’On. Valentina Vezzali, pluricampionessa Olimpica di scherma; Gherardo Tecchi, Presidente Federazione Ginnastica, Enrico Casella, Direttore Tecnico femminile nazionale Ginnastica Artistica, Lucia Morico, bronzo Judo Atene 2004. Il tutto moderato con precisione e competenza dal Presidente Panathlon di Fano Giovanni Orciani. Standing ovation, dicevamo, che ha surclassato il gradimento degli altri illustri ospiti, sulla carta impossibile da cogliere stante anche la presenza della Vezzali che in loco gode di grande e meritatissima popolarità. Blandamura ha parlato a braccio ed è riuscito magistralmente ad evidenziare i valori del pugilato. Ha iniziato con una reprimenda a certa stampa che inseguendo stereotipi del passato non manca di accostare a fatti delittuosi la disciplina del pugilato per cui è un pugile o un ex pugile chiunque sia appena passato davanti ad una palestra o che si sia cimentato in altre discipline. ”Ho delle foto – ha detto- con un pallone e con Totti ma nessuno si sognerebbe mai di indicarmi come calciatore. Perchè ciò non accade con la nostra disciplina e in presenza di fatti di cronaca nera si cerca ad ogni costo un qualsiasi contatto con il pugilato? Tutti abbiamo delle mele bacate e quelle dobbiamo tenercele ma perché crearle ad arte?” Ha poi parlato di quel ragazzo problematico che a 18 anni è entrato in palestra e rivolgendosi al maestro gli ha detto senza perifrasi “voglio diventare campione del mondo” e lo ha fatto talmente bene che tutti nella sala lo hanno idealizzato e seguito negli sviluppi della carriera fino a sfiorarlo quel titolo. “Bisogna lasciare che i giovani ed anche i meno giovani possano sognare. Il sogno non costa nulla ed è un grosso moltiplicatore delle proprie possibilità”. Ha tratteggiato poi mirabilmente i valori della boxe dalla lealtà, al rispetto delle regole e dell’avversario. Ha evidenziato l’esaltazione della vittoria ma anche la necessità della sconfitta per poter ripartire e migliorarsi. “la Boxe è uno sport difficile, non per tutti. Ci vuole una certa dose di coraggio nell’affrontare fisicamente una persona ma forse non è neppure questo l’ostacolo maggiore; la boxe è soprattutto un confronto con se stessi. Il tuo primo avversario te lo trovi davanti alla specchio ed è lui che devi battere”. Al termine della mezzora concessa, una pausa e poi tutti in piedi per quella standing ovation che non ci saremmo aspettati fatta da un pubblico quasi totalmente alieno allo sport del pugilato. Una bella pagina per la boxe che per una volta al tanto se ne va con gli onori che merita. Un ringraziamento particolare a Blandamura che ha dimostrato di non essere solo un campione sul ring ma una persona di rara umanità e capace anche ad un età sportiva non più verdissima di poter sognare e questa come lui stesso ha precisato è dote essenziale nell’uomo ed a maggiore ragione nello sportivo. Dopo il convegno Blandamura si è concesso in palestra della Audax ai giovani pugili locali cui ha offerto la propria esperienza ed i propri consigli, alla presenza dei dirigenti della società con in testa il Presidente Minardi.

Gabriele Fradeani

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