Convegno per l'adolescenza a Sermoneta

IMG 20160217 WA0017Sabato 28 maggio presso la chiesa di San Miche Arcangelo a Sermoneta in occasione della XXI edizione del Maggio Sermonetano, si è tenuto il IV convegno sulla pre adolescenza e adolescenza dal titolo “Tracce di sé”, organizzato dall’istituto comprensivo Aldo Manuzio e l’associazione di promozione sociale Agrifoglio.

Il convengo è stato il momento di chiusura annuale delle attività pedagogiche e ha rappresenta il report delle azioni di sostegno al giovane, alla famiglia e alla scuola che l’associazione Agrifoglio porta avanti dal 2008 attraverso le proprie attività di laboratori multidisciplinari.

Ha aperto il lavori la Prof. Diana Colongi, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Aldo Manuzio, scuola ormai all’avanguardia per interventi di contrasto alla dispersione scolastica, al disagio giovanile, attraverso strumenti mirati quali laboratori didattici, laboratori emotivi, laboratori motori ed uno sportello di ascolto psicologico. La dirigente, a partire da un ottica sistemica ha chiarito quanto sia utile intervenire non solo sul ragazzo, ma anche sulla famiglia e la scuola e ha aggiunto quanto oggi le associazione sportive e culturali,  possano essere considerate a pieno titolo strumenti di ausilio per l’intervento, rappresentando un anello di congiunzione dei tre obiettivi educativi, sé, famiglia, società,. Inoltre ha confermato l’ importanza del connubio tra strumenti di intervento psicologici e quelli propriamente sportivi, per avviare un processo di crescita che passi attraverso il rinforzo all’ educazione emotiva.

Il dott. Cantarelli presidente dell’associazione Agrifoglio, ha introdotto i relatori e i relativi temi affrontati dagli stessi, e ha considerato quanto sia importante oggi affrontare le problematiche legate all’adolescenza in maniera multidisciplinare e multisettoriale.

L’intervento della psicologa-psicoterapeuta Roberta Rega, si è concentrato su specifiche problematiche legate alla disregolazione emotiva a cui alcuni giovani di oggi sono soggetti, quali ad esempio il cutting ( il tagliarsi). Il suo intervento si è concentrato sugli aspetti intrapsichici e sulle possibili attribuzioni di significato dei comportamenti autolesionistci. Secondo tema trattato, è stato quello dei disturbi alimentari, del loro significato e delle strategie di intervento psicoterapeutiche. Lo stare a dieta è un modo di pensare, sentire e fare, che va valutato sotto un aspetto anche prettamente psicologico, e dove l’intervento ha da intendersi multidisciplinare. Dietologo, nutrizionista e psicologo intervengono per specifiche competenze su uno stesso problema.

L’intervento della Dott.ssa Maria Chiara Danieli si è concentrato sui disturbi specifici dell’apprendimento e le possibili conseguenze in termini di vissuto emotivo a cui sia il giovane, sia la famiglia e la scuola sono soggette. A partire da alcuni specifici esempi di casi clinici da lei seguiti, ha messo in evidenza quanto siano efficace ed efficiente alcune tecniche impiegate quali: il rinforzamento, il modellaggio, l’apprendimento senza errori, il rinforzamento differenziale e informativo, il training incentrato sul deficit, l’analisi del compito, l’apprendimento cooperativo, il lavoro sulle emozioni, lo stile di attribuzione e le emozioni, ed il lavoro centrato sul contesto scolastico.

La psicologa Giovanna Consalvi, ha presentato una serie di interviste rilasciate da alcuni giovani soffermandosi sui significati condivisi dagli stessi rispetto all’adolescenza mettendo in evidenza come i temi più frequenti e vissuti in modo conflittuale sono, le relazioni con i propri genitori rispetto alle conferme di dipendenza e alle ricerca di autonomia, la sfiducia sul futuro, la complessità delle relazioni tra pari, il bullismo e il cyber bullismo.

L’intervento della D.ssa Ambra, si è concentrato sulla comunicazione efficace tra genitori e figli, prendendo spunto dal lavoro di Gordon “genitori efficaci, educare figli responsabili”, ha riportando una serie di specifici esempi di come i genitori comunicano con i propri figli e rispetto allo stile comunicativo ed il flusso consolidato, quale i possibili effetti e quali i possibili interventi, presentando l’utilità dei “Messaggi Io” in alternativa allo stile predominante e del problem solving come applicazione domestica di strategia, con l’obiettivo di rendere partecipe il genitore e il figlio di una negoziazione verso una soluzione che soddisfi i bisogni di entrambi.

Infine Monica Zaralli Couselor socio educativo, coordinatrice delle attività di laboratorio motorio ed emotivo attivate dall’associazione, ha parlato di alcune delle tecniche utilizzate nel percorso che quest’anno ha interessato una cinquantina tra ragazzi e ragazze, tra i quali il circle time, il test del disegno, il problem solving ed il role playing, strumenti che in sinergia con l’attività sportiva e il gruppo possono fare la differenza in termini di consapevolezza rispetto ai propri modi di pensare, sentire e fare.

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