Conosciamo Filippo Bruni della Boxing Arcesi

Filippo BruniFilippo Bruni, 17 anni, combatte tra gli Youth e si allena dal 2015 nella Boxing Arcesi.Il giovane ha un buon record composto da 10 vittorie, 5 sconfitte e 3 pari. Si è messo in luce al Torneo Italia di Roccaforte Mondovì dell’anno scorso e un paio di volte è stato convocato ad uno stage con la Nazionale.

Quando hai iniziato?

“L’interesse per questo sport è nato soprattutto per curiosità. Mi sono iscritto quì alla Boxing Arcesi come amatore e venivo un paio di volte la settimana. Dopo qualche mese il maestro mi disse se me la sentivo di salire sul ring per combattere. Devo dire che la cosa mi fece piacere e non vedevo l’ora. Logicamente ho cominciato ad allenarmi tutti i giorni. Poi pian piano, incontro dopo incontro, ho cominciato a raccogliere i frutti vincendo il Torneo Italia”.

A casa che dicono?

“Inizialmente non erano molto contenti. Avevano dei pregiudizi riguardo a questo sport. Poi hanno visto il mio entusiasmo e hanno imparato a conoscerlo. Adesso fanno il tifo per me. Mio padre viene a vedermi alle riunioni, mia madre non ha il coraggio”.

Segui la boxe anche dal di fuori?

“ Si attraverso internet e facebook soprattutto”.

Cosa fai nella vita?

“Studio, frequento il IV anno dello Scientifico”.

A scuola che dicono?

“Sono contenti. I miei amici più stretti s’informano e qualche volta vengono a vedermi. A dire la verità anche i professori mi fanno domande sulla mia attività sportiva. Nel complesso lo vedono di buon occhio”.

Tra i pugili italiani qual è il tuo preferito?

“Senz’altro Giovanni De Carolis”.

Tra quelli stranieri?

“Seguo con molto interesse le imprese di Lomachenko e Golovkin”.

Che tipo di pugilato prediligi?

“Mi piacciono i pugili tecnici, che non necessariamente cercano di colpire il più possibile. Cerco soprattutto la precisione”.

Hai degli hobbies?

“Mi piace lo sport in generale. Io giocavo a calcio da bambino al Centro Federale dell’Acqua Acetosa. Seguo sempre il calcio anche se non lo pratico più”.

Cosa sceglieresti tra essere un grande calciatore e un grande pugile ?

“Senz’altro grande pugile. Il campione di pugilato mi dà l’idea di maggiore importanza. E’ una figura che apprezzo di più, forse anche perchè sono consapevole dei sacrifici a cui si sottopone”.

Una cosa negativa nel pugilato e una positiva?

“Il pugilato insegna a conoscerti in profondità. Per certi versi ti analizza, ti fa capire come vincere le paure, quali sono i tuoi limiti. Ti fa anche conoscere i tuoi pregi e virtù. Di negativo trovo poco o niente. Quando scendi dal ring, vincitore o sconfitto, fuori ti sembra tutto più semplice”.

(al. br.)

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