Le linee da perseguire prioritariamente: 

- organizzazione di corsi di formazione regionale per medici di bordo ring per colmare alcune carenze territoriali; 

- verificare le condizioni per un contenimento dei costi a carico delle società anche riducendo al minimo le distanze di provenienza dei medici designati; 

- intervento finalizzato a individuare le difficoltà esistenti sul territorio nell'effettuazione contemporanea degli accertamenti necessari al rilascio dell'idoneità agonistica a costi contenuti intervenendo presso la FMSI per i centri specialistici e presso gli assessorati regionali per il ricorso a strutture pubbliche o convenzionate, magari in giorni prefissati del mese; 

- verifica della possibilità di istituire un verdetto ad hoc per eliminare l'automatismo del fermo di trenta giorni quando l'incontro non presenti rischi ipotetici per la salute del pugile; 

- approfondimento delle normative statali e regionali sulla tutela sanitaria al fine di verificare una ragionevole semplificazione dei controlli richiesti alle donne e più in generale per evitare la ripetizione della visita completa di idoneità dopo un verdetto prima del limite, definendo invece in termini appropriati e specifici i controlli da effettuare; 

- individuazione di un pool di medici distribuito sul territorio che sia a disposizione delle associazioni per consulenze, anche telefoniche, in tema di assistenza dietologica, riabilitazione, prevenzione e per ogni problematica sanitaria; 

- pubblicazione di un vademecum di facile consultazione sul tema della prevenzione e corretta conduzione degli aspetti sanitari legati alla pratica sportiva del pugilato.