FPI - News

Giornata Internazionale contro il Bullismo ed il Cyberbullismo L'Arma dei Carabinieri e la Federazione Pugilistica Italiana incontrano gli studenti assisani

Il Comandante del Nucleo Operativo Provinciale dell’Arma dei Carabinieri guidato dal Col. Marco 
Sivori ha promosso la celebrazione della Giornata Internazionale contro il Bullismo ed il Cyberbullismo nella suggestiva sede del Centro Nazionale di Pugilato dove si allenano gli Azzurri per i grandi eventi internazionali ed olimpici. 

Nonostante che la maggior parte degli Azzurri siano impegnati nel Torneo Golden Best di Marrakech, in Marocco, alcuni tra i più prestigiosi Azzurri come Federico Serra e Gianluigi Malanga, Melissa Gemini e l’olimpionica Rebecca Nicoli sono stati presenti per testimoniare la loro ferma adesione alla lotta contro il bullismo. 

Inoltre, hanno preso parte alla manifestazione due straordinari campioni del recente passato: Maria Moroni che è stata la prima donna italiana a tesserarsi come agonista alla Federazione Pugilistica Italiana e la prima a conquistare il titolo europeo PRO nella categoria dei pesi piuma, e Roberto Cammarelle, il più prestigioso Azzurro della storia nazionale, Campione Olimpico e del Mondo. Ci sarà anche Laura Tosti, ottima atleta azzurra prima di essere incaricata come tecnico collaborare del DT Emanuele Renzini, alla guida della Nazionale Femminile.

Con questa iniziativa il Col. Marco Sivori ha voluto ribadire il prezioso ruolo dell’Arma a favore della tutela dei giovani deboli e indifesi dall’aggressività e dall’atteggiamento violento dei “bulli”. Il pugilato è uno strumento educativo che aiuta sia i bullizzati, aiutandoli ad acquisire sicurezza e autostima, che i bulli, canalizzando in modo positivo l’aggressività, attraverso il rispetto delle regole e degli altri. 

Il Presidente Onorario FPI e EUBC e Direttore del Centro Federale Franco Falcinelli ha sottolineato: ”La FPI è orgogliosa di rappresentare un punto di riferimento organizzativo ed un utile mezzo di educazione etico-sociale al servizio della comunità locale e delle Istituzioni territoriali e nazionali.”

Kick Off Day – Ethical Sport Ministro Abodi: impegno e interdisciplinarità per la Certificazione Anti-Bullismo FPI

E’ stato presentato oggi, presso la Sala Auditorium del Palazzo delle FSN CONI, “Ethical Sport” è un progetto pilota in ambito sportivo, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Politiche Familiari, promosso e realizzato da Konsumer Italia e dall’Osservatorio Nazionale Contro il Bullismo in collaborazione con la Federazione Pugilistica Italiana. Si pone come obiettivo quello di certificare, con una innovativa procedura antibullismo, gli ambienti logistici e umani frequentati dai nostri ragazzi, le palestre, in quel momento valoriale e altamente formativo rappresentato dallo Sport, volti a un livello massimo di attenzione allo loro sicurezza fisica ed emotiva.

Il progetto, ideato dalla Project Leader Giorgia Venerandi, consentirà a 10 società sportive del Comitato Regionale Lazio FPI di ottenere la "Certificazione Antibullismo", riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale. La FPI diventerà, per tale via, la prima Federazione Sportiva portatrice di una Best Practice all’interno del panorama sportivo italiano e del CONI in particolare, affinché il pionieristico approccio alla gestione di questi fenomeni possa essere da stimolo e da modello per altre Federazioni.

Il bullismo è un fenomeno che, in Italia, colpisce la metà dei ragazzi e degli adolescenti (uno su due), in modo piuttosto uniforme nel Paese, pur con una lieve maggior accentuazione nelle regioni settentrionali e una certa prevalenza tra le femmine. Il fenomeno è solitamente caratterizzato da pressioni psicologiche verbali, più raramente e soprattutto tra i maschi, anche con colpi fisici. Il 64% dei ragazzi pratica anche attività sportiva, ma in prevalenza si sente al sicuro negli ambienti in cui pratica sport, pur essendoci un 10% di ragazzi per cui non è così.

 Il 16% dei ragazzi considera il bullismo una minaccia seria della propria età, ma quasi il 70% di essi considera il bullo una persona debole e insicura.

Importanti gli interventi al tavolo dei lavori che rappresenta il presente ed il futuro dello Sport. 

Alberto Tappa, Segretario Generale Federazione Pugilistica Italiana, ha portato il saluto del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi, sottolineando un’adesione molto sentita: “Abbiamo deciso di far partire questo progetto pilota con le società del Lazio, per poter essere dei precursori e dare un segnale importante. L’iniziativa rientra nel nuovo piano formativo messo in atto dalla Federazione Pugilistica Italiana, che, nell’ambito del Progetto 80 Milioni di Sport e Salute, ha previsto il progetto ‘Etica e Ring’, come spin-off della Scuola Nazionale di Pugilato”. 

Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, ha portato i saluti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed ha dichiarato: “Oggi assistiamo alla segnalazione di un tema e alla certificazione di un impegno. La certificazione sarà una delle strategie che applicheremo per prevenire il fenomeno del bullismo. Un plauso a chi ha raccolto l’impegno di governo ed alla Federazione Pugilistica sempre in prima linea. Esprimo la mia vicinanza al mondo dello sport, un mondo che è il senso più profondo della mia vita”. 

Silvia Salis, Vice Presidente Vicario CONI ha sottolienato: "Il pugilato è uno sport fatto di regole, che spesso curano le ferite di una vita iniziata in salita. Lo sport ha una grande responsabilità: noi possiamo creare gli anticorpi per capire cosa sia giusto e sbagliato e davanti a una ingiustizia sentirci abbastanza amati per poterla denunciare".

Marco Perissa, Segretario della Commissione VII Cultura, Scienza e Istruzione, ha dichiarato: "Questo è un impegno, recuperiamo i danni fatti, lavoriamo sulla figura del bullo e proviamo a capire che lì c’è una energia che se canalizzata in maniera virtuosa può dare al nostro Paese i migliori talenti".

Luca Massaccesi, Presidente Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile, già Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping, ha dichiarato: "Noi dobbiamo pensare a questi giovani, stiamo vivendo un periodo di disagio incredibile. Ogni giorno in Europa 3 giovani tra i 10 e 21 anni si suicidano. Dobbiamo essere tutti partner di un progetto a favore dei nostri figli". 

Raffaella Grisafi, Vicepresidente Konsumer Italia, ha aggiunto: "La formula che unisce il mondo dei consumatori e lo sport è quel bagaglio di regole, sicurezza e allenamento alla vulnerabilità. Abbiamo bisogno di allenarci alla tutela delle regole per sapere, poco prima di ricevere il colpo, quali strategie mettere in atto. Lo sforzo di Konsumer sarà quello di continuare questo progetto e speriamo sia un’occasione per poter reiterare in questo ambiente altre tematiche noi care".

I Campioni di Vita e di Sport e Ambassador FPI hanno portato la loro testimonianza, ribadendo quanto, anche a partire da una sconfitta, si possa inseguire un sogno e si sono messi a disposizione del sistema per diventare portavoce della buona pratica. Un Team vincente formato da Emanuele Blandamura, Campione Europeo di Pugilato Pesi Medi, Giovanni De Carolis, Campione Mondiale di Pugilato Pesi Supermedi, Stephanie Silva, Campionessa Europea di Pugilato Pesi Supermosca e Michele Di Rocco, Campione Europeo di Pugilato Pesi Superleggeri.

A portare un brevissimo saluto anche il Vice Presidente Consiglio Regionale Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi. Presentati il Team di Ethical Sport e, sotto il coordinamento del Presidente del CCR Lazio Adrio Zannoni, le 10 società sportive del Comitato Regionale Lazio FPI che, a partire da febbraio inizieranno il percorso di certificazione. 

Presenti nel ricco parterre: Juri Morico, Presidente OPES, Fabrizio Santangelo, Dirigente dei Vigili del Fuoco, Fabrizio Pellegrini, Vicepresidente Veterani dello Sport, Nicola Signorile, Colonnello dei Carabinieri e Massimo Scioti, Coord. Commissione Progetti Speciali in Ambito Scolastico FPI e tanti altri.

Concluso il primo corso di pugilato per studenti dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”

Si è concluso il primo corso di pugilato per studenti dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” per la facoltà di Scienze Motorie, nato dal Protocollo d’intesa sottoscritto con la FPI dal Presidente Flavio D’Ambrosi ed il Rettore Attilio Parisi. Ben 32 i corsisti che hanno acquisito i crediti formativi universitari e 16 di loro proseguiranno il percorso istruttivo federale: 14 per aspiranti tecnici e 2 arbitri giudici. Gli stessi parteciperanno ad un momento formativo in seno al progetto “Etica e Ring” ad Assisi presso il Museo Nazionale di Pugilato. Gli esami si sono svolti presso la Sala Rossa del Foro Italico alla presenza del Consigliere federale Marco Consolati, del Presidente del CR Lazio Adrio Zannoni, del Tecnico Aldo Nicchi e del Segretario Generale Alberto Tappa.

Online BoxeRing n° 6 2022

La FPI rende noto che è online BoxeRing n° 6 2022, che è sfogliabile alla seguente pagina:

CLICCA QUI

Firmata Convenzione FPI CSEN

In occasione della prima riunione del Consiglio Federale svoltosi a Roma in data il 28 gennaio u.s., è stata siglata tra il Presidente FPI Flavio D’Ambrosi e il Presidente CSEN Francesco Proietti una convenzione per lo sviluppo della disciplina del pugilato amatoriale nell’interesse dei praticanti, dell’associazionismo di base e delle comunità locali. Al fine di ribadire la centralità ed esclusività della FPI nella promozione, sviluppo ed implementazione dell’attività pugilistica, amatoriale ed agonistica, la convenzione prevede che le società affiliate all’Ente di promozione, potranno promuovere e far svolgere ai loro atleti tesserati l’attività di pugilato amatoriale, qualora le stesse società siano affiliate anche alla FPI ed i loro atleti siano tesserati anche con la FPI. Ovviamente, il pugilato agonistico IBA e PRO rimarrà di esclusiva competenza della FPI. Lo CSEN potrà organizzare, inoltre, corsi di formazione per la sola qualifica di Istruttore Amatoriale, seguendo le indicazioni federali circa i contenuti didattici, le modalità di svolgimento dei citati corsi e la nomina docenti.

SPORT E SALUTE: PROGETTO "SPORT DI TUTTI"- AVVISI PUBBLICI EDIZIONE 2023

SPORT DI TUTTI è un modello d’intervento sportivo e sociale che mira ad abbattere tutte le barriere di accesso allo sport e declina concretamente il principio del diritto allo sport per le persone e nelle comunità.
L’obiettivo è promuovere, attraverso l’attività fisica, la pratica sportiva e stili di vita sani, un miglioramento delle condizioni di salute e benessere psico-fisico degli individui e di favorire la coesione sociale delle comunità.SPORT DI TUTTI è un’iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani, per il tramite del Dipartimento per lo Sport, realizzata in collaborazione con Sport e Salute.

AVVISI PUBBLICI EDIZIONE 2023

ETICA & RING: OGGI AD ASSISI LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI NARDUCCI "Le leggende della Boxe"

Oggi ad Assisi, presso il Museo Nazionale del Pugilato, ha avuto luogo la Presentazione Del libro di FaustoNarducci  "Le leggende della Boxe"

All'Evento, preceduto da una visita presso il Centro Nazionale di Pugilato e rientrante nel progetto FPI "Etica e Ring", hanno preso Parte il Direttore Assisi News Stefano Berti Nulli, il Presidente Onorario FPI e EUBC Franco Falcinelli, il Segretario Generale FPI Alberto Tappa, il giornalista e autore Fausto Narducci. Nel ricco parterre i Boxing Heroes Patrizio Oliva, Roberto Cammarelle, Aziz Abbes Mouhiidine e Irma Testa, Campioni Maria Moroni e Daniel Betti, il Consigliere FPI Marco Consolati, il Presidente Delegazione Regionale Umbria FPI Simone Duchi, il Maestro Nazzareno Mela, il Medico delle Nazionali Azzurre Francesco Rondoni, l'Assessore allo Sport di Assisi Veronica Cavallucci, l'Assessore ai Servizi Sociali e Sanita' di Assisi Massimo Paggi e gli studenti Scienze Motorie Universita' di Perugia accompagnati dai Prof. Andrea Biscarini e Salvatore Turco.

Il Mondo del Pugilato Italiano si stringe attorno al Presidente CONI Giovanni Malagò

Il mondo del pugilato italiano si stringe attorno al Presidente CONI Giovanni Malagò, che ieri ha perso l'amatissimo padre Vincenzo.

Da parte del presidente Flavio D'Ambrosi, dei vicepresidenti Fabrizio Baldantoni e Giancarlo Ottavio Ranno, del segretario generale Alberto Tappa, del Consiglio Federale e dell'intera Federazione Pugilistica Italiana vanno al Presidente Malagò e alla sua famiglia le più sentite condoglianze.

LUTTO NEL MONDO DEL PUGILATO: E' VENUTO A MANCARE ALDO FERRARA

Ci mancherai, Aldo

Un secolo al servizio del Pugilato Italiano

Sarai sempre nel nostro cuore 

Aldo Ferrara ci ha lasciato oggi

Nei suoi 80 da tesserato FPI è stato Pugile, Arbitro Giudice e ora era Presidente onorario del CR FPI Campania. Il CONI lo aveva anche insignito con la stella d’oro al merito sportivo.

Il Presidente FPI Flavio D'Ambrosi, a nome di tutto il movimento pugilistico nazionale, esprime grandissimo cordoglio per la scomparsa del grande Aldo, facendo le sue più sentite condoglianze alla famiglia.

La boxe in lutto per la scomparsa di Aldo Ferrara

Aldo Ferrara, nato a Napoli il 16 Settembre del 1922, icona del nostro pugilato con 85 anni ininterrotti di tesseramento F.P.I., vero record mondiale, prima come pugile e poi primatista in altre discipline sportive come nuoto e atletica leggera, poi come Arbitro e Giudice Internazionale A.I.B.A., come Commissario di riunione , da ultimo Presidente della " .A.S.D . Boxe Puteulana Aldo Ferrara" ha festeggiato i suoi primi 100 anni di vita in compagnia di figlie , nipoti e amici , nella splendida cornice dell ' Hotel Vittoria di Pompei; sotto la regia attenta e professionale del padrone di casa, il Presidente Regionale F.P.I. Campania, Rosario Africano.

Inizia così il pezzo scritto da Giovanni Calabresi nell’intervista scritta su Boxe Ring n. 4 di quest’anno. Forse è la sua ultima intervista, di un personaggio unico, eclettico, che ancora di più serve a identificare una regione come la Campania “Terra di grandi campioni e grandi personaggi”.

Da qui inizia l’intervista di Giovanni Calabresi e per certi versi ci sembra di sentire la sua voce

Il Professor Aldo Ferrara pietra miliare del nostro pugilato ci accoglie nella sua splendida casa a Pozzuoli, una casa con una magnifica vista sul mare, dal suo terrazzo si gode un panorama idilliaco; davanti a noi ammiriamo l’ isola di Capri, il monte di Procida con Capo Miseno, punta Campanella , Bacoli. Tutte località che trasudano di storia antica, la leggenda narra che alla madre di Caligola, Agrippina, fosse stato predetto che il figlio sarebbe divenuto Imperatore solo se questi fosse riuscito ad attraversare a cavallo il golfo di Pozzuoli, Caligola allora fece costruire il molo che prese il suo nome e cavalcò sulle acque verso Bacoli. Aldo Ferrara in magnifica forma fisica e mentale, grintoso e lucidissimo con indosso pantaloncini e polo della F.P.I. inizia senza sosta a raccontarci il suo primo secolo di vita. “Sono nato a Napoli, nella centralissima via Roma 272 di fronte a Santa Brigida, il 16 Settembre del 1922 ma venni registrato il giorno 19. La mia èuna famiglia nobiliare, il mio papà era Duca, la mia mamma Marchesa, eravamo otto figli. Più tardi la famiglia si trasferì a Ercolano, a Villa Campolieto, nella zona del cosiddetto “miglio d’oro” un territorio che va da Ercolano a Torre del Greco, con vista sul golfo di Napoli  dove si succedono le più belle residenze nobiliari della Campania. I nostri vicini di casa erano i Principi di Santobuono e i Marchesi Zito. Nella nostra casa di 24 stanze e tre saloni dato il lignaggio familiare era un continuo di feste e inviti a personaggi di rilievo, a pranzo ogni giorno non si era mai meno di una ventina di persone. Ma io avevo un carattere ribelle, sono nato scugnizzo nel vero senso della parola, avevo cinque anni quando all’ insaputa della cameriera che mi accompagnava all’ asilo gestito dalla signora Fittipaldi, spesse volte mi nascondevo e me ne scappavo al mare anche se non sapevo nuotare, una volta mi sorprese la bagnina che ci conosceva e mi disse in dialetto “ Ferrariè te ne si fuiutu n’ata vota mo ciò o dico a papà!”. Una volta rubai due caramelle di mia madre, avevo quattro anni, fu la prima e unica bugia della mia vita, lei mi incolpò subito della cosa, io per difendermi gli dissi “ Ma siamo otto figli perché sei venuta da me?” - “Perché ti conosco ”, fu la sua risposta. La mia natura ribelle e anticonformista si manifestò già in età giovanissima, mi piaceva vivere la vita in mezzo alla strada, mi trovavo a mio agio in mezzo alla gente povera, e non esitavo a venire alle mani con chiunque faceva il prepotente. Da ragazzino diedi una solenne “paliata” a uno straccivendolo che approfittandosi della sua maggiore età voleva fare il bullo in mezzo a noi più piccoli e da allora a Ercolano mi chiamarono “U Capitano”. A cinque anni ebbi un incidente in mare, la canoa con cui stavo in mare con una persona più grande, si capovolse e vennero a salvarci, perché ne io ne costui sapevamo nuotare, allora si presentò a casa nostra un esponente della malavita del posto e disse a mia madre “ Marchesa posso portarmi u Capitano co me o m’paro a nuotà ” e mia madre con grande apprensione acconsentì. Divenuto adolescente, venni messo in Collegio a Napoli a Piazza Dante e avviato a studi classici come era nella tradizione delle famiglie nobiliari del tempo, ma era un ambiente che non faceva per me, anche se i fine settimana potevo tornare a casa, intanto già praticavo pugilato, nuoto e atletica leggera. Così mi ritirai dal Collegio e iniziai a studiare da privatista per mio conto, poi mi presentavo agli esami sempre da privatista e ero sempre promosso, ho sempre fatto così anche con gli esami Universitari. Ho preso le Lauree in Economia e Commercio, in Pedagogia e in Scienze Motorie , in tre anni sostenni 40 esami. Ho insegnato all’ Università, insegnavo Ginnastica e Giochi dell’ Infanzia e tutta la Auxologia dal periodo prenatale fino alla calcificazione delle cartilagini di congiunzione . Nel Giugno del 1940 a diciassette anni con il Diploma di Ragioniere in tasca, bussai alla porta della stanza di mio padre, attesi in religioso silenzio il permesso di entrare, poi come d’uso in famiglia gli baciai la mano che mi porse, lo baciai sulle guance e gli dissi che era mia intenzione partire volontario per la guerra. Lui cercò di dissuadermi perché già tre miei fratelli erano al fronte e io ero esentato, mi avvertì dei pericoli a cui andavo incontro, ma fui irremovibile. Mi feci cinque anni di guerra, venni mandato col grado di Tenente sul fronte Libico ero un Bersagliere Guastatore, avevo le mostrine cremisi con le stellette, con il mio reparto tagliavamo i reticolati e sminavamo il terreno successivo per dare modo ai reparti di attaccare in sicurezza. Avevo 18 anni comandavo 90 bersaglieri e 14 sotto ufficiali. Nella battaglia di “Bir el Gobi”, il 5 Dicembre 1941, fummo accerchiati dal Battaglione inglese “Waterloo”, e sottoposti a un forte cannoneggiamento, mi salvai miracolosamente, ero dentro una buca scavata per il combattimento individuale che abbandonai su ordine del mio superiore il Colonnello Comandante Fernando Tanucci che mi fece arretrare di 40 metri. Poco dopo la buca venne centrata da un colpo di cannone e il commilitone che l’ aveva occupata che era il barbiere del reggimento un certo De Lucia purtroppo lo raccogliemmo col cucchiaino. A Bengasi e a Derna tra l’altro sostenni anche due incontri di pugilato vittoriosi contro avversari dell’ “Afrika Korps”. Il comandante del Battaglione mi spronò dicendomi “ Tenente Ferrara se perde questo incontro la denuncio come disertore e la faccio fucilare ”. Finita la guerra sono stato Arbitro e Giudice di pugilato, nuoto, pallacanestro e tuffi, nel frattempo avevo stabilito il record italiano dei 50 metri di nuoto stile libero in 29” e vinto a Roma la Coppa d’Oro Mussolini di atletica leggera. Dal 1947 Commissario di Riunione di pugilato e dal 1950 sono Arbitro e Giudice Internazionale A.I.B.A. Docente all ‘ ISEF di Napoli , autore di libri di Pugilato, di Diritto Pubblico e Privato, insignito della Stella d’d’Oro e d’ Argento al merito sportivo. Quest’anno sono 85 anni ininterrotti che sono tesserato con la Federazione di Pugilato, prima come pugile, poi come Arbitro, Giudice e Commissario di riunione e ora come Presidente di società, un record Mondiale. In sostanza non mi lamento della mia vita, mi sono sposato quattro volte, ho avuto due belle figlie, anzi tre , una è mancata che aveva 17 anni ed è un dolore che mi porto dentro tutti i giorni appena mi sveglio“.                                                                                                                                                                                      

  – Come avvenne il suo incontro con il pugilato . Avevo 15 anni e l’ Italia era orgogliosa delle imprese di Primo Carnera, ampiamente reclamizzate, vedevo i filmati dei suoi incontri e quelli di Joe Louis e mi innamorai pazzamente del pugilato, mi iscrissi alla Palestra “Gruppo Rionale Fascista Aurelio Silvestri” . A quell’ epoca il Presidente Nazionale della Federazione era Bruno Mussolini e il Segretario Edoardo Mazzia, qualche cosa me la ricordo ancora pur avendo 100 anni. Il Maestro della Palestra era un Mediomassimo che era tornato dall’ America. Il nome mi sfugge, perché qualche anno è passato. In questa Palestra a quelli che appena si iscrivevano, si faceva uno scherzo per vedere un po' il loro coraggio, i pugili già avviati lo legavano a una sedia poi veniva uno con un martello e uno scalpello e diceva al neofita, “Adesso ti devo rompere il naso” era uno scherzo ovviamente che però a seconda della reazione rivelava subito le doti di coraggio dell’ aspirante pugile. Quando lo fecero a me, gli risposi “ E che me ne importa tanto già è ammaccato”. Io militavo nelle categorie dei Piuma e dei Leggeri, il primo match che feci al teatro Verdi di Salerno, presi una “paliata” mai vista che me la ricordo ancora, quando tornai all’ angolo il mio Maestro mi abbracciò dicendomi, “ bravissimo sei stato grande” e io “ ma quale match avete visto, con tutte le botte che ho preso!” e lui “ guarda che hai combattuto contro Napolitano, il Campione d’ Italia”, e io “ ah delinquente hai messo un esordiente contro il Campione d’ Italia”. L’ anno dopo però sempre contro Napolitano mi presi la rivincita. In totale ho sostenuto circa 120 incontri, ho conquistato due titoli di Campione Regionale e un secondo posto ai Campionati Italiani. Trasmisi la mia passione per il pugilato a due miei fratelli, Antonino che è stato Direttore del Centro Federale di Fiuggi e Mario che è stato arbitro. Attualmente oltre che Giudice benemerito, sono Presidente della “A.S.D. Boxe Puteulana Aldo Ferrara ” di uno dei miei allievi più capaci Lorenzo Costagliola.                                                                                                                                                                                                                                                                     

                – Ci parli della sua attività di arbitro. Non ho mai accettato compromessi nella mia carriera di arbitro e giudice, le raccomandazioni poi mi facevano imbestialire e sortivano un effetto contrario; sia in ambito pugilistico che in campo Universitario quando esaminavo gli studenti. Ai Campionati Mondiali Dilettanti a Tunisi  in finale arbitrai un match in cui c’era un pugile tunisino contro un pugile tedesco, mi avvicinò Toncy Gilardi che mi disse di avere riguardo per il pugile di casa perché nel match successivo un arbitro tunisino doveva arbitrare un match in cui combatteva un nostro pugile, per farla breve, alla seconda ripresa squalificai giustamente il pugile tunisino. Alle Olimpiadi di Roma ’60 in semifinale arbitrai il grande Cassius Clay   non ancora Muhammad Alì. In tutta la mia attività ho arbitrato o giudicato più di settanta match validi per Titoli Nazionali, Europei e Mondiali. Quando alla fine delle 15 riprese mi trovavo un punto di vantaggio per uno dei due pugili, non esitavo a dare un verdetto di parità perché pensavo che su 15 round un errore potevo averlo commesso, in questo modo i due pugili facevano la rivincita, avevano modo di guadagnare ancora una bella borsa e io mi sentivo tranquillo con la coscienza.                                                                                                                                                                           

  - Differenze tra il pugilato della sua gioventù e il pugilato attuale. C’è un abisso, una volta si faceva a mazzate ,oggi nò , oggi c’è la tecnica però alcuni grandi tecnici non hanno capito niente di pugilato e vogliono imporre agli altri il loro modo di essere ed è sbagliatissimo bisogna che si correggano in tempo perché hanno fatto molto danno al pugilato italiano. Io sono Docente Universitario ho tenuto Corsi per Commissari di Riunione, ho cresciuto generazioni di arbitri, di giudici e di dirigenti federali ma non tutti sono stati riconoscenti. Il centro Nazionale di Fiuggi venne realizzato grazie a una mia idea, ho promosso il pugilato nelle Università a mie spese, invitai 48 tra Tecnici e Direttori di tutte le ISEF d’ Italia, tutto a mie spese. I Campionati Universitari Italiani sono una mia iniziativa.                                                                                     

    - Uno dei più grandi match tra pugili italiani è stato probabilmente la rivincita tra Benvenuti e Mazzinghi cosa ricorda di quell’ incontro che divise in due l’ Italia sportiva? Un match tra due grandissimi Campioni, io ero giudice unico, fino alla nona ripresa Benvenuti lo portavo in svantaggio, poi recuperò ed ebbi la netta sensazione che volle accontentarsi di vincere ai punti.                                                                                                                                                                                       

  - I Campioni del suo cuore. Sono due i pugili che mi hanno entusiasmato su tutti Primo Carnera per l’ impresa compiuta di conquistare in America il Titolo dei Pesi Massimi, un’impresa ampiamente risaltata dai mezzi di comunicazione dell’ epoca e che ebbe un grande impatto su tutti quelli che come me amavano il pugilato, e Joe Louis per me il più grande pugile di sempre, un Campione spettacolare di una umanità unica, che non infieriva mai sui suoi avversari quando sapeva di avere la vittoria in mano. E questa è una cosa che mi ha aperto il cuore e mi ha guidato ad agire sempre in tal modo. Sii sempre corretto nella vita e non venderti per una mangiata di patate. Non mi sono mai venduto a nessuno.                                                                                          

- Un incontro da lei arbitrato che ricorda in maniera particolare?   A Napoli arbitrai Il grande Duilio Loi opposto a un illustre sconosciuto a quel tempo un americano di colore Charly Douglas. Alla prima ripresa un colpo a freddo di Douglas mise al tappeto Loi. Mi dissi che un Campione del Mondo non poteva perdere in quel modo fortunoso con uno sconosciuto. Per farla breve gli otto secondi li feci durare otto minuti, le cercai tutte tra le pieghe del regolamento per dare modo a Loi di recuperare e alla fine del conteggio feci anche un richiamo ufficiale a Duilio che poi vinse facilmente in dieci riprese.                                                                                                                                                                              

      - Suggerimenti per il bene del nostro pugilato. Devo dire che negli ultimi due quadrienni, il cattivo comportamento di alcuni Consiglieri ha fatto male al pugilato Italiano , anche con modifiche al regolamento sia dei professionisti che dei dilettanti. Mi auguro che l’ attuale Presidente possa riportare in alto il nostro pugilato, io sono grato a Franco Falcinelli che quando divenne Presidente della Federazione Pugilistica ebbe l’ intelligenza di organizzare sempre dei Tornei Internazionali che fecero crescere il pugilato Italiano nel Mondo cosa che gli altri non hanno saputo fare. Io di questo sono molto grato a Franco anche perché me lo sono cresciuto. Venne a fare i Campionati Italiani a Napoli, era un po' discolo ma lo calmai subito e gli voglio un gran bene.                                                                                                                                

– Quale è il segreto per raggiungere il secolo di vita in così perfetta forma fisica e mentale? Soprattutto essere tranquilli con la propria coscienza , non imporsi a nessuno, colloquiare, far capire e cercare di capire. Io ancora oggi ogni giorno che passa nella mia memoria acquisisco altre cose che vengono immagazzinate. E io dico a tutti, “ Ragazzi dovete avere il coraggio di non mentire”. L’ unica bugia che ho detto in vita mia fu quando a quattro anni rubai due caramelle dalla borsa di mia mamma.                                                                                                                                                                                

– Professor Ferrara, per concludere il suo sogno nel cassetto. Il mio sogno nel cassetto è quello di poter vivere ancora qualche anno e soprattutto che si riesca a riavere il pugilato di una volta e di avere Dirigenti all’ altezza e non improvvisati. Nessuno è bravo, bisogna farsi le ossa altrimenti non si fa niente, si rovinano soltanto i giovani, non li si migliorano. La mia Palestra sarà aperta a tutti soprattutto ai disabili, gratuitamente perché sono quelli che hanno bisogno di essere maggiormente aiutati e sorretti.

Segui FPI sui social media

FPI - Federazione Pugilistica Italiana

Viale Tiziano, 70 - 00196 Roma

P. IVA 01383711007

Image
Image