Lente di ingrandimento

Il Punto del Presidente Flavio D'Ambrosi: L'Ebu e la Wbc certificano la crescita del pugilato italiano Pro mentre i dilettanti crescono senza soluzione di continuità.

L'Ebu e la Wbc certificano la crescita del pugilato italiano Pro mentre i dilettanti crescono senza soluzione di continuità. 

Dal 2021, crescono con cifre da record affiliazioni, tesseramenti ed eventi pugilistici finanche i risultati delle Squadre Azzurre - assolute e di categoria (maschili e femminili) - che hanno ottenuto oltre 110 podi tra Campionati europei e mondiali.
Solo dal mese di marzo u.s. ad oggi, l'Italia pugilistica ha conquistato, con i dilettanti Iba, 1 Titolo mondiale, 2 Titoli di vice campione del mondo, 4 pass olimpici, 1 Titolo europeo e 4 bronzi nella stessa competizione continentale, oltre ai 4 podi nei recenti Campionati europei junior.
Anche nei Pro non siamo da meno. L'Ebu ha reso noto il raking dei pugili europei. Ben 41 pugili italiani Pro - tra uomini e donne - sono presenti nelle prime 20 posizioni della classifica europea. Di questi pugili, 29 sono inseriti nelle prime 10 posizioni!
Nel raking EBU l'Italia è dietro solo alla Gran Bretagna ed alla Francia, surclassando la Germania, la Spagna e tutti gli altri Paesi europei. 
Parimenti, il pugilato italiano scala posizioni anche a livello mondiale. Nel raking Wbc sono presenti 16 pugili italiani (13 uomini e 3 donne) nelle prime 40 posizioni di cui 8 pugili (5 uomini e 3 donne) nelle prime 20 posizioni. 
I cospicui investimenti e la meticolosa attenzione prestata dalla Fpi, hanno ridato vigore ad un movimento Pro che oggi conta circa 400 pugili tesserati.
Mi preme ribadire, altresì, che i contributi del "Club Pro" (istituto dalla Fpi nel 2022), uniti alle borse percepite dagli atleti Pro, fanno si che il trattamento economico dei pugili italiani - impegnati a difendere Titoli europei in Italia - siano adeguati agli standard europei. 
Peraltro, ai Campionati europei schoolboys ospitati dalla Slovenia, sono 4 le medaglie ottenute dalle giovani atlete azzurrine.
Al di là dei podi, mi preme segnalare le ottime performance agonistiche tutti i giovanissimi atleti, uomini e donne, che hanno mostrato talento, determinazione e coraggio. Giovani che stanno crescendo e che potrebbero diventare i campioni del domani.
In altre parole, i dati ci dicono che di fronte alla crisi di vocazione pugilistica, acuitasi dopo il 2012, c'è una sicura controtendenza - testimoniata anche dagli oltre 8.000 tesserati nella fascia d'età dai 5 ai 12 anni - che apre scenari importanti per il futuro. 
Anche qui vorrei rammentare i tanti investimenti e le tante iniziative federali - da ultimo i raduni dei giovanissimi (11/13 anni) programmati da ottobre p.v., presso il Centro di Tirrenia - che hanno riguardato la ricerca e la crescita del talento. 
La Fpi ha impegnato, in circa 3 anni, ingenti risorse per la crescita dei giovani talenti, ristrutturando completamente le Squadre Azzurre di categoria, facendo partecipare gratuitamente i giovani pugili a Campionati e tornei nazionali ed organizzando, con il supporto dei Comitati regionali, collegiali e stage riservati alle fasce d'età dai 13 ai 18 anni. D'altronde, i risultati non vengono per caso.
Per i Campionati europei schoolboys, ringrazio gli staff tecnici, capitanati dai Maestri Patrizio Oliva e Valeria Calabrese, che hanno condotto in maniera ineccepibile e con grande professionalità i componenti delle Squadre Azzurre. 
Il 9 settembre p.v., sarò in Emilia Romagna per incontrare il Comitato regionale e le società affiliate. Da lì ricomincerò il mio tour in tutta Italia per illustrare i risultati raggiunti e cominciare a costruire, insieme al territorio, il programma di governo per il quadriennio olimpico 2025/2028.
Prima però c'è il sogno olimpico...anzi il Torneo di qualificazione olimpica - che si svolgerà a Busto Arsizio (Va), nel mese di marzo p.v. - riportato in Italia dopo oltre 15 anni!


Il Presidente Fpi 
Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente Flavio D'Ambrosi: LE SFIDE DEL PROSSIMO FUTURO.

LE SFIDE DEL PROSSIMO FUTURO. 

Pochi giorni fa, ho letto un interessante articolo del giornalista Dario Torromeo da cui traspare la verace passione per la nobile arte e la sua forte preoccupazione per le sorti future della stessa.
Nello specifico, l'articolo ci invita a riflettere sulla situazione nazionale ed internazionale della nostra disciplina e sulle probabili difficoltà legate a tale situazione. 
Per quanto mi riguarda, non è difficile trovare dei punti di convergenza con Torromeo, sulle problematiche che caratterizzeranno il pugilato nei prossimi anni.
Problematiche che graviteranno, tra l'altro, intorno al necessario ricambio generazionale delle Squadre Azzurre elite, alla possibile compressione dei contributi statali, alle politiche di accorpamento delle Federazioni e, non da ultimo, alla crescente concorrenza degli altri sport da combattimento che vanno diversificandosi sempre di più. 
Non dimentichiamoci, tuttavia, che tali difficoltà sono oggi amplificate anche dalla gestione federale del quadriennio 2013-2016 contraddistintasi dagli insuccessi delle Squadre Azzurre e dal coma profondo del movimento Pro. 
Non è un'opinione, sono le statistiche che documentano il fallimento di quel quadriennio conclusosi senza medaglie olimpiche, senza un adeguato ricambio dell'allora vetusto parco atleti della Nazionale e, cosa ancor più grave, senza un sufficiente supporto al movimento Pro, vera vetrina del pugilato, già fiaccato dalle note vicende della Lega.
Peraltro, i dati emersi in questi ultimi 3 anni ci devono infondere un solido ottimismo. L'aumento esponenziale di affiliazioni, tesseramenti ed eventi pugilistici, gli straordinari risultati delle Squadre Azzurre, la crescita di nuovi giovani talenti, la ricerca di nuove risorse e canali di comunicazione massmediatica, il rifiorire del movimento Pro nonché il conseguente ritorno di interesse dei media verso il pugilato, ci dicono senza ombra di dubbio che il pugilato italiano è sulla strada giusta per affrontare tutte le sfide future.
Oggi la Federazione è molto attenta e fortemente orientata - attraverso la programmazione di coerenti politiche sportive - alla crescita dei talenti, al supporto delle società e del movimento Pro con particolare riferimento agli attori principali: pugili, tecnici e società.
Il nostro movimento è composto da solide società e coriacei maestri che - quotidianamente e senza soluzione di continuità - costruiscono la qualità del pugilato nazionale. L'Italia pugilistica vanta in essi, un patrimonio inestimabile di "laboratori artigianali" dediti, con vigorosa passione, alla feconda riproduzione del vivaio della nobile arte italiana.
Tutto questo mi induce ad essere molto ottimista sulla possibilità di affrontare - insieme al grande popolo del pugilato - le impervie sfide future. 
D'altronde quel popolo, come il sottoscritto, ama le sfide. Non potrebbe essere altrimenti. Ciò è nel dna del popolo pugilistico.
Nel pezzo giornalistico di Torromeo è evidenziata, giustamente, anche la posizione tenuta dall'Italia nei confronti della difficile situazione internazionale. 
Mi preme sottolineare che proprio quella posizione cauta e di prudenza - dettata non solo da necessità ma dall'equlibrio e dalla responsabilità istituzionale dello scrivente - sta permettendo ai nostri pugili, di partecipare ai vari Campionati internazionali IBA, europei e mondiali, di ottenere i pass per i Giochi olimpici di Parigi, di organizzare in Italia eventi internazionali e nel contempo di risultare assegnatari del Torneo mondiale di qualificazione olimpica che si svolgerà a marzo p.v., a Busto Arsizio (Varese). 
Ciò a tutto vantaggio dell'immagine e del prestigio del movimento pugilistico nazionale nonché della promozione del pugilato che aiuta a riempire, di giovani e praticanti, le palestre delle nostre società. 
Di certo, chi scrive non potrà essere solo ad affrontare le sfide del prossimo quadriennio. Innanzitutto, sarà indispensabile avere un movimento pugilistico - ancora vero protagonista ed attore nei prossimi anni - coeso, sensibile e pronto agli inevitabili cambiamenti imposti dai nuovi scenari, pur non relegando ad un ruolo di comprimario la nostra immarcescibile tradizione.
Inoltre, sarà necessario essere affiancato da una squadra di dirigenti federali motivati, competenti, capaci al confronto dialettico - teso all'elaborazione di politiche innovative - e che sappiamo perseguire l'interesse generale scevri da ogni condizionamento dettato da passioni ed ataviche contrapposizioni personali.
In questo quadriennio la mia squadra di governo - comprensiva dei Presidenti dei Comitati regionali - ha mostrato tali positive virtù, dimostrandosi capace di affrontare in maniera vincente ed altamente funzionale tutte le problematiche tra cui i pesanti strascichi del Covid.
Ma i prossimi anni richiedono una maggiore attitudine a fare squadra e, a mio modo di vedere, qualche spinta centrifuga e capriccio egocentrico in meno!


Il Presidente Fpi 
Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente FPI D'Ambrosi: La nuova forza gravitazionale del pugilato italiano.

La nuova forza gravitazionale del pugilato italiano.

Il pugilato italiano non si ferma più come un pianeta intorno al suo sole. Le Nazionali Azzurre continuano a mietere successi. Questa volta è toccato ai giovani pugili junior, uomini e donne, che hanno conquistato 4 splendide medaglie (1 oro e 3 argenti) ai Campionati europei di Ploiesti (Romania).

Permettetemi di ringraziare gli atleti, i Maestri titolari delle due rappresentative, Valeria Calabrese e Franco Federici, e lo staff tecnico di supporto, insieme al Consigliere federale Sergio Rosa.

Valeria e Franco hanno dimostrato, ancora una volta, di saper gestire con qualità, professionalità ed equilibrio le squadre di alto livello come, d'altronde, tutto lo staff tecnico delle varie rappresentative Azzurre.

Ormai l'Italia pugilistica vince ad ogni evento internazionale e non torna mai senza medaglie. Dal 2021 ad oggi, sono ben 108 i podi conquistati dalle squadre Azzurre ai Campionati europei e mondiali.

Le sole Nazionali Azzurre junior, maschili e femminili, hanno conquistato - sempre dal 2021 e sempre nei Campionati europei e mondiali - ben 20 podi.

Con le tante vittorie ed un movimento Pro in continua ascesa, il pugilato nazionale è tornato ad esercitare la sua forza gravitazionale, attirando giovani, appassionati, istituzioni e risvegliando l'attenzione dei media.

Il suo baricentro gravitazionale - Federazione, società e tecnici - stanno plasmando il futuro della nobile arte italiana.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D'Ambrosi

Resoconto Consiglio federale FPI - Roma 28/7/2023

Il Consiglio federale approva nuovi sostegni economici al movimento pugilistico Pro.

Nella giornata odierna si è svolto, in modalità call conferenze, il Consiglio federale prima della pausa estiva del mese di agosto.

In apertura del Consiglio, il sottoscritto ha voluto evidenziare l'importanza dell'assegnazione all'Italia, del Torneo di qualificazione ai Giochi olimpici di Parigi. L'assegnazione dimostra, infatti, la stima e la fiducia che le istituzioni sportive, nazionali ed internazionali, ripongono oggi nella Fpi.

Peraltro, chi scrive ha voluto segnalare, altresí, le straordinarie 4 finali conquistate dai giovani Azzuri, 1 uomo e 3 donne, ai Campionati Europei juniores ancora in corso. Tra oggi e domani sapremo di quale colore (oro o argento) saranno le medaglie dei nostri Azzurri.

In ultimo, chi scrive ha sottolineato la continua crescita del movimento pugilistico Pro che negli ultimi mesi ha espresso incontri di qualità e pugili di livello internazionale.

Tra le iniziative approvate dal Consiglio, preme segnalare:

1) i nuovi contributi stanziati per i pugili appartenenti al Club Pro. Come noto, la realizzazione di tale Club - avvenuta circa un anno fa - permette ai pugili Pro di alto livello, che affrontano sfide con titoli internazionali in palio, di ricevere un trattamento economico fisso erogato dalla Fpi, nel mesi in cui preparano l'incontro, ed un premio in caso di vittoria.

Peraltro, sempre in forza del progetto Club Pro, il trattamento economico è esteso al tecnico che prepara il pugile mentre alla società organizzatrice viene erogato un contributo per l'organizzazione dell'evento titolato;

2) l'erogazione di contributi a sostegno di società per l'organizzazione di Memorial;

3) calendarizzazione già dal mese di settembre p.v., da parte della Scuola nazionale di pugilato, di corsi riservati ai dirigenti di società, anche al fine di supportare gli affiliati nella piena comprensione ed attuazione delle norme contenute nella riforma del lavoro sportivo di cui al decreto legislativo 36/2021;

4) rimodulazione dei rimborsi forfettari ai Presidenti di Cr;

5) approvazione dei rapporti di collaborazione federale ovvero rimodulazione degli stessi in relazione alla nuova normativa sul lavoro sportivo.

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente FPI D'Ambrosi: Nuovo successo internazionale del movimento pugilistico italiano.

Nuovo successo internazionale del movimento pugilistico italiano. 

Ci siamo. Il 26 luglio u.s., il Coni ha comunicato che all'Italia è stata affidata l'organizzazione del Torneo mondiale di qualificazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024.
Ciò dimostra, senza ombra di dubbio, la stima e la piena fiducia che si ripone nel movimento pugilistico nazionale e nell'operato di questa Federazione.
Non è stato facile vincere la concorrenza di altri Paesi. Tuttavia, le istituzioni internazionali e nazionali, tra cui il Coni, hanno creduto nella progettualità della Fpi e nella sue capacità di realizzare le condizioni più adeguate per una kermesse di altissimo livello.
L'evento vedrà la partecipazione di tantissimi atleti provenienti da circa 200 Nazioni, e fornirà lustro ed immagine a tutto il movimento pugilistico italiano.
Busto Arsizio sarà la sede designata ad ospitare il Torneo e, come promesso fin dall'inizio del mio mandato, l'Italia pugilistica sarà teatro - ancora una volta ed in continuità con i due Campionati europei di categoria ospitati in Abruzzo - di un evento internazionale di alto livello.
Dopo le 4 qualifiche olimpiche ottenute in Polonia, i pugili Azzurri potranno gettarsi alla conquista degli ulteriori pass per accedere ai Giochi olimpici di Parigi e questa volta saranno accompagnati dai tanti tifosi italiani che potranno sostenerli da vicino.
In questo quadriennio, la Fpi ha adottato le giuste politiche sportive e speso notevoli energie affinché il pugilato nazionale riconquistasse il lustro dei decenni passati e si ricollocasse tra i primi dieci Paesi al mondo.
Gli straordinari risultati fin qui conseguiti, sia in termini quantitativi che qualitativi, ci stanno dando ragione, anche in virtù di un costante supporto che la Federazione ha fornito alla spina dorsale del nostro movimento: società e tecnici.
Adesso un ulteriore prezioso vessillo - il prestigioso Torneo di qualificazione olimpica - viene messo sulla bacheca di questo quadriennio. In attesa di ulteriori successi godiamoci l'alba chiara del pugilato italiano. 


Il Presidente Fpi 
Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente FPI D'Ambrosi: Dentro l'imbrunire si intravede l'alba dei nostri giovani pugili.

Dentro l'imbrunire si intravede l'alba dei nostri giovani pugili.

 

I giovani. Sono loro l'alba della nostra disciplina. Su di loro la Federazione sta fortemente investendo con iniziative indirizzate alla ricerca e crescita del talento.
Da febbraio a giugno u.s., oltre 1.000 giovani atleti - uomini e donne, della fascia d'età 6/18 anni - si sono confrontati in eventi regionali e nazionali tra cui riunioni ordinarie, criterium, sparring io e Campionati italiani di categoria.
Nel corrente mese la Fpi ha organizzato il "Torneo Mura" - dedicato all'indimenticato maestro ed amico Alberto - che in 6 giorni ha visto confrontarsi (nel Pala eventi di Assisi, attiguo al Centro federale) ben 130 giovani al loro primo anno di tesseramento da schoolboys, junior e youth.
Parallelamente ha preso avvio lo stage femminile al Centro federale di Tirrenia, dove sono state visionate diverse giovani atlete che potrebbero essere inserite, in un prossimo futuro, nelle Rappresentative Azzurre di categoria.
Nel frattempo, aumentano i Training camp ed i Round Robin, sempre organizzati dalla Fpi, finalizzati alla selezione e preparazione dei giovani/e per le Nazionali Azzurre.
Da settembre p.v., riprenderà il progetto "nazionale itinerante" - che ha preso avvio nel 2021 - che si concretizza in collegiali regionali ed interregionali, gestiti dai responsabili delle Nazionali Azzurre, finalizzati alla ricerca del talento attraverso cui i giovani pugili potranno mettere in mostra le loro potenzialità tecniche.
Al fine di promuovere la pratica ludica del pugilato ed avvicinare i più giovani alla nobile arte, da ottobre p.v. partirà il nuovo progetto rivoluzionario di un "Centro federale" dedicato agli atleti che si sono contraddistinti nei criterium, nello sparring io e negli eventi Coppa Italia giovanile e Trofeo Coni.
Entro la fine dell'anno, oltre 40 atleti - uomini e donne, delle Nazionali Azzurre schoolboys, schoolgirl, junior ed under 22 - saranno impegnati in Campionati europei e mondiali.
Peraltro, crescono vigorosamente i tesserati agonisti delle fasce d'età 6-18 anni a testimonianza che le nostre palestre sono tornate a riempirsi di giovani praticanti il pugilato ed i tecnici possono plasmare i giovani campioni del domani.
Il pugilato italiano sta vivendo un momento di straordinaria crescita grazie all'indomabile impegno delle società e dei tecnici, che quotidianamente producono pugilato.
Nel 2017 non si credeva più alla ripresa del pugilato italiano caratterizzato da una Nazionale Azzurra incapace di vincere ed un movimento pugilistico Pro in coma profonda.
Il sottoscritto, invece, ha saputo cogliere un'alba dentro all'imbrunire ed oggi l'Italia pugilistica sta tornando ai vertici internazionali.
Questa sera, intanto, godiamoci l'ennesima serata di pugilato pro. Welcome to the jungle of the boxe.

 

Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente FPI Flavio D’Ambrosi: Grande Italia ai Giochi Europei e tra i Pro

 Il Punto del Presidente Flavio D'Ambrosi

SENZA PAROLE

Il pugilato italiano ci lascia senza parole. Come davanti ad una policromatica alba di una refrigerante mattina estiva.
Cinque medaglie (1 oro e 4 bronzi), ed Abbes Mouhiidine portabandiera dell'Italia, scelto dal Coni, per la chiusura dei Giochi europei. Ciò a testimonianza di quanto le Istituzioni sportive siano vicine a questa Federazione e riconoscenti verso i successi del pugilato italiano.
Ben quattro pass olimpici che - in assenza dei soliti "balbuzienti" verdetti - sarebbero stati almeno sei. La certezza che nel 2024 rivedremo ai Giochi olimpici di Parigi, una Nazionale Azzurra di altissimo livello.
Possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che questa edizione dei Giochi europei ha confermato la competitività e la crescita del pugilato italiano.
Sono i numeri che lo dicono perentoriamente. Come un fiume in piena, il movimento pugilistico nazionale allarga i suoi argini, sconfiggendo lo scetticismo di chi non credeva ce la potessimo fare.
Sulla scorta dei circa 60.000 tesseramenti, delle oltre 1000 società affiliate, dei circa 1.200 eventi pugilistici - registrati nel 2022 - nonché dei ricorrenti successi internazionali dei nostri pugili Azzurri e Pro, oggi si può guardare al futuro con nuove certezze e realistiche ambizioni. Anche i media lo hanno compreso - Rai e Dazn in testa - e sono tornati a parlare di pugilato nostrano.
Per comprendere fino in fondo la positività del momento, non dimentichiamoci che nel 2016 il pugilato italiano annaspava come chi tenta di non affogare nel bel mezzo di un mare in tempesta. Il profondo coma in cui era caduto il movimento Pro, i fallimenti delle Squadre Azzurre, il Covid, la perniciosa questione IBA, la stagnazione dei tesseramenti e delle affiliazioni, l'allontanamento di stampa e televisioni.
Di fronte a questo scenario, al contrario di chi utilizza molte parole e compie pochi fatti, noi siamo stati in silenzio ed abbiamo lavorato, programmando concrete politiche sportive di rilancio, sostenendo tecnici e società, anche nei momenti più delicati del covid 19.
Così, dopo un quadriennio di attenta ricostruzione del "palazzo" pugilato - dal 2017 al 2020 - al momento della mia elezione a Presidente di questa Federazione, si sono realizzate le premesse per riportare la nobile arte italiana ai vertici del panorama internazionale, restituendole quella dignità consona alla sua imperitura tradizione.
Oggi siamo sulla strada giusta finanche con il settore Pro che vede crescere progressivamente - grazie alle tante novità introdotte dalla Federazione - tesseramenti, riunioni, match ed affermazioni internazionali soprattutto a livello europeo dove l'Italia non ha più niente da invidiare (dalle borse alla qualità degli eventi) agli inglesi, agli spagnoli ed ai cugini francesi.
Proprio ieri, nel corso dei festeggiamenti per le medaglie della Squadra Azzurra, i nostri pugili Pro ci hanno regalato altre soddisfazioni a livello internazionale. Il pugile Etinosa El Chapo Oliha ha superato ai punti il cileno Alamos e si è laureato Campione mondiale IBO, pesi medi, mentre Pietro Rossetti ha confermato il Titolo UE nei pesi welter. Complimenti alle loro società ed ai loro maestri.
Certo, nel prossimo futuro avremo ancora tante sfide da vincere e molti interventi correttivi da effettuare soprattutto nel settore arbitri giudici. La crescita dovrà continuare, sia in termini quantitativi che qualitativi, dovremo consolidare i successi, trovare nuove risorse economiche, esaltare con maggior vigore la dimensione valoriale del pugilato ed individuare una nuova collocazione internazionale come il CIO ha sancito.
Peraltro, sono sicuro, come lo sono stato fin dall'inizio, che vinceremo tutte le sfide e raggiungeremo tutti i traguardi che ci siamo prefissati. A differenza di quelli che hanno gridato al "de profundis" del pugilato italiano, io ho sempre creduto, invece, nella qualità dei nostri tecnici e nella loro capacità di rinverdire i fasti di una solida tradizione italiana.
D'altronde, qualcuno dice che porto fortuna...e forse sarà solo quella il segreto dei successi odierni!
Ma va bene così...Senza parole.

Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D'Ambrosi

IL PUNTO DEL PRESIDENTE D'AMBROSI: L’IBA E’ FUORI DAL CIO. ADESSO RESPONSABILITA’ ISTITUZIONALE.

L’IBA E’ FUORI DAL CIO. ADESSO RESPONSABILITA’ ISTITUZIONALE.

L’ho dichiarato pubblicamente fin dall’inizio. Il mio malcelato ottimismo mi ha portato a credere che il pugilato non potesse uscire dai Giochi olimpici. La notizia, da tutti tanto attesa, che la boxe farà parte anche del programma olimpico di Los Angeles 2028 ha rincuorato non solo il nostro mondo ma tutti gli appassionati della nobile arte.

Tuttavia, lo stesso CIO ha estromesso l’IBA dalle Federazioni riconosciute. Al riguardo, ricordo a chi non è esperto di Ordinamento giuridico nazionale ed internazionale, che una Federazione nazionale per essere riconosciuta dal Comitato olimpico del proprio Paese e far parte così del movimento olimpico, deve essere affiliata ad una Federazione Internazionale.

Fino ad oggi, la FPI ha adempiuto a tale necessità affiliandosi all’IBA riconosciuta dal CIO fino alla recente estromissione. Se non lo avesse fatto – anche nei momenti più aspri del confronto IBA/CIO - non avrebbe ottenuto la possibilità di far parte del movimento internazionale pugilistico, almeno quello dilettantistico.

L’affiliazione all’IBA ha permesso ai nostri giovani atleti Azzurri di partecipare a Campionati europei e mondiali, crescendo e divenendo elementi solidi per il futuro del pugilato italiano.

Tutto questo mi sembra fin troppo chiaro ed evidente. Talmente evidente che, fino all’ultimo, lo scrivente ha prudentemente tenuto un equilibrato profilo istituzionale, sempre sotto le indicazioni del CONI, senza scendere nell’agone delle tante discussioni. Posizione di equilibrio che ha permesso all’Italia pugilistica di ottenere ben 104 podi in soli due anni, tra cui un titolo mondiale femminile ed un vice campione del mondo maschile, qualifica elite, negli ultimi 4 mesi.

Il sottoscritto e tutta la squadra di governo federale hanno sempre operato per il bene in primis degli atleti e poi di tutti gli operatori della boxe, compiendo scelte volte a garantire in modo continuativo e funzionale l’attività agonistica, con la massima trasparenza ed integrità.

Peraltro, il movimento pugilistico italiano e quello internazionale stanno vivendo un momento di transizione storica. Adesso occorrono nervi saldi, saggezza ed un forte senso di responsabilità istituzionale che dovranno assicurare le scelte più ragionevoli per il futuro di una disciplina che, oggi più che mai, deve tutelare e valorizzare la sua storia, i suoi valori etici-sociali e la sua irrinunciabile spinta formativa.

La decisione del CIO mette la FPI – indirizzata per vocazione istituzionale al circuito olimpico anche come propedeuticità al movimento Pro – su un unico binario, fermo restando le indicazioni formali che dovranno venire dal CONI.

Adesso, con forte senso di responsabilità istituzionale, seguiremo le indicazioni che ci verranno fornite per un allineamento sinergico, certo e condiviso con il movimento internazionale che ci rappresenterà verso il sogno olimpico del 2028.

La Fpi non sarà sola. Avrà al suo fianco il CONI e tutto il movimento pugilistico italiano. Con quest’ultimo avvieremo, insieme, quegli imprescindibili cambiamenti che la nuova situazione richiede. Siamo di fronte ad una grande sfida ma abbiamo il coraggio e la determinazione di un importante movimento qual’é quello pugilistico italiano.

Da Presidente e da uomo delle istituzioni, farò la mia parte proprio con quel senso di responsabilità che ha guidato le mie azioni anche nei momenti più difficili della mia vita lavorativa. Guiderò la mia squadra di governo ed il movimento pugilistico nazionale verso la nuova alba.

IL PRESIDENTE DELLA FPI

Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Presidente FPI Flavio D'Ambrosi incontra le ASD/SSD del CR Calabria

Il movimento pugilistico calabrese compatto con la FPI. 

Da questo mese ho ripreso il mio peregrinare tra i Comitati regionali per incontrare società e tecnici. Oggi è stata la volta del CR Calabria, guidato dall'amico Presidente Fausto Sero, dove sono stato accolto con pieno entusiasmo e tanto calore dalle società e dai tesserati presenti.


Nel corso dell'incontro, il sottoscritto ha illustrato gli straordinari risultati raggiunti in questo quadriennio, sia in termini quantitativi che qualitativi, dalla Federazione ovvero dal movimento pugilistico nazionale.
Peraltro, nella relazione illustrativa - preparata per il mio intervento - è emerso che anche i dati sull'attività pugilistica della regione Calabria, dimostrano, inconfutabilmente, il salto di qualità che il pugilato italiano sta compiendo.


Dal 2020 al 2022, i tesserati di questa Regione, sono passati da 370 a ben 590, con un incremento di circa il 40%. Nel 2022, la Calabria - che attualmente conta 23 società - ha registrato 94 incontri a fronte dei 12 del 2020. Gli atleti tesserati sono passati dai 301 del 2020 ai 498 del 2022, che in termini percentuali vuol dire una crescita di bel oltre il 50%.
La comparazionedei dati - operata con analisi statistica e grafica - ha evidenziato che tale crescita è perfettamente in linea con quella avuta, tra il 2020 ed il 2022, a livello nazionale. 
I tesserati presenti all'incontro hanno fortemente apprezzato le linee strategiche federali che hanno condotto il movimentopugilistico italiano, nel citato periodo temporale da 42.313 a 60.144 tesserati (con un incremento di oltre il 35%), da 941 a 1.039 società affiliate, da 320 a 1016 eventi pugilistici e da 3.088 a oltre 11.000 incontri aob/pro.


L'attenta lettura dei dati ha dimostrato che la crescita quantitativa è stata accompagnata da una straordinaria crescita qualitativa contrassegnata da ben 104 i podi (20 ori, 25 argenti e 59 bronzi) ottenuti dalla Nazionale Azzurra - dal 2021 al 2022 - tra Campionati europei e mondiali (assoluti e di categoria) femminili e maschili.
Il movimento Pro non è stato da meno. Dai 7 titoli del 2020 siamo passati a 29 titoli nel 2022 (internazionali, europei, ue e mondiali). Nel 2022 i nostri pugili sono stati detentori di ben 6 titoli europei e 5 titoli dell'Unione europea, consolidandosi al vertice continentale.


Ad oggi, si registra una crescita costante dei nostri giovani pugili pro che migliorano, di semestre in semestre, le loro posizioni nei rankig delle sigle internazionali mentre salgono le borse per i titoli italiani e per i titoli europei organizzati in Italia.
In materia di sostegno alle società, il sottoscritto ha voluto segnalare, tra l'altro, che la Fpi ha erogato, in questi ultimi due anni, contributi diretti ed indiretti per un importo complessivo di circa 2.500.000,00 di euro! 


Alla fine dell'incontro, tutti i partecipanti hanno condiviso le politiche sportive adottate dalla Fpi, i risultati raggiunti e le prospettive di crescita che il movimento pugilistico avrà da qui in avanti.
Il prossimo incontro sarà con i nostri tesserati partecipanti al Torneo Mura ospitato in Umbria.
Colgo l'opportunità per fare i complimenti al Presidente Fausto Sero - un vulcano di energia ed un geniale innovatore - ai componenti del Cr ed alle società calabre per l'eccellente lavoro che svolgono e per l'eccezionale accoglienza ricevuta.


Il Presidente Fpi
Dott. Flavio D'Ambrosi

Il Punto del Presidente FPI D'Ambrosi: IL PUGILATO AMATORIALE. REALTA' CHE SI CONSOLIDA E CRESCE.

IL PUGILATO AMATORIALE. REALTA' CHE SI CONSOLIDA E CRESCE.

Sono in corso di svolgimento, presso il lido di Fermo (Marche), i Campionati italiani di Gym boxe che, come nello scorso anno, vedranno confrontarsi oltre 300 partecipanti provenienti da tutta Italia.
In questo quadriennio anche la realtà del pugilato amatoriale cresce e si sviluppa, attraendo tanti appassionati che riempiono le nostre palestre affiliate.
Con oltre 33.000 tesserati, tra Gym boxe e prepugilistica, il movimento del pugilato amatoriale si consolida di anno in anno, diventando un importante bacino di utenza attraverso i quali promuovere la nobile arte. 

Peraltro, preme evidenziare che dal 2016 il CONI ha riconosciuto - su richiesta della FPI - la Gym boxe come attività agonistica, affiancando tale disciplina ai circuiti dilettante e pro. 
Per tale motivo, nel Campionato italiano Gym Boxe vengono impiegati arbitri/giudici ed utilizzate le macchinette score machine che devono garantire obiettività ed imparzialità nei verdetti.
Il bacino degli amatori è divenuto, negli anni, una proficua fonte di finanziamento delle nostre società sportive che possono contare su risorse da investire, poi, nell'attività agonistica. 
Per questo motivo, la Federazione si sta impegnando a sviluppare ed elaborare i giusti strumenti di promozione per il settore amatoriale che - per la sua significativa inclusività - sconfigge e cancella i falsi stereotipi che, per tanto tempo, hanno impedito l'accesso alla pratica pugilistica di giovani, donne e meno giovani.
Per i risultati raggiunti anche in questo settore, voglio ringraziare le società e la competente commissione amatoriale. 
Sarà fondamentale individuare, nel prossimo quadriennio, nuove iniziative che facciano decollare definitivamente l'attività amatoriale quale strumento di promozione e pratica del pugilato, anche in funzione della ricerca del benessere psicofisico, in parallelo ed a supporto dell'attività agonistica.


Il Presidente della FPI
Dott. Flavio D'Ambrosi

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