Pugilato e Olimpiadi, una storia da raccontare: Città del Messico'68, Bambini conquista un bronzo

Olimpiadi2L’anno in cui si svolsero a Città del Messico i Giochi della XIX Olimpiade, il 1968, fu uno degli anni più importanti e caratterizzanti – sotto ogni punto di vista – della Storia Contemporanea, tanto “Sessantotto” è divenuto il termine con cui si identifica uno dei movimenti che più hanno contribuito a cambiare il volto della società civile.


Il Sessantotto, infatti, è stato un movimento sociale e politico ancora oggi controverso: molti sostengono che sia stato il movimento che ci ha portato ad un mondo "utopicamente” migliore e molti altri sostengono invece il contrario ovvero che sia stato un movimento che ha spaccato e distrutto la moralità e la stabilità politica mondiale fondata su valori borghesi, capitalistici e clericali.


Movimento sessantottino a parte, anche se i suoi effetti si sarebbero protratti fino a metà degli anni’70, l’anno delle Olimpiadi messicane furono pregni di eventi significativi e videro, come indubbi protagonisti, le due Superpotenze: USA e URSS.


Il mese di gennaio, infatti, si aprì con la salita al potere in Cecoslovacchia (5 gennaio) di Alexander Ducbèk, che aprì così quel movimento di liberalizzazione denominato “Primavera di Praga”, che le truppe dell’Armata Rossa chiusero (20 agosto) penetrando in Cecoslovacchia e destituendo Dubcèk. Nel mentre gli States erano impegnati sul fronte indocinese. La guerra del Vietnam continuava a essere un rebus irrisolvibile per lo zio Sam. Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 1968, le truppe dei Vietcong, guidate dal generale Vo Nguyen Giap, iniziarono la famosa “Offensiva del Tet”, L'offensiva non riuscì a sfondare in alcun punto le linee americane, ma fu lo stesso determinante per il forte impatto sui mass media e sull'opinione pubblica. 8 giorni prima (22 gennaio) la Pueblo, nave della US Navy, venne catturata da alcune unità navali nordcoreane e 88 marinai statunitensi furono trattenuti dalle autorità di Pyongyang  fino al 23 dicembre.


 


Mexiko


Il 16 marzo Soldati Americani penetrarono in un villaggio vietnamita (My Lai) e trucidarono 450 persone tra soldati, donne, vecchi e bambini. Strage che passò alla Storia come il “Massacro di My Lai”. Il 27 marzo, invece, l’Unione sovietica perse uno dei suoi eroi e per questo proclamò il lutto nazionale. Yuri Gagarin, il primo uomo ad essere andato nello spazio, morì in seguito a un incidente aereo.


Il mese di aprile si aprì con un’altra scomparsa eccellente. Martin Luther King, il 4 a Memphis, venne assassinato a colpi da James Earl Ray. L’11 aprile fu Berlino a udire dei colpi di pistola. Quel giorno, infatti, venne ferito gravemente il leader del Movimento Studentesco Tedesco, Rudi Dustchke, che non si sarebbe più ripreso dalle lesioni tanto da morire nel 1979.


Fu, proseguendo nel racconto di questi 365 giorni, la Francia la protagonista indiscussa del mese di maggio. Il 10-11, ne Quartiere Latino di Parigi, scoppiarono gravi incidenti tra polizia e studenti della Sorbona e della Nanterre, e il 13 maggio, con la maga sfilata (800000 persone) delle sinistre francesi sempre a Parigi, ci fu l’apice del cosiddetto “Maggio Francese”. Il 30, a causa delle proteste contro il govero, l’allora Presidente della repubblica francese, Charles De Gaulle, decise di sciogliere l’Assemblea Nazionale e indire nuove elezioni.


Il 5 giugno gli Stati Uniti videro cadere, a cinque anni di distanza, un altro Kennedy. Stavolta toccò a Robert “Bob”, fratello del compianto ex Presidente USA, essere assassinato alla fine di un comizio che aveva tenuto in qualità di candidato democratico allo scranno che fu di John per tre anni.


A due mesi dall’ospitare i Giochi Olimpici, Città del Messico venne scossa da manifestazioni di protesta contro le repressioni del dissenso in atto nel paese centroamericano da parte delle forze di governo. Il 15 agosto la Capitale messicana vide manifestare ben 40000 persone. Come già scritto, il 20 agosto le truppe sovietiche penetrarono in Cecoslovacchia e misero fine alla Primavera di Praga. L’8 settembre, mentre il restaurato regime comunista Cecoslovacco stava festeggiando alla Stadio decennale di Varsavia di fronte a un folto pubblico e a molti giornalisti stranieri, l’annuale festa del Partito, Ryszard Siwiec, un filosofo dissidente ed ex militare dell'Armia Krajowa si diede fuoco in segno di protesta per l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia avvenuta venti giorni prima.


Il 2 ottobre, ad appena 10 giorni dall’inizio delle Olimpiadi, il Messico è scosso dalla repressione sanguinaria, messa in atto dalla polizia contro una manifestazione studentesca. Nel “Massacro di Tlatelolco” morirono, sotto i colpi delle mitragliatrici, ben 100 studenti e rimase ferita la giornalista italiana, Oriana Fallaci.


L’anno si chiude con gli States nuovamente sugli scudi. Il 5 novembre Richard Nixon, ormai senza l’avversario Bob Kennedy, venne eletto Presidente degli USA, mentre il 27 dicembre ritornò sulla terra la Missione spaziale Apollo 8.


Detto delle cose successe in giro per il mondo, è ora di parlare dell’Italia. Il 1968 per la nostra Nazione si aprì con il Terremoto del Belice, che provocò la morte di 370 persone (15 gennaio). Il movimento studentesco si mobilitò anche alle nostre latitudini, come dimostrano i fatti del mese di marzo. Nel primo giorno del mese fatale a Cesare, ci furono violenti scontri tra studenti e polizia di fronte alla facoltà di Architettura di Valle Giulia a Roma, che provocò un’ondata di occupazioni in molte università italiane. Il 16 marzo, durante l’occupazione della facoltà di lettere alla Sapienza-Roma, fece irruzione un gruppo di missini guidati da Giorgio Almirante e Giulio Caradonna. Negli scontri susseguenti rimase ferito il leader degli studenti Oreste Scalzone. Sempre a marzo, il 26, venne arrestato a Orgosolo il bandito e latitante Graziano Mesina.


Italia che fu scossa non solo dalle proteste studentesche, ma anche da quelle operaie. Il 19 aprile a Valdagno, paese della provincia vicentina, gli operai della Marzotto resistettero alle cariche della polizia – cosa che portò a 42 arresti – durante uno sciopero, nel quale abbatterono la statua del fondatore dell’azienda.


In questo clima infuocato si tennero (19 maggio) le elezioni politiche, che videro l’avanzata della DC, PCI e PRI, mentre il PSI dovette fronteggiare la fuoriuscita di voti verso i massimalisti del PSIUP.


Il 1968, Olimpiadi a parte, fu un anno proficuo per lo sport italiano, visto che nel pugilato ci furono le vittorie di Nino Benvenuti, che il 4 marzo battendo Griffith riconquistò il mondiale pesi medi, e quella di Mazzinghi, che il 26 maggio nella cornice dello Stadio San Siro a Milano sconfiggendo Ki Soo Kim si laureò Campione del Mondo Pesi Medi Junior. Il 10 giugno, invece, fu la Nazionale di calcio a ergersi protagonista. 30 anni dopo l’ultimo alloro (1938 Mondiale in Francia) gli azzurri vinsero un titolo: quello di campioni d’Europa, conquistato al termine della finale di Roma contro la Jugoslavia.


Tra ottobre e novembre, il Piemonte entrò al centro delle cronache sia economiche che luttuose. Il 25 ottobre venne firmato l’accordo di collaborazione tra la FIAT e La Citroen, mentre il 3 novembre Biella fu colpita da una devastante alluvione, che provocò 100 morti.


Così come l’anno si era aperto con le proteste, quest’ultime furono guest star della sua chiusra. Il 2 dicembre, infatti, durante uno sciopero di braccianti a d Avola, la polizia sparò sui manifestanti provocando 2 morti e 50 feriti. Il 7 dicembre l’apertura annuale della Scala avvenne sotto un lancio di uova e ortaggi da parte degli studenti. Il 31 dicembre ci furono, infine, violenti scontri tra Polizia e studenti a Marina di Pietra Santa.


Due avvenimenti di carattere religioso, inoltre, contrassegnarono il 1968. Il primo (25 luglio) fu l’uscita dell’enciclica di Paolo VI Humanae Vitae contro ogni forma di contraccezione, il secondo fu la morte di Padre Pio (23 Settembre).


Mentre il mondo andava al cinema a vedere “2001: Odissea nello Spazio” e il “Pianeta delle Scimmie” e in Italia Sergio Endrigo batteva Celentano a SanRemo, in Messico sventolava la Bandiera a Cinque Cerchi.


Per appoggiare la propria candidatura il Messico presentò, in un libro di 180 pagine in tre lingue, non solo la documentazione ufficiale richiesta ma anche un piano di ammontamento delle spese, una raccolta storica del paese, i risultati degli eventi sportivi svolti prima, una descrizione dettagliata delle strutture sportive e le condizioni climatiche di Città del Messico, e una raccolta di pareri e ricerche mediche dei possibili effetti dell'altitudine (2600m sopra il livello del mare).


Parteciparono 5 531 atleti, rappresentando 113 paesi, gareggiando in 18 sport e 172 specialità.


Città del Messico fu scelta come sede nell'assemblea del Comitato Olimpico Internazionale del 1963 svoltosi a Baden-Baden, Germania. Le altre città che si erano candidate a ospitare i giochi erano: Lione, Detroit e Buenos Aires. Valutando tutti i dati e le argomentazioni Città del Messico ottenne 30 su 58, Detroit 14, Lione 12 e Buenos Aires 2.


Uno degli eventi per il quale questa Olimpiade è oggi principalmente ricordata fu la premiazione dei 200 metri piani, durante la quale il vincitore a tempo di record del mondo (record battuto soltanto 11 anni dopo dall'azzurro Pietro Mennea, guarda caso, sempre a Città del Messico, sfruttando i benefici dell'altura), Tommie Smith e il suo connazionale John Carlos, terzo classificato, alzarono il pugno chiuso guantato in nero in segno di protesta contro il razzismo e in risalto delle lotte di potere nero, mentre Peter Norman, australiano, sfoggiò una spilla in favore dei diritti umani.


 


Bambini


Nel medagliere a farla da padrone furono gli Stati Uniti con 107 medaglie (di cui 45 d’oro), mentre i sovietici si fermarono a 91 con soli 29 ori. Terzo si classificò il Giappone, che conquistò  25 allori, di cui 11 d’oro. L’Italia, dopo le scorpacciate di Roma’60 e la buona prova di Tokyo’64, si assestò a un malinconico 13° posto, che fruttò un bottino di 3 ori 4 argenti e 9 bronzi.


 


 


 


 


 


(Giorgio Bambini bronzo nei Massimi ai Giochi della XIX Olimpiade Città del Messico 1968)


 


Di questi nove bronzi uno venne dal pugilato, grazie al peso Massimo Giorgio Bambini. Il pugile spezzino, dopo aver superato ottavi e quarti alla grande, si arrese in semifinale a George Foreman – di cui in seguito si sarebbe molto, ma molto parlato – per ko alla seconda ripresa. Foreman vinse l’oro, mentre l’argento andò al sovietico Ionas Chepulis. Terzo, con bambini, si classificò il messicano Joaquin Rocha.

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